
«I pagani conoscevano il mito delle "tre Grazie"; noi cristiani conosciamo le tre virtù teologali: fede, speranza e carità. Tre Grazie non mitiche ma reali». Padre Raniero Cantalamessa accompagna i lettori in un percorso di comprensione delle virtù, forte della certezza che non c'è alcun contenuto della fede, per quanto elevato, che non possa essere reso comprensibile a ogni intelligenza aperta alla verità. Le Grazie di Botticelli, rappresentate in copertina, invitano con le loro mani a guardare in alto il cielo. Al pari di esse, anche le tre virtù teologali si tengono per mano perché sono inseparabili. Forte del detto evangelico sulla necessità di tenere insieme "le cose nuove e le cose antiche", questo libro cala le virtù in un presente concreto, fatto di grandi e piccole cose, affinché oltre a conoscerle le si possa esercitare nella quotidianità.
I secoli X-XII sono quelli del massimo splendore e della massima egemonia del monachesimo benedettino. Le esperienze monastiche si moltiplicano e danno origine a esperimenti di lunghissima durata. Cluniacensi, Cassinesi, Camaldolesi, Avellaniti, Vallombrosani e Cistercensi, pur animati dal comune desiderio di conciliare la fuga dal mondo con la presenza nel mondo, percorsero strade tra loro diverse. Questi monaci del pieno medioevo contribuirono al progresso della civiltà europea non solo sul piano culturale e spirituale ma pure per la loro capacità di organizzare la vita religiosa attraverso innovative sperimentazioni che arricchirono la cultura istituzionale dell'Occidente. A tale patrimonio attinsero anche i detentori del potere politico, interlocutori privilegiati di monaci inseriti nel mondo al punto che il loro rapporto con le gerarchie ecclesiastiche e con i sistemi di potere laico finì per condizionare tanto le une quanto gli altri e naturalmente ne fu condizionato. In quei secoli il monachesimo, nelle sue varie forme, fu uno dei grandi motori della civiltà occidentale: le recenti ricerche sulla vita monastica, i suoi spazi, le sue osservanze e i suoi diversi codici linguistici sono i percorsi del libro.
Il titolo di questo libro, "Piccolo salmo laico", allude alla tradizione ebraico-cristiana, che ne è fonte di ispirazione e interpretazione. Senza dimenticare illustri precedenti letterari, quali il "Libro d'ore" di Rilke, l'autrice sperimenta nuovamente quell'originale amalgama di versi e di prosa proprio della sua scrittura. Sulla falsariga della liturgia oraria praticata nei monasteri secondo l'antica regola benedettina, l'autrice intesse un insieme di liriche e di riflessioni cui fa da sfondo una singolare rilettura della Genesi. Ricco di suggestioni, il libro intende evocare un tempo "altro" rispetto a quello della quotidianità, un tempo che ritorni attento ai suoi dimenticati legami simbolici e apra un varco nella "frantumazione" e nell'impoverimento dell'oggi.
La storia vera di una donna che oggi, alle prese con una grave malattia che la costringe a un continuo confronto con la morte, ci racconta di un percorso di vita tormentato che avrebbe potuto portarla alla disperazione (dal consumo di droga alla depressione, dall'illusione dell'amore al degrado e all'abbandono) e poi è stato sostenuto da una mano della Provvidenza e dall'azione di fratelli animati dalla fede. Un racconto al femminile della scoperta della propria identità e della propria libertà. In queste pagine si intrecciano, nella bellissima danza che è la vita, ricordi e incontri significativi della sua storia familiare e personale: momenti di dolore e gioia, di tenebra e luce, di lotta e vittoria. Tutto è riletto nella luce della fede, dono di Dio capace di illuminare anche gli attimi più bui offrendo a ciò che si è vissuto uno sguardo sereno e un senso nuovo.
