
Uno studio riguardante la presenza attiva ed esemplare di Maria nell'esperienza spirituale di S.Francesco d'Assisi. L'Autore dimostra, con un'accurata ed esauriente indagine sulle fonti, che la Vergine Maria e integrata non solo nella fase iniziale della vocazione ricevuta da S.Francesco a S.Damiano, ma anche nella progressiva maturazione della sua conoscenza di Cristo povero e crocifisso.
A partire dalla disamina della Regula pastoralis di san Gregorio Magno, questo volume è un valido sostegno alle anime sacerdotali talvolta tentate dallo scoraggiamento e dalla stanchezza. Ogni meditazione è seguita dall'esempio di un santo (san Vincenzo de' Paoli, san Pier Giuliano Eymard, san Pietro Canisio, san Giovanni d'Avila) che ha incarnato, nel corso dei secoli, determinati tratti della carità pastorale: le vite dei santi, infatti, incarnano al meglio la freschezza del Vangelo di Cristo e mostrano come sempre, in ogni tempo e in ogni luogo, un pastore d'anime possa portare frutti abbondanti di santificazione, per sé e per gli altri.
Una sintesi completa della dottrina cristiana - che cosa credere, come vivere e come pregare nel modo in cui Cristo ci ha insegnato - scritta per il nostro tempo da un successore vivente degli apostoli. Con autorità episcopale e zelo pastorale, il vescovo Athanasius Schneider offre una nuova e audace articolazione delle verità senza tempo della Chiesa Cattolica, offrendo in una forma semplice e comprensibile tutta la ricchezza dell'insegnamento tramandato attraverso la tradizione. Con il metodo della domanda e risposta, il fedele è condotto ad affrontare i fondamenti di fede, ma anche le questioni contemporanee. Una guida affidabile e un classico per il cristiano di oggi e soprattutto di domani.
Dopo "La notte di fuoco", in cui ha descritto la sua esperienza mistica nel deserto dello Hoggar, Schmitt torna a quell'esperienza con questo diario di viaggio in Terra santa, un territorio dalle mille impronte. Betlemme, Nazareth, la Galilea, luoghi intensi e cosmopoliti ritratti in presa diretta mentre l'autore approfondisce la sua esperienza spirituale, le sue domande, le sue riflessioni e sensazioni, i suoi stupori fino alla sorpresa finale, a Gerusalemme, di un incredibile incontro con quello che chiama "l'incomprensibile". Un percorso concluso a Roma, centro del cristianesimo, con un colloquio privato con papa Francesco, denso di significato e di echi che perdurano in queste pagine. Con una lettera di papa Francesco all'autore.
Febbraio 1989. Un gruppo di escursionisti francesi parte da Tamanrasset per una spedizione di dieci giorni a piedi nel cuore dci deserto del Sahara. Oltre ai dieci europei, del gruppo fanno parte una guida tuareg e tre dromedari che trasportano cibo e masserizie, Non si tratta di turisti ordinari, ma di gente motivata: c'è Gérard. il regista che deve girare un film su Charles de Foucauld, mistico del secolo scorso che ha vissuto tanti anni in mezzo ai tuareg; c'è l'astronomo Jean-Pierre, per il quale il deserto è prima di tutto un luogo privo di qualsiasi inquinamento luminoso; c'è Thomas, il geologo... E c'è un giovane scrittore ventottenne, Eric Emmanuel Schmitt, chiamato da Gérard a scrivere la sceneggiatura del film su Foucauld. Fino a un certo punto il romanzo, autobiografico, ci narra le peripezie c le sorprese dei viaggiatori, la scomodità dei bivacchi, le meraviglie della natura incontaminata. Poi il giovane scrittore si perde, si ritrova da solo, di notte, nel deserto, senza cibo né acqua, quasi senza vestiti, e si chiede se sopravviverà. È il momento culminante dell'avventura, ma non la cosa più importante. Molto più importante è l'esperienza mistica che vivrà quella notte, la rivelazione di qualcosa di infinito e potentissimo che travalica gli orizzonti umani c che lui, per mancanza di altri termini, chiamerà Dio.
Nella convinzione che ogni tentativo di risposta alla domanda "Perché soffriamo?" sia inevitabilmente provvisorio e incompleto, Frederick W. Schmidt propone una riflessione sulla sofferenza a partire dal riconoscimento dell'esperienza soggettiva del dolore sforzandosi altresì di conciliarla con le ipotesi circa la fede, l'agire di Dio, la sua potenza e bontà. Una riflessione che faccia da contrappunto alla cultura della negazione della sofferenza, nell'intento di andare oltre il carattere meramente autobiografico del soffrire per accogliere l'esperienza altrui, riscattandone complessità, differenze, specificità e invitando a una maggiore responsabilità.
Traduzione dagli originali inglesi e francesi di Maria Campatelli e Manuela Viezzoli.
