
Un delizioso librino per arrivare al cuore di qualcuno. Per quando dire grazie costa fatica o non si trovano le parole; per ringraziare in silenzio e con discrezione o per gridare con tutta la gioia; per vincere la paura e ammettere di avere bisogno degli altri. “Dico grazie” diventa un biglietto da visita, un regalo, un abbraccio o la pacca spalla ad un amico.
Tutto a colori, breve testo per ogni pagina illustrata con essenzialità e grande gusto, tra il gesto grafico e la fotografia.
Maria Caprì , grafica e illustratrice. Dopo il diploma all’istituto d’arte di Monza lavora come grafica per la realizzazione di marchi e immagini coordinate, libri, a collaborare con Letizia Galli per la realizzazione di un libro onomatopeico per bambini. Negli ultimi anni predilige il web e partecipa alla creazione, tra gli altri, di due siti dedicati ai bambini: bimbisicuri.it sito-progetto per la sicurezza dei bambini in auto, e genitoriche.org, sito vaso di pandora (in cui sbirciare senza pericolo) con comunity di genitori (o aspiranti o chiunque ne volesse far parte) che hanno voglia di far domande, di dar risposte, di confrontarsi.
Si fa presto a dire Grazie. Ma ci sono tanti modi per dirlo, ognuno deve trovare il suo, quello che lo fa sentire meglio e che lo accompagna dappertutto. una volta scoperto il grazie giusto tutto sembra più facile!
Le uatrici
Lodovica cima.
Da vent’anni scrive libri per ragazzi e testi scolastici, insegna didattica museale all’Università Cattolica e progettazione editoriale al Master per editoria dell’Università Statale.
Maria Caprì, grafica e illustratrice. Dopo il diploma all’istituto d’arte di Monza lavora come grafica per la realizzazione di marchi, immagini coordinate e libri. Negli ultimi anni predilige il web e partecipa alla creazione, tra gli altri, di due siti dedicati ai bambini: bimbisicuri.it sitoprogetto per la sicurezza dei bambini in auto, e genitoriche.org, sito vaso di pandora (in cui sbirciare senza pericolo) con community di genitori (o aspiranti o chiunque ne volesse far parte) che hanno voglia di far domande, di dar risposte, di confrontarsi.
Si fa presto a dire Grazie. Ma ci sono tanti modi per dirlo, ognuno deve trovare il suo, quello che lo fa sentire meglio e che lo accompagna dappertutto. una volta scoperto il grazie giusto tutto sembra più facile!
Le uatrici
Lodovica cima.
Da vent’anni scrive libri per ragazzi e testi scolastici, insegna didattica museale all’Università Cattolica e progettazione editoriale al Master per editoria dell’Università Statale.
Maria Caprì, grafica e illustratrice. Dopo il diploma all’istituto d’arte di Monza lavora come grafica per la realizzazione di marchi, immagini coordinate e libri. Negli ultimi anni predilige il web e partecipa alla creazione, tra gli altri, di due siti dedicati ai bambini: bimbisicuri.it sitoprogetto per la sicurezza dei bambini in auto, e genitoriche.org, sito vaso di pandora (in cui sbirciare senza pericolo) con community di genitori (o aspiranti o chiunque ne volesse far parte) che hanno voglia di far domande, di dar risposte, di confrontarsi.
La vita cristiana è situata dentro la morte e risurrezione di Gesù Cristo, che è il mistero pasquale della nostra fede. È il significato del battesimo, di cui il catechismo dice che è immersione o innesto in Cristo morto e risorto. Non è possibile separare il Crocifisso dal Risorto, pena farsi un'idea inesatta della fede cristiana. Siamo salvati da un amore che, donando la vita per noi sulla croce, reca in sé la potenza della risurrezione. La nostra sequela di Cristo non è solo sequela del Crocifisso, ma del Crocifisso-Risorto. La croce che portiamo dietro di lui e con lui ci porta verso il suo stesso destino. Per questo anche in noi dolore e morte profumano di risurrezione.
IN QUESTO VOLUME SI VUOLE SEMPLICEMENTE CHIARIFICARE COME ANCHE PERSONAGGI AGNOSTICI, ATEI, INDIFFERENTI AL MESSAGGIO RELIGIOSO, MOLTO SPESSO MOSTRINO NEL PROPIO INTIMO NOSTALGIA DEL TOTALMENTE ALTRO". " gia' disponibile la le tteratura contemporanea e`annuncio, minaccia e avvertimento, appello all'impegno, a volte anche invito alla rassegnazione. Gli scrittori di oggi non osano piu`dare certezze; di rado danno risposte, quasi sempre si limitano a fare e a porre domande che possono ridursi a una sola e decisiva: vale la pena vivere? In questo volume l'autore analizza le o pere di alcuni scrittori contemporanei dichiaratamente atei, agnostici, non credenti, evidenziando la loro ricerca di un totalmente altro". G li scrittori presi in considerazione sono: kafka - svevo - lorca -gibran - ungaretti - d. Thomas - h. Hesse - pavese - pasolini - silone - buzzati - calvino - pomillo - quinzio - eco - saviane - coelho - tamaro"
Le pagine che seguono sono scelte come fior da fiore nel mirabile campo della spiritualità cristiana. Ecco dunque S. Agostino, che racconta commosso l'incontro fra la miseria e la misericordia; Dante, che nel suo itinerario ascensionale si riconosce bisognoso dell'abbraccio misericordioso; l'infuocata Caterina da Siena, che con accenti struggenti si leva ad intercedere per ottenere misericordia agli uomini; suor Faustina Kowalska che, fedele alla consegna ricevuta, porta avanti la sua missione così necessaria per il nostro difficile tempo; il sorridente Card. Van Thuan, che ci sorprende parlandoci dei difetti di Gesù, ed altri ancora: uomini e donne toccati profondamente dall'amore misericordioso e divenuti naturalmente testimoni appassionati e credibili.
