
Il libro di Lino Lista aggiunge nuove pagine alla letteratura disponibile sul Cammino Neocatecumenale, generalmente mirata alla confutazione delle eterodossie dottrinarie e liturgiche o alle pratiche comunitarie che hanno indotto sociologi e psicologi a reputare il movimento alla stregua di una setta. L'autore, infatti, fissa lo sguardo critico prevalentemente sulla nueva estetica di Kiko Argüello, considerata una chiave di lettura per addentrarsi negli esoterismi neocatecumenali. Il fango e il segreto, mediante l'analisi di insegnamenti, strategie formative, simbolismi, icone, canti, scrutini di passaggio e rituali, anche grazie ai contributi di ex seguaci che hanno partecipato per decenni o che hanno completato le tappe iniziatiche, schiude un'ampia visuale sull'arcano del Cammino. Dalle catechesi iniziali sino al pellegrinaggio finale nella Terra promessa, lo scenario che emerge appare intrigante e inquietante.
La parola "religione" significa "ri-legare", ovvero essere "ricollegati" col proprio centro. La meditazione aiuta a scoprire, sperimentandolo, che c'è un unico centro e che il compito della nostra vita è trovare la nostra sorgente e il nostro significato. Nella meditazione la priorità è data all'essere e non all'azione, perché nessuna azione ha significato a meno che non scaturisca dalle profondità del nostro essere. È per questo che la meditazione è una via che ci conduce dalla superficie alla profondità. Può sembrare inconsueto, eppure la meditazione non è solo il grande insegnamento delle religioni orientali, ma è l'intuizione fondamentale del cristianesimo. Il Regno, nell'insegnamento di Gesù, è un'esperienza dell'energia fondamentale dell'universo, l'amore. L'invito è a scoprire l'energia presente nel nostro centro, e nel silenzio, nella calma, scoprire in quella potenza la pace che va al di là di ogni conoscenza. E in un mondo attraversato da tumultuosi e frenetici cambiamenti che sconvolgono la nostra vita mettendone in discussione radicalmente il senso, riscoprire il proprio centro nella realtà significa evitare la deriva o, forse anche, il naufragio.
La buona novella non è il disco dell'abiura. Non è il disco in cui Fabrizio De André ripiega su sponde confessionali o, addirittura, metafisiche. La buona novella si offre all'ascolto piuttosto come album cruciale, che aggiorna il peace & love della cultura hippy alla protesta pre e post sessantottina. Per i suoi tratti contenutistici e formali l'album si staglia ancora come insuperato, assoluto, fulgido esempio di concept-album italiano. Il precoce testamento etico - e artistico - della discografia del grande cantautore genovese. Cinque canzoni-stazioni con dentro vicende e personaggi anteriori alla nascita di Gesù. E cinque gravitanti attorno al tema della sua morte. Spazio a figure "minori", ai derelitti taciuti dai vangeli ufficiali e qui caricati di valenze aggiunte che ripudiano l'agiografia tradizionale. Cinquant'anni dopo la pubblicazione di La buona novella, questo libro ne racconta l'attualità. Ragionandoci intorno, attraverso analisi dei testi, interviste e dichiarazioni dello stesso De André.
Cercare un nuovo linguaggio per parlare di Dio oggi è da sempre stato il desiderio più grande di padre Silvano Fausti. In tutta la sua vita ha cercato di realizzare questo desiderio servendo la Parola soprattutto tramite la lectio e i corsi di esercizi spirituali e con uno stile di vita semplice e fraterno. Chi incontrava Silvano, incontrava la Parola e la strada per arrivare al Signore. Ma anche il mondo circostante e la realtà storica diventavano più chiari, aprendo a ciascuno un inaspettato percorso di discernimento. Il lettore potrà qui ripercorrere questa esperienza attraverso le risposte di padre Fausti agli interventi di alcuni lettori della rivista dei gesuiti Popoli. Nel suo stile incisivo, positivamente provocatorio e spesso paradossale, Silvano prima di tutto ascolta l'interlocutore, benevolmente, con attenzione; poi, prima di rispondere, si mette in ascolto della Parola di Dio. E alla fine risponde e non si tira indietro, consapevole che c'è un'unica storia da vivere come discepoli. Nella seconda parte sono raccolti alcuni contributi di Silvano, scritti a partire da alcuni passi degli Atti degli Apostoli, «una specie di suo testamento spirituale», scrive nell'introduzione l'amico padre Beppe Lavelli che ha accompagnato Silvano fino all'ultimo viaggio.
La vita di ogni uomo e donna è simile a un armadio... per ogni cosa c'è il suo posto. Un armadio non solo deve essere spazioso, ma deve pure essere ordinato in modo da poter disporre di ciò che ci serve con facilità. La nostra esistenza va continuamente rivestita con gli abiti adeguati ad ogni stagione come pure in modo conveniente alle situazioni che viviamo, non solo per noi stessi ma anche per gli altri. L'autore suddivide la nostra vita nelle quattro stagioni. All'interno di ognuna ci sono gli scomparti (cura di sé, relazioni affettive, il lavoro, l'ozio necessario), i ripiani (il tempo, lo spazio da abitare, i rapporti da curare), i cassetti (gestire i fallimenti, la necessità di sognare, il coraggio di scegliere, la forza dei desideri) e le scatole (imparare nella sofferenza, ringiovanire nella vecchiaia, la morte come compimento). Mettere ordine nella propria vita richiede non solo di aprire l'armadio del nostro cuore per prendere ciò che ci serve al momento giusto, ma prevede pure che, a suo tempo, abbiamo rimesso ogni cosa al suo posto mantenendo così quell'ordine interiore che permette di vivere armoniosamente con noi stessi e sinfonicamente con gli altri.
