
Volare via con lo sguardo è volare nello sguardo. Imprendibile. Come un colpo d'ala del genio. Qualcosa che sta sotto a tutto e dentro tutto. Invisibile, ma presente. Una presenza di interiorità. Entrare nella malattia è entrare nella solitudine. Una solitudine che non può capire chi non la abita. Dal didentro. È una questione di esperienza, perché è una chiamata assoluta alla profondità interiore. Anche l'urlo di aiuto sembra soffocare. Quando il gioco è interiore, il grido appare troppo esterno e annega nel sospetto velato della inutilità. Ma quante lacrime ci vogliono per trovare sollievo? Ne basta una. Lei sa che cos'è la solitudine. Ne è l'unica compagna cara. E l'obiezione del male? È l'angelo custode, il consolatore, che la trasfigura. E si fa compagnia comoda all'obiezione scomoda. Breve saggio di taglio divulgativo sul senso della sofferenza umana.
Protagonista è il primo agonista. Così l’idea può andare. Ma se si intende uno che a tutti i costi vuole occupare la scena senza alcun diritto o qualità, allora - lo si dice, no? - è puro e semplice protagonismo. In buon milanese, questo tale non è un protagonista ma un baüscia! Il primo agonista è Cristo perché entra come Il Primo nell´Agone. Egli è nell´Agone Glorioso dall´Eternità: dalla stessa fondazione del mondo (Ap 13,8). Come noi entriamo in questo agone? Stando nella scia di