
Sorta nella prima metà del XVI secolo per iniziativa di Ignazio di Loyola, la Compagnia di Gesù ha esercitato sul cammino della storia e sullo sviluppo della cultura una notevolissima influenza, e ancora oggi costituisce uno dei più importanti e potenti ordini religiosi della Chiesa cattolica. Ispirati agli ideali della Controriforma, i gesuiti giocarono un ruolo rilevante nelle secolari controversie teologiche; si impegnarono attivamente, spesso segretamente, nella vita politica; crearono un vasto e influente complesso di istituzioni educative e parteciparono al dibattito artistico, letterario e scientifico. Attingendo a numerosissime fonti, che vanno dai libelli pieni d'astio e calunnie alle apologie e ai racconti "magnifici", Fulöp-Miller entra tanto nei salotti della buona società di Parigi quanto negli osservatori di grandi astronomi, viaggiando dalle foreste vergini del Sud America fino alle fastose corti cinesi, per restituirci una vasta e documentata ricostruzione delle vicende di un ordine che fu indiscusso protagonista della storia non solo religiosa, e che suscitò con la sua opera grandiosi amori e feroci ostilità di cui ancora oggi non si è spenta l'eco.
Uno spigliato e meditato racconto di quanto Francesco ha detto e fatto di "memorabile", per "addetti ai lavori" e non, in questo primo scorcio di pontificato. Il libro si rivela strumento utile per capire quale visione di Chiesa e cristianesimo il Papa porta nel confronto con le enigmatiche realtà della società, dell'economia, della politica oggi; per cogliere qualche tratto del poliedrico personaggio Bergoglio; per avere un'idea dell'eccezionale favore che si è conquistato presso la gente.
Anno dopo anno, la straordinaria avventura che ha lasciato un segno indelebile nella storia del pontificato di papa Wojtyla: dal Giubileo del 1984 all'incompiuta di Colonia 2005, in ogni Giornata mondiale della Gioventù Giovanni Paolo II ha cantato, gioito, pregato, pianto con le sterminate folle di giovani sedotti dal suo carisma magnetico. Aneddoti, curiosità e, soprattutto, le appassionate parole del Papa ai giovani arricchiscono un libro dal sapore fresco e leggero, pensato per chi vuole scoprire l'essenza forse più autentica della santità di Wojtyla: l'essere stato un uomo immedesimato come nessun altro nei desideri, nelle paure, nei dubbi, nelle speranze e nelle inquietudini dell'età più bella, preziosa e fragile della vita.
27 ottobre 1986. Papa Wojtyla convoca ad Assisi le religioni del mondo per un'inedita "Giornata mondiale di preghiera per la pace". Lo "Spirito di Assisi" è ancora vivo nei cuori di moltitudini di uomini perché sono stati i 30 anni trascorsi fin qui a mostrare quanto potente e lungimirante fu l'ispirazione che animò quella e le successive "Giornate" (1993, 2002, 2011, 2016): la pace è un dono di Dio, non è "religione" quella che fa guerra in Suo nome.
A 800 anni dal primo presepe qual è la storia della sua invenzione? Avvincente e suggestivo, il racconto della più grande studiosa del santo di Assisi «Voglio evocare il ricordo di quel Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del cuore i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, e come fu adagiato in una greppia quando fu messo sul fieno tra il bue e l'asino». Con queste parole - secondo il suo primo biografo - Francesco chiede a un fedele amico di Greccio di predisporre quanto serve per realizzare il presepe. Ma dove sono i personaggi principali, la Madonna e il bambino? Perché mai Francesco sceglie di rappresentare il Natale solo attraverso la greppia colma di fieno, fra due animali non nominati dai vangeli canonici? Saper leggere e mettere a confronto le fonti con rigore e sottigliezza, saper decifrare le immagini con acume finissimo: armata degli strumenti in cui eccelleva, Chiara Frugoni si avvicina - e noi con lei - alla figura del santo di Assisi, illuminando la vera posta in gioco del Natale di Greccio, quel potente messaggio di pace che dal 1223 ancora oggi vibra di una mai sopita spiritualità rivoluzionaria.
«Il 1300 era già un anno speciale, che chiudeva il secolo; papa Bonifacio VIII lo rese specialissimo facendolo diventare l'Anno Santo. Accordò l'indulgenza plenaria, cioè il perdono di tutte le pene ancora da scontare per i peccati commessi a coloro che, assolte le colpe mediante la confessione, avessero visitato lungo tutto quell'anno le basiliche degli apostoli Pietro e Paolo...» Che cosa spinse una moltitudine di pellegrini a mettersi in cammino, sfidando pericoli e dure prove fisiche, per riversarsi in San Pietro nel 1300? A quella data, profondi mutamenti della società sia economici sia politici (l'emergere dei Comuni, la nuova figura del cittadino) avevano ormai investito anche la sfera religiosa. Se nei secoli precedenti il giudizio universale era sentito come un grande evento collettivo della fine dei tempi, ora la geografia dell'aldilà doveva rispondere alle esigenze degli individui, preoccupati più per la propria salvezza che per quella di tutti. Ecco allora la nascita del purgatorio, per il peccatore una consolante alternativa fra i tormenti eterni dell'inferno e il miraggio irraggiungibile del paradiso; ecco l'evolvere delle pratiche penitenziali, e il pellegrinaggio come strategia per «lucrare» indulgenze, ovvero sconti di pena. Interrogando testi e immagini, Chiara Frugoni racconta le origini e il contesto politico del primo Giubileo vero e proprio, dalla complessa vicenda dell'eremita Pietro da Morrone, quel Celestino V, oscillante tra ambizione e ascetismo, che pochi mesi dopo l'elezione al soglio pontificio abdicò, alla Roma turbolenta del successore Bonifacio VIII, tra famiglie rivali, cardinali e re. Una narrazione vivacissima, un prezioso viatico per comprendere il Giubileo del 2025.
