
L'intensità della vita spirituale, la grande opera riformatrice, la malattia e le sofferenze di ogni genere non impedirono a Teresa di Gesù di scrivere quelle stupende opere in cui ci ha consegnato la sua esperienza mistica e la sua dottrina. Attraverso di esse, ella svolge ancora oggi, nel Carmelo e nel mondo, l'ardente attività della sua anima apostolica ed è sempre, a tutti, Maestra di preghiera e Madre di vita spirituale. Questa raccolta di Pensieri raccoglie alcuni frutti, tra i più deliziosi, nati alla luce della contemplazione e maturati nella meditazione della propria esperienza.
La Replica a Giuliano imperatore è il primo testo composto da un autore cristiano, intorno al 380 d.C., in risposta all'opera Contro i Galilei, scritta dall'imperatore poco prima di morire nel 363. Autore della Replica è il più importante teologo della scuola esegetica di Antiochia, Teodoro di Mopsuestia. Dell'opera sono rimasti solo ampi frammenti, pubblicati da Augusto Guida nel 1994 nella collana di Biblioteca patristica. Solo in seguito è emerso un nuovo ampio passo che arricchisce notevolmente l'opera, al quale si aggiungono le ricerche condotte negli ultimi decenni sull'opera di Teodoro e sul testo della Replica. La nuova edizione critica si compone di: introduzione, testo critico dei frammenti greci con traduzione italiana; commento filologico e storico; appendice su altri testi di Teodoro riguardanti obiezioni pagane ai Vangeli; indice completo del testo greco. L'opera si presenta quindi non solo arricchita di nuovi passi e testimonianze, ma completamente rivista e aggiornata in base agli studi più recenti riguardanti sia Teodoro e il suo metodo esegetico sia le controversie fra pagani e cristiani nel IV secolo, uno degli argomenti divenuti centrali in questi ultimi anni negli studi storici sul Tardo antico.
Vescovo dell’importante diocesi di Cirro (all’epoca contava più di 800 chiese), Teodoreto (393-458) è considerato l’ultimo grande della tradizione antiochena: protagonista della storia teologica del V secolo, fu amico di Nestorio - del cui pensiero, però, non condivise gli esiti più estremi - e strenue avversario di Cirillo di Alessandria.
Il “Commento alle lettere di Paolo”, che qui viene per la prima volta offerto integralmente al pubblico italiano, è un’opera imponente - un’esegesi analitica di tutto l’epistolario paolino-: si tratta di una testimonianza assai rilevante di una tradizione esegetica, di stampo tipologico, di origine antichissima e dagli esiti originali rispetto a quelli della scuola alessandrina (Clemente e Origene) e a quelli della tradizione latina (Agostino e Girolamo).
Le memorie sconvolgenti di Corrie Ten Boom sono una delle testimonianze più grandi del nostro tempo. 1940: la guerra e l'odio invadono l'Europa. Questa è la storia di una famiglia di orologiai olandese che non voleva smettere di amare e ha rischiato tutto per il bene degli altri e per l'amore di Cristo. La famiglia Ten Boom accoglie in una stanza segreta della propria casa di Haarlem, vicino ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, dapprima una donna ebrea, poi una coppia di anziani, poi intere famiglie. L'appartamento sopra il negozio del padre diventa un vero e proprio nascondiglio per tanti ebrei i cui nomi sono sulle liste nere degli occupanti nazisti. Poi una trappola li portò ad essere scoperti e all'arresto di tutta la famiglia. Il padre muore. Corrie e la sorella Betsie vengono mandate in un campo di concentramento. Poteva l'amore di Dio brillare anche in mezzo agli orrori di un olocausto e di un campo di concentramento? Nonostante le umiliazioni e le privazioni, Betsie ringrazia Dio per ogni bene, sia fisico che spirituale. Corrie invece trova difficile essere grata per ogni cosa. La marea di odio quasi la sommerge, ma Betsie ammonisce: "Non odiare, Corrie. Non odiare". Quando Betsie muore, Corrie prega: "Signore che la tua volontà sia il mio nascondiglio". Le memorie stupende di Corrie ten Boom sono state di grande ispirazione per milioni di persone.Un susseguirsi di miracoli e di esperienze orribili, di paure e di vittorie, in cui, però, è sempre la fede incrollabile nel Dio vivente ad avere l'ultima parola. Dopo oltre cinquant'anni dalla prima edizione, Il Nascondiglio è ancora un bestseller.
