
"L'autore coglie nel Padre nostro una luce per l'umano in quanto tale, una traccia per il cammino dell'uomo in quanto uomo, ancor prima delle sue credenze e delle sue appartenenze confessionali. L'idea che rende possibile una simile impresa è che questa preghiera esprima l'umanità dell'uomo, sicché ogni essere umano può trovarsi rappresentato nel Padre nostro. La parola poetica, quella parola che sola riesce a sostenere il peso dell'essere, è ciò che meglio può fare eco alle parole semplici e inesauribili del Padre nostro." (dalla Prefazione di Enzo Bianchi)
Per incontrare il volto vivo di Gesù, i Vangeli continuano ad essere la fonte a cui non si può rinunciare. Vanno dunque indagati e ascoltati. Ne La lettura infinita, il Card. Tolentino aveva elaborato una riflessione contemporanea sul complesso tema della lettura. In questo secondo saggio, propone un itinerario cristologico essenziale, in sette tappe, scandite soprattutto, ma non solo, da brani del Vangelo secondo Luca. Ogni capitolo rappresenta un tentativo di lettura del testo evangelico così come si presenta. Punto di intersezione tra il divino e l'umano, il volto di Gesù ci viene continuamente incontro, ci spinge alla ricerca, ci induce a aderire a Lui, soprattutto attraverso l'esperienza che si compie nella maturazione della lettura e nel dinamismo della fede. Sondando i testi, ci si addentra nel mistero di quel volto che rimane una sfida. Interrogare i Vangeli è un compito che investe ogni generazione di credenti.
“In me esiste, al fondo di un pozzo, / Un pertugio di luce verso Dio. / Là, molto in fondo alla fine, / Un occhio fabbricato nei cieli”: la poesia di Pessoa è una diagnosi spirituale della modernità. La poesia ci prepara alla ricerca di Dio. Essa opera lo smantellamento della crosta che copre la realtà, mette a nudo il nostro cuore, ci espone ad una comprensione più profonda e più totale della vita e delle sue espressioni: la sua notte e il suo giorno, il suo esteriore e il suo rovescio, la sua parola e il suo silenzio.
Fernando Pessoa (Lisbona 1888-1935) è una delle figure principali della letteratura del Novecento. Lavorò come corrispondente commerciale in ditte di import-export, ma sulla scena letteraria portoghese lasciò un’impronta indelebile con la creazione di movimenti d’avanguardia e di riviste. Pubblicò su vari giornali testi poetici e filosofici, firmandoli sia con il suo nome sia con quello dei suoi eteronimi, per i quali inventò una biografia e uno stile peculiari, come si trattasse di persone reali.
Per intraprendere il viaggio nel potere di Adesso abbiamo bisogno di lasciare da parte la nostra mente ed il falso sé che questa ha creato: l'ego. Sebbene il viaggio sia pieno di sfide, Eckhart Tolle ci guida con un linguaggio semplice. Per molti di noi, lungo la via, vi sono nuove scoperte da fare: noi non siamo la nostra mente. Possiamo trovare l'uscita dal dolore psicologico. L'autentico potere umano si trova arrendendosi all'Adesso. Scopriamo anche che il corpo è in effetti una delle chiavi per entrare in uno stato di pace interiore, così come lo sono il silenzio e lo spazio intorno a noi. Infatti l'accesso è disponibile ovunque. I punti di accesso, o portali, possono tutti essere usati per portarci nell'Adesso dove i problemi non esistono.
Capitoli brevi ma pregnanti, frammenti di un nuovo discorso spirituale sui valori, segnatamente cristiani, per tentare di ricomporre il mosaico di una nuova e matura interiorita, per cercare di offrire acqua sorgiva alla sete" delle persone di oggi. " I paesaggi dell'anima che il libro attraversa sono i territori, spesso devastati, della psiche e dell'interiorita delle persone di oggi, viandanti smarriti" in uno scenario che non riconoscono piu, viaggiatori spaesati, senza meta, ben che vada, soltanto distratti. Per costoro il libro cerca di indicare degli orizzonti di senso, per chi e in ricerca, per chi vuole scoprire la propria personalita piu vera in un dialogo tra volti, fuori dall'anonimato frustrante di chi non ha identita. Il libro si rivolge in modo particolare a educatori e giovani. In quanto presentazione credibile e appassionata della ricerca di senso e verita per la vita delle persone di oggi, puo essere proficuamente utilizzato da parte dei catechisti e degli animatori dei gruppi giovanili. "
Nell'ultimo decennio della sua vita Tolstoj si dedicò a raccogliere testi tratti da ogni cultura e da ogni letteratura, dalla religione indù, ebraica, araba e cristiana, da pensatori antichi e moderni, dai grandi saggi d'Oriente e d'Occidente. In questo vero e proprio calendario di saggezza - a lungo bandito dal regime sovietico e poi completamente dimenticato sotto il comunismo - Tolstoj assegna a ogni giorno dell'anno un pensiero, una citazione o un aforisma, che ha come fine non la mera erudizione ma quello di divenire una guida spirituale, capace di illuminare una vita davvero degna di essere vissuta, giorno dopo giorno.
