
Il confronto che la Chiesa cattolica sta sostenendo con una serie di sfide, poste dalla modernità, rischia di trasformarsi in un vero e proprio conflitto. Contribuisce alla crisi l'ingerenza delle gerarchie ecclesiali in campi, dalla politica alla indagine scientifica, che la Costituzione italiana affida unicamente all'iniziativa statale o che la moderna ragione ha costruito in funzione del principio della libera ricerca. La radicalizzazione dello scontro, il crescere delle polemiche, l'inevitabile necessità di prendere posizione in un confronto che coinvolge tutti, non deve oscurare però la necessità di conoscere le posizioni degli avversari in campo.
Un volume sull'ideologia della guerra nella storia del cristianesimo. Dall'antichità cristiana ai maestri dei secoli XII-XIII, dalle Crociate alle guerre contro gli eretici, dalla giustificazione dei massacri dei popoli del nuovo mondo alle posizioni di Lutero e Calvino: per tutti la guerra è un momento in cui si realizza la giustizia di Dio.
21 capitoli per 21 secoli di Storia della Chiesa e del cristianesimo, con particolare riferimento alla storia della Chiesa italiana. Esposizione sintetica e rigorosa, strumento intelligente e pratico per gli studenti di Storia del Cristianesimo e/o della Chiesa; utile compendio per gli “addetti ai lavori”; efficace guida per chiunque volesse avvicinarsi per la prima volta ad un percorso storico cominciato due millenni fa con la predicazione di Gesù e aperto ancora oggi nella storia della Chiesa moderna. Un dettagliato indice dei nomi aiuta la consultazione del volume.
Nella prima metà del Novecento le donne erano considerate il grande sostegno della Chiesa. Già negli anni immediatamente successivi al concilio, però, il grande storico belga Jean-Marie Aubert si chiedeva: «La Chiesa perderà anche la classe femminile?». Ai nostri giorni, infine, sembra che il rapporto della Chiesa con le donne sia stato soprattutto di carattere conflittuale.
Il volume ricostruisce il delicato rapporto tra l’istituzione ecclesiastica e le donne. Poco generosa nel concedere loro spazio, la Chiesa ha svolto nei secoli un ruolo importante nell’emancipazione femminile garantendo un luogo di rifugio e di libertà da padri e mariti oppressori e prestando attenzione alla sensibilità femminile.
Il libro rivisita con competenza alcuni luoghi classici della presenza femminile. Un’opera di sicuro interesse cui hanno partecipato storiche e storici particolarmente attenti al ruolo e al servizio della donna nella Chiesa.
Luigi Mezzadri è professore di Storia della Chiesa presso l’Università Gregoriana. Autore di numerose opere, è presidente dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa.
Maurizio Tagliaferri è professore di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna di Bologna. Autore di diverse monografie a carattere storico, è segretario dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa.
Che cos'è la massoneria? Una associazione filantropica, o un occulto centro di potere? Persegue il bene dell'umanità o, in nome di splendidi ideali (fratellanza, uguaglianza, scienza e progresso), assomma nelle proprie mani un potere sconfinato? Quando i massoni parlano di morale, si riferiscono a quella comunemente definita tale, oppure a un insieme di regole rivoluzionarie elaborate nel segreto delle logge e destinate a essere fatte proprie dall'intera umanità? Quando i massoni parlano di libertà , hanno in mente il rispetto della libertà di tutti o, negando il diritto naturale e la distinzione fra bene e male, di fatto riducono le persone, private di volontà , a una massa di individui eterodiretti?
Chiesa cattolica e massoneria sono da sempre su fronti contrapposti e, al di là della propaganda, inconciliabili. L'Autrice si ripromette di fare luce sulla massoneria moderna ricorrendo al magistero pontificio illustrato con considerazioni di tipo storico-documentale. La voce dei Papi risuona così in tutta la sua attualità, profondità e profeticità. «La massoneria è un nemico della Chiesa», puntualizza mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro nella Prefazione, «nasce con questa inimicizia e persegue la realizzazione di questa inimicizia con la distruzione della Chiesa e della civiltà cristiana e con la sostituzione a essa di una cultura e di una società sostanzialmente ateistiche, anche quando si fa riferimento all'architetto dell'universo» (pp. 320).
Angela Pellicciari, storica del Risorgimento, ha pubblicato con Ares anche Risorgimento da riscrivere. Liberali & massoni contro la Chiesa (2007). Gli altri suoi volumi sono: L'altro Risorgimento (Piemme, 2000); I panni sporchi dei Mille (Fondazione Liberal, 2003); Risorgimento anticattolico (Piemme, 2004).
