
Attingendo agli appunti del poeta Clemens Brentano, che mise per iscritto le visioni di Anna Katharina Emmerick sulla vita pubblica di Gesù, questo volume aiuta a cogliere e valorizzare molti aspetti del ministero del Signore, la fatica che egli visse, il ruolo dei suoi compagni, in particolare le pie donne, l'opposizione incontrata dai Farisei. Un cammino per seguirlo più da vicino, specialmente ma non solo, in Quaresima. "Con la sua dote di veggenza Anna Katharina Emmerick scrisse nuovamente il vangelo, che è così povero di particolari, anche quello di Marco; e al tempo stesso lo disseminò di piccoli eventi e lo illuminò attraverso i simboli. Se si leggono i suoi testi, si potrebbe credere che ella abbia preso parte alla passione di Cristo come se fosse stata al cinema. Il suo racconto della passione (che ha contribuito alla conversione di Paul Claudel) è più sconvolgente della lettura dei testi evangelici o addirittura dell'ascolto della Passione secondo Giovanni di Bach? È evidente che Anna Katharina Emmerick dovrebbe interessare tutti coloro che, dopo Kant e Einstein, si chiedono che cosa significhino le parole "spazio e tempo." (Jean Guitton)
Papa Francesco ha definito Giovanni XXIII "un uomo capace di trasmettere pace; una pace naturale, serena, cordiale; una pace che con la sua elezione al pontificato si manifestò al mondo intero e ricevette il nome della bontà". Questo libretto raccoglie testimonianze su Giovanni XIII e alcuni suoi pensieri e la perla del suo decalogo "Solo per oggi". Completa l'opera una breve scheda biografica.
La via della preghiera è la via maestra per cambiare, per affrontare i problemi, finanche per contestare. La preghiera può tutto. In questo volume don Andrea Gasparino, guida spirituale di migliaia di giovani, offre un itinerario semplice e possibile a tutti per sperimentare la forza della preghiera e dare così luce alla propria vita. Quando preghiamo noi cambiamo; se preghiamo realmente, abbiamo più luce sui nostri problemi e si rafforza la nostra volontà. La preghiera è la nostra "onnipotenza". È l'onnipotenza di Dio messa a disposizione della nostra debolezza. Gesù ha detto: "In verità, in verità vi dico: qualsiasi cosa chiediate al Padre nel nome mio, egli ve la darà" (Gv 16,23). Siete peccatori? Nella preghiera c'è la certezza della vostra ripresa. Vi sentite un niente? Nella preghiera c'è l'onnipotenza per fare tutto!
La felicità non è un dono ricevuto alla nascita, ma esiste un cammino da compiere per conquistarla. Si tratta di un'impresa non impossibile perché il Signore ci ha fornito le indicazioni per raggiungere questa meta: si tratta delle parole contenute nel brano di Vangelo delle beatitudini. Per iniziare un cammino verso la felicità, dovremo eliminare tutti gli interessi che funzionano come il giocattolo scartato dal bambino, cioè quelli ai quali ci sentiamo legati solo per egoismo, solo se qualcuno vuole prenderne parte. Attraverso gli occhi e la penna di 10 protagonisti della cultura contemporanea, una rilettura delle beatitudini evangeliche.
L'asina di Balaam, il cane di Tobia, il pesce di Giona... sono solo alcuni degli animali biblici che raccontano in prima persona, con umorismo e saggezza, la loro storia. Trenta brevi racconti screziati di garbata ironia, che aiutano a leggere da un punto di vista inusuale alcuni dei più bei passaggi della Scrittura.
"Se la politica è l'arte del possibile, il compromesso è la sottile abilità della democrazia. D'altra parte respingere a priori ogni tipo di compromesso in nome della purezza politica costituisce la migliore garanzia della conservazione dello stato delle cose esistenti. La purezza politica non è certamente disdicevole, ma è in genere accompagnata dalla pericolosa convinzione di essere detentori di tutta la verità ed è perciò una caratteristica propria dei partiti, degli stati d'animo e dei regimi totalitari. Superare le fratture, comunicare fiducia, ricostruire una comunità nazionale è un dovere inderogabile per le classi dirigenti."
"Il giornalista seleziona, comprende cause ed effetti, inquadra i fatti nel flusso della storia, fornisce al lettore o al navigatore una chiave interpretativa, una classifica di senso. Ci mette le sue conoscenze e anche il suo cuore, i suoi sentimenti, i suoi dubbi. Dirà anche la sua opinione, ma non farà mai in modo - almeno questa è la mia visione del giornalista - che quello che lui pensa alteri l'oggettività dei fatti che è chiamato a descrivere al suo pubblico. Se il cronista si limita ad essere il veicolo di una rivelazione si degrada a terminale passivo. Se il suo io è ipertrofico e tracimante si trasforma in un diaframma che rende deformata e oscura la realtà al suo lettore". Attraverso gli occhi e la penna di 10 protagonisti della cultura contemporanea, una rilettura delle beatitudini evangeliche.
