
Il libro traccia un agile profilo biografico di santa Rita e le offre "un mazzo di rose", perché raccoglie sei novene e quattro tridui (con richieste di intercessione, ma anche di lode e di ringraziamento), oltre a una piccola antologia di preghiere alla Santa, tra le quali la Supplica e le litanie. È possibile così trovare le parole adatte a ogni circostanza ed elevare a Rita la nostra preghiera e il nostro grazie, rendendo onore a lei che mai ci fa mancare il suo aiuto e il suo sostegno, accompagnandoci in ogni vicenda della vita. Santa Rita infatti universalmente chiamata "la Santa degli impossibili", l'avvocata dei casi disperati: la sua intercessione riesce a ottenere da Dio grazie portentose.
Le Repubbliche delle donne è un libro fotografico denso, attento e in qualche modo straordinario. Attenta sempre alle relazioni tra donne, Sebastiana Papa ha viaggiato a lungo visitando e vivendo nei monasteri di tutto il mondo. Conoscendo, studiando, ricercando e solo poi fotografando, alla ricerca di una narrazione che si dipana come un filo. La vita quotidiana e la meditazione, la preghiera e la ricerca, i gesti e il silenzio, la solitudine e l'amicizia. Le sue foto con forza e semplicità hanno la capacità di cogliere l'anima e raccontare per immagini le storie delle donne che ne sono protagoniste.
a cura di Katrin Tenenbaum e Ella Baffoni
Testi e immagini di Sebastiana Papa
È diventata emblematica la serenità che papa Francesco riesce a trasmettere con il suo sorriso. La domanda di fondo è: come possiamo imitarlo e trovare anche noi quella stessa pace? Questo libro è suddiviso in 365 brevi capitoli corrispondenti ai 365 giorni dell'anno ed è pensato per intraprendere un percorso con Francesco. A ogni giorno, infatti, corrisponde un brano tratto dai discorsi e dagli scritti del papa, con la scrittura semplice e immediata che contraddistingue i suoi interventi rivolti ai fedeli. Attraverso le parole di Francesco, sarà possibile avvicinarsi agli insegnamenti più propriamente religiosi, ma anche a una ricerca della pace interiore, con suggerimenti sui pensieri positivi che aiutano a raggiungerla, con azioni e scelte che costruiscono serenità per noi e per gli altri. Nei giorni delle festività e degli appuntamenti dell'anno liturgico, saranno le riflessioni del papa ad accompagnare le ricorrenze più importanti, e il suo insegnamento saprà indicare la strada per un anno di amore e di speranza.
«Abbiate coraggio!», dice il papa argentino. È uno stimolo che non manca mai nelle omelie e nei discorsi di papa Francesco. In questa chiave si può sintetizzare una parte della predicazione del Santo Padre, come un incoraggiamento continuo ad affrontare la vita a testa alta e con il sorriso. Ma dove trovare la fonte di questo coraggio? Francesco ha dato in questi anni precise indicazioni e stimoli per riscoprire la forza di vivere pienamente in tempi difficili. Incarna il suo ruolo di guida spirituale, di maestro dei percorsi delle anime, e sprona ciascuno a costruire il proprio destino, in un impegno fecondo per sé e per gli altri. Libera gli slanci ideali, arriva a proporre di «sognare sfacciatamente, senza vergogna», di buttarsi a capofitto al di là di ogni ostacolo, perché «la rassegnazione non è una virtù cristiana. Come non è da cristiani alzare le spalle o piegare la testa davanti a un destino che ci sembra ineluttabile».
La giornata del Papa comincia prima delle cinque del mattino e le Letture della Messa del giorno la nutrono: è questo tempo di preghiera che il Santo Padre desidera condividere quotidianamente con i fedeli. Non attraverso una solenne celebrazione in San Pietro, ma con una Messa di fronte a poche persone nella cappella della Residenza di Santa Marta. Le omelie di Papa Francesco, diventate uno degli aspetti più caratteristici del suo pontificato, nascono qui, spontaneamente, e sono il cuore pulsante della sua pastorale, messaggi densissimi che fanno appello al cuore del Vangelo. Non bisogna però leggerle solo come un panorama di dolcezza: contengono parole forti, spesso accuse e anche precise "messe in guardia". Soprattutto, ci guidano nelle lotte di ogni giorno: contro il "principe di questo mondo", nello scontro dell'anima con Dio e nel difficile rapporto con il potere. Il loro valore simbolico è tanto maggiore quanto più ci dicono il senso dell'annuncio evangelico in una forma peculiare, inedita: attraverso immagini pregnanti e un linguaggio semplice, immediato, che vanta una chiarezza e una freschezza maturate in una vita a costante contatto con la gente. Papa Francesco parla di tenerezza, di fede e di ideologia, di spirito e di organizzazione, e di molto altro. Per un anno ha aperto la mappa della sua vita spirituale e del suo impegno sacerdotale in uno sforzo che trascende la semplice "comunicazione di una verità": queste pagine sono molto di più. Prefazione di Federico Lombardi.
