
L'autore
Robert Markus è Professore Emerito presso l'Università di Nottingham ed è membro della British Academy. È stato membro dell'Institute for Advanced Studies di Princeton e Distinguished Visiting Professor di Studi Cristiani Antichi presso la Catholic University of America. Tra le sue pubblicazioni è da segnalare il noto studio Saeculum: History and Society in the Theology of St Augustine (seconda edizione, Cambridge 1988).
Il libro
Questo studio si occupa di un problema storico centrale: la natura dei mutamenti che hanno trasformato gli orizzonti intellettuali e spirituali del mondo cristiano dal IV secolo fino alla fine del VI secolo. Perché, ad esempio, le convinzioni, gli atteggiamenti e le tradizioni di Gregorio Magno si differenziano così notevolmente da quelle di Agostino? La fine della cristianità antica esamina come i Cristiani, che in precedenza avevano costituito una minoranza minacciata ed assediata, giunsero a definire la propria identità in un mutato contesto di rispettabilità religiosa, dove la loro fede era diventata una fonte di privilegi, prestigio e potere. Il professor Markus torna a valutare il culto dei martiri e la creazione di schemi di tempo sacro e di spazio sacro, ed analizza il richiamo esercitato dall'ascetismo ed il suo impatto sulla Chiesa in generale. Questi mutamenti costituiscono parte di una transizione fondamentale, che può forse venire descritta nel modo migliore come il mutamento dalle forme di cristianità antica a quelle della cristianità medievale, mutamento che procede da una cultura laica più antica e più varia e si muove in direzione di una cultura religiosa che poggia su di una solida base biblica.
Quella di ellenizzazione è una categoria capitale della storia antica, in particolare della storia religiosa del giudaismo e del cristianesimo antichi, e di conseguenza anche della storia del cristianesimo, della chiesa e della teologia. Questa categoria funge al tempo stesso da paradigma di ricerca, sulla base del quale si narra la storia dei tempi passati. Ma la nozione di ellenizzazione è altamente problematica e il modello di ricerca che vi corrisponde è assai complesso. Nel suo breve saggio Christoph Markschies ripercorre la storia della nozione di ellenizzazione dagli inizi fino a tutto il XIX secolo, facendone emergere ed enucleandone le criticità e le aporie lasciate in eredità al XX e XXI secolo, e al tempo stesso mostrando come si sia davanti a una categoria e a un modello tutt'oggi irrinunciabili.
Perché il cristianesimo è stato in grado di affermarsi con tanto successo nell'impero romano? Perché poté sopravvivere al mondo antico e tardoantico e si diffuse soppiantando i culti concorrenti? Sono queste le domande a cui Christoph Markschies risponde sulla base di un esame approfondito e puntuale, e per più di un aspetto anche inedito, di ogni fonte disponibile, cristiana e pagana, scritta o materiale. Situando il cristianesimo nel contesto della storia delle religioni e delle culture antiche, l'autore descrive la vita quotidiana e le pratiche religiose dei cristiani dei primi secoli, dalla nascita - passando per la conversione e il battesimo - alla morte, illustrando le strutture sociali in cui il cristianesimo venne a incarnarsi e le caratteristiche che fecero la peculiarità delle comunità cristiane delle origini.
"I temi dei saggi riuniti qui rispecchiano le questioni principali emerse durante i corsi tenuti dallo studioso. Daniele Menozzi ha rimarcato la scientificità del sapere storico e il metodo rigoroso su cui esso si fonda. Le fonti, il loro utilizzo e la loro interpretazione sono state sempre al centro dell'insegnamento di Menozzi, che ha sempre incoraggiato i suoi allievi a praticare il mestiere con quella pazienza richiamata nel titolo del volume. Ma le fonti da sole non bastano: è questa una delle fondamentali lezioni apprese ai corsi di storia contemporanea della Scuola Normale. La totalità, vera o presunta, implica sempre una selezione; nessuna domanda posta ai documenti è valida se essa non viene fatta reagire con i vuoti che ogni documento divenuto fonte reca con sé. Ai corsi di Daniele Menozzi, molti di noi hanno appreso che i dilemmi e i silenzi non son solo parte del titolo di uno dei più importanti libri di storia degli ultimi vent'anni." (Dalla Nota introduttiva)
Descrizione
Leone e Gregorio: due “grandi” pontefici a servizio della cultura. Ed effettivamente il loro pontificato ha segnato la vita della Chiesa e per alcuni aspetti anche quella della società civile. La presente opera racchiude alcune peculiarità dei due pontefici, tra le numerose che ancora oggi è possibile approfondire. L’esito di due simposi e la pubblicazione delle Concordanze dei due sacramentari che prendono il nome proprio da Leone e da Gregorio sono all’origine di un’ampia riflessione che permette di cogliere aspetti nuovi del loro pensiero e del loro operato, e insieme l’attualità di questi pontificati. Un’attualità che è più eloquente che mai qualora si prenda atto che numerosi testi usati nella liturgia oggi provengono da quei sacramentari (si pensi soprattutto all’attuale Missale Romanum). La ricchezza di queste opere, unitamente al patrimonio oratorio giunto fino a noi (si pensi ai testi presenti nella Liturgia Horarum) permettono di cogliere l’attualità di un pensiero che arricchisce il patrimonio di cultura cristiana che l’antichità ha “donato” alla perenne tradizione cristiana. Il confronto con i singoli contributi permette di sviluppare aspetti che i due pontefici – non per nulla hanno ricevuto il titolo di “grandi” – hanno saputo trasfondere nella complessa congerie che il popolo cristiano ha attraversato in quel loro tempo. Un esempio eloquente anche per l’oggi!
