
Cosa ha da dire Giovanni della Croce al «giovane che vive sul divano [...] che va in pensione a 20 anni», per usare una forte immagine di papa Francesco? Questo testo confronta la realtà di dipendenza dalla tecnologia e dai social network unitamente all'opinione di una buona fetta di gioventù "atea per delusione", con la spiritualità del dottore mistico Giovanni della Croce. Il testo mette in luce l'attualità del Dottore Mistico che dimostra una profonda conoscenza delle dinamiche del conflitto interiore di fronte alle contraddizioni degli appetiti della natura sensibile che assediano da sempre la spiritualità umana. I suoi consigli sono al contempo sia la base per comprendere l'affettività autentica rivelata dal Cristo sia un tentativo di risposta al modo di pensare e di relazionarsi dei giovani scettici di oggi. Riscoprire la ricchezza dell'incontro concreto è l'augurio di questo libro.
Le «carte romane» di Enrico Bartoletti comprendono riflessioni, appunti, schemi di relazioni, sintesi degli incontri della Presidenza e del Consiglio permanente della CEI, resoconti di colloqui con Paolo VI.
Un materiale di grande interesse che consente di scoprire alcuni tratti della vita umana, cristiana ed ecclesiale di un vescovo, meritevoli di essere valorizzati nell’attuale stagione ecclesiale.
Sommario Presentazione (I. Castellani). Abbreviazioni e sigle. Introduzione (M. Faggioli). Nota del curatore (M. Brunini). Breve cronologia della vita di mons. Enrico Bartoletti (M. Brunini). I. Carte Romane 1972. II. Carte Romane 1973. III. Carte Romane 1974. IV. Carte Romane 1975. V. Carte Romane 1976. Appendice 1. Problematiche concordatarie. Appendice 2. Dal Diario dell’ambasciatore Pompei. Appendice 3. Documenti relativi alla Commissione Donna. Appendice 4. Lettera a mons. G. Benelli. Appendice 5. Riflessioni sull’Anno Santo. Appendice 6. Appunto sul progetto di Esortazione Apostolica Evangelii nuntiandi. Appendice 7. Omelie. Appendice 8. Appunti sulle posizioni di G. Andreotti e F. Piccoli. Appendice 9. Intervista a Bartoletti sul Giubileo da parte di L. Valente. Appendice 10. «In ascolto di Dio e di chi non ha voce». Intervento di mons. E. Bartoletti al Consiglio nazione dell’ACI il 24 ottobre 1975. Appendice 11. Intervista a Bartoletti sulla legalizzazione dell’aborto. Indice dei nomi.
Note sull'autore La biografia di monsignor Enrico Bartoletti (1916-1976) si può suddividere in quattro stagioni. La prima (1916-1939) coincide con il periodo della formazione tra le due guerre mondiali; la seconda (1941-1958) con il ministero presbiterale a Firenze; la terza (1958-1973) con il ministero episcopale a Lucca; la quarta (1972-1976) con il servizio a Roma in qualità di segretario della Conferenza Episcopale Italiana. Gli innumerevoli appunti raccolti in oltre quarant’anni definiscono il profilo di un uomo pubblico dall’intensa vita spirituale e con frequentazioni che comprendono Divo Barsotti, Ernesto Balducci, Davide Maria Turoldo, Lorenzo Milani e Arturo Paoli.
Note sul curatore Marcello Brunini, parroco a Viareggio, è direttore dell’Archivio storico della diocesi di Lucca, iscritto nella Memoria del mondo dell’Unesco. Di mons. Bartoletti ha curato anche In spe fortitudo. Diario spirituale (1933-1975) (22013).
Se il Concilio Vaticano II non è l'unica spiegazione della crisi senza precedenti che attraversa oggi la Chiesa, è innegabile che esso sia all'origine di un terremoto teologico, liturgico e pastorale che ha avuto conseguenze disastrose sulla fede cattolica. Sessant'anni dopo, questo libro si concentra sulla storia della presa del potere dottrinale da parte dei sostenitori del modernismo e della nuova teologia: grazie a reticenze e ambiguità, oltre che a un'impostazione adogmatica, l'assemblea conciliare ha messo al centro la libertà religiosa, l'ecumenismo e il dialogo con le religioni non cristiane, spianando la strada al relativismo moderno. Resta dunque aperta una domanda: è lecito pensare che la fede cattolica scompaia dal mondo?
La celebrazione – nel 1933 – del 450° anniversario della nascita di Lutero viene strumentalizzata dal regime nazista attraverso la presentazione del Riformatore quale ardente nazionalista, precursore di Hitler. Il teologo svizzero Karl Barth interviene nel dibattito con un’interpretazione diametralmente opposta: Lutero è un dottore della chiesa e un interprete della Bibbia, la Riforma è una testimonianza rinnovata dell’evangelo, una critica profetica di ogni idolatria.
