
Nato e cresciuto in un clima di interculturalità, Raimon (o Raimundo) Panikkar ha invitato spesso, attraverso i suoi scritti, alla pace e al dialogo tra le religioni. Così fa anche in questo libro in cui, dopo aver analizzato da un punto di vista antropologico e filosofico la nozione di saggezza, insegna come essa sia la vera sorgente di gioia e felicità, quasi un luogo confortevole dove l'uomo si sente veramente a casa.
Come albero è il titolo del foglio mensile della parrocchia di San Giovanni in Laterano a Milano, in cui il parroco, don Angelo, comunica ai fedeli il proprio pensiero. L’autore è un poeta e un letterato: lo si vede dallo stile di scrittura, e non solo per le sue brevi poesie e le frequenti citazioni di autori disseminate qua e là, ma anche quando affronta problemi teologici, morali, liturgico-pastorali, sociali…
Ogni singolo intervento è completo in sé, il che non obbliga il lettore a una lettura continuata del testo. Si tratta di una serie di “riflessioni a voce alta” – anche se espresse in maniera non organica e sistematica, ma proprio per questo più fluida e appetibile – su situazioni e problemi particolari della Chiesa e della società di oggi.
Come albero è anche il paragone con cui si apre il libro dei Salmi: la Bibbia e la città sono i due riferimenti che danno unità ai testi del volume.
Sommario
Introduzione. 2001. 2002. 2003. 2004.
Note sull'autore
Angelo Casati (Milano, 1931) dopo la licenza in teologia è stato insegnante di lettere nei seminari diocesani, poi vicario parrocchiale a Busto Arsizio, parroco a Lecco e infine, dal 1986, a Milano. Ha pubblicato presso Servitium alcune raccolte di poesie: Sulla soglia (1995) e Coro e fuori coro (2003); presso l’ITL alcuni libri di commento al lezionario festivo: Ricordare le sue parole (2002), E la casa si riempì di profumo (2002), Gli occhi e la gloria (2003). Ha inoltre pubblicato: Diario di un curato di città (Centro Ambrosiano - ITL, Milano 1998), La fede sottovoce (Paoline, Milano 2002).
La pace di Cristo regni nei vostri cuori". (Col 3,15) La nostra è un'epoca di inquietudine, e questa attitudine interiore, che permea la vita quotidiana, spesso confluisce anche nella vita spirituale, così la nostra ricerca di Dio, della santità e del servizio al prossimo diviene spesso agitata e ansiosa. L'autore ci conduce, attraverso un cammino di fiducia e docilità, ad assumere l'atteggiamento dei piccoli di cui ci parla il vangelo.
Il successo editoriale di Pensieri di pace ha spinto l’autore a proporre una nuova antologia di testi significativi della tradizione cristiana e non cristiana su un tema oggi quanto mai al centro di un vasto e crescente dibattito, quello sulla responsabilità dell’uomo nei confronti dell’ambiente.
Cielo acqua terra e uomo, centrali per la salvaguardia del creato, sono le nozioni chiave attorno a cui si snoda il percorso del volume. L’autore ce le fa incontrare nelle parole ricche e profonde di tante persone che hanno saputo contemplarle e raccontarle, presentandoci frammenti particolarmente espressivi, tratti da scritti di personaggi della storia e del nostro tempo.
Sommario
Introduzione. Cielo. Acqua. Terra. Uomo. Una città per abitare. Approfondire. La parola ai documenti.
Note sul curatore
Rinaldo Paganelli, sacerdote dehoniano è laureato in catechetica e pastorale giovanile presso l’Università Pontificia Salesiana. Insegna teologia pastorale e catechetica presso lo Studio teologico francescano Sant’Antonio di Bologna. Per la catechesi, oltre a numerosi sussidi, ha pubblicato: Formare alla fede adulta, EDB, Bologna 1996, Formare i formatori dei catechisti, EDB, Bologna 2002; in collaborazione con V. Giorgio, Il catechista incontra la Bibbia, EDB, Bologna 31996; in collaborazione con G. Barbon, Cammino per la formazione dei catechisti, EDB, Bologna 52000, «Io ho scelto voi» EDB, Bologna 21994, Annunciare a partire dal cuore, EDB, Bologna 22002, Ti racconto di Gesù, EDB, Bologna 2004; con M. Lucchesi e G. Barbon, Verso l’unità, EDB, Bologna 1992; con S. Antonetti e G. Barbon, Perdono in dono, EDB, Bologna 2003 e Pane e vino, EDB, Bologna 2004. Per la pastorale ricordiamo in particolare: Questione di Crocifisso, EDB, Bologna 2003; Aria di Natale, EDB, Bologna 2004; Preghiere dei pasti, EDB, Bologna 2004. Ha inoltre curato il volumetto Pensieri di pace, EDB, Bologna 2003.
