
Un ritratto di Gesù per chi poco o nulla sa di Lui, e perché chi già lo conosce se ne innamori ancora di più. In dodici brevi capitoli, un identikit di Gesù scritto con semplicità giornalistica e con l'intensità della grande poesia.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica voluto dal Concilio Vaticano II fu approvato da Papa Giovanni Paolo II nel 1992 come "norma sicura per l'insegnamento della fede"; questo fu indirizzato ai vescovi con l'auspicio che presto si desse luogo alla compilazioni di catechismi minori rispetto ai quali il Catechismo della Chiesa cattolica deve essere "testo di riferimento sicuro e autentico". Cristo luce del mondo è una delle prime risposte a tale auspicio.
"Chi volesse indugiare brevemente in una ricerca di frequenze lessicali si accorgerebbe con facilità di quante volte ricorrano i due verbi "fare" (hacer) e "vedere" (ver) sui quali sembra imperniarsi l'intero sistema degli Esercizi: fare orazione, fare scelta, fare colloquio, fare tutto ciò che, secondo la via tracciata da Ignacio, colui che dà gli esercizi indica a colui che li riceve; e vedere, con gli occhi di un'immaginazione spinta ai limiti dello stravolgimento, tutto ciò che si esorta a vedere, a sentire, in una continua osmosi tra parole di preghiera, pensieri, consolazioni, desolazioni e finalmente proposte di immagini, sempre e comunque fortemente materializzate, localizzate, rese attingibili ai sensi. Un po' come il prodotto, non prevedibile e però scarsamente governabile, dell'immaginazione poetica o ispirazione, che nasce anch'esso (come l'"illuminazione" a cui puntano gli Esercizi) da un'ékstasis ossia, letteralmente, da una dislocazione, da uno spostamento della sensibilità, da una distrazione della coscienza soggettiva, da un suo non esserci alle cose usuali, da un suo dimenticarsi nel silenzio in cui una voce "altra" parlerà, in uno spazio non dissimile da quello dell'autentico pregare (e questo è, più che un chiedere, un darsi)." (Dalla Postfazione di Giovanni Giudici)
Gli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola sono una guida per il discernimento e la crescita spirituale, basata sulla meditazione e sulla preghiera. Strutturati in quattro settimane, aiutano il fedele a esaminare la propria vita, contemplare la figura di Cristo e rispondere alla chiamata di Dio con libertà interiore. Il metodo ignaziano, centrato sulla rilettura dell'esperienza e sull'uso dell'immaginazione, mira a unire la volontà personale a quella divina. Gli esercizi, destinati inizialmente ai gesuiti, hanno influenzato profondamente la spiritualità cristiana, offrendo un cammino pratico per chi cerca una relazione più autentica con Dio.
La decisione e la scelta si collocano al cuore d spiritualità di Ignazio di Loyola. Il santo spagnolo propone una via di crescita interiore che si compie in primo luogo nell'azione, intesa come reazione della volontà di Dio in terra. "Cercare e trovare Dio in tutte le cose", fondamento di questa visione, vuol dire per Ignazio non recintare la dimensione religiosa in uno spazio di ritualità più o meno esteriore, ma vivere e soprattutto agire nella vita quotidiana in costante rapporto con il divino. Prendere una decisione diventa così una vera e propria forma di preghiera. Ignazio elabora, nel corso della sua vita, un modello di discernimento e deliberazione che assume una valenza universale, unendo l'indagine intima alla rigorosità logica, la razionalità a una profonda tensione mistica. Gli scritti qui raccolti, in un percorso che va dalle celebri pagine degli Esercizi spirituali sulla decisione fino agli esempi concreti della vita di Ignazio, possono costituire un vero e proprio "manuale spirituale" per prendere una decisione.
Alla fine del xvi secolo Iov, monaco ucraino, lascia il Monte Athos per ritirarsi a Manjava, luogo appartato dei Carpazi orientali, dove inizia a vivere la preghiera continua e la solitudine con Dio. Ben presto raggiunto da numerosi discepoli, Iov si ritrova a guidare una straordinaria esperienza di vita comune nel solco della tradizione esicasta. I testi curati da Sophia Senyk rivelano un aspetto originalissimo e finora poco conosciuto del monachesimo ucraino: in una cristianità lacerata dal conflitto tra occidente cattolico e oriente ortodosso, i monaci di Manjava vivono la sottomissione reciproca nell’ obbedienza all’evangelo, promuovendo una riforma della vita monastica e cristiana che parte dal cuore. Custodi dell’eredità di Nil Sorskij, il grande esicasta russo del xv secolo, essi preparano il rinnovamento filocalico di Paisij VelicÛpokovskij attualizzando la grande lezione di Basilio: il fine della vita di preghiera è l’amore per i fratelli, l’agape.
Dio non è forse
“il maestro dell’impossibile”?
In queste pagine abbiamo cercato di trasmettere qualcosa di ciò che noi stessi abbiamo sperimentato incontrando Ignazio IV e dialogando con lui: attraverso il semplice e straordinario vissuto di quest’uomo di Dio ci auguriamo che anche il lettore possa sperimentare quanta strada è possibile compiere se si resta docili alla voce dello Spirito, quanto è bello che i fratelli si ritrovino insieme già qui, in un gioioso preludio di quella piena comunione d’amore che esiste da sempre nel cuore del Signore e che ancora attende da noi di essere resa piena “affinché il mondo creda”.
(dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi, priore di Bose)
Ignazio IV Hazim (1920) è dal 1979 patriarca greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente, con sede a Damasco. Fin dagli anni dei suoi studi teologici a Parigi è uno dei protagonisti del rinnovamento dell’ortodossia di lingua e cultura araba e del dialogo ecumenico. Fautore di pace, attento all’uomo e al creato, non si stanca di incoraggiare la fedeltà dei cristiani al Vangelo e l’apertura verso i credenti dell’islam. Presso le nostre edizioni ha pubblicato L'arte del dialogo.
In una realtà complessa come quella di oggi, per i cattolici può essere difficile distinguere la volontà divina, riuscire a capire quanto i recenti disastri nella natura, le gravi malattie, le disgrazie e le guerre siano dovuti alla non osservanza delle leggi di divine scritte nel Vangelo e a quanto scritto nell'Apocalisse di S. Giovanni. Per poter comprendere questo testo, così importante per inquadrare l'odierna situazione mondiale ma di così difficile interpretazione, possiamo ricorrere all'aiuto che ci viene dal Cielo attraverso i messaggi mariani.