Il mondo straordinario di Etty Hillesum viene incontro al lettore accompagnato dalla sapiente guida di Fratel MichaelDavide Semeraro, maestro spirituale e profondo conoscitore della scrittrice olandese di origini ebraiche morta ad Auschwitz nel 1943. Cercando nelle sue Lettere e nel celebre Diario a "righine blu", Fratel MichaelDavide raggruppa e commenta i testi in un vero e proprio "alfabeto dell'anima": bellezza, desiderio, Dio, erotismo, felicità, nostalgia, odio, paura, perdono, tenerezza sono alcuni dei temi che accompagneranno il lettore in questo semplice e bellissimo cammino.
Il succo di una vita vissuta da prete di strada. Ecco il senso di questo libro e della profonda consapevolezza di don Antonio: un libro sfolgorante, tanto semplice nelle parole quanto potente nella passione umana con la quale l'autore rilegge la Parola di Dio dal basso e in tarda età. A partire da un brano della Bibbia, don Antonio ci offre un commento essenziale, sapienziale e popolare al tempo stesso. Ma fortissimo nel suo valore evangelico, nel senso della sorpresa, della notizia buona e inaspettata che sorge come acqua dal terreno e bagna i piedi di tutti quelli che camminano. «Non aspettatevi qualcosa di coerente, qualcosa che assomiglia alle prediche. Sono partito dai piedi perché il Vangelo è cammino. Ragionando dai piedi sono sicuro che una piccola somiglianza con Cristo ce l'abbiamo tutti e, alla fine, quella lavanda del Giovedì, da sola, può raccontarci tutta la storia dell'uomo» (dall'Introduzione dell'autore).
Padre Bartolomeo Sorge - teologo e politologo - è ricordato in Italia come lo storico direttore de La Civiltà Cattolica negli anni difficili del post-Concilio e l'animatore culturale della "Primavera di Palermo" negli anni bui dell'attacco mafioso al cuore dello Stato e alla società civile. In questo libro - a cui padre Sorge lavorò considerandolo il suo testamento spirituale - Maria Concetta De Magistris ripercorre, nella prima parte, l'impegno ecclesiale e civile del gesuita nel contesto delle grandi trasformazioni del Paese in cui visse e operò. Dalla puntuale ricerca appare con chiarezza la fedeltà alla lettura profetica del Concilio, compiuta da Paolo VI e oggi rivivificata da papa Francesco. La ricostruzione storica consente perciò - grazie a documenti inediti e autorevoli testimonianze - di fare piena luce anche su alcune vicende ecclesiali degli anni Settanta e Ottanta rimaste finora oscure. La seconda parte contiene invece l'unica raccolta esistente degli appunti spirituali di padre Sorge. Sono pagine vive, che lasciano trasparire un'intensa vita di fede, sperimentata più che narrata. La lettura di questi testi è impreziosita dai racconti personali, resi noti per la prima volta, delle grazie da lui ricevute. Sono pagine umili che, mentre svelano i segreti di una ricca vita interiore, nello stesso tempo documentano l'infaticabile azione in campo culturale, sociale ed ecclesiale. Tutto e sempre nel totale affidamento alla sua Mater Divinae Gratiae.
Il libro si presenta come una lettura da compiere all'interno di un ciclo di meditazioni. Ricco di profondi spunti di riflessione, è da leggersi a ritmi lenti e non d'un fiato, con frasi ora brevi, ora incalzanti. Il testo affronta le problematiche dell'uomo che, alla ricerca di Dio, si interroga sulla fede, sulla sua esperienza umana e cristiana, sulla sofferenza, il dolore. La constatazione del male presente nell'uomo alimenta i dubbi, la scienza sembra poter spiegare tutto. Ma la realtà umana, così come appare all'uomo moderno, può trovare l'unica risposta convincente nel valore dell'amore di Dio come fonte indispensabile della vita e della felicità dell'uomo. Il libro è rivolto soprattutto a coloro che, pur avendo fede, sono toccati dal dubbio per la loro esperienza personale di confronto con la cultura moderna laica e disincantata.
Non un libro, ma un'esperienza: un piccolo ma intenso cammino per approdare ai doni dello Spirito Santo partendo dai sette vizi capitali, passando per le virtù. Si sente spesso parlare di problemi, vizi, difficoltà, allergie, incapacità. Ma non ci aiuta parlare dei problemi, quanto cercare le soluzioni. Il male è sempre un bene mancato. Trovare il bene e praticarlo toglierà il male. Ma il bene, cioè la pienezza della vita, è come la Terra Promessa: dono e conquista, Grazia di Dio e collaborazione nostra. Il presente libro è un viaggio per vincere il male con il bene, per essere felici, cioè diventare ciò che siamo in Cristo.
La paura della morte, l’esperienza mistica, la poesia, la genetica, la chiamata alla santità, l’intenzionalità cosmica. Il saggio di Angela Chermaddi verte sui temi dell’antropologia mistica, indagando il pensiero teologico di Karl Barth, Fernando Rielo, Bernardo De Angelis, Divo Barsotti.

