
Con la venuta del Figlio di Dio sulla terra si assiste ad un salto qualitativo del concetto di «adorazione» e di «culto». Termina il culto legato a luoghi particolari e si inaugura il culto «in Spirito e Verità» (Gv. 4, 24). Si tratta di un culto che ha come principio vitale lo stesso Spirito Santo. Un culto offerto con tutta la propria vita così come lo ha vissuto Cristo stesso.
Per esercitare con successo la mediazione cui l'uomo è chiamato, basterà che egli risalga alla "struttura trinitaria" del suo essere, pienamente convinto che la soluzione ai problemi storici dell'umanità non va cercata chissà dove, ma è contenuta, sia pure in maniera implicita, nel mistero trinitario presente in ogni individuo. Di conseguenza, è importante che egli diventi, con l'aiuto dello Spirito, un'autentica "icona della Trinità".
Un libro di testimonianza in cui viene scandagliata la realtà della vita religiosa femminile oggi a partire dalle narrazioni raccolte di trentasette donne, appartenenti a diverse congregazioni religiose. Questa, che costituisce la terza parte del libro, è anticipata dalla descrizione dell'esperienza diretta dell'autrice, un iter sofferto di quindici anni trascorsi in un Istituto femminile dedito ad opere curative. La prima parte è costituita da un vero e proprio saggio di introduzione al tema della vita religiosa femminile, come si è storicamente affermata soprattutto a partire dall'Ottocento.
Madre M. Costanza Zauli ci fa scoprire la meravigliosa grandezza della devozione al Sangue di Gesù.
Lei stessa scrive: “Che forza ha questo Sangue! Invocandolo ho visto operare dei veri miracoli di misericordia sulle anime!”.
Quest'opera è un importante contributo offerto nel rintracciare ed esporre i criteri oggettivi che devono regolare e con i quali deve confrontarsi ciò che, nel nostro tempo, è considerato il più soggettivo degli argomenti. La riflessione di Edwards è un richiamo e un invito per tutti ad un serio e approfondito "esame di coscienza" e ad avere il coraggio di fare una severa cernita dei sentimenti religiosi e delle "esperienze spirituali" passate e presenti.
Riproporre oggi l'attenzione sul monachesimo e la sua spiritualità attraverso momenti di studio e di meditazione affidati, come in questo caso, ad autorevoli studiosi e testimoni, significa anzitutto ridestare l'esperienza di fede cristiana alle cose essenziali, a una rinnovata responsabilità di fronte al presente. Il monachesimo è sempre un'esperienza di trasfiguarazione della creatura nel mondo: far risplendere la presenza dello Spirito, farsi strumento del Silenzio e della Parola di Dio, fino alla perfetta sapienza. Questa bellezza spirituale è pentimento e gioia, croce e risurrezione nella vita quotidiana, meta di ogni cammino ascetico.