Al centro di questo studio sta l’intricata vicenda della conferma della Regola francescana da parte di papa Onorio III, nel 1223. Che legame esiste tra questa conferma e l’incontro di san Francesco con Innocenzo III, che le leggende situano intorno al 1208-1209? E perché una nuova “Regola”, dopo che il Concilio Lateranense IV (1215) aveva espressamente vietato l’adozione di nuovi testi legislativi, invitando ad utilizzare le “Regole” già esistenti, quelle di Benedetto, Agostino, Basilio?
Attraverso l’esame minuzioso di alcuni affreschi del ciclo francescano nella basilica superiore di Assisi, e riprendendo un’intuizione di Paul Sabatier, l’Autrice ci accompagna in modo magistrale a comprendere il difficile percorso che portò la fraternità nata da Francesco a diventare un Ordine tra i più importanti e diffusi nella Chiesa medievale.
Prima del libro di Arsenio Frugoni scritto nel 1954, quasi tutto quello che era stato detto di Arnaldo da Brescia - che non ha lasciato alcuno scritto - era sbagliato. La grande novità di questo libro, un riconosciuto capolavoro, è nel metodo. Frugoni si oppone agli sforzi filologico-combinatori degli storici precedenti che si erano affannati a mescolare le poche fonti, parziali e lacunose, aggiungendo riempitivi per fare di Arnaldo un personaggio a tutto tondo. Esamina invece le fonti separatamente, ciascuna per sé, perché ogni fonte è innanzi tutto testimone di se stessa. Lette le varie voci «in controluce», diventano importanti le reticenze e persino i silenzi. Cadono sicurezze e credute verità, ma Arnaldo è finalmente liberato dalle contraffazioni delle aggiunte posteriori. In questa nuova edizione - arricchita anche dall'Introduzione di Jean-Claude Maire Vigueur - tutti i passi in latino sono stati tradotti, nell'intento di raggiungere una cerchia più ampia di lettori.
Quest’opera, che presenta una panoramica degli avvenimenti significativi e degli sviluppi nella storia e nel presente delle Chiese, è facilmente comprensibile, memorizzabile e maneggevole perché organizza il sapere operando una sintesi e imperniandola sulle date e sui dati storici.
Dalla quarta di copertina:
Quest’opera impostata sulle date – facilmente comprensibile, memorizzabile e maneggevole – presenta una panoramica degli avvenimenti significativi e degli sviluppi nella storia e nel presente delle Chiese. La scansione in capitoli-secoli e le brevi sintesi introduttive offrono richiami e rimandi che facilitano l’organizzazione del sapere delle date e dei dati storici. La divisione dei capitoli nei due ambiti «Chiesa e società/stato» e «Vita interna della Chiesa» rende più trasparente la dimensione religioso-spirituale della Chiesa. Le date importanti della storia della Chiesa e del presente ecclesiale sono un orientamento pratico per quanti ricorrono a informazioni storiche affidabili.
Ricostruzione della vicenda dei martiri di Pariacoto, Perù 1991: l'uccisione di Miguel Tomaszek e Zbigniew Strzalkowski, frati conventuali polacchi di 33 e 31 anni, missionari a Pariacoto, sulle Ande peruviane. A distanza di vent'anni dall'eccidio ne parla l'unico superstite, che con loro ha condiviso gli anni della formazione e della missione. Introduz. Di Ugo Sartorio.
Monsignor Marco Frisina sviluppa una riflessione a partire dal capitolo VI della costituzione "Sacrosanctum Concilium". La musica ha sempre avuto in ogni tempo e cultura un posto privilegiato nell'espressione della preghiera e dei sentimenti religiosi dei popoli. La comunità ecclesiale ha approfondito il significato e l'importanza di questo rapporto privilegiato tra liturgia e musica partendo dall'espressione classica che indica le finalità della musica liturgica: «La gloria di Dio e la santificazione dei fratelli». Il credente è chiamato a esprimere nel canto la sua adesione di fede e di amore verso Dio e a vivere la celebrazione dei santi misteri in una maggiore comunione con i fratelli. In questo modo la partecipazione in canto del popolo di Dio diviene anche elevazione che educa e insieme espressione eloquente della verità stessa della Chiesa: popolo di Dio che canta con amore le sue lodi.
Il 18 marzo 1314 l’ultimo Gran Maestro dell’Ordine dei Templari viene arso sul rogo. Questa fine così tragica coincide con l’inizio di una leggenda, quella dei Cavalieri del Tempio. A sette secoli dalla fine dell’Ordine, il mito dei Templari è ancora vivo, e come tutti i grandi racconti reca in sé verità storiche celate sotto strati di false notizie. Chi erano davvero i monaci guerrieri? Semplici cavalieri che proteggevano i pellegrini che andavano in Terrasanta? Oppure erano stati reclutati per cercare tesori nascosti a Gerusalemme? Gian Franco Freguglia si muove con sapienza tra realtà e finzione, per restituire una visione completa dell’affascinante e secolare mito dell’Ordine più discusso di ogni tempo.