
Un fratello chiese a un anziano:
“Dimmi una parola!”.
Quello rispose:
“Perché mi costringi a parlare inutilmente?
Ecco, quello che vedi, fallo!”.
Della vita semplice e austera dei primi eremiti del deserto egiziano è rimasto il ricordo nei loro discepoli che hanno raccolto e tramandato parole ed eventi della loro vita: gli apoftegmi. Queste brevi composizioni riportano tesori spirituali scaturiti dall’esistenza quotidiana che si conduceva nel deserto, trasmettono le reazioni di fronte a situazioni umanissime, sono risposte sapienti di un abba al discepolo che lo interroga. I detti dei padri sono parole di vita, parole vissute ancor prima di essere pronunciate, parole che sgorgano dalla parola dell’evangelo e da un’attenzione profonda all’umanità. In quest’opera postuma l’autore ci offre un commento spiritualmente intenso delle parole di questi uomini del deserto, presentandoci le figure più rappresentative tra i monaci del iv secolo. La trasmissione della loro sapienza umana e spirituale può alimentare e arricchire la vita interiore di ogni cristiano.
Lucien Regnault, monaco di Solesmes, ha dedicato la sua intera esistenza monastica allo studio, alla traduzione e alla divulgazione dell’immenso patrimonio spirituale dei padri del deserto.
Dopo le Lettere dal deserto, Carlo Carretto si rimette in cammino, da solo, con nella bisaccia il pane e la Bibbia. Per portarsi al di là del tempo "senza cercar di sfuggire a quella tremenda impressione che provai quando venni giudicato sulla faccenda delle due coperte negate al povero: il giudizio dell'amore! Tanto è una strada che primo o poi dovrò percorrere. Meglio affrontarla subito perché ciò che conta è amare". La prima parte del volume presenta sette meditazioni sui temi della fede, della speranza e della carità senza distinguere l'amore di Dio dall'amore verso il prossimo. Nella seconda parte, attraverso l'unione di questo amore, sette meditazioni sulla famiglia e sul lavoro. Al centro del libro, la preghiera: a partire dall'invocazione infantile fino alla contemplazione infusa. Seguono, al termine del cammino, tre meditazioni sul tema della carità che è la dimensione divina dello stesso amore. In appendice troviamo, inoltre, un testo prezioso: una piccola guida per la lettura in solitudine della Bibbia.
Che cosa significa vivere una vita virtuosa? Nel continuo compito di dare forma alla vita per orientarla al bello, al bene, al giusto, al vero l'uomo di oggi si sente in bilico tra virtualità e virtuosità. Vivere è la virtù. Siamo invitati ad assumere la nostra condizione umana adulta in un mondo in continuo movimento, in cui al camminare lento del pellegrino si sta sostituendo la bramosia del correre, dell'"essere al corrente". Virtù significa vita piena, vita dialogica, capace di recuperare quest'esercizio quotidiano, a portata di tutti, ordinario e non straordinario, vita bella, capace di cogliere sinfonicamente la propria esistenza assieme a quella degli altri, vita con abiti virtuosi, che occorrono per agire e per pensare. Prendere sul serio la vita quindi, ritrovare lo spazio dell'interiorità, ascoltare le ragioni che muovono ogni nostro fare, pensare, volere. Esercizio e strumento fondamentale per il rinnovamento delle comunità è il discernimento personale, radicato nel primato della coscienza, e comunitario. Le virtù, così come noi oggi le pensiamo, ci piacciono. Non sono regole da imparare a memoria. Sono belle e qualche volta ci fanno soffrire. Ma sono anche lo specchio della nostra laicità a confronto con un mondo che non può dimenticare lo sguardo sorridente di Dio.