La liturgia della settimana santa è tutta incentrata sul duello decisivo tra la vita e la morte, un duello che ci dà la chiave del mistero liturgico della pasqua. “La morte ha regnato da Adamo fino a Mosè” (Rm 5,14). L’universo intero è divenuto un cimitero cosmico, condannato alla distruzione e alla disperazione. Ecco perché “l’ultimo nemico è la morte” (1Cor 15,26) e il suo annientamento costituisce lo scopo ultimo dell’Incarnazione. L’incontro con la morte è “l’ora” di Cristo, quella di cui diceva: “Per questo sono giunto a quest’ora”.
Uno straordinario commento liturgico alla settimana santa di due autori d’eccezione che ci dischiude le profondità del mistero centrale della fede cristiana.
Indice: Schmemann: 1. Il preludio della croce. Il sabato di Lazzaro * 2. Osanna. La domenica delle Palme * 3. Lunedì, martedì e mercoledì. La fine 4. Il giovedì santo. L'ultima cena * 5. Il venerdì. La croce * 6. Questo è il sabato benedetto * Clément: L'ufficio della santa passione * I vespri del venerdì * Sabato mattina * La veglia pasquale del sabato notte.
La Pasqua è la vita eterna,
nella quale noi siamo guidati da Dio
e siamo in comunione con lui
“Cosa significa per noi resurrezione del corpo?
È il rinnovamento della vita
come comunione,
è il corpo spirituale
maturato nella nostra vita
grazie all’amore”.
Alexander Schmemann affronta il tema della morte con parresia, evitando discorsi banalmente consolatori e fughe in avanti, fondando invece la comprensione spirituale e la prassi del morire e dell’accompagnare i morenti su una robusta fede nel Signore risorto, primizia di ogni vivente.
La sapienza che l’autore ci comunica in queste pagine ha la forza di condurci per mano attraverso le ombre della morte per discernere già in esse le energie di luce e di vita: è un percorso battesimale nel senso profondo del termine, perché immerge il nostro vivere e il nostro morire nell’umanità di Gesù, nel suo essere mortale e, così facendo, inscrive nello spazio della resurrezione ogni attimo della nostra esistenza. Sì, la vita che si è sprigionata da un sepolcro vuoto e che abita ogni battezzato non teme di affrontare faccia a faccia il nemico per eccellenza dell’umanità intera: la morte.
Alexander Schmemann (1921-1983), teologo ortodosso, è stato docente di Storia della chiesa all’Institut Saint-Serge di Parigi e poi di Liturgia al seminario teologico Saint Vladimir di New York di cui divenne anche decano. Presso le nostre edizioni ha pubblicato L’eucaristia. Sacramento del Regno.
Un classico
per vivere la quaresima
Possiamo riscoprire la quaresima, farne di nuovo una forza spirituale nella realtà della nostra esistenza? È ciò che si propone questo commento alla quaresima ortodossa, divenuto ormai un classico della spiritualità. L’autore si rivolge a qualsiasi cristiano che aspiri a una più profonda comprensione della tradizione liturgica della chiesa e a una partecipazione più cosciente alla sua vita. Ogni anno, la quaresima si offre a noi quale scuola di pentimento e conversione, quale occasione per approfondire la propria fede e riconsiderare la propria vita, fino a cambiarla, nonché come vero e proprio pellegrinaggio alle sorgenti stesse della fede. Ed è “proprio „attraverso le forme e lo spirito della sua liturgia quaresimale che la chiesa ci trasmette il senso di questa stagione unica”.
Alexander Schmemann (1921-1983), presbitero ortodosso, docente di Storia della chiesa all’Institut Saint-„Serge di Parigi e poi di Liturgia al seminario teologico Saint Vladimir di New York, ha contribuito al rinnovamento e alla diffusione del pensiero teologico ortodosso in Europa occidentale e negli Stati Uniti. Presso le nostre edizioni abbiamo già pubblicato L’eucaristia. Sacramento del Regno (2005), e Dov’è, o morte, la tua vittoria? (2007).
Qual è il misterioso ostacolo che rende impossibile ai cristiani essere cristiani? E perché, nonostante l'enorme profusione di sforzi, di impegni, di energie spesi per l'evangelizzazione, non succede niente? Perché i cristiani non sono interessanti per il mondo? A quasi 50 anni dalla prima uscita del libro, l'originalità e la freschezza della risposta offerta da Schmemann rimangono intatte. Schmemann afferma con decisione che proprio questo è il peccato originale: pensare a Dio in termini di religione, cioè opponendolo alla vita. Da qui nasce una mentalità che dà origine ad una doppia riduzione della fede cristiana. Da una parte ci sono coloro che credono che la nostra esistenza concreta non abbia niente a che vedere con la vita che Dio ci promette, se non come esercizio e prova per l'aldilà. Dall'altra ci sono coloro che credono che questa vita sia l'unica vita e che quindi tocchi a noi riempirla di significato e di felicità quanto più è possibile. Nell'uno e nell'altro caso, i cristiani rendono opaco il mondo, invece di trasformarlo in "vita in Dio". Con questa chiave di lettura, Schmemann ci offre una visione dei sacramenti radicata nella tradizione e allo stesso tempo profondamente nuova e attraente per l'uomo di oggi.