
Nel tempo delle baby gang, della criminalità giovanile che inonda le pagine di cronaca e di una emergenza educativa che sembra avere raggiunto proporzioni inquietanti, c'è una domanda che attraversa il cuore e la mente di tanti genitori ed educatori: c'è ancora spazio per la fiducia nel rapporto con le nuove generazioni? In questo libro don Claudio, cappellano del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano e fondatore della comunità Kayròs, ribadisce che non serve una legge più dura per contrastare la criminalità e il disagio giovanile ma reali opportunità di crescita. Attraverso il racconto delle storie dei suoi ragazzi, don Claudio accompagna il lettore nel cammino imprevedibile e rischioso della fiducia, il solo capace di alimentare la speranza educativa.
Che cosa significa oggi sperare e risorgere? Come si possono trovare nella quotidianità gli elementi che permettono di armonizzare la speranza e la vita? E come riconoscere le tante risurrezioni che già avvengono, in attesa di quella dei morti?
Questo volume propone le relazioni, i testi e gli interventi elaborati per il convegno Disperare e sperare, morire e risorgere, che si è svolto a Roma, alla Facoltà valdese di teologia, nel marzo 2012, in ricordo del biblista Giuseppe Barbaglio.
Sommario
Introduzione. Che significa oggi sperare e risorgere? (C. Busato Barbaglio) I. PER RIMANERE VIVI E PENSANTI. 1. Dono di speranza e sala operatoria (M. Martelli). 2. Risurrezione, presenza della morte e spirito di perdono nel Vangelo di Giovanni (F. Vouga). 3. Modeste priorità di una non credente (R. Rossanda). 4. Tra finitezza e infinitizzazione dell'incarnazione (L. Boccanegra). II. ALTRE FORME DI MORTE. VALZER - FILM DI SALVATORE MAIRA. 1. Credendo di trovare sua figlia (S. Maira). 2. Una società tecnicamente progredita e moralmente primitiva? (F. Ferrarotti). 3. La figliolanza e la memoria (Y. Redalié). 4. Nuova parentalità e rinnovata speranza (A. Falci). 5. La ragazza costruita dalla pubblicità (S. Maira). III. «LA RISURREZIONE VIENE DA MOLTO LONTANO». 1. «Il sole garbato della sera» (S. Giocomoni). 2. Costruire la vita, costruire la speranza (M.L. Mondello). 3. Speranza nell'incertezza, fede nel dubbio (M. Tronti). 4. La speranza cristiana nella risurrezione (S. Dianich). Conclusione. La disperazione non è l'ultima parola (R. La Valle).
Note sui curatori
CARLA BUSATO BARBAGLIO, vedova di Giuseppe, è psicoanalista SPI-IPA.
ALFIO FILIPPI è direttore emerito delle Edizioni Dehoniane Bologna (EDB), di cui è stato alla guida dal 1991 al 2011 e dal 1971 ha curato il settore biblico; ha inoltre diretto il quindicinale Il Regno dal 1971 al 1992.
Queste pagine vogliono essere il tentativo di offrire alcuni tratti dello spirito di San Paolo al cristiano di oggi, come eredità possibile dell'anno a lui dedicato.
Una appassionata biblista popolare ci accompagna, attraverso le profondità del racconto delle Sacre Scritture, la lettura della Tradizione, delle traduzioni del magistero di Francesco, a percorrere gli orizzonti di "questo mondo possibile"che é profumo di Regno di Dio.
Il volume raccoglie materiali di alcuni corsi di esercizi spirituali tenuti dall'autore, apprezzato predicatore, negli ultimi anni. Pensati per una comunità di religiose, possono rappresentare un valido aiuto per tutti coloro che vogliono intraprendere un cammino di crescita nella fede. Temi delle sette "giornate" di esercizi sono la vocazione, la preghiera, il peccato e la misericordia di Dio, la vita religiosa, l'Eucaristia, il dono dello Spirito, il discernimento...
"Questo libro è scritto da chi alla scuola ha dedicato tutta la sua vita, e ci consegna la sapienza di un insegnare inteso nel senso più ampio di educare, accogliere, accompagnare e alimentare speranza.... Le riflessioni sull'insengamento che padre Buschini ha voluto condividere potranno non convincere tutti (così come ad alcuni è apparso talvolta troppo radicale il suo agire). Ma nessuno, alla fine della lettura, potrà dubitare della sincerità che sempre ha mosso il suo impegno educativo, della sua passione per quella verità che non lascia tranquilli, perché è stimolo a mettersi continuamente in discussione e in gioco" (dalla Prefa-zione di don Luigi Ciotti).
Questo libro si rivolge a tutti coloro che sentono la necessità di approfondire, alla luce della propria fede, il senso del vivere e del morire. Raccoglie infatti meditazioni, spunti di riflessione e preghiere che aiutano ad integrare la morte nell'orizzonte della vita. «La morte ci viene qui presentata non come termine, ma come compimento della vita. Come sottintende il titolo, il senso della morte va cercato nel cuore della vita, sia di quella temporale come di quella eterna. Auguro a queste pagine di nutrire il cuore e lo spirito dei lettori portandoli dalla indifferenza e dalla tristezza alla gioia della speranza» (dalla Prefazione del Card. Carlo Maria Martini).
I laici cristiani sono chiamati a fare bello il mondo: la casa, la famiglia, il lavoro, i rapporti umani, persino la malattia e la sofferenza. Chi crede in Gesù, è aperto a guardare l'altro come un fratello, vive un senso della vita diverso, che traspare in ogni rapporto. La testimonianza non passa solo attraverso la competenza e la coerenza, a volte minacciate da debolezze e fragilità; la testimonianza può trasparire anche attraverso il riconoscimento dei propri peccati e il pentimento e ravvedimento. Quello che più manca al mondo è la testimonianza di un quotidiano sobbalzo del cuore di fronte a Cristo, è lo slancio di uno sguardo vigile, un'amicizia libera e aperta, una ripresa e una speranza, un discernimento nelle scelte, nella valutazione del bene e del male, che non vengono dalla capacità umana, ma dal dono di Dio. Diceva ai suoi amici e ripete a noi santa Caterina: "Se sarete quel che dovete essere incendierete il mondo". Di questi tempi ghiacciati, si può cominciare con un fuocherello?
In forma di dialogo, la storia di un cammino verso una vita più fraterna, una sfida fondamentale che la rivelazione biblica e l'esempio di Gesù invitano ciascuno ad affrontare. A fare da guida ci sono fra Giuseppe (esperto e saggio) e fra Beniamino (giovane ed entusiasta), protagonisti di un dialogo profondo e sorridente che attraversa le dimensioni feconde e inesauribili dell'umano: relazioni, volontà, fede, gelosie e violenze, interiorità, capacità di amare? Intrecciando riferimenti alle Scritture e rimandi all'esperienza concreta della vita in comunità, l'autore scruta con precisione le pieghe dell'animo e sa essere maestro paziente e di qualità, facendo gustare la bellezza e la pienezza pasquale di una vita spesa fraternamente.