La conferenza Riforma come decisione, che Karl Barth tenne a Berlino di fronte a migliaia di persone nel 1933 – anno in cui Hitler divenne Cancelliere del Reich – culmina nell’appello: «Resistenza!». Si tratta, per il teologo svizzero, della resistenza della fede autentica di fronte a un cristianesimo nazistoide, cioè di una resistenza teologica. La parola, tuttavia, non poteva non ricevere, nella Germania di quell’anno, un evidente significato politico, che non sfuggì ai cronisti né, tantomeno, alla Gestapo: nel suo rigore teologico, il pensiero di Barth manifesta infatti, con rara efficacia, il potenziale critico del messaggio biblico riscoperto con forza dalla Riforma.
Completano il volume due brevi scritti dedicati a Lutero, professore e predicatore contrapposto all’«Ercole germanico» della chiesa asservita al regime, e una reazione giornalistica del tempo.
Il domenicano francese Yves Marie Congar (1904-1995) fu tra i protagonisti del Vaticano II, a lui si devono parti consistenti di alcuni importanti documenti conciliari.
"La primavera della Chiesa e l'azione dello Spirito" è un volume che raccoglie i diversi interventi di un convegno internazionale tenutosi all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dedicato all'approfondimento dell'azione dello Spirito Santo nei nuovi movimenti e comunità ecclesiali, che hanno portato, con la loro linfa evangelica di vita cristiana e di azione apostolica, un soffio nuovo di spiritualità e di entusiasmo alla vita ecclesiale. La Chiesa infatti ringiovanisce in forza del Vangelo e lo Spirito continuamente la rinnova, edificandola e guidandola "con diversi doni gerarchici e carismatici" (Lumen Gentium, 4).
Il libro tratta un argomento classico dell'apologetica. Vengono offerte alcune prove per dimostrare che solo la Chiesa cattolica e la sola vera Chiesa edificata da Gesu Cristo.
Il volume contiene le memorie della fondatrice della Gioventù femminile di Azione cattolica, che ne ripercorre la storia dei primi trent'anni. L'opera, uscita originariamente nel 1948, doveva essere pubblicata in una nuova edizione corretta e arricchita, che non vide la luce per la morte di Armida Barelli. Ora viene riproposto il testo che la stessa "sorella maggiore" avrebbe voluto dare alle stampe, in un'edizione critica che, attraverso un rigoroso apparato di note, aiuta a comprendere adeguatamente la straordinaria vicenda della più numerosa organizzazione femminile di massa nella storia dell'Italia, che nel 1950 arrivò a superare il milione di iscritte. Attraverso il racconto della fondatrice, emerge un affresco vivo sulle trasformazioni della condizione della donna in una stagione di radicali cambiamenti dell'universo valoriale, passato al vaglio delle strettoie del ventennio fascista, per riemergere in forme di rinnovato protagonismo alla prova della democrazia del dopoguerra.
Maria Felicia di Gesù Sacramentato (1925-1959), beatificata il 23 giugno 2018 ad Asunción nello stadio di calcio davanti a migliaia di persone, è un esempio attualissimo di quella «santità della porta accanto» di cui ci parla papa Francesco nell'Esortazione apostolica sulla chiamata universale alla santità Gaudete et exsultate. Meglio nota come Chiquitunga e chiamata pure «callejera», è stata una militante cattolica, un'attivista antifascista, una volantinatrice del Vangelo, una maestra di scuola e un'operatrice di carità, appassionatamente innamorata prima del suo fidanzato e poi della sua consacrazione claustrale, vissuta come sintesi e coronamento di tutto il suo passato. Come sia riuscita in questa avventura, è il suo mistero, la sua sapienza, l'originalità del suo messaggio che è nel suo nome religioso di carmelitana: di Gesù Sacramentato. Ossia l'offerta totale di sé nell'Eucaristia. In occasione del centenario della sua nascita, che coincide felicemente con il Giubileo del 2025, pubblichiamo questa biografia di Chiquitunga affinché sia di aiuto a chiunque a percorrere il proprio cammino di fede con un cuore che si lasci conquistare integrando l'umano e il divino in un'alleanza di amicizia creativa e curativa. Postfazione di Iacopo Iadarola, ocd
Il concilio aperto a Ferrara l'8 gennaio 1438 e trasferito l'anno dopo a Firenze proclama l'unione fra la Chiesa greca e quella latina, un accordo che dura sino alla presa di Costantinopoli, nel 1453, e viene rotto ufficialmente da un concilio della Chiesa greca poco meno di vent'anni dopo. Questo volume si propone di indagare dal punto di vista storico ed ecclesiologico le unioni che si sono verificate dopo il concilio ferrarese-fiorentino. In particolare, la ricerca si sofferma sulla prima grande unione dei ruteni del 1595, conosciuta anche come Unione di Brest, e sull'unione della Chiesa romena ortodossa della Transilvania (1697-1700). Questo avvenimento ha portato alla riscoperta delle radici latine, alla comunione ecclesiastica con la Sede di Pietro e alla nascita di un movimento illuminista che ha suscitato, nel tempo, la nascita di un solo Stato per i romeni delle province di Moldova, Valacchia e Transilvania. Dal punto di vista ecclesiologico il processo di unione della Chiesa ortodossa romena della Transilvania si compie con il Concilio Vaticano II, che con il documento sulle Chiese cattoliche orientali "Orientalium Ecclesiarium" riconosce le comunità cattoliche orientali come vere Chiese.