
Quale giustizia? Che cosa significa comportarsi "secondo giustizia" oggi, nella vita familiare, professionale, politica e anche ecclesiale? L'irruzione di novità imprevedibili e il rimescolamento delle culture rende quasi incomprensibile la categoria di giustizia. Giustizia perché? Verso chi? In nome di quale diritto, di quale progetto? Eppure un'ansia di giustizia c'è, oggi più che mai. A Camaldoli, nella tradizione dei colloqui animati da don Benedetto Calati, si sono incontrate persone che hanno meditato sulla giustizia secondo la parola di Dio insieme con altre persone che ogni giorno cercano di praticare la giustizia in situazioni di frontiera. Ne è nato questo piccolo libro.
Questo numero della Rivista raccoglie i contributi delle relazioni del Convegno tenutosi alla Pontificia Università Lateranense il 5 ottobre 2021 sul primo dei tre aspetti sottolineati dal Papa sul carisma missionario che deriva dalla spiritualità del Preziosissimo Sangue: "Il coraggio della verità". Contiene le relazioni filosofiche e teologiche di don Luigi Maria Epicoco e del Prof. Riccardo Ferri. Seguono due relazioni bibliche del Prof. Vincenzo Anselmo e del Prof. Antonio Pitta. Vi è l'analisi dei testi dei padri della chiesa del Prof. Jean Paul Lieggi e l'approfondimento sul carisma missionario del Sangue di Cristo della Prof.ssa Nicla Spezzati. Un contributo di diritto canonico a cura del Prof. Paolo Gherri e una riflessione sul rapporto della Chiesa con il mondo a cura del Dott. Paolo Ruffini.
Una serie di brevi meditazioni e preghiere adatte a sostare in adorazione davanti a Gesù Eucaristia. "Adorare è incontrare soprattutto Gesù Cristo, Parola di Dio fatta carne... Adorare vuol dire aderire a lui in un'unione di amicizia, di volontà e di servizio...".
La qualità della vita, il futuro dell’umanità e del pianeta dipendono dalla nostra capacità di contemplare e di meravigliarci di tutta la creazione, perché l’uomo e il cosmo rientrano in un unico disegno di amore, per cui ogni essere umano sta davanti all’Eterno nella solidarietà con tutto il creato. Siamo invitati a entrare con gioia a far parte della danza festosa di tutti gli esseri viventi e cantare il compiacimento divino dinanzi all’opera dei sei giorni: “Dio vide che era cosa buona- (Gen 1).
La forma della felicità, il nuovo libro di don Fabrizio Centofanti e Sabrina Trane, non può non sorprendere il lettore. Partendo da un'idea diffusa di felicità psicologica, e descrivendola con competenza, allarga sempre più l'orizzonte, fino a sovrapporre al livello semplicemente umano quello che si può evincere dalla lettura del Vangelo e della tradizione cristiana più attendibile: dal progetto dell'uomo, potremmo dire, al progetto di Dio. Ne risulta una visione totalmente nuova dell'obiettivo più comune e condiviso da ogni essere umano. Il breve saggio si legge quasi come un romanzo: a un certo punto, il ritmo si fa incalzante, sembra di essere arrivati al gran finale, ma - e questo è il vero assunto del libro - c'è sempre un oltre. Perché per essere felici bisogna «passare all'altra riva», come Gesù dice, così frequentemente, nel Vangelo. Dalla Prefazione di don Fernando Altieri La felicità è un obiettivo comune a tutti gli esseri umani. In questo libro, scopriremo se e come sia possibile vincere questa scommessa, in un tempo in cui tecnologia, informatica e digitalizzazione globale ci spingono a ripensare dalle fondamenta un tema ineludibile per ogni persona consapevole di sé.
Vivere nello spirito è una sfida che si ripropone in ogni tempo e che dobbiamo ogni volta attualizzare, nella terminologia e nei contenuti. L’aspetto più difficile di tale sfida consiste nel mantenere intatta la verità che ci è stata tramandata, e nello stesso tempo renderla fruibile al variare dei costumi e del- le culture. Non vogliamo offrire un trattato scientifico, ma una guida agile con criteri chiari e traducibili nella vita quotidiana. Il taglio divulgativo nulla toglie al rigore e all’affidabilità della proposta...
dalla presentazione
"Che lettore di Vangelo sia don Fabrizio è subito chiaro. Per lui Gesù è il liberatore, colui che scioglie l'uomo dai vincoli di ogni sovrastruttura superflua, di ogni convenienza e connivenza mondana. Un Gesù povero tra i poveri, la cui incarnazione si compie ancora, ogni giorno, nelle ferite e nelle lacrime di ogni sofferente. A questo Cristo don Fabrizio dà del tu, perché al più umano fra gli uomini non ci si può rivolgere altrimenti. Si impara molto, leggendo questo libro. Più che altro, però, si ritrova una prospettiva che sembrerebbe altrimenti perduta: quella per cui ogni racconto è il racconto di un ritorno, e cioè di una perdita e di una salvezza. A riassumere le storie di tutti, in quella che diventa la storia di ognuno, è la vicenda irripetibile di Gesù di Nazareth. Crediamo di conoscerla, come se fosse una favola. Invece ci sorprende sempre, come se fosse il resoconto di una vita che ancora dobbiamo incontrare". (Dalla Prefazione di Alessandro Zaccuri).
