
Il libretto vuole educare all'atteggiamento costante del grazie, e quindi a quell'atto esterno di rispetto, di attenzione e di considerazione che ci rende gentili, graditi e, soprattutto felici. La parola grazie è piccola perchè è breve e facile da pronunciare; ed è magica perchè racchiude il segreto che può cambiare il mondo. La riconoscenza è, tra le virtù, la meno esercitata; ed è così poco praticata che, a ragione, si può affermare che la scortesia dilaga ovunque, anche fra le persone socialmente e religiosamente più impegnate ed elevate. Ci lamentiamo di vivere in mezzo agli ingrati e non ci accorgiamo che gli ingrati spesso siamo noi.
Una fiaba che stupisce, una storia dura ed affascinante, impervia e dolce.