Un testo pragmatico e sensibile che sviscera le emozioni e le difficoltà che vedovi e vedove si trovano ad affrontare quando guardano al futuro prospettandosi una vita senza i propri compagni. Mildred Tengbom offre consolazioni spirituali e ragioni di speranza prospettando la riorganizzazione di una nuova vita.
Destinatari
Chi vive nel lutto o chi desidera offrire un aiuto a parenti e amici.
Autore
MILDRED TENGBOM è autrice di oltre venti libri e ha collaborato con oltre cinquanta riviste. Nei suoi scritti ha spesso affrontato la tematica del lutto e della perdita. Vive a Claremont, in California.
Alla ricerca dei segni biblici, in particolare apocalittici, che trasudano, anche con ironia e sarcasmo, da ogni pagina di Stephen King, Alessandro Tenaglia rilegge i romanzi horror del popolarissimo scrittore americano di famiglia metodista mettendo al centro la sua opera più emblematica, quella sorta di apocalisse che è It. Attraverso la narrazione acuta e sensibile di situazioni realistiche e personaggi verosimili, l'opera horror di Stephen King contiene, per Alessandro Tenaglia, una complessa trama di significati, molti dei quali di risonanza biblica, in particolare apocalittica.
Cosa significa che l'uomo è chiamato a condividere la natura divina? L'incarnazione, la presenza di Dio fra gli uomini non finisce con la vicenda terrena di Cristo. "Divinizzazione" è una parola con la quale i Padri della Chiesa hanno espresso la loro convinzione che "se Dio si è fatto uomo è perché l'uomo diventasse Dio". Michelina Tenace risale alla genesi di queste affermazioni per lasciar intuire quante novità esse potrebbero apportare all'antropologia, in cerca oggi di un istinto della Tradizione come via essenzialmente creativa capace di farsi interpellare e di interpellare l'uomo contemporaneo.
Indice: Prefazione * A partire dalla persona: dalla filosofia alla teologia * La divinizzazione dell'uomo * Divinizzazione e incarnazione * Il corpo ad immagine del Risorto * L'esperienza autorevole del martire * Il miracolo della fede: dal dare la vita al generare alla vita * "Credo in Dio Padre Creatore" * Dalla persona alla comunione: la Chiesa comunità dei salvati * La Madre di Dio "Terra promessa".
Quale fisionomia spirituale il superiore deve coltivare perché la sua autorità sia un servizio al vangelo? In molte comunità fa fatica chi è chiamato a fare il superiore e fatica altrettanto chi, con i voti, non è aiutato a metterli in pratica. Non si può improvvisare un superiore, né troppo velocemente concludere che chi obbedisce fa sempre bene. La ricca tradizione della Chiesa indica varie fisionomie possibili del superiore, dovute alla complessità dei carismi. Oggi, la teologia trinitaria ci aiuta a capire meglio il loro fondamento cristologico e pneumatologico e, forse, a trarne maggior frutto.
Indice: Premessa * 1. Una persona a capo di una comunità: la complessa ricchezza della storia * 2. Partecipare alla vita della Trinità: la perfezione della persona è la comunione * 3. Il peccato della comunità: sazietà - idolatria - lavoro * 4. Il servizio dei superiori. Perchè i superiori sono necessari * 5. Custodi della sapienza e delle beatitudini.
Maria, sua madre; la donna di Samaria; Marta e Maria di Betania; la Maddalena... e poi vedove, suocere, donne straniere, ragazze malate e morenti; donne attorno a una culla o sotto una croce...; inginocchiate ai suoi piedi o pronte a lavare il suo cadavere...
Vi è tutto un mondo femminile che circonda Gesù in vita, in morte e nel momento stesso della risurrezione. Un mondo femminile che ha guardato Gesù «con occhi di donna»; gli stessi occhi che ce lo raccontano in questo libro delicato.
Destinatari
Un ampio pubblico di lettori, con uno sguardo particolarmente attento al mondo femminile.
