
In questo volume vengono raccolti per la prima volta gli articoli che Balducci pubblicò per l’allora Giornale del Mattino negli anni 1961- 1965. La collaborazione tra padre Ernesto e il quotidiano fiorentino era cominciata agli inizi degli anni Cinquanta, quando ne era ancora direttore Ettore Bernabei (che a breve sarebbe stato a capo della Rai), proseguendo poi per quasi un ventennio.
Ciò che caratterizza i testi scelti per questa edizione e li rende una testimonianza unica è la contemporaneità con due momenti decisivi della storia ecclesiale e nazionale: il Concilio Vaticano II e il boom economico italiano. Proprio in questa contingenza, le pagine di padre Balducci assumono per l’oggi un significato particolarissimo di profezia che riguarda il presente e il futuro della Chiesa e del mondo, poiché queste due cose, insieme, importavano a Balducci, che non a caso affermava di scrivere soprattutto per chi amava come lui «una conversazione interiore dove non si distingue più la passione per l’uomo e la passione per la Chiesa».
Queste pagine, nate da un confronto tra differenti e complementari esperienze di preghiera vissute da fratel Carlo Carretto e da padre Ernesto Balducci, «sono la testimonianza e insieme l’invocazione in cui si esprime l’esigenza più tormentosa dei cristiani di oggi: quella di una preghiera continua, trasformante, che stia all’agire come la farina, il lievito, il sale all’acqua.
"Solo nella misura in cui si affermano un'etica e una cultura del perdono si può anche sperare in una "politica del perdono", espressa in atteggiamenti sociali e istituti giuridici, nei quali la stessa giustizia assuma un volto più umano". Questa affermazione di Giovanni Paolo II, contenuta nel Messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2002, indica una strada da percorrere per dare una risposta alle patologie sociali e ai conflitti che dividono gli uomini. Perché è certamente necessario arginare e disarmare i colpevoli, è necessaria la detenzione per impedire che i delitti vengano reiterati, ma nello stesso tempo è fondamentale pensare alla rieducazione dei detenuti e a percorsi di reinserimento nella società. Nel libro, un biblista, un pedagogista e tre cappellani con molti anni di esperienza pastorale nelle carceri riflettono sul perdono e su una giustizia che sappia ricucire i rapporti, promuovere il consenso ai valori della convivenza civile e orientare alla scelta del bene interpretando la libertà in modo responsabile.
Presentiamo la prima edizione completa dei sermoni di Baldovino di Ford. Le due opere maggiori, "Il sacramento dell'altare" (Jaca Book, 1984), e l'inedito "De commendatione fidei", costituiscono i due pilastri attorno ai quali si snodano i temi della predicazione omiletica raccolta nei Sermoni: la rivelazione dell'amore di Dio nel dono Eucaristico di Cristo e la fede dell'uomo. Attorno a essi altri temi si svolgono in un latino di stampo giuridico, ampio e solenne come le arcate di una chiesa romanica; dal centro, cioè dalla contemplazione del mistero trinitario che si riversa nella comunione vissuta a immagine della Trinità, questa teologia monastica si effonde in una teologia del pensiero vero, della vita buona, della bellezza, della vita consacrata all'amore e all'obbedienza. Tra i sermoni, in particolare nel sesto, rammentando il martirio di Thomas Becket, Baldovino offre considerazioni interessanti anche per la chiesa di oggi: "Tutta la malizia del nostro tempo, anche se ora è molto grande, viene perdonata per questo unico fatto. Un unico delitto è avvenuto, ma in un unico delitto sono compresi molti crimini (6,20)".
Un'ode alla natura. Dal creato l'animo dell'uomo prende slancio per elevarsi a cose alte. Uno stupore che promana poesia. E una poesia che diventa preghiera di lode. Il canto dell'uccellino e il volo del gabbiano, la nebbia che avvolge il faro e il mandorlo fiorito: dal creato al Creatore.
Il testo riporta le “profezie” che riguardano il futuro del nostro pianeta Terra che J.N.S.R., “anima vittima” francese, ha ricevuto per amore da Gesù Cristo.
Le numerose locuzioni ricevute nell’arco di più di trent’anni da questa grande mistica sono state raccolte in 14 volumi editi dalle Edizioni Segno.
L’autore che ha curato quest’opera ha raccolto il fulcro profetico dei messaggi più attuali dividendoli per argomento.
Questi messaggi sembra si stiano realizzando proprio ai nostri giorni.
Giorgio La Pira giunge a Firenze dalla Sicilia e finisce ben presto per mettervi radici, considerandosi per sempre cittadino e padre fiorentino di nascita. Qui studierà, lavorerà, e si formerà una "...coscienza di uomo che si propone di leggere la Storia con gli occhi di Dio e al di là delle apparenze, con acutezza e semplicità, ne scandaglia le profondità per cogliervi la mano di Lui che della Storia è Signore". Da questa "teologia della Storia" nasce l'attualità di La Pira, di cui è in corso la causa di beatificazione.
Ale è un uomo semplice, padre di famiglia, con una fede fervente in Gesù Cristo e in Maria Santissima. Fin da piccolo ha avuto "segni" particolari. I suoi pensieri, raccolti in questo libretto, sono ispirati dal Cielo per un grande beneficio spirituale.
Pregare e camminare come due facce di una stessa dimensione dell’anima, quella dell’interiorità, della profondità. Affrontando i diversi aspetti «pratici» di una camminata (in montagna, ma non solo) i due autori ne svelano i tratti squisitamente spirituali. Tre i momenti fondamentali: conoscere: preparare l’itinerario; camminare: aprirsi al mondo, dialogare con la natura, salire alla vetta e discendere nel cuore; celebrare: fare festa una volta giunti alla meta.
I tre momenti segnano un cammino personale e interiore, dall’attesa al desiderio, dal timore al coraggio, dalla fatica alla fiducia, dalle parole alla Parola. Domande alla fine dei capitoli stimolano ad interiorizzare l’esperienza che si sta vivendo e invitano al dialogo.
Traduzione dall'originale romeno di Vasile Rus.
Al monastero di Sihastria, nelle foreste nel nord della Romania, Cleopa pascolò le pecore per molti anni, passando i suoi giorni nella preghiera e nella contemplazione. Poi, all’età di 29 anni, fu inaspettatamente scelto come nuovo superiore del monastero. Da quel giorno si dispiega senza sosta la sua attività di padre spirituale e di riformatore monastico, che si intreccia con le vicende storiche del popolo romeno. Dotato da Dio di una forte visione ed intuizione spirituali, temprato dalle sofferenze, interlocutore dei pastori come degli intellettuali, al momento della sua morte, nel 1998, Cleopa era considerato padre spirituale di tutta la Romania. Il libro, nella maniera semplice degli apophtegmi, ne narra la vita e i detti in un modo che ci introduce alla sapienza spirituale di questo grande monaco.
Indice: Introduzione di T. Spidlik * La vita * L'ultimo discorso di p. Cleopa alla comunità di Sihastria * Parole e gesti di insegnamento.

