
«Se Dio c'è ed è come ce lo racconta la Parola, non può che essere nascosto, celato, defilato. E, nel contempo, raggiungibile. Abbiamo in noi stessi tutti gli strumenti per diventare cercatori di Dio. Esploratori dell'Assoluto». Tutti abbiamo un'idea di Dio, un'idea costruita a partire dal nostro carattere, dalla nostra esperienza, dall'ambiente in cui siamo cresciuti. E tanti di noi tendono a proiettare su Dio i loro bisogni e le loro speranze, o a chiamarlo in causa per le ingiustizie e le sofferenze che subiscono o colpiscono gli innocenti. Chi è dunque il Dio in cui crediamo (o non crediamo)? È la domanda che Paolo Curtaz ci pone in queste pagine, invitandoci a mettere fra parentesi tutto ciò che crediamo di credere per cercare di conoscere il Dio che Gesù racconta nei Vangeli. In una sorta di introduzione al cristianesimo, amichevole e ricca di umorismo, il teologo ci mostra, ripercorrendo i testi biblici, come liberare la testa da vecchie e asfittiche convinzioni religiose, imparare ad ascoltare la testimonianza evangelica, cercare con costanza, nella nostra vita, quel tesoro nascosto che è la presenza di Dio. Chi accoglie la prospettiva di Gesù incontra un Padre che lo ama e lo rende capace di amare, lo fa partecipe di un grande progetto d'amore, gli apre le porte su una vita più autentica, gioiosa, intensa. Una riflessione rivolta ai credenti, ai dubbiosi e perfino agli atei che sfida a iniziare una propria, originale, ricerca spirituale.
Dall’incipit di un messaggio della Regina della Pace dato alla veggente Mirjana il 2 aprile 2019 – “Mio Figlio vedeva la bellezza in tutte le cose” – nasce questo libretto, nel modesto tentativo di coniugare tale assunto con il cammino non sempre facile dell’uomo verso Dio. Occorrerà convincerci che Cristo ci ama alla follia, che per lui tutto è bello di noi, anche le cose che possono sembrare insignificanti, che ci ama così come siamo, con le nostre miserie e le nostre continue ricadute, fino a quando si accenderà in noi quella scintilla della fede che ci farà capire che tutto non può ridursi ad una esistenza che corre verso il nulla, colma di atti ripetuti, sempre uguali, quasi meccanici, ma che dovrà esserci una bellezza fatta di eternità che dia senso a ogni cosa. È questo il miracolo dell’Amore!
Nei contributi raccolti in questo libro - sintesi di interventi pubblici quali conferenze, interviste e omelie - l'arcivescovo Georg Gänswein presenta un'entusiastica difesa della fede cattolica e della tradizione cristiana, esponendo nello stesso tempo profonde osservazioni sullo stato della Chiesa e sul suo ruolo indispensabile, in una società sempre più laica, come forza civilizzatrice nella cultura. A tal fine, sottolinea l'esigenza di una riforma personale di sacerdoti e vescovi, una conversione rinnovata, affinché diano la priorità all'annuncio della Parola di Dio e la incarnino nella loro vita e nella loro missione. Fedele al suo motto episcopale «Testimoniare la verità», l'Autore offre in queste pagine un'ottima guida per rimanere cristiani autentici nella Chiesa e nel mondo di oggi. Prefazione del principe etiope Asfa-Wossen Asserate.
L'Autore collega le Dieci Parole alle cure sanitarie e a tutto ciò che le rende valide, professionali, umane. Con libertà di interpretazione e di critica, le indicazioni del Decalogo sono rilette nel contesto della prassi terapeutica, applicata all'attività sanitaria quotidiana. Le riflessioni che ne scaturiscono risultano utili a vivere con dignità, quando ci si trova in condizione di malattia e quando ci si prende cura di qualcun altro, in qualità di operatore sanitario o di familiare, di amico o di volontario. Una particolare considerazione viene riservata alle Cure palliative che, introdotte da tempo, non hanno ancora raggiunto una diffusione capillare nel nostro Paese.
È una fiaba delicata e profonda, provocatoria e ricca di speranza. Narra, nello stesso tempo, storie di fragilità e di forza nei legami familiari, di pregiudizi e di emarginazione sociale nei confronti dei più deboli, come pure di violenza e di cura verso la natura. L'essere umano e il creato sono tra loro in completa sinergia, nel bene e nel male. Si tratta di un sistema interconnesso, che ritrova redenzione nella semplicità e nella piccolezza, in ciò che i più trascurano o addirittura scartano. La fragilità, spesso occultata o negata, diventa motivo di vero cambiamento, di riscatto esistenziale. Tra i temi principali: abbandono e accoglienza; resilienza e bellezza; la possibilità di costruire un mondo diverso; il lavoro e le passioni della vita; il significato di amare.