Autore
Ornella Telò, di origini cremonesi, è cresciuta e vive in una cittadina nei pressi di Milano. Coniugata, è madre di una figlia con uno splendido bambino, e di un figlio prematuramente nato al cielo, alla cui vicenda sono intimamente legati il suo interesse per la Scrittura e il suo sguardo sulla vita.
A metà tra meditazione e narrazione, questo libro nasce dalle suggestioni che l'autore ha ricavato nel vivere il Vangelo nei luoghi che ne hanno fatto da scenario storico e geografico. Le storie bibliche, dalle antiche profezie agli eventi della nascita di Gesù, vengono ripercorse attraverso gli occhi di Serafino, un asinello cocciuto ma angelico, che diventa testimone della nascita del Re dei Re e la offre al lettore in maniera personale, ma profondamente ancorata alla verità storica e alla realtà geografica. È attraverso la curiosità di questo ciuchino che la vicenda di salvezza si arricchisce di spiegazioni su aspetti della cultura ebraica, piccole leggende, quotidianità del mondo antico. Perché Gesù è, oltre che Vero Dio, un Uomo Vero immerso nel Suo tempo. Serafino, insieme al lettore, compie un vero e proprio cammino spirituale, nel quale si rispecchia la riflessione dell'autore sulla vita credente, prima, e poi sul ruolo di "pastore di gregge", in questi tempi che chiedono, a gran voce, risposte e misericordia. Serafino sa porsi domande per cercare risposte; quelle risposte che chiede, con animo grato, alla stella che illuminerà la notte di Betlemme, custodendo la vita di quel bambino fino all'epilogo, più di trentatré anni dopo, a Gerusalemme.
Dal Golgota, dove fu crocifisso, Gesù lanciò forse il suo ultimo sguardo "terreno" non solo sulla Città Santa, ma su tutta l'umanità dolente che guardava senza ancora capire. La presente Via Crucis e le meditazioni che seguono nascono proprio percorrendo il selciato che conduceva al luogo del Cranio: la "Via Dolorosa", come tradizionalmente è identificata, nella quale Cristo abbraccia la croce per noi. È con l'auspicio che possano partecipare del clima spirituale in cui il Santo Sepolcro e Gerusalemme tutta sono immersi, che Massimo Tellan dona pagine ispirate e sentite ai suoi lettori, per vivere la Via Crucis non solo come momento di preghiera, ma anche come occasione per fare memoria del dono inesauribile che, lungo quella via dolorosa, si preparava per noi. Un cammino, quello proposto dall'autore, arricchito ulteriormente dai brani degli inni che si cantano ogni pomeriggio con la processione francescana nella Basilica del Santo Sepolcro, qui riportata e adattata per l'oggi. Dal selciato di Gerusalemme, seguendo le orme del Maestro, possiamo imparare a percorrere le tante strade del mondo cui siamo chiamati, le nostre vie dolorose che non comprendiamo; davanti agli occhi però avremo sempre una risposta, mite e potente, che si offre di consolare le nostre paure e i nostri dolori: è Gesù che, anche quando su di noi grava la croce, insegna al cuore come restare in alto, all'anima come volare libera.
“Quanto ci è donato di vivere appartiene a tutta la chiesa perché è un dono di Dio”: così mi scriveva mons. Henri Teissier, arcivescovo di Algeri e autore di queste pagine. Cosa può significare il permanere di una seppur minuscola presenza di chiesa in un paese musulmano? “Noi non siamo in un paese musulmano per essere martiri, siamo in un paese musulmano per essere amici. Allora speriamo di poter uscire da questa situazione, perché cerchiamo dei fratelli, non delle persone che ci uccidano”. Da queste lettere, omelie e messaggi radiofonici – con i quali l’arcivescovo si rivolge ai suoi sempre meno numerosi fedeli e al sempre più numeroso uditorio d’Algeria e del mondo intero – traspare la radicale testimonianza evangelica di una chiesa che, in nome di Cristo crocifisso e risorto, non abbandona l’amico nell’ora della prova, ma gli resta accanto per divenire, insieme con lui, “oscuri testimoni della speranza” (dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi).
Henri Teissier (Lione 1929), dal 1973 al 1980 vescovo di Orano (Algeria), poi coadiutore del cardinale Duval ad Algeri, dal 1988 è arcivescovo della medesima città. È presidente della Conferenza episcopale dell’Africa settentrionale.