
È l'esercizio della libertà che ci rende veramente uomini e donne, persone capaci di tendere giorno dopo giorno a incarnare nella propria esistenza il vangelo di Gesù Cristo, il vangelo che è la libertà di amare.
Questo libro offre forse consigli su come peccare meglio? Affrontando argomenti come il senso di colpa, la vergogna e la cura di sé, mettendo in guardia dal leggere le proprie cadute come assoluti fallimenti, ci aiuta piuttosto a riscoprire le occasioni e gli strumenti di una più giusta conoscenza di sé davanti a Dio. Una comprensione equilibrata e non colpevolizzante della propria identità di peccatori unita all'esperienza dell'incontro con l'amore di Dio è un passaggio essenziale nella nostra maturazione umana e cristiana. Porterà in noi frutti di pace, riconciliandoci con noi stessi e conducendoci a una più grande libertà nella misericordia verso gli altri. Questo se avremo accolto in noi l'infinita misericordia di Dio, che passa proprio attraverso le nostre fratture. Poiché c'è una crepa in ogni cosa, ed è di lì che entra la luce.
La fragilità diviene creatrice di legami, agisce come ponte che istituisce rapporti tra diversi. Per quanto indesiderabile, la fragilità può divenire capace di mobilitare una società e di creare rapporti di solidarietà. Il problema non è la fragilità in sé, ma ciò che se ne fa.
Con uno stile personale il vescovo Luciano Pacomio propone una riflessione sapienziale suddivisa in tre parti: «All'alba», «In cammino», «Meriggio». Una riflessione sulle cose della vita attraverso una lettura spirituale, biblica e di grande attenzione all'umano che affronta temi di carattere esistenziale: il senso del vivere, della nascita e del morire; la riconoscenza e la gioia nelle relazioni e negli accadimenti quotidiani.
Il testo raccoglie numerose testimonianze di chi, a vario titolo, ha avuto un rapporto singolare con Madre Anna Maria Cànopi. Di testimone in testimone - dal teologo, al poeta, allo studioso, all'amministratore, allo scrittore -, scorrendo le pagine, il lettore può scoprire il «tesoro» custodito dall'incontro con la Madre, che qui diventa condivisione e memoria. Tra coloro che hanno contribuito: Gianfranco Ravasi, Arnoldo Mosca Mondadori, Eugenio Borgna, Luigi Bettazzi, Nunzio Galantino, Guido Marini, Michael David Semeraro... A intrecciarsi, ricordi personali ed eventi ecclesiali che hanno contribuito a rendere Madre Cànopi una delle presenze femminili più significative della vita della Chiesa dal post Concilio ai nostri giorni. Libro-omaggio a Madre Cànopi.L'emergere di alcuni aspetti della vita della «Madre» non così conosciuti. Testo che saprà comunicare emozioni forti in chi l'ha amata, ma anche in chi non l'ha ancora conosciuta.
Sono famosi, sono seguiti, sono il modo con cui papa Francesco comunica ogni giorno con milioni di persone: sono i tweet. Nel tempo di Quaresima e Pasqua ne abbiamo selezionati alcuni sulla fede, il credere nel Dio di Gesù, la personale adesione a Lui. Sono strutturati per essere brevi e immediati, quasi fossero un caffè da bere al mattino per dare alla giornata una carica rinnovata.
«Le edizioni continuano... dal 1608. Cosa c'è dunque in questo libro che affascina i nostri cuori e i nostri spiriti, pur in una società così diversa da quella del XVII secolo?». Tentiamo di rispondere - scrive il curatore -, ma solo per invitare chi non lo conoscesse a scoprire un tesoro che nessuna epoca ha trovato estraneo alla propria problematica spirituale. Quest'opera, infatti, è diretta esclusivamente al cuore dell'uomo che non ha riposo se non in Dio. Scritta da Francesco di Sales, prima nella forma di appunti con consigli e suggerimenti poi rielaborata e ripresentata, è la prima opera che ha dato al laicato cattolico lineamenti per una spiritualità e un apostolato propri. «Io intendo offrire i miei insegnamenti», scrive san Francesco, «a quelli che vivono nelle città, in famiglia, (...) in mezzo agli altri».