Papa Francesco racconta a una a una “Le dieci Parole” ancorandole alla quotidianità, perché la vita cristiana “è anzitutto una risposta a un Padre amoroso”. Dieci brevissime riflessioni, dieci catechesi per meditare da soli o in comunità.
Papa Francesco ci invita a coltivare sempre la tradizione del presepe.
Un cammino di speranza per ispirare pazienza e fiducia nelle vite di tutti noi.
Attraversiamo tempi quanto mai incerti. La pandemia, la guerra, la crisi climatica, politica e sociale hanno reso il presente un terreno fragile su cui camminare, e il futuro un'incognita che fa paura. In un simile contesto, mantenere accesa la luce della speranza diventa un compito sempre più arduo. Eppure, quella luce, per quanto flebile, continua a splendere. E splende con forza tra le pagine di questo volume, in cui papa Francesco, alla soglia del decimo anno del suo pontificato, riprende il senso degli interventi di riforma del Vaticano e della Chiesa da lui attuati da quel 13 marzo del 2013 e, nelle riflessioni offerte a Hernán Reyes Alcaide, giornalista suo conterraneo, disegna il mondo che vorrebbe vedere realizzato attraverso dieci richieste in nome di Dio. Con la sua voce limpida e diretta, mantenendosi fortemente ancorato all'attualità e riprendendo non solo le parole dei Vangeli, ma anche di pensatori, scrittori e artisti - da Camilleri a Dostoevskij, da Dante Alighieri a Banksy -, Francesco si rivolge a tutti, credenti e non, per pregare per una casa comune pacificata, liberata dalla povertà, custodita per le generazioni a venire, con le porte aperte al prossimo; per un'umanità che ripudia ogni tipo di abuso, riconosce la dignità di ciascuna persona, le pari opportunità di donne e uomini e non usa il nome di Dio per fomentare le guerre. Perché, se è vero che il mondo ci appare oggi un luogo cupo e inospitale, la strada per uscire dalle tenebre esiste, tracciata da tutti coloro che, grazie all'amore e con l'aiuto di Dio, si fanno ogni giorno «pellegrini di speranza», il motto scelto dal Santo Padre per il Giubileo del 2025: come questo libro, un invito di Francesco a camminare insieme verso la luce.
Raccolta delle più belle parole di speranza del pontificato di Papa Francesco, dagli inizi fino al 2024. Scrutando i testi, vari, molteplici, ciò che colpisce è la ricchezza e la frequenza con la quale la virtù teologale della Speranza compare. Potremmo definirla come una delle parole che identifica la persona e il pensiero del Papa. Papa Francesco ha toccato il tema della Speranza in tutte le occasioni del suo ministero: Viaggi apostolici con i relativi discorsi. Nelle udienze del mercoledì, nelle Esortazioni apostoliche e nelle Encicliche, nelle omelie feriali e festive, negli Angelus domenicali.
Papa Francesco fa un attento esame del cuore dell’uomo, mettendo in evidenza tutti i difetti che sovente albergano in esso. In primis vi sono sicuramente l’ipocrisia e la falsità, il cuore doppio (cfr. Sal 12,3), seguite da una serie di limiti, vizi e peccati elencati con puntualità e costanza. In questo senso possiamo notare che papa Francesco conosce profondamente il cuore dell’uomo, e lo dimostra con descrizioni sorprendentemente aderenti alla realtà. Papa Francesco comprende che, se il cuore è malato, lo è tutto l’organismo spirituale che ha in esso la sua sede. E, se è malato un membro, la cosa non fa bene a tutto l’edificio spirituale della Chiesa. Guarire il cuore significa, dunque, trovare la medicina per l’umanità e far risplendere la Chiesa come Sposa di Cristo senza macchia. (Dalla Prefazione del cardinal Angelo De Donatis)
Queste pagine, che raccolgono i riferimenti che papa Francesco ha fatto nel corso di questi anni di pontificato al cuore come ambito privilegiato delle intenzioni e degli affetti dell'uomo, vanno a comporre un'antologia davvero unica nel suo genere: il cuore, tema biblico per eccellenza e sede simbolica della volontà, ne è il protagonista. Con lo stile semplice e immediato che lo caratterizza, eco della semplicità e immediatezza di quel santo di cui ha scelto il nome come Vicario di Cristo, con le sue riflessioni papa Francesco ricorda l'importanza di costruire la fede su un'umanità integrale, conscia dei propri limiti e della necessità dell'intervento di Dio. Un'umanità redenta e salvata da Cristo, ma anche un'umanità in uscita per far conoscere al mondo questa buona novella. E per comunicare questa realtà rinnovata non c'è modo migliore che far ricorso al simbolismo del cuore, che tante suggestioni evoca nella tradizione cristiana, sia occidentale che orientale, e nella devozione dei semplici. Siamo in questo modo invitati un vero e proprio percorso spirituale, personale e di Chiesa, attraverso le suggestioni che papa Francesco ha lasciato e centrato attorno al tema del cuore come centro della persona, delle relazioni, degli affetti, ma anche delle passioni e delle lotte quotidiane di sempre.