Questo libro-intervista introduce nel cuore delle civiltà africane, in particolare della fascia sub-sahariana, attraverso un lungo colloquio con un personaggio camerunense di antiche e nobili tradizioni: Martin Nkafu Nkemnkia, uno dei capi del popolo dei Bangwa, tra le tribù più importanti nella parte centrale del Camerun. Tra i primi Focolarini africani di Chiara Lubich, oggi è docente di filosofia e di teologia presso prestigiose Università Pontificie e scrittore. Come filosofo e teologo, è cultore del pensiero africano e delle molteplici tradizioni culturali e religiose della sua terra. In queste pagine, Martin Nkafu Nkemnkia parla di sé, della sua numerosa famiglia, della sua identità di cristiano nel complesso contesto culturale della sua terra d'origine. Parla di un popolo, il suo, che ha accolto il Vangelo. È in seno al suo popolo, infatti, che i Focolarini iniziarono la loro avventura nell'Africa sub-sahariana. Ed è proprio a Fontem, dove Nkafu è nato, che quando ancora era un ragazzo conobbe Chiara Lubich, che vi si era recata in occasione dell'inaugurazione della nascente cittadella, la prima del movimento in Africa. Un incontro decisivo per il suo futuro. Con Nkafu-Martin si compie un viaggio ideale in terra d'Africa, nella sua realtà, nelle sue tradizioni culturali, nella molteplicità delle identità indigene, delle forme della spiritualità, del senso religioso della vita, delle ritualità, dei miti delle origini, delle culture, dell'arte.
Il cristianesimo sostiene che ogni persona umana è creata da Dio come essere unico e irripetibile. E in modo unico viene anche educato e cresciuto, portato a pienezza dallo Spirito Santo che è l'artista divino. Questa convinzione suscita nell'autore una domanda pregna di curiosità: come sarà stato l'avvicinarsi del Cristo a ciascuna delle persone che ha incontrato? Con quale metodo noi oggi possiamo aprire il Vangelo per cercarlo e scoprirlo? In questo libro trovano spazio solo alcuni dei ritratti che sono scaturiti da questa ricerca sui personaggi del Vangelo e la loro storia interiore; persone che hanno avuto il privilegio, la fortuna non solo di un incontro personale con Gesù, ma anche di lasciarne traccia perenne nelle parole ispirate dei Vangeli. Sono: Simone, la Samaritana, Nicodemo, un sordomuto, due discepoli, una donna del popolo, un uomo malato da tempo, un uomo nato cieco, Zaccheo, una prostituta, una adultera, Lazzaro, un malfattore... I profili sono stati scelti per la diversità delle loro storie e delle condizioni dei protagonisti. Ciascuno di noi si può ritrovare in loro e pensare che anche per noi Gesù ha una parola altrettanto personale.
In queste pagine l'autrice esprime la propria concezione della donna, che viene presentata in una triplice dimensione: come spazio, come deserto, come cielo. La donna è innanzi tutto spazio che accoglie, contiene e protegge, come ben dimostra l'esperienza della maternità, durante la quale essa sa fare posto a colui che è "altro" da lei, diventando "casa accogliente" per il nascituro. Questa sua predisposizione ricalca, in un certo senso, l'atteggiamento misericordioso di Dio, sempre pronto ad accogliere e confortare. Come deserto, cioè come spazio di verità, la donna è chiamata a prendere le distanze dagli aspetti negativi dell'amore, quelli che tendono a imprigionare l'altro, piuttosto che renderlo libero (il che può accadere sia nel rapporto con i figli sia in quello con il partner). Il modello dell'amore liberante è Maria di Nazaret, che in più di un'occasione ha saputo farsi spazio desertificato (per esempio, nell'episodio di Gesù a colloquio con i dottori nel tempio e, soprattutto, ai piedi della croce). È ancora Maria il prototipo del cielo, inteso come grembo che accoglie tutta l'umanità. È lei la madre universale, la madre della Chiesa, la donna del paradiso nella quale vengono composte in perfetta armonia tutte le dimensioni e anche le contraddizioni di quello che papa Wojtyla definì il "genio femminile". In lei, secondo la profezia biblica, il deserto è fiorito.
"Se io fossi un ragazzo, non avrei tanta voglia di parlare con adulti piagnucolosi e impauriti, oppure rabbiosi e incattiviti con il mondo. Per questo invito tutti a ricominciare a dimostrare amore per le nuove generazioni, fiducia nelle loro capacità e possibilità. Dare "valore all'altro e costruire relazioni non è un gesto isolato, è un processo continuo che si deve percorrere con determinazione e volontà. E grazie alla speranza che molte persone hanno potuto cambiare vita, anche attraverso percorsi tortuosi. Il mio lavoro è costruire speranza, che nella pratica quotidiana traduco con 'cercare il cuore per costruire progetti'". Cambiare è possibile: è quello che insegna l'esperienza di un prete in prima linea nell'impegno verso i giovani, nelle carceri minorili e in un'importante comunità di accoglienza.