Molto spesso il suicidio di un familiare giunge all’improvviso, ingiustificato, senza senso. Appare come uno scacco definitivo, un’ingiustizia subìta senza possibilità di appello. E per di più i ‘sopravvissuti’ non sperimentano il suicidio soltanto come gesto di autodistruzione di chi lo compie, ma anche come atto di aggressività nei loro confronti, come ricatto affettivo e morale che li accompagnerà per tutta la vita. Si sentono in colpa per non essere stati capaci di cogliere il “grido di dolore” del loro familiare o del loro amico in difficoltà; si percepiscono come persone non altamente significative e importanti per il suicida perché, diversamente, egli non si sarebbe ammazzato e non avrebbe scelto, tra loro e la morte, proprio quest’ultima.
Il volume affronta la sofferenza generata dal suicidio di un congiunto – la gestione dei pensieri, dei sentimenti, delle reazioni –, privilegiando la narrazione del dolore vissuto, il faticoso percorso cognitivo ed emotivo che i familiari sopravvissuti devono compiere per convivere con l’esperienza di una morte così traumatica e intravedere, infine, una prospettiva di senso.
In un mondo in cui il suicidio viene annoverato tra le prime dieci cause di morte ed è al secondo posto, dopo gli incidenti stradali, nei giovani tra i 15 e i 24 anni, i ‘sopravvissuti’ al suicidio di un congiunto costituiscono categorie a rischio particolarmente elevato. Decidere in quale modo continuare a essere vivi è un compito che richiede quindi coraggio, creatività, volontà, giorno dopo giorno.
Il testo non è rivolto unicamente agli specialisti (medici, psichiatri, psicologi) o ad insegnanti ed educatori, ma specialmente ai familiari di chi è morto suicida, ai depressi, a coloro che non riescono ad affrontare il peso della vita e a sopportarne il dolore, a quanti credono sia possibile stare lontani dalla sofferenza, a chi dialoga pericolosamente con la morte, nella speranza di trovare il coraggio per incontrarla al più presto.
Sommario
Introduzione. Pietro, il figlio. Annalisa, la nipote. I genitori di Alex. Titta, la moglie. Il padre di Matteo. La madre di Matteo. Federica, la figlia. Gianna, la moglie. Maria, la figlia. Conclusione. Glossario. Bibliografia.
Note sugli autori
Antonio Loperfido è nato a Noci (BA) ed è psicologo-psicoterapeuta presso il Dipartimento di salute mentale di Pordenone, nonché docente a contratto presso la Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Udine. Ha curato il libro Spezzarsi la vita (2001), finanziato dal Ministero della Sanità, Istituto Superiore di Sanità.
Rosèlia Irti è nata e vive a Imola (BO); è autrice di romanzi e manuali. Fra le sue opere citiamo Come sopravvivere a scuola, Sansoni 1990; Tradurre senza tradire, Sansoni 1992; Oltre la paura, Pratiche Editrice 1998; Rosso Fuoco, Editrice Nuovi Autori 2002.
La centralità del mistero pasquale di Cristo emerge con vigore in questo libro di don Divo e l’approfondimento che ne fa diventa l’approfondimento del mistero eucaristico, che è pasquale in ciascuno dei suoi tre aspetti: presenza reale, sacrificio e convito.
I contenuti dei capitoli:
La trascendenza del Dio-amore nel mistero eucaristico;
Tutto il creato riunito a Dio in Cristo;
La presenza reale;
La comunione;
Il sacrificio;
Offerta a Dio gradita.
Divo Barsotti è nato a Palaia (PI) nel 1914. Pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira, si è trasferito a Firenze, dove ha iniziato la sua attività di predicatore e di scrittore. Oggi è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero Cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di San Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Nel 1972 è stato chiamato a predicare gli Esercizi spirituali in Vaticano al Papa. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso. Attualmente vive con i suoi giovani monaci in un piccolo monastero dedicato a san Sergio di Radonez, nelle pendici dei colli di Firenze.
Come spiegare l’esperienza delle apparizioni?
In questo volume don Divo Barsotti propone all’attenzione dei lettori un approfondimento delle pagine dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli nelle quali si narrano le apparizioni del Risorto, al fine di far comprendere cosa sia la sequela del Cristo e che cosa implichi vivere la vita divina, la vita del Risorto presente in mezzo a noi.
