
Un saggio breve e folgorante, profetico, in cui il maestro del pensiero americano dell'Ottocento mette in guardia dai pericoli della civiltà industriale. Un libro che individua nella natura selvaggia la vera patria dell'uomo e nel vagabondare per boschi la salvezza spirituale. Un inno alla libertà dell'uomo che vede nel camminare un moto di elevazione spirituale, un itinerario interiore verso la purezza infinita e divina.
Un percorso narrativo e spirituale (con illustrazioni al tratto) che ripercorre il cammino ideale di ogni visitatore, viaggiatore e pellegrino in Terra Santa. Prendendo spunto dalla vita pubblica di Gesù, l'itinerario prende le mosse dal deserto attraverso la Galilea (Nazaret, Cafarnao e la regione del lago di Tiberiade) fino a Gerusalemme. L'approccio semplice e divulgativo aiuta il lettore a riscoprire passo dopo passo il messaggio dei quattro Vangeli.
Nato in una famiglia di minatori di tradizioni repubblicane e antifascista convinto, Jacopo Lombardini (Gragnana, 1892-Mauthausen, 1945) ha dedicato la sua vita alla causa della libertà, rappresentando la parte migliore della storia dell'Italia, quella democratica e repubblicana che si esprime nella Costituzione. Alimentate dalla fede evangelica, cui Lombardini si converte nel 1924, le sue idee - che trovano la loro radice in Mazzini, Garibaldi e nell'epopea risorgimentale - si riaffermano in seguito nella lotta partigiana contro il nazifascismo.
Nel raccontare la sua fede p. Tillard – teologo di fama internazionale e appassionato uomo di dialogo con l’ortodossia e col mondo anglicano – fa scorrere, assieme alla sua vita, anche la storia della Chiesa: quella delle origini e quella del presente, Chiesa locale come comunione, e Chiesa universale, comunioni di Chiese. Nel freddo gelido dell’inverno canadese, le sue conversazioni con F. Strazzari sui temi più attuali e scottanti della vita della Chiesa lasciano trapelare le sue certezze (non tante), la sua inquietudine (abbastanza), la sua smisurata fiducia in Dio, la sua passione per l’ecumenismo, il suo radicamento nella storia della fede cristiana.
Note sull’autore
Jean-Marie Roger Tillard (1927) è sacerdote domenicano, canadese, perito conciliare per l'episcopato del Canada, membro cattolico della commissione teologica del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Nei suoi scritti si preoccupa sempre di tenere unite spiritualità, teologia e divenire storico dell'esperienza cristiana. L'ecumenismo e l'attualità ecclesiale sono i due stimoli più forti al suo pensare teologico. Ha al suo attivo numerose opere, tra cui, in edizione italiana: Nel mondo ma non del mondo: la vita religiosa apostolica, Bologna 1982; Il vescovo di Roma, Brescia 1985; Chiesa di Chiese, l’ecclesiologia di comunione, Brescia 1989; L’Eucaristia e lo Spirito Santo, Milano 1998; Siamo gli ultimi cristiani? Lettera ai cristiani del 2000, Brescia 1999. È autore di una trentina di contributi per opere collettive e di oltre duecento articoli apparsi in riviste canadesi, americane ed europee.
"Tillard ci ha lasciati con un interrogativo di fondo: "Le religioni saranno chiamate ad essere nel nostro mondo, nel nome stesso di Dio, le testimoni della forza salvifica del dialogo?" Lui ci credeva. Altrimenti - mi disse mostrando la foto di un giovane solo, insabbiato nella baia di Mont-Saint-Michel, che nessuno può aiutare - non c'è che la morte." (dalla prefazione)
Una lettura illuminante per una interpretazione del nostro tempo e per una rinnovata testimonianza cristiana.
Alle sorgenti dell’ecclesiologia di comunione
“Parlare di carne della chiesa implica evidentemente il rifiuto di vedere in essa una realtà meramente invisibile. Ma nel contempo mettere in relazione questa carne con il corpo risorto del Signore consegnato nell'eucaristia vuol dire anche scegliere di non ridurre la chiesa di Dio alla sua realtà visibile. Solo nella necessaria simbiosi o comunione della dimensione visibile e invisibile, comunitaria e personale, gerarchica e carismatica, della dimensione locale e della cattolicità, è possibile discernere la natura della chiesa di Dio”. Con un’attenta analisi dei dati neotestamentari e patristici, l’autore ci guida alle sorgenti di quella “ecclesiologia di comunione” che apre nuove piste alla ricerca dell’unità dei cristiani per una loro testimonianza comune nel mondo contemporaneo.
Jean-Marie Roger Tillard (1927-2000), domenicano canadese, è stato perito conciliare al Vaticano II, vicepresidente di Fede e Costituzione al Consiglio ecumenico delle chiese e membro di numerose commissioni di dialogo teologico ecumenico.
Breve introduzione alla meditazione cristiana.
Un trattato, unico del suo genere, che introduce al tema specifico della meditazione cristiana.
“Un uomo che sa amare. E ama veramente”
(Ignazio IV, patriarca di Antiochia)
Si è sempre più stupiti della semplicità e dinamica evangelica di questo “padre” che, oltrepassati gli ottant’anni, continua a immaginare, progettare, stimolare la chiesa di oggi e di domani. Come “ridi-re” Cristo in un linguaggio comprensibile oggi, come andare all’essenziale della nostra fede nella libertà evangelica, come ridare senso cristiano a una società che sembra dimenticare le proprie radici: questa la “sollecitudine per tutte le chiese” che palpita nel cuore del Metropolita Emilianos. Una consonanza profonda con i padri della chiesa dei primi secoli che ce li fa sentire familiari, vivi in mezzo a noi, ancora capaci di sprigionare tesori di sapienza evangelica, così necessaria per i nostri giorni.
(dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi, priore di Bose)
Emilianos Timiadis (1916), metropolita di Silyvria, è stato osservatore al concilio Vaticano II e, per venticinque anni, rappresentante del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli al Consiglio ecumenico delle chiese a Ginevra, nonché mem-bro di numerose commissioni di dialogo. Dal 1995 divide il suo tempo tra il Monastero di Bose e la diocesi di Eghion in Grecia.

