
"Vi è mai capitato di sentirvi amici di una persona che non avete mai conosciuto? Vi siete mai sentiti talmente vicini a qualcuno che è vissuto millenni prima di voi da mettervi a conversare con lui? Suppongo di sì: i libri e lo spirito compiono di questi miracoli. Di recente a me è capitato con Giona, un po’ per caso. Credevo di sapere già tutto di lui dopo aver ascoltato la sua storia innumerevoli volte. Mi sbagliavo. Questa volta, mettendomi a leggere le pochissime pagine della Bibbia che raccontano la sua bizzarra vicenda, mi è sembrato di incontrarlo davvero". In queste brevi pagine l’autore entra in dialogo con Giona, intrattiene una corrispondenza con lui, lo interpella, lo chiama a fare verità in sé stesso, gli si fa accanto per aiutarlo a compiere quel passo, tanto faticoso quanto liberante, che porta verso la vita adulta. Ciascuno di noi può riconoscersi in quel Giona che si ribella a Dio e sceglie, per paura, strade mortifere, ma che porta in sé un profondo desiderio di una vita piena.
Chi cerca nella Bibbia una storia di consolazione nelle ore di smarrimento, può trovarla nel libro di Rut, ricco di riferimenti alla solidarietà, alla giustizia, alla scoperta dell'opera di Dio nella vita quotidiana. Noemi, originaria di Betlemme, è sposa di Elimelech, da cui ha avuto due figli, Maclon e Chilion. In seguito a una carestia, si trasferisce con la famiglia nelle campagne di Moab, dove rimane presto vedova. I figli sposano due donne moabite, Orpa e Rut, ma dopo circa dieci anni anch'essi muoiono. Noemi si ritrova dunque sola, in terra straniera, con le nuore. Finita la carestia, decide di tornare a Betlemme e congeda le due donne affinché non si sentano costrette a seguirla: Orpa resta in Moab, mentre Rut decide di non abbandonare la suocera. Noemi scopre così nella propria vita un'altra vedova e con lei condivide un tratto di strada e il resto degli anni. Presentazione di Paola Bignardi.
"Giovanni della Croce si presenta come un teologo atipico, tra quelli che per parlare di Dio preferiscono ricorrere al linguaggio della poesia, piuttosto che a quello della definizione dogmatica, riallacciandosi così a un'antichissima tradizione che vede in Efrem il Siro uno dei migliori esempi, non a caso dichiarato dottore della Chiesa universale poco prima di Giovanni, nel 1920. Due teologi che prediligono l'immagine, il paradosso, la metafora, come peraltro il loro Maestro che, catturato dalle realtà più semplici e quotidiane, ne faceva parabole del Regno. Maria Tondo, nelle appassionate pagine che seguono, entra in dialogo con questo gigante del passato, non per volgersi indietro, ma quasi per invitarlo a dialogare con il nostro mondo, con le sue sfide e le sue opportunità. Intessendo così un dialogo di riconoscenza, in cui l'autrice dice di voler rendere conto di un incontro avvenuto tanti anni or sono, ma ancora vivo e fecondo." (Dalla Prefazione di Sabino Chialà)
L'esperienza africana di Annalena Tonelli, iniziata in Kenya e proseguita in Somalia, si conclude con la morte in Somaliland. Gli ultimi sette anni della sua vita, dal 1996 al 2003, sono i più duri e difficili. In un contesto fanatico e intollerante la sua vocazione alla povertà si radicalizza in una chiamata alla «grazia a caro prezzo», in un'espressione della non violenza «mescolata nella melma, nella pasta di questo terribile mondo».
Attraverso queste pagine desidero condividere con amici che conosco e con molti che ancora non conosco la mia esperienza personale a proposito della fede in Gesù di Nazaret, che riconosco il Signore di ogni vita e di tutta la storia. Lo faccio con la pretesa – certo non piccola – di sollecitare altre persone verso questa stessa esperienza.
Spero che risulti subito evidente l’urgenza di fare tutto questo in un gioco, forte e impegnativo, di libertà: una esperienza di libertà che vuole suscitare nuove esperienze di libertà e di responsabilità. Non mi convince l’idea, che invece convince altre persone, di avere il diritto di dire certe cose solo perché sono vere… La convinzione può valere per le formule di matematica e per le leggi fisiche; ho qualche dubbio, invece, sulla possibilità di estenderla alla vita e al suo senso.
Questo piccolo libro è dedicato, dunque, alla fede in Gesù il Signore: al suo contenuto, al suo significato, alle esigenze che suscita e alle parole che la possono raccontare.
