
Nulla è più come prima! Come può continuare la nostra vita dopo quello che ognuno di noi, ogni famiglia, il mondo ha vissuto a causa della pandemia da Covid? Pochi mesi, ma drammatici, hanno fatto emergere questioni esistenziali importanti. Ci hanno posto di fronte a interrogativi nuovi sull'immagine che abbiamo di noi stessi, sui nostri stili di vita, sulla verità delle relazioni che intessiamo. Ma oggi, cosa può aiutarci a gestire la paura? Quale futuro vogliamo costruire? E come fare perché sia davvero possibile? È vero, la crisi vissuta ci ha messo davanti brutalmente la nostra fragilità, ma ci ha a anche fatto scoprire cosa può rendere bella la nostra vita.
Attraverso i commenti alle letture della domenica, delle Solennità e di alcuni momenti-forti dell'anno liturgico, il testo accompagna il cammino di fede del credente. Lo stile discorsivo, ma incisivo e provocatorio, di don Alberto Vitali - unito alla profondità con cui accosta la Scrittura - aiuta il lettore ad accoglierla nella propria vita come lo specchio su cui si deve riflettere se ci si vuole dire cristiani. Tipico di don Alberto è l'apertura al popolo delle periferie: gli emarginati, gli immigrati, i «non considerati» dalla società, gli esclusi, secondo lo spirito di papa Francesco Utile per uso personale di ogni credente, è altresì adatto per sacerdoti o per i gruppi liturgici che vogliano approfondire la Parola.
Comincia il nuovo ciclo di commenti alle letture della domenica, delle Solennità e di alcuni momenti-forti dell'anno liturgico, per accompagnare il cammino di fede dei credenti attraverso la liturgia. Un discorso immediato, ma incisivo e provocatorio - che esprime la cordialità del rapporto che l'Autore riesce a stabilire con i suoi interlocutori (studenti, parrocchiani o amici) dà alla sua esperienza fascino nella semplicità, aiutando così il lettore ad accogliere la Sacra Scrittura nella propria vita come lo specchio su cui ci si deve riflettere se ci si vuole dire cristiani. Utile per uso personale di ogni credente, è altresì adatto per sacerdoti o per i gruppi liturgici che vogliano approfondire la Parola.
Il Cantico spirituale, composto nel 1584 a Granada per le carmelitane del Monastero di S. Giuseppe, è l'opera maestra della letteratura religiosa di tutti i tempi. Ispirato al Cantico dei cantici, descrive il cammino dell'anima ("sposa") alla ricerca dello "sposo", Gesù Cristo. Ogni strofa di cui il testo è composto (40 in totale) è seguita da un commento spirituale, volto a chiarirne i significati e le implicazioni. Questa edizione del testo, corredata da un'approfondita introduzione, permette al lettore di apprezzare tale peculiare commistione di poesia e teologia. Nel descrivere questo cammino, il pensiero mistico di Giovanni della Croce raggiunge il suo vertice.
Nella nostra vita spirituale spesso ignoriamo quali siano le strategie più concrete per seguire Gesù. Sappiamo ciò a cui dobbiamo aspirare, ma quasi mai ci viene detto come agire nella vita quotidiana. In pratica: come lasciare che l'amore di Dio sia più forte delle nostre fragilità? Come pregare? Come lasciarsi accompagnare? Come arrivare ad amare come Gesù ci ama? Il percorso qui proposto si articola in tre passaggi: esplorare il proprio mondo interiore; prendere coscienza dell'amore incondizionato di Dio e delle resistenze che spesso vi opponiamo; lasciarsi trasformare e liberare dall'amore. Si tratta quindi di una pedagogia per la libertà, in parte ispirata alla spiritualità di sant'Ignazio di Loyola.
Questo Saggio sui Ruolo del Padre Spirituale nell'Esicasmo è il seguito di quanto pubblicato in precedenza sulle "Antiche Regole Monastiche ". Abbiamo voluto donare al pubblico interessato all'Esicasmo una valutazione completa ma non esaustiva del Ruolo del Padre Spirituale. E' certo che questa figura, per noi lontana ma riscoperta da molti Monaci Cattolici, sia una vera fonte di Vita Spirituale e che la Guida sia davvero molto importante per un'Ascesi lenta e progressiva. In fin dei conti quasi tutti i Santi sono stati, con le loro Opere ma soprattutto con l'Esempio dei "Maestri Spirituali a cui si può attingere. E' bello sapere, pero, che abbiamo la possibilità di avere una persona con cui parlare di noi in quanto "Figli" e chiaramente non importa l'età di chi è sottomesso perché tutta l'Umanità lo è. La Trasmissione, la Tradizione, il Lascito è dunque poter prendere per poi poter donare; in tutto questo il Signore e la sua Grazia a il Lascito sono sempre presentL La scoperta della Tri-Unità ci allontana lentamente dal Padre Spirituale e ci fa diventare dei "Padri Spirituali"; è la scoperta di poter donare quell'Amore che ci è stato reso manifesto.