Negli anni Cinquanta in Italia si consuma la crisi della politica centrista, di cui De Gasperi era stato il principale artefice, e si inizia a dibattere, anche negli ambienti cattolici, sull'opportunità di un'"apertura a sinistra" verso il Partito socialista. Proprio in quel periodo, alimentata dalla pubblicistica corrente, si diffonde la fama "progressista" di Giovanni Battista Montini, dal 1954 arcivescovo di Milano: si parla di lui come di un "vescovo rosso" che, in contrapposizione alla Curia romana e all'episcopato tradizionalista, appoggia i tentativi democristiani di coinvolgere i socialisti nel governo del Paese. Il volume, scavando in profondità nella documentazione di Montini e della diocesi milanese, fino a oggi inedita, smentisce queste ricostruzioni, facendo emergere una opposizione non episodica, ma motivata da ragioni dottrinali e morali, a ogni tentativo di collaborazione politica con i socialisti. Questa opposizione spiega anche i difficili rapporti dell'arcivescovo Montini con i dirigenti lombardi della Democrazia cristiana, appartenenti in maggioranza alla corrente della Sinistra di Base e tenaci sostenitori dell'apertura ai socialisti; e giustifica il dialettico confronto sul tema dell'autonomia politica dei cattolici anche con i maggiori leader democristiani del tempo, Fanfani e Moro, fautori dell'alleanza di governo con il Partito socialista.
Il volume offre una ricostruzione sistematica del periodo della "Ostpolitik" vaticana: sotto il governo di Paolo VI, grazie alle intuizioni di Giovanni XXIII e all'impegno personale di Agostino Casaroli la Santa Sede ha dato vita a una coraggiosa politica di dialogo, che ha portato la Chiesa cattolica al confronto difficile e complesso con i sistemi politici fondati sul marxismo-leninismo. Gli obiettivi di tale politica, all'inizio essenzialmente pastorali, si sono poi ampliati collocando la Santa Sede nelle relazioni politiche internazionali segnate dalla "détente" e definite nell'Atto Finale di Helsinki. In questo contesto è emersa la figura di Casaroli quale negoziatore vaticano e autorevole protagonista. Il volume si chiude con riflessioni relative al pontificato di Giovanni Paolo II e al suo operato per la riunificazione del continente europeo.
Il "partito romano" ha una storia a cavallo tra la politica italiana, la Chiesa e la Curia romana. Per Alcide De Gasperi si tratta di una lobby ecclesiastica con cui fare i conti per la creazione e la conservazione del sistema politico da lui realizzato. La visione del "partito romano" è fortemente bipolare, critica verso il centrismo e il parlamentarismo degasperiano. In sostanza corrisponde a quella che è la geopolitica di una parte consistente della Curia romana, ben espressa dal card. Ottaviani: lo scontro epocale tra la Chiesa e l'"antichiesa", tra cristianità e comunismo. La storia del "partito romano" è la vicenda dell'opposizione alla politica degasperiana, ma anche dell'antagonismo con Giovanni Battista Montini, Sostituto della Segreteria di Stato con Pio XI e Pio XII e, dal 1954, arcivescovo di Milano, considerato il maggior sostegno in Vaticano del leader democristiano. Questo prelato rappresenta una visione riformista della Chiesa e milita per un rapporto meno conflittuale con il mondo contemporaneo. Non è l'avversario dei "romani" solo da un punto di vista politico, ma lo è principalmente nella vita della Chiesa. La prima edizione di questo volume, apparsa nel 1983, ricostruiva questa vicenda dalla fine della guerra mondiale sino al 1954, anno della morte di De Gasperi e del trasferimento di Montini a Milano.
Nel 1498 Vasco da Gama, dopo aver doppiato il Capo di Buona Speranza, approdò a Kappad, nei pressi di Calicut, sulla costa sud occidentale della penisola indiana (il Malabar). Da allora ebbe inizio la penetrazione portoghese in India e gli europei entrarono così in contatto con un tessuto sociale, culturale e religioso caratterizzato dalla coabitazione di tradizioni e gruppi etnico-religiosi diversi. A quel mondo religioso indiano appartenevano anche i Cristiani di San Tommaso, una comunità le cui radici cristiane risalivano all'antica tradizione assiro-caldea, presente in India da oltre mille anni e stabilmente inserita nella società del tempo.