"Il Signore degli Anelli è un'opera fondamentalmente religiosa e cattolica; all'inizio lo è stato inconsciamente, ma lo è diventata consapevolmente nella revisione. È per questo motivo che non ho inserito, o ho eliminato, praticamente ogni riferimento a qualsiasi tipo di religione, culto o pratica religiosa, nel mondo immaginario. L'elemento religioso è infatti insito nella storia e nel simbolismo" (J.R.R. Tolkien)
Il testo si raccomanda all'appassionato di Tolkien che vuole ritornare a Il Signore degli Anelli provando ad abitare tutta la bellezza e potenza del dramma cristologia che sostanzia la narrazione. Ma si raccomanda anche al teologo che vuole continuare ad imparare come dire e raccontare universalmente la singolarità cristologia anche nel nostro tempo, ma – ancor più – a quello che vuole continuare ad esporsi alla sconvolgente lezione dei Vangeli, che cioè la Vita di Dio, che è la verità di ogni libertà, si può offrire solo come la storia di una Carne che, proprio perché è dedizione incondizionata per la vita dell'uomo, ospita e offre tutta la pienezza della divinità.
Il Cardinal Tonini – una delle voci più autorevoli nel panorama della Chiesa contemporanea, noto al grande pubblico per i numerosi interventi televisivi – offre una lettura personale e profetica delle questioni più urgenti del mondo e della Chiesa che chiamano in causa l’umanità all’inizio del terzo millennio.
Con le sue doti di grande comunicatore, Tonini affronta i temi che più gli stanno a cuore: la difesa della vita nascente, l’eutanasia e l’accanimento terapeutico, il ruolo della famiglia e della donna nella società, il problema dei tanti giovani senza lavoro, degli adolescenti in crisi di speranze, degli anziani abbandonati a se stessi, del materialismo imperante. Ma l’autorevole Cardinale non disdegna di affrontare anche i grandi problemi del cristianesimo e della Chiesa di oggi: la mancanza di preti, le chiese sempre più vuote, l’anticlericalismo dilagante, la difficoltà a comunicare con i non credenti.
In questo viaggio tra le grandi domande di ieri e di oggi, emerge il volto più intimo e personale di un grande profeta del nostro tempo, che all’età di 93 anni, ancora lucidissimo, si riconferma attento osservatore dei nostri tempi e testimone di fiducia per le generazioni future.
Sembra arduo affrontare le sfide del terzo millennio senza perdersi d’animo. Dalla perdita di valori alla crisi d’identità delle giovani generazioni, dal progressivo dissolvimento della famiglia come cellula della società agli scandali della coscienza di fronte alle questioni etiche e bioetiche: tutto sembra portare l’uomo contemporaneo allo scoraggiamento, a voler gettare la spugna.
In questo scenario la voce del Cardinal Tonini si leva potente contro la tentazione di arrendersi, indicando nella “forza della speranza” la chiave per vincere le paure, le insicurezze, le ansie dell’umanità.
Il punto di partenza è il cuore dell’uomo, proprio là dove si radicano timore, disperazione e infelicità. Rileggendo le vicende di oggi in una luce nuova, originale, Tonini indica il punto di svolta per ritrovare se stessi: mettersi in marcia. Perché sperare non significa sedersi e attendere che qualcuno risolva le questioni dall’alto, ma rimboccarsi le maniche e, con un sorriso, cominciare a lavorare per un futuro migliore. L’aiuto dall’alto arriverà, ma solo se avremo avuto il coraggio di fare il primo passo.
Il libro è un vero e proprio cammino a tappe, un percorso spirituale orientato a scoprire la propria vocazione, un confronto puntuale e moderno tra la vita cristiana e la cultura dominante, un annuncio kerigmatico, un inno all'amore di Dio, un canto di speranza. La riflessioni è condotta dal card. Ersilio Tonini con uno stile immediato e incisivo che appassiona chiunque voglia riflettere su alcune tra le più significative domande di senso e sulle ragioni di un'esistenza che non può essere racchiusa tra gli angusti confini della vita e della morte. Pur rivolgendosi ai giovani in ricerca, è un valido strumento anche per il cammino degli adulti.
Il volume presenta la vita, le opere, l’iter della Causa di canonizzazione, un’antologia di scritti e l’iconografia della Venerabile suor Febronia Ferdinanda di Gesù, nata a Caccamo (1657) e morta nel monastero palermitano di S. Chiara (1718). La clarissa, prolifica scrittrice, si segnala soprattutto per i sei tomi delle Contemplazioni (1752-1759), contenenti numerose rivelazioni private, che permettono di inserirla a pieno titolo nel lungo elenco di autrici di letteratura mistica cattolica italiana dell’età moderna.
Un libro che nessuno ancora aveva scritto sul rapporto più intimo e travagliato di Montanelli: quello col Padreterno.
Chi si prende a cuore di raccontarcelo è Giorgio Torelli, giornalista dallo stile inconfondibile, amico e collega di Montanelli e tra i fondatori de “Il Giornale”. Nella prima parte si descrive il Montanelli pubblico, quello che al buon Dio le spiegazioni le chiedeva direttamente, in faccia, secondo una coerenza che non temeva i confronti. Poi, viene fuori il ritratto privato, a riflettori spenti, disegnato da chi lo conosceva bene e lo frequentava.
Emerge un uomo che pareva convivere con un “rovello”, questioni rimaste a metà, nascoste e mascherate dentro un personaggio burbero e spiccio.