Borgogna, 1098: un gruppo di monaci al seguito dell'abate Roberto abbandona definitivamente l'abbazia benedettina di Molesme, dopo una serie di tentativi vòlti a svincolarsi dai condizionamenti della realtà monastico-feudale del tempo, per edificare una nuova realtà spirituale, comunitaria e sociale ispirata alla Regula S. Benedicti e ai Padri del deserto. Nasce così il Nuovo Monastero nella località paludosa chiamata Cistercium, Cîteaux. Pertanto la figura del «capostipite» della generazione cisterciense, Roberto, lungi dall'essere rivestita dalla patina di una letteratura edificante (eccettuata almeno in parte la sua agiografia), si presenta al lettore odierno come l'oggetto di opposte interpretazioni a partire dal tempo della sua morte, fino ai nostri giorni. Il presente volume intende fornire una ricostruzione e un'interpretazione della vicenda delle origini di Cîteaux nel contesto della riforma della Chiesa dell'XI secolo, attraverso un'originale rilettura delle fonti storiche e letterarie (tra cui testi rari o poco visitati) e uno studio sistematico del dibattito storiografico.
Viene qui proposto il testo integrale del diario spirituale di don Giuseppe Tomaselli, grande sacerdote salesiano, esorcista, confessore e direttore spirituale dai particolari doni carismatici. Un diario segreto scritto “per ubbidire all’espresso ordine di Gesù”, destinato a essere letto solo dopo la sua morte, come annota lo stesso Tomaselli, per portare giovamento a “qualche anima, specialmente sacerdotale”.
Giuseppe Portale, giornalista e scrittore, è nato nel 1956 a Randazzo (CT), dove risiede e lavora come Addetto Stampa del Comune. Svolge attività di corrispondente e notista per diversi giornali, radio e televisioni ed è direttore responsabile di testate giornalistiche. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni come autore e curatore.
Una raccolta di barzellette per tutti i gusti. "La barzelletta, per me, non è un fiammifero che si accende nel buio, che dà subito sollievo e che poi non puoi più utilizzare, ma è come un quadro che può essere più o meno bello, ma che ogni volta che lo guardi ti fa vedere qualcosa di nuovo" (l'Autore).
La spiritualità, e di conseguenza il suo frutto maturo che è la santità, non può essere un aspetto separato dalla vita di tutti i giorni. Chi vuol essere discepolo di Gesù deve poter accogliere il reale come luogo di incontro e comunione con Dio e coltivare la vita interiore nella realtà quotidiana. Questo testo, che si propone di offrire alcune piste di riflessione e di azione per la vita feriale dei cristiani, è una meditazione spirituale sul tema dell’universale chiamata alla santità a partire dal quinto capitolo della «Lumen gentium». Il tema è di grande attualità per il rinnovamento spirituale personale ed ecclesiale. Una riforma della Chiesa - osserva l’autore - non dovrebbe infatti orientarsi verso un nuovo moralismo o solo su aspetti sociologici, ma sul risveglio della coscienza cristiana conferita dalla grazia battesimale.
Sommario
Prefazione (M. I. Rupnik). Introduzione. A ciascuno secondo la sua sete. I. Il profumo dello Sposo. II. Universale vocazione alla santità nella Chiesa. III. La santità è conformazione a Cristo. IV. Il mistero nascosto di Nazaret. V. Battesimo e incarnazione mistica. VI. Il kairós del quotidiano. VII. Quotidianità filiale. VIII.. Una spiritualità del quotidiano. IX. Santità feriale. X. Nella debolezza. XI. La rivoluzione di Dio. XII. La nudità necessaria. XIII. Partire dal limite. XIV. Follia e santità. XV. Il superuomo e il santo: la sfida del nichilismo. XVI. Desideri grandi. XVII. Caratteri trasformati trasformano il mondo. XVIII. A partire da se stessi, là dove ci si trova. Conclusione. Una santità di popolo.
note sull'autore
Loris Tomassini, monaco trappista, un baccellierato in Teologia, è maestro dei novizi nel Monastero delle Frattocchie (Roma).
«Questo testo è stato scritto da Maria Letizia dopo la scomparsa della figlia Marianna, avvenuta il 18 agosto 2010, ed è una testimonianza vibrante del percorso fatto con Dio, con se stessa e con la Chiesa, nella ricerca di una parola che dia significato alla realtà forse più insensata che esista per un genitore: la perdita di un figlio, una sofferenza umanamente e spiritualmente inspiegabile.
Al cuore che ascolta, che attende, che non scappa e umilmente si accosta alla propria ferita e la cura con la mitezza, l’invocazione, l’amicizia, con la Parola di Gesù e la sua misericordia, può accadere – e così è stato per Maria Letizia – di entrare in un territorio nuovo e scoprire che la notte è punteggiata di minuscole stelle che orientano il cammino. E in questo scritto ce lo racconta, senza sconti, senza ipocrisie, con il realismo di una madre così innamorata della figlia da non poter credere al destino irreparabile di una morte senza appello».