Recitando il Padre nostro, ripetiamo in maniera lapidaria: «E rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori». Andreas Unger ha pregato così sin da bambino, senza trovarci niente di strano. Cresciuto come un giovane spensierato, attorniato da affetto e premure in famiglia, immerso nel benessere di un Paese dell'Europa centrale, protetto da un clima di pace e libertà, non aveva alcunché da perdonare. A un certo punto, però, ha iniziato a chiedersi: Che cos'è il perdono, esattamente? Reporter pluripremiato, si è messo alla ricerca. Ha attraversato mezzo mondo per incontrare persone che potessero dare risposta a quella e ad altre domande: come funziona il perdono? È un obbligo o un favore? Quanto pesa la gravità dell'azione compiuta? Perdonare è dimenticare? È indispensabile che il colpevole si riconosca tale? E qual è il contrario del perdonare: vendicarsi? Le risposte raccolte da Unger sono toccanti e al tempo stesso contraddittorie. E mostrano che il perdono non è un dovere: è un privilegio.
Il titolo del libro si ispira ad uno dei dialoghi contenuto nell'opera di V. Solov'ëv, Breve racconto dell'Anticristo. «Che cosa avete di più caro nel Cristianesimo?» è la domanda che viene rivolta ad uno sparuto gruppo di credenti. E la loro risposta, immediata e certa è: «Quello che noi abbiamo di più caro nel cristianesimo è Cristo stesso»! I nove saggi qui raccolti vorrebbero condurre a questa medesima certezza attraverso un percorso che dall'ateismo indifferente e «confortably numb» dei nostri giorni, porti alla fede in Cristo. Il libro suggerisce una «svolta di respiro» che sappia impreziosire ed esaltare l'umano attraverso il confronto serrato con la Scrittura, la filosofia, la letteratura, la santità, e così passare dall'estraneità di Caino che nella riscrittura biblica di M. Gualtieri si definisce «il primo errore di Dio», alla riscoperta della propria coscienza come «il vero vicario di Cristo in terra» (J. H. Newman).
Nel 1950 comincia la sua esperienza di predicazione alla radio, con Radio Vaticana e con la RAI. Dal gennaio 1955 inizia la sua intensa e appassionata attività di apostolato televisivo (che durerà 17 anni), inventando e conducendo tre rubriche "La Posta di Padre Mariano", "In famiglia" (dal 1958) e "Chi è Gesù?" (dal 1959). Con la sua simpatia, la sua schiettezza e serenità, la sua saggezza e spiritualità profonda guadagna presto una grandissima popolarità, lasciando nel cuore degli italiani un ricordo indelebile. Alla fine del 1971 gli viene diagnosticato un male incurabile. Muore il 27 marzo 1972. Papa Benedetto XVI lo dichiara Venerabile il 15 marzo 2008.
Da come si guarda il mondo tutto dipende! Un cambio d'epoca impone un nuovo sguardo. Di cui tutti gli uomini di buona volontà sono capaci. Che adotti la carità come via di trasformazione dell'attuale modello di società e abbia come obiettivo la fraternità. La riflessione teologica deve mostrare come fede e società siamo legate da un'unica logica quella della prossimità e della solidarietà. Questo volume invita a vederci come comunità di destino e di condivisione, capaci di mettere in gioco nelle relazioni sociali il buon samaritano che ci abita.
Dalla penna del card. Angelo Comastri, la biografia e uno schema di Veglia di preghiera sulla vita di Benedetta Bianchi Porro, beata della Chiesa Cattolica, con importanti risvolti pastorali sulla tematica della sofferenza e della malattia.
Questo libretto è una guida per mettere in pratica la Parola di Dio donataci durante i quaranta giorni di Quaresima. Il percorso quotidiano proposto: ascolto del Vangelo del giorno, riflessione sugli spunti più importanti che ne emergono, proposito personale della giornata: un piccolo gesto che ci aiuterà a mettere in atto la Parola del Vangelo ascoltata e meditata. Traccia per parrocchie, gruppi, comunità che vogliano vivere un momento comunitario di approfondimento della Quaresima e Pasqua del Signore.
Non temere è sperare sempre anche contro ogni speranza. Ma la paura è un'emozione primaria, di difesa, è naturale ed è un campanello d'allarme in una situazione di pericolo. Anche Gesù ha avuto paura, ma ha anche ripetuto spesso: non temete, sono io! Dunque tutto concorre al bene, anche ciò che a noi sembra non avere senso. Con questi presupposti l'autore esamina come hanno affrontato la loro paura i grandi uomini di fede dell'Antico Testamento come Abramo e Mosè di fronte al compito affidato da Dio che sembrava insostenibile. Per il Nuovo Testamento ci presenta anche la fede di Maria, di Giuseppe e di Pietro e Paolo per giungere all'uomo d'oggi che ha smarrito le proprie sicurezze di fronte alla pandemia.