
L'autore
Xabier Pikaza, mercedario basco, insegna storia e filosofia della religione nell'Università Pontificia di Salamanca.
Il libro
Come sentinella di Dio, Abramo contava le stelle durante la notte, in un gesto d'orazione e di speranza (Gn 15,5). Anche noi esploriamo il mistero, scrutando i messaggi di Dio durante la notte: nella preghiera ci guidano le stelle interiori e, in modo del tutto speciale, ci guida la grande luna pasquale di Gesù Cristo, aperta a forma di croce verso i quattro punti cardinali della natura e della storia. Essendo un'esperienza di cielo, la preghiera al tempo stesso, è un impegno della terra, come dice Teresa di Gesù alle sue sorelle: «cercate di capire che tra le immondizie passa il Signore, aiutandovi internamente ed esternamente» (Fondazioni 5,8). Perciò, la notte di Dio con la sua luna e le sue stelle illumina e trasfigura gli utensili del lavoro e l'incontro più gioioso della terra: la brocca dell'acqua rinfrescante, le pentole del cibo condiviso, la allegra e profumata caffettiera.
Di qui s'innalza ia nostra preghiera, senza soste: «Come argilla nelle mani del vasaio, così noi siamo nelle mani di Dio» (Gr 18,6). Siamo polvere della terra, ma «polvere innamorata» (F. Quevedo) perché Dio stesso anima (Gn 2,7) e vive con la sua gloria e con la sua luce nella nostra argilla (Gv 1,14). Perciò, come sentinelle di Dio nella notte della terra, coltiviamo in modo gioioso una preghiera di mistero, impegno e speranza. Tutto ciò vuole mostrare questo manuale della preghiera cristiana. Perciò ha collegato ricordi di storia ed elementi di attualità, cammino di esperienza interiore e gesti d'azione sociale, unendo la contemplazione di Dio (simboleggiata nelle stelle della notte) e l'impegno per l'uomo (riflesso nei cocci, macchine e scienze della terra).
PENSIERI E RIFLESSIONI SU ALCUNI SETTORI PRIMARI DI RICERCA FILOSOFICA CHE VANNO DAL CREATO ALL UOMO E, INSIEME, I TENTATIVI CHE PRELUDONO AL COMPIMENTO DELLE ATTESE. Il creato, la vita, l'uomo, c ustodinscono delle verita da conoscere e ricchezze da scoprire. La nostra mente, e piu`ancora lo spirito che e`in noi, non puo`appagarsi delle conquiste della scienza. La societa vive un crescendo di ingiustizie e di degrado che intaccano la qualita della vita e oscurano il suo avvenire. Nelle pagine di questo libro si sivluppano delle riflessioni, delle osservazioni personali suffragate e arricchite da insegnamenti tratti dalla sacra scrittura e da altre fonti autorevoli. Le riflessioni, poi, sono spesso sgoragate dalle incisioni profonde che il travaglio del cammino personale e spirituale di lazzari ha lascitao nell'ani ma. Si e`delineato un i tinerario da seguire, che passa attraverso il crogiolo delle virtu`per rinsaldare la fede, rendere forte e viva la spera amore. E sono stati individuati infine dei luoghi" dov e`possibile raggiungere la meta, luoghi nei quali e`assicurata la presenza del signore; dove questa si rivela in vari modi e in diversi gradi, viva ed operante. "
Durante le sue veglie" dom Helder Camara scrive lettere, relazioni, conferenze. Anche meditazioni, alcune delle quali sono riportate in questo libro, scritte in forma poetica ma senza alcuna ambizione letteraria. "
la prospettiva moderna di cristo per scoprire la sua altezza, la sua profondita e la sua ricchezza in un contesto culturale sempre piu`secolarizzato, alla ricerca di una spiritualita autentica. La traduzione e`di fausto savoldi. L'uomo di oggi e`fiero della sua liberta. Ma e`libero veramente? Come far fronte alle situazioni di terrorismo o di guerra? Come conciliare la libera iniziativa e la solidarieta? Come coniugare la liberta con la verita in modo che lav ita dell'uomo sia piena di senso? L'autore tiene ben pr esenti questi interrogativi cosi vitali per l'uomo nel pres entare in questo volume il frutto delle sue meditazioni sul cristo, la sua storia, il suo messaggio, la sua risurrezione. Lo studio dei vangeli, del loro linguaggio e della loro si
Scritti spirituali di Giovanna di Chantal.
Cento frasi e brevi meditazioni che aiutano il lettore a capire il segreto e il fascino della piu eterea e impalpabile delle arti: la musica.