Uno dei "luoghi" più frequentati oggi è quello significato dalla parola crisi. Se l'oggetto che prendiamo in considerazione è l'educazione, possiamo affermare, con Benedetto XVI, che la crisi di fiducia nella vita è la radice della crisi dell'educazione. I percorsi tracciati da questo libro sono indicazioni appassionate offerte dagli autori come contributi per ridare senso e verità all'educazione, per suscitare speranza, desiderio di crescita, capacità di risposta. I percorsi offerti evocano condizioni relazionali, sociali e culturali, situazioni dentro e fuori di sé: condizioni da risvegliare e da liberare per ridare spazio alla speranza.
Da tempo ormai si parla del rinnovamento della vita consacrata, a tal punto che qualcuno, sentendolo ormai più invocato che realizzato, più virtuale che reale, preferisce evitare l’argomento a motivo dell’imbarazzo e della disaffezione emotiva che suscita. Se da una parte può essere più facile insistere su tale stanchezza da logoramento, non mancano tuttavia segnali di speranza.
Il volume parte da questa convinzione e intende offrire un contributo per indicare almeno un aspetto o una pista del rinnovamento: il tema della relazione e di una relazione che apre alla condivisione. L’ipotesi di lavoro alla base dello scritto è che il recupero a vari livelli della dimensione relazionale possa costituire un elemento di novità e rinnovamento della vita consacrata.
Lo studio, nato dall’attività di formazione permanente tra i religiosi e le religiose, è articolato in due parti. Nella prima si tenta di definire e cogliere nel suo significato teorico il senso della relazione. Nella seconda si affronta il percorso che dalla relazione conduce alla condivisione, sempre in rapporto con l’attuale momento storico della vita consacrata.
Note sull’autore
Amedeo Cencini (Senigallia 1948), religioso canossiano, ha conseguito la licenza in pedagogia all'Università pontificia salesiana, il dottorato in psicologia alla Pontificia Università Gregoriana e si è specializzato in psicoterapia all'Istituto di psicoterapia analitica. Attualmente dirige lo Studentato della sua congregazione, dove cura la formazione dei chierici, e ha vari incarichi di insegnamento universitario in Veneto e a Roma (pastorale vocazionale, formazione al discernimento, psicologia). Collabora con Testimoni e insieme ad Alessandro Manenti dirige la collana EDB "Psicologia e formazione". Ha pubblicato: Vocazioni, dalla nostalgia alla profezia. L’animazione vocazionale alla prova del rinnovamento, EDB, Bologna 21992; Amerai il Signore Dio tuo. Psicologia dell'incontro con Dio, EDB, Bologna 112000; Psicologia e formazione. Strutture e dinamismi, in collaborazione con A. Manenti, EDB, Bologna 112000; Vivere riconciliati. Aspetti psicologici, EDB, Bologna 111999; Vita consacrata. Itinerario formativo lungo la via di Emmaus, San Paolo, Cinisello Balsamo 41994; Per amore, EDB, Bologna 42001; Con amore, EDB, Bologna 1994; Nell'amore, EDB, Bologna 21998; I sentimenti del Figlio, EDB, Bologna 42001; Fraternità in cammino, EDB Bologna 1999.
Nell'amore verso Dio e i fratelli trovano compimento la legge e i profeti, la storia della salvezza, il cammino d'Israele alla ricerca della sua liberazione e del suo Dio. In queste due direzioni raggiunge piena realizzazione anche la nostra vita, che è anch'essa storia di salvezza, parabola di chi cerca se stesso e la sua strada, e pure il nome e il volto di Dio.
Oggi più che mai è indispensabile orientare al Bene i sensi e la sensibilità che sono le vie che abbiamo a disposizione per percepire la realtà che ci circonda: dal suo aspetto più semplice fino a giungere a Dio. Eppure è straordinaria la superficialità e disattenzione con cui gestiamo risorse così preziose, al punto da non accorgerci che le stiamo perdendo: i nostri sensi sono come oscurati e smorti, e noi sempre più insensibili, indifferenti, tristemente realisti e sbadatamente sedotti dal nulla. In questo volume Cencini ci spiega come sia possibile il recupero pieno dei doni-possibilità che il Creatore ha fatto all'uomo sul piano fisico, morale, religioso-spirituale, affinché l'uomo sia veramente uomo.