Divo Barsotti è nato a Palaia (PI) nel 1914. Pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira, si è trasferito a Firenze, dove ha iniziato la sua attività di predicatore e di scrittore. Oggi è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero Cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di San Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Nel 1972 è stato chiamato a predicare gli Esercizi spirituali in Vaticano al Papa. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso. Attualmente vive con i suoi giovani monaci in un piccolo monastero dedicato a san Sergio di Radonez, nelle pendici dei colli di Firenze.
Il Diario di Giuseppe Timoteo Giaccardo (1896-1948) attesta il clima di fede del tutto eccezionale in cui Don Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, visse e fece vivere i suoi primi ragazzi.
Queste «pagine scelte», di grande densità e valore, lasciano intravedere l’itinerario umano, spirituale e apostolico di Giuseppe Giaccardo, dal 1913 al 1925 e dal 1942 al 1947. La sua testimonianza ripropone dal di dentro e in prima persona alcuni avvenimenti chiave della nascente Famiglia Paolina, lasciando trasparire non solo il profilo di un uomo che incarnò l’ideale paolino nella sua integrità, ma anche la figura affascinante di Don Alberione, che Giuseppe Giaccardo presenta come «il caro Padre».
Nato a Narzole il 13 giugno 1896, Giuseppe Giaccardo è il primo sacerdote della Famiglia Paolina, «fedelissimo tra i fedeli», «cuore e anima» della nascente comunità nata dal cuore del Beato Giacomo Alberione. Accolto nel 1918 «nell’opera di San Paolo», fu ordinato sacerdote ad Alba nel 1919, ricevendo da Don Alberione il nome del discepolo prediletto di Paolo: Timoteo. Nel 1926 fu inviato a Roma per aprire una nuova casa paolina. Vi rimase fino al 1936 quando fu richiamato ad Alba per assumere l’incarico di Superiore di Casa Madre. A Roma tornerà nel 1946, in qualità di Vicario Generale e, solo due anni dopo, vi morirà: è il 24 gennaio del 1948. Pochi mesi prima aveva offerto la vita per l’approvazione della Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro, pensate e volute da don Giacomo Alberione come radice orante del grande “albero” della Famiglia Paolina. L’offerta di don Timoteo fu particolarmente gradita a Dio: il decreto di approvazione delle Pie Discepole venne, infatti, firmato il giorno stesso in cui don Timoteo celebrò la sua ultima Messa.
Il 22 ottobre del 1989 Giovanni Paolo II lo ha solennemente dichiarato Beato.
In tutte le epoche, ma con particolare enfasi in questa nostra epoca così piena di cose, ci si interroga sull'essenziale. Una domanda che attraversa tutto il sapere, quello religioso, filosofico e psicologico, ma anche quello artistico. In questo saggio esponenti autorevoli di diverse discipline e di diverse culture offrono stimoli per la definizione dell'essenziale e segnalano i percorsi privilegiati del silenzio, della relazione non competitiva, del recupero dell'integralità della persona. Il volume raccoglie dieci interventi di autori diversi che affrontano il tema dell'anima, cioè di ciò che costituisce l'essenza dell'umanità e che le diverse culture hanno declinato con modalità diverse tra di loro, ma spesso convergenti.
Dei venticinque anni di episcopato milanese e a ricordo del 50° della morte del Card. Schuster, il presente volume cura la riedizione delle sue prime due Lettere pastorali, di una sua allocuzione sinodale, di un penetrante e affettuoso opuscolo sulla Vergine - L'Evangelo di Nostra Donna - e dell'ultimo suo scritto o, meglio, canto monastico - il Carmen Nuptiale.Gli scritti e le direttive pastorali di Schuster possono apparire oggi come dottrine e orientamenti monasticamente ovvii o pastoralmente scontati; in realtà si avverte una penetrazione, un giudizio da cui si può intravedere la profondità e la "modernità" dottrinale. Scritti dotti e puntuali, ardenti e preveggenti. Per questo, le pagine di Schuster raccolte in questo volume hanno conservato una loro freschezza e un loro gusto, che gli anni non hanno consunto o appassito.
Il grembiule e lo scettro sono due simboli di realtà complesse: la Chiesa e la politica. Il primo relativo al servizio che la comunità cristiana presta in nome di Gesù. E poi lo scettro. Il simbolo del potere conferito a coloro che hanno la responsabilità di provvedere, in varie forme e tempi, al bene comune, alla giustizia e alla pace della società. Il terreno dove si incontrano chi serve con il grembiule e chi legittimamente comanda con lo scettro è il mondo. Annunciare e testimoniare il vangelo in politica è arduo. Partendo dalle sfide concretamente poste dalla cronaca, queste pagine provano a ridisegnare il modo di "essere nel mondo" dei laici maturi che, proprio perché incarnati nella libertà dello spirito conciliare, restano immuni da nostalgie integralistiche.