Itinerario classico di spiritualità contemporanea, il testo offre al lettore un'esperienza di cammino compiuto che può diventare una proposta di cammino da vivere per chi da queste pagine si fa accompagnare. Il protagonista, rimasto senza famiglia e in miseria, e folgorato dall'affermazione di san Paolo «pregate incessantemente» (1Ts 5,17), decide di andare per il mondo in cerca di chi gli insegni a praticare una preghiera incessante. Porta con sé ciò che possiede: una Bibbia e una bisaccia con qualche pane secco. La Filocalia, un?ampia raccolta di testi mistici di autori di diverse epoche e provenienza, la cui lettura è suggerita dal maestro, diventa la sua inseparabile compagna di strada. Da questa lettura il pellegrino impara la pratica della preghiera interiore ininterrotta della mente e del cuore. Negli incontri con i diversi personaggi (= spaccati di vita sociale, familiare, religiosa), egli insegna, impara e si confronta sugli stadi di questa pratica, vera protagonista del testo.
«L'arte della preghiera non richiede l'apprendimento di regole astratte. A pregare si impara pregando». In sintonia con questa convinzione, mons. Paglia invita chi crede e chi non crede a superare l'afasia del nostro tempo incerto, per ritrovare nei salmi le parole più intime e appassionate di un dialogo con l'Eterno. Il Salterio è un preziosissimo scrigno di sapienza per cominciare - o ricominciare - a pregare. I salmi sono parole di carne. Nei salmi c'è l'intera vita: dal seno materno alla nascita, dalla giovinezza alla vecchiaia. Nei salmi c'è il lavoro, il riposo, i sensi di colpa, le grida nella malattia e nel dolore, ma anche la gratitudine, la gioia, la meraviglia. I salmi mostrano le profondità nascoste del cuore umano, e insegnano a pregare non solo per se stessi, ma per l'intera creazione, accogliendo Dio per riversarlo sul mondo. Certo, è un rapporto asimmetrico, che porta la creatura a salire in alto, e il Signore a chinarsi premurosamente su di lei, ma la relazione è calda, intensa: talvolta, è una discussione a suon di imprecazioni e gelosie; talaltra, è una supplica struggente; altre volte ancora, è lode universale. Mai sono monologhi, i salmi. Sono sempre un dialogo tra un Tu che risponde e un io che chiede.
Il libro presenta gli incontri quaresimali tenuti presso la Diocesi di San Severo (Fg). Ogni incontro prevede un relatore che affronta un tema di grande profondità umana e spirituale: da Adriana Faranda che si confronta con la via altra” del perdono, a Salvatore Miscio che indaga i semi della Parola nelle canzoni di Fabrizio de André, a mons. Bregantini e Mimmo Lucano che dibattono sul volto del fratello, a mons. Lambiasi che si pone l’interrogativo: Che cosa dobbiamo fare fratelli?”, a Stefano Rosati che ricorda la profezia di mons. Cesare Bonicelli.
"Ai giovani che ho la gioia di incontrare e servire nel ministero": don Peppe, fin dall'apertura, dedica loro il suo lavoro, nella volontà - dichiarata a fine libro - di aiutare il lettore "a conoscere meglio Gesù Cristo e la destinazione della vita." (Dalla prefazione di don Ivan Maffeis)
I testi dell'Abbé Pierre più controversi, profetici, scomodi e censurati mai apparsi prima d'ora. "Icona del coraggio", "curato dei poveri", favorevole al sacerdozio delle donne, al riconoscimento delle coppie omosessuali e non contrario ai preti sposati, per più di mezzo secolo fu l'uomo simbolo del cattolicesimo progressista: una figura controversa, controcorrente, popolarissima. La voce del "prete della spazzatura" risuona in pagine di straordinaria attualità. Un testamento spirituale post mortem rimasto a lungo nascosto e ora finalmente disponibile. «Sono rimasto sconcertato di fronte a queste pagine. L'Abbé Pierre era assolutamente consapevole del destino dell'umanità ben prima della globalizzazione che sarebbe esplosa dopo il 1989. Aveva una coscienza planetaria, indispensabile oggi per resistere ai pericoli incombenti. Che la lettura di queste riflessioni sia un tonico per i lettori come è stato per me!» (Dalla prefazione di Edgar Morin)