Biografia
Manlio Sodi
È professore ordinario emerito di liturgia, sacramentaria e comunicazione religiosa; è stato preside della Facoltà di Teologia dell’Università Salesiana e del Pontificium Institutum Altioris Latinitatis. Ha pubblicato opere circa la storia della liturgia, in particolare le fonti della liturgia tridentina e le concordanze dei più antichi sacramentari. Una delle sue opere più note è il Dizionario di Omiletica, riedito più volte e apparso anche in Brasile e in Polonia. Ha al suo attivo numerose collaborazioni con università italiane e straniere. È direttore della Rivista Liturgica e della rivista PATH della Pontificia Accademia di Teologia.
Mario Maritano
È professore ordinario emerito di patristica e storia della Chiesa antica presso l’Università Salesiana. Membro del gruppo di studiosi di Origene, ha coordinato per molti anni i “colloqui origeniani” facendo confluire l’esito nella pubblicazione degli atti che costituiscono un punto di riferimento importante per la comprensione e l’esegesi di Origene. Ha diretto per vari anni la rivista Theotokos, assicurando una cura editoriale e scientifica che ha permesso di tratteggiare pagine preziose circa la storia della mariologia nel primo millennio. La sua opera fondamentale è la Introduzione allo studio dei Padri della Chiesa.
Il celebre gesuita Matteo Ricci (1552-1610) aprì per primo la porta sul Celeste Impero, bruscamente richiusa poi dall'imperatore Kangxi nel primo Settecento. Il libro segue l'ascesa e la caduta dell'avventura missionaria in Cina, e ne rileva la grandezza ma anche i forti contrasti tra gli ordini religiosi, che al principio del Settecento ne causarono il tramonto, soffermandosi sulla «controversia dei riti cinesi» e sulla sopravvivenza del cristianesimo in Cina.
Apostole in periferia è il primo tentativo di ricostruire la storia dei rami femminili di Azione cattolica nella diocesi di Porto-Santa Rufina nel secondo dopoguerra, attraverso un lavoro inedito di scavo archivistico e di raccolta di testimonianze orali. I trascorsi delle donne e delle giovani di Ac nell'Agro portuense furono fortemente condizionati dal tessuto sociale, fatto di persone semplici, da tradizioni antiche e dall’estensione territoriale della diocesi suburbicaria. Un'esperienza che decollò solo grazie all'impegno e alla tenacia delle dirigenti diocesane, ferventi cristiane che si sforzarono di coinvolgere e far progredire l'elemento femminile dal punto di vista culturale e spirituale. Di quelle coraggiose apostole il volume traccia anche aspetti biografici fondamentali, per coglierne nel profondo lo slancio missionario. Con la speranza che l'operato e la personalità delle protagoniste di questa storia siano esempi nei quali le nuove generazioni possano trovare una preziosa fonte d'ispirazione nella costruzione del proprio progetto di vita.
La Sindone è davvero il lenzuolo funebre di Gesù oppure si tratta di un falso medievale? I Vangeli narrano fatti realmente accaduti oppure sono semplici leggende? La risposta a queste domande non è secondaria, perché coinvolge profondamente la nostra vita. Di certo la Sindone è il reperto archeologico più studiato al mondo e i Vangeli ne costituiscono l'unica chiave interpretativa. Questo legame tra Sindone e Vangeli ha quindi suggerito agli Autori di affiancare le più recenti ricerche scientifiche sul telo sindonico a un'indagine altrettanto scientifica e documentata sull'attendibilità dei Vangeli, riassumendo in un unico testo i risultati delle scienze naturali e di quelle storiche, in forma breve e con un linguaggio accessibile, in modo da offrire una sintesi per l'uomo moderno che non vuole rimanere analfabeta sugli interrogativi più profondi.
Il Sacro Telo conservato a Torino ha veramente avvolto il Corpo di Cristo deposto dalla croce? E' il quesito al quale hanno cercato di rispondere scienziati e studiosi da oltre cent'anni.