Con Chiara Lubich in Medio Oriente
È possibile essere ancor oggi contemporanei di Gesù? Come comprendere il Signore nella sua figura viva e non quale ricordo muto e sbiadito? Queste domande interrogano la coscienza credente che, soprattutto nell’epoca attuale, rifugge da mediazioni troppo astratte e generali. In una fase culturale in cui credere sembra essere particolarmente difficile, la fede si pone alla ricerca di un solido contatto con il proprio fondamento vivente; e la possibilità di ‘divenire contemporanei a Gesù’ viene percepita con acutezza quale condizione del realizzarsi di una fede convincente. In tale contesto risuona con immutata attualità l’intuizione di S. Kierkegaard: «Fin quando esiste un credente, bisogna ch’egli sia contemporaneo della Sua presenza». Essa costituisce la provocazione che origina gli Esercizi di cristianesimo qui raccolti. Il termine ‘esercizi’ allude al fatto che diventare contemporanei di Gesù non è impresa facile, ma esige un lungo tirocinio, un allenamento tenacemente ripetuto. Si tratta però di un esercizio ‘sul campo’ o, meglio, ‘nel corpo’ vivo del lettore, che è invitato a seguire le vicende dei discepoli, riscoprendo come il testo evangelico sia scritto per i lettori futuri e quindi anche per sé. Mediante la partecipazione alla trama narrativa dei vangeli, il lettore è gradualmente coinvolto nelle vicende del discepolato: questo vuole ottenere il testo evangelico, e questo si propone anche il libro di Franco Giulio Brambilla. Esso vuol motivare la convinzione che oggi, come accadde per Kierkegaard e per l’ininterrotta catena di testimoni che ci legano alle origini della salvezza, non c’è altro modo per divenire credenti che ricercare la contemporaneità di Gesù, sperimentando il cammino del discepolo.
Franco Giulio Brambilla, nato a Missaglia (Lc) nel 1949, è sacerdote della diocesi di Milano. Ha perfezionato i suoi studi alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, con un lavoro su La cristologia di Schillebeeckx (1989). Attualmente insegna Cristologia e Antropologia teologica alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e nella Sezione Parallela del Seminario di Venegono Inf. (Va), della quale è anche direttore. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Cristo Pasqua del cristiano (1991); Il Crocifisso Risorto. Risurrezione di Gesù e fede dei discepoli (19992) e diversi saggi apparsi su «La Scuola Cattolica», «Teologia» e «Rivista del Clero Italiano», a proposito di temi di cristologia, antropologia e pastorale.
L’immagine che dà titolo al libro è tratta dal vangelo di Luca, là dove Gesù afferma: «Nessuno che abbia messo mano all’aratro e poi si volga indietro è adatto per il regno di Dio». Il monito oggi suona attuale non solo per il lamentoso cristianesimo della nostalgia (ormai in regresso), ma soprattutto per un certo irresoluto cristianesimo che sempre attende le condizioni per decidersi e finalmente dedicarsi alla causa di Gesù. Esso è tipico di un tempo di transizione come il nostro, tempo di identità flebili e incapaci di nominare cose che possano valere un’intera vita e non soltanto provvisori esperimenti del ‘bene’. In che modo la fede cristiana può richiamare a una verità che giustifica la nostra destinazione alla vita? Gli umani, infatti, desiderano una vita buona e felice. Così sono stati creati da Dio. La convinzione radicale di Gesù è che questo desiderio coincide esattamente con quello di Dio stesso. È questa la buona notizia: Dio non è come alcuni se lo immaginano. Non è il Dio del risentimento o della rappresaglia. Non è un Dio distante. La verità di Dio e del suo desiderio è quella che l’evangelo di Gesù rivela una volta per sempre: che i ciechi vedano, gli zoppi camminino, i peccatori vengano perdonati, i poveri contino. Questi protagonisti che popolano la scena evangelica rendono evidente per tutti che cosa significa poter di nuovo respirare sotto lo sguardo di Dio. Ciò che consente loro di essere riconosciuti e di trovare un senso alla vita è che su di essi si posa l’ombra unilaterale della tenerezza di Dio e della sua passione che nulla può arrestare. Le meditazioni qui proposte da Sequeri per questi tempi forti di transizione collocano al centro delle molte questioni che oggi più o meno propriamente occupano la Chiesa il tema più semplice e radicale: Dio e il suo vero volto. Su di esso si deve concentrare la cura dei discepoli. Per alzare lo sguardo verso il futuro della promessa che non delude, alla quale vale la pena di dedicare i propri giorni, senza mai volgersi indietro. Il resto verrà da sé.
PierAngelo Sequeri, nato a Milano nel 1944, è docente di Teologia fondamentale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. È anche direttore del Laboratorio di Musicologia Applicata di Milano. Nell’ambito della sua ricerca e delle sue pubblicazioni in opere e riviste specializzate è prevalente l’interesse per le questioni di confine tra filosofia e teologia, psicologia e teologia, estetica e teologia. Fra gli scritti più recenti: L’oro e la paglia, Milano 1990; (con A. Torno) Divertimenti per Dio. Mozart e i teologi, Casale Monferrato 1992; L’indicibile emozione del sacro: R. Otto, A. Schönberg, M. Heidegger, Milano 1993; Il timore di Dio, Vita e Pensiero, Milano 1993; Il Dio affidabile. Saggio di teologia fondamentale, Brescia 1996; L’estro di Dio. Saggi di estetica, Milano 2000.