L’Autore con questo nuovo Saggio, "Il Culto nell’Esicasmo” desidera approfondire alcune tematiche relative alla Pratica ed all’Ascesi Esicasta. Da un lato si troveranno temi già affrontati in altri Saggi e da un altro si approfondiranno temi mai trattati ed altri visti solo superficialmente. Parleremo della Pratica a partire dall’Invocazione del “Nome di Gesù” per approdare ad altre tematiche come la “Postura", la Respirazione e soprattutto il Centro del nostro Essere: il “Cuore”. L’Esicasmo essendo l’unica Pratica Cristiana che fa uso del Corpo, dell’Anima e dello Spirito diventa cosi la più alta Teologia che oggi possediamo per giungere al “Regno di Dio".
Conoscerla e divulgarla é la nostra Missione, trovare punti di raccordo tra il Cattolicesimo e l’Ortodossia e come far vivere i due polmoni di uno stesso organismo.
Non si può vivere senza uno di essi, tanto più che l’Esicasmo é nato quando il Cristianesimo era indiviso e lo fu per molti secoli ancora. Se il Centro Spirituale rimase il Monte Athos si può affermare che l’Esicasmo segno una fonte di Pratica vissuta tanto nei paesi Slavi che anche nei paesi del Mediterraneo. Infatti l'Esicasmo prese connotazioni proprie in Russia ed anche nel Mezzogiorno dell’Italia. Questa sarà la mia prossima fatica.
La "Mystica Theologia" del monaco certosino Ugo di Balma fu pubblicata per la prima volta alla fine del 1400 in un volume di opere del francescano san Bonaventura e per secoli è stata erroneamente attribuita a quest'ultimo. Da tempo tuttavia gli studiosi ne hanno ridefinito la paternità, restituendo l'opera al suo legittimo Autore. Possiamo così leggere queste pagine di alta spiritualità alla luce dell'esperienza certosina nella quale si sono formate. È un piccolo trattato, ma conduce il lettore a scoprire la strada privilegiata per vedere Dio, la via della mistica lungo la quale l'uomo si lascia plasmare dalla preghiera fino a raggiungere l'unione con il vero e unico Bene. Una strada che, a partire proprio dalle pagine qui presentate, percorreranno poi alcuni giganti della mistica, come Teresa d'Avila e Giovanni della Croce. Una strada aperta anche oggi, per chi desidera a piccoli passi incamminarsi verso la felicità.
Il difficile rapporto con il cibo, la possibilità di apprezzarlo senza diventarne schiavi, e il digiuno come via di ascesi.
Un manuale per condurre la battaglia quotidiana per la ricerca dell’equilibrio.
La vita ci viene sempre data senza il manuale delle istruzioni. Consapevoli di questo, ogni giornata è una piccola o grande battaglia alla ricerca dell’equilibrio, della felicità e infine della salvezza della nostra anima immortale. Ma alcuni prima di noi hanno saputo combattere le stesse battaglie, morire ogni giorno a se stessi per avvicinarsi sempre di più alla vera vita. La loro testimonianza diventa il manuale prezioso di cui ognuno vorrebbe avere una copia. È il caso di queste pagine di Giuseppe di Vatopedi, monaco del Monte Athos, figlio spirituale di san Giuseppe l’Esicasta e generatore di altri figli spirituali, per la prima volta pubblicate in traduzione italiana, con la loro profonda spiritualità impregnata di vita vissuta.
L'uso della parola amicizia è un segnale importante, non solo lessicale, perché sottende un fatto sostanziale: l'amicizia resta il desiderio più grande nel cuore dell'uomo, l'ideale che ognuno cerca di realizzare nella vita quotidiana, l'orizzonte verso cui naturalmente è proteso. Francesco Gioia, Frate Minore Cappuccino, ci accompagna alla riscoperta dell'amicizia per aiutarci a riscoprire la passione per un mondo migliore, nel quale tutti sono uniti per il bene comune.
Hanno più di 1500 anni eppure parlano agli uomini di oggi con una immediatezza e una profondità senza precedenti. Il ‘cuore inquieto’ con cui Agostino rilegge la propria vita alla luce della sua intensa esperienza di fede è anche il nostro cuore moderno alle prese con la domanda più antica del mondo: l’uomo è artefice della propria felicità? Leggere le Confessioni vuol dire confrontarsi con i temi più intimi, mettere a nudo le emozioni, le insoddisfazioni e i desideri che vivono nel nostro animo, e che da un classico della letteratura cristiana riportano al nostro mondo di europei moderni. Qual è il rapporto tra la bellezza e la verità? È possibile un’amicizia vera e duratura? Quanto è libera la volontà dell’uomo? Siamo schiavi del tempo o possiamo in qualche modo dominarlo? Come confrontarci con l’esperienza del male e del dolore? Agostino, nostro fratello, cerca risposte per sé e per noi.
E oggi la sua ‘voce’ ha una nuova opportunità, frutto di un’iniziativa che ha riscosso un meritato successo: la lettura quasi integrale delle Confessioni da parte di grandi ‘voci’ di oggi, attori come Glauco Mauri, Alessandro Preziosi e altri.
Il CD con le registrazioni di queste letture, tenutesi nell’Università Cattolica di Milano da gennaio a marzo 2006, è unito a un volume che raccoglie i commenti ai testi agostiniani dei più grandi specialisti in materia, seguendo un modello di accostamento ai classici che restituisce ai testi fondamentali della nostra tradizione culturale una nuova vita, nell’emozione della lettura e nella comprensione dei contenuti.