"Finché c'è vita c'è speranza". Il detto è molto antico ma vero solo per metà. Non basta infatti essere vivi, per sperare: bisogna anche credere nella giustizia e impegnarsi a costruirla. Non è sufficiente indignarsi, riempire le piazze, esibire mani pulite, un profilo morale trasparente. L'etica individuale è la base di tutto, la premessa per non perdere la stima di sé. Ma per fermare il mercato delle "false" speranze bisogna trasformare la denuncia dell'ingiustizia in impegno per costruire giustizia. Questi i grandi temi che scandiscono i capitoli del libro, nei quali Don Luigi Ciotti invita a scommettere di nuovo sulle ragioni dell'impegno: Diseguaglianze, Migranti, Solidarietà e Diritti, Democrazia, Costituzione, Mafie e Chiese che "interferiscono", Legalità, Educazione e Responsabilità, Speranza. Con la concretezza che viene dal grande lavoro nel sociale, questo libro di Don Ciotti, fondatore di "Gruppo Abele" e" Libera", offre le ragioni per reagire al decadimento politico e culturale; un invito puntuale e incalzante per la mobilitazione di tutti.
Il libro è una raccolta di articoli, interviste e prefazioni a libri, testi scritti da Luigi Ciotti tra il 2014 e il 2017. Si tratta di pagine che affrontano temi diversi, espressi con forme e registri diversi, ma che partono tutti da un identico presupposto etico, ovvero la "responsabilità della parola". Vi si ritrovano fatti e temi di prepotente attualità: i poveri e i mercanti del tempio, le dipendenze, la strada, la giustizia e il perdono, il dominio delle mafie e la voglia di reagire delle persone comuni, gli "scossoni" di papa Francesco nella Chiesa di oggi. Fatti e temi all'apparenza eterogenei ma legati da una chiave di lettura unica e in qualche misura eretica: quella secondo cui la verità è sempre "ricerca di verità", è dubbio e messa in discussione di conoscenza. La verità eretica è quella che "non si accontenta del riscontro delle parole, dei testi, delle leggi, ma vuole anche quello delle vite, delle scelte, dei comportamenti. Da sempre eretica perché mossa da un desiderio di sapere che agita e cambia le nostre vite, rendendole proprio così degne di essere vissute. Eretica perché impegna la nostra coscienza non meno della nostra intelligenza, intrecciando la ricerca del vero e la costruzione del giusto come facce di una medesima medaglia" (dall'introduzione).
Pregare perché accada il regno di Dio equivale ad agire perché la sua giustizia ricrei nel mondo condizioni umane di accoglienza, amicizia, fratellanza universale. Pregare è ascendere al cuore stesso di Dio, solo e sempre amore, e da lì guardare giù, nella nostra "valle di lacrime", per vedere la sofferenza degli uomini con gli occhi dell'affetto di Dio. Occhi non soltanto compassionevoli ma profetici, capaci cioè di prefigurare il superamento di tutto quel dolore. Ogni preghiera è immersione nell'amore di Dio e mano tesa a stringere quella dei fratelli: sostegno desiderato e offerto, reciproco aiuto. Se non si salda a questa dimensione concreta, la preghiera appare qualcosa di sterile. Ammonisce infatti Gesù: «Non chiunque mi dice "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli». Ecco perché il cristianesimo non può esistere come una "fede senza le opere", se non a rischio di fraintendere in maniera drammatica il significato del dialogo fra i credenti e Dio.
Con sguardo analitico don Luigi Ciotti racconta cosa sono diventate nel tempo le mafie, in Italia e a livello internazionale, alla luce della conoscenza acquisita sul campo in oltre vent'anni: dalla denuncia delle narcomafie alle prime campagne di sensibilizzazione in Sicilia, dopo le stragi Falcone e Borsellino, fino alla fondazione e diffusione di "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie". Ciotti ha accettato di violare la promessa che aveva fatto a se stesso - di non offrirsi mai a libri dal sapore autobiografico per parlare soprattutto dei tanti compagni di viaggio che in questi anni lo hanno sostenuto: giovani, uomini e donne di buona volontà, molti di loro parenti delle vittime di mafia. Lungo la narrazione don Luigi si lascia andare a ricordi commoventi e a tante rivelazioni, anche sulle minacce ricevute. Eppure, il suo sguardo è proiettato con speranza sul futuro. Per il sacerdote la mafia non è un destino ineluttabile a cui siamo condannati, c'è possibilità di scegliere. Fare cultura della legalità significa promuovere assunzione di responsabilità da parte di tutti: cittadini e istituzioni. La prima riforma da fare oggi è la "riforma delle coscienze".
Piccolo libretto per ricordarci, a partire dal Vangelo, che Dio sta dalla parte dei poveri, Dio ha fatto una scelta. E questa è la scelta che dobbiamo fare anche noi: amare, condividere, essere solidali, in modo tale da preparare qui sulla terra la nostra vita eterna in Paradiso.