"L'addio alla dannazione eterna" raccoglie due opere dell'autore sul tema del male e delle sue rappresentazioni simboliche e il saggio inedito "Il ritorno di Leviathan". L'autore sostiene che l'ipotesi dell'eternità dell'inferno è tutt'altro che condivisa e indiscussa, come vorrebbe un secolare e persistente insegnamento dei vertici della Chiesa cattolica romana. Il pensiero illuminista già aveva negato la compatibilità di tale concetto con la rappresentazione di Dio come essere amorevole e ontologicamente buono e il pensiero filosofico contemporaneo continua ad esprimere dubbi sulla possibilità che Dio voglia davvero condannare i peccatori per l'eternità e non invece esortarli ad uscire dalla via del peccato, esercitando così la giustizia in modo educativo piuttosto che vendicativo. Questo è il problema teologico della coerenza tra la misericordia e la giustizia del Creatore, tra la remunerazione e la condanna degli esseri umani da parte di Dio in una vita ultraterrena, un aspetto che si apre anche al dialogo interreligioso proponendo una riflessione su quali siano le considerazioni sul giudizio di Dio, sulla sua misericordia e sul male, nel pensiero ebraico, cristiano e islamico.
Attraverso una piccola antologia di brani d'autore, pensieri e brevi racconti, il libretto esprime tutto l'affetto che si prova per la coautrice di quel capolavoro che è ognuno di noi. Il libretto, cartonato e piacevolmente illustrato, è un piccolo e significativo dono per la persona più importante nella vita di un bambino... e non solo.
Il volume raccoglie riflessioni in forma di preghiera di diversi autori (noti e meno noti, poeti e non), introdotte e legate dai commenti della curatrice. Ciascuna delle nove sezioni è arricchita da un’immagine pittorica, che restituisce iconograficamente il tema della sezione stessa. Ogni preghiera si leva da uno stato di precarietà esistenziale, di dolore, e si volge alla ricerca di un senso, di una possibile speranza, della gioia di incontrare Dio.
Le nove sezioni:
Condividere la sofferenza e vivere la malattia
La tentazione di credere di bastare a se stessi
La fatica di amare e di comunicare nel quotidiano
L’esperienza del distacco e della morte
Il male nella storia. Perché?
Il silenzio di Dio
A tu per tu: la gioia dell’incontro
Le scelte che cambiano la vita
E se anche lui avesse bisogno di noi?
François Varillon, gesuita, uomo di grande cultura, nel quale teologia e poesia, filosofia e musica, mistica e impegno di vita si rispondono a vicenda, ha segnato in maniera duratura generazioni di cristiani grazie alla pedagogia e alla densità del suo modo di considerare il mistero cristiano. La sua scrittura è caratterizzata da un'intensa vitalità, espressione radicale di un modo di essere nel mondo segnato dall'ottimismo cristiano, capace di amare la realtà e la vita per quello che sono, in se stesse. Le pennellate di Varillon e la sua prosa guizzante fanno comprendere ciò che egli stesso ha dichiarato: "Vivo più di intuizione che di intelligenza", cioè quella che "I filosofi denominano l'Intuizione e i poeti il Lampo". E questo lampo illumina la realtà. Uno degli effetti più sorprendenti e attuali della visione di Varillon è infatti la sua capacità di valorizzazione di tutto ciò che è umano. Varillon illustra la profondità del suo pensiero con citazioni e narrazioni illuminanti, convogliando la sua passione per la letteratura, la musica e la pittura in una tensione verso Dio. E ciò dimostra quanto egli abbia fatto proprio il motto di sant'Ignazio: "cercare e trovare Dio in tutte le cose", ill cristianesimo è così un'"arte di vivere". Fede e vita, umanità e grazia, Chiesa e mondo, "terra" e "ciclo" non prevedono fratture: nella sua lettura convergono in radice.