Ricevetti un invito inatteso. Lo accolsi. Accettai di partire per un "lungo" viaggio interiore che portava dritto al centro del mio cuore, passando per i luoghi della Terra Santa. Un viaggio spirituale... ma chi me lo faceva fare di mettermi in viaggio con degli sconosciuti?
E se l'illuminazione non avesse a che fare tanto con i fuochi d'artificio e la beatitudine eterna quanto con il dissipare le illusioni su che cosa sia la vera vita? Con il diventare più autentici, compassionevoli e realisti, e con lo smettere di fingere? Con il lasciare che gli strati strutturati della nostra personalità crollino?
Miracoli, bilocazioni, poltergeist, fenomeni medianici e visioni di defunti sono esperienze fatte da molte persone in tutto il mondo. E devono avere una spiegazione. In questo libro è avanzata un’ipotesi che non è in contrasto con le teorie scientifiche comunemente accettate e che è in grado di spiegare in modo unitario tutti questi fatti, dei quali vengono forniti numerosi esempi. Sono fenomeni che esistono e che non possono spiegarsi all’interno del monismo materialista e fisicalista. E dunque mostrano che dev’esserci una realtà diversa da quella materiale.
Questo volume propone un percorso psicologico e spirituale sulla relazione tra fratelli e sorelle e sul sentimento di fratellanza.
Veramente intensi e di sentito fervore sono questi dialoghi redatti dal padre francescano Leonardo Spada agli inizi del ’900. Il tema centrale trattato è quello della penitenza. Vi è il primo libro completamente legato al sacramento della confessione. Poi gli altri libri sono dedicati al decalogo. La parte finale del quarto libro è dedicato ai comandamenti della Chiesa e riprende anche l’ultima parte del primo libro. È un’opera organica in cui il tema centrale è la remissione dei peccati ed il fine della salvezza.
Madre Maria degli Angeli (1841-1906), priora del Carmelo di Bergerac, può dirsi una santa dimenticata, della quale si sa molto poco. La fonte da cui si è attinto per ricostruire questa straordinaria figura mistica della spiritualità francese è una raccola di testimonianze e stralci di lettere della priora carmelianta, curata da autore anonimo e risalente a una decina d’anni circa dopo la sua morte. Il messaggio di suor Maria è legato al dolore di Gesù. Il Signore le manifesta tutto il disappunto per la corruzione della Chiesa e del clero, in particolare. Suor Maria diviene la discepola del dolore di Gesù. In questa partecipazione profonda al dolore di Cristo, suor Maria prova l’abisso insondabile della notte oscura di san Giovanni della Croce, che in un certo senso è peggiore dell’inferno, ma anche la sublimità dalla pace dell’Eterno Trinitario. Renendo omaggio a questa fiaccola ardente d’amore di Cristo, questo libro vuole affidare alla comunità cristiana le sue preziose riflessioni mistiche, affinché possano servire ad edificazione di tutto il popolo di Dio.
Profughi, rifugiati, migranti: sono diverse le denominazioni con cui vengono indicate le persone che, attraverso il Mediterraneo, hanno raggiunto fortunosamente il nostro Paese per sfuggire a guerre e povertà. Ma per don Nandino e le cinque mamme che si prendono cura di loro sono semplicemente «i figli del mare». Per Amadou (dal Gambia), Festus (dalla Nigeria), Moussa (dal Mali), Ousain (dal Senegal) e Mady (dal Burkina Faso) si sono spalancate le porte della canonica, ma soprattutto si è aperto il cuore del parroco e delle cinque donne che li aiutano a vivere una vita più dignitosa. I giovani migranti raccontano le loro storie in prima persona, alternate ai pensieri e alle riflessioni di don Nandino e delle cinque donne (tra cui l'autrice) che, madri di ragazzi cresciuti nel benessere della nostra società, si trovano a fare confronti sulla diversità dei destini e l'uguaglianza delle aspirazioni a una vita «normale» che dividono e al tempo stesso uniscono i loro figli a questi «figli del mare».