“Andate verso la Luce, abbandonatevi alla Luce, credete alla Luce, amate la Luce, non vi pentirete, troverete la pace vera, quella pace che non appartiene al mondo”
Dopo lo straordinario successo di Mendicante di luce(San Paolo, 2007), Masterbee racconta il percorso di conversione dell’anima a Dio non da una prospettiva storica ma come bruciante diario interiore, in una successione di illuminazioni, di svelte sentenze e di aforismi, su sfondi descrittivi sobri e suggestivi. Il volume si compone di tre parti, suddivise in brevi capitoli, dal sapore visivo, olfattivo e uditivo. All’inizio il protagonista si trova a Benares, lungo il Gange, e osserva un sannyasin errante, la ciotola delle elemosine nelle mani, immobile, silenzioso, che lo guarda con un leggero sorriso. Nella seconda parte il Pellegrino si trova nella giungla “fremente di vita e di mistero”. La sua meditazione continua, ma su uno sfondo che conferisce alla realtà un significato che la rinnova, la trasforma e la divinizza. Nella terza parte cambia ancora il contesto: una cattedrale, presso un tempietto pagano, in una grotta, su una roccia, sul prato, accanto a un confessionale, in una metropoli.
Il suggestivo itinerario si conclude al tramonto, su una roccia, dinanzi a uno sconfinato orizzonte di monti e di valli, con un fraterno invito rivolto a tutti:
Il CD audio: Cosmic Way, The voice of Kicka. Pura sola voce, senza appoggio strumentale, 8 pezzi musicali e vocalizzi scritti e interpretati da Kicka. Durata 60 minuti circa.
Pittore e grafico di una certa notorietà internazionale nella seconda metà del Novecento, il tedesco Masterbeeè stato anche, un indefesso «ricercatore spirituale». All’attività professionale, contrassegnata da esposizioni in molte importanti città europee e americane e da incontri con artisti illustri, si accompagna dunque l’ascolto di magisteri religiosi diversi da quello protestante nel quale si è formato. Questo libro documenta i suoi contatti con testimoni delle più varie tradizioni spirituali e ascetiche del Medio e dell’Estremo Oriente, la sua adesione al buddismo, per lunghe stagioni della vita, la segregazione eremitica in compagnia della moglie Kicka, affermata scultrice e cantante, e infine la conversione di entrambi alla Chiesa cattolica, nella quale le precedenti esperienze trovano uno sbocco naturale, un approdo che integra, rasserena e purifica. Il suo primo libro, Mendicante di luce (San Paolo, 2007) ha ricevuto una straordinaria accoglienza dal pubblico e dalla critica ed è stato tradotto in diverse lingue.
Aforismi, citazioni dalla Bibbia e da grandi personaggi della storia che citano a loro volta la Bibbia. Un piccolo libro sul tema dell’amore per ritrovare i frammenti dell’amore nascosti nella vita di ciascuno e spesso sommersi dalle cose e dai bisogni immediati.
Richard Daly ha pubblicato con San Paolo Il piccolo libro della calma di Dio, un successo editoriale giunto alla terza edizione.
Maddalena Aulina y Saurina nacque a Banyoles (Girona - Spagna) il 12 dicembre 1897. Donna coraggiosa e lungimirante, scelta da Dio per aprire nuovi cammini: quello della secolarità consacrata e quello dei laici chiamati alla santità in forza del proprio battesimo. In questo volume, l’Autrice, “all’interno della sua ansia apostolica, precorrendo il Concilio Vaticano II, reca il ruolo profetico del laicato che la compagine ecclesiastica, a lei contemporanea, non riuscì a comprendere”. I suoi “Scritti”, nella duplice versione spagnola e italiana, si presentano come “pensieri” o “momenti” per ogni giorno dell’anno, nella scansione dei mesi e dei giorni. Fondatrice dell’Istituto Secolare Operaie Parrocchiali, morì a Barcellona il 15 maggio 1956.
Il volume raccoglie la corrispondenza di monsignor Massimo Camisasca, superiore generale della Fraternità sacerdotale San Carlo Borromeo, con i giovani preti inviati in missione negli Stati Uniti e in Germania. Si completa così, dopo Sentieri d'Asia illuminati, un itinerario di due pubblicazioni che hanno voluto presentarci la nascita di nuove comunità nella Chiesa attraverso il resoconto dei protagonisti.
"I miei viaggi verso la mia terra natale sono altrettante tappe della nascita della mia identità non solo composita ma protesa verso l'armonia fra l'emigrata e l'immigrata, la cambogiana e la francese, la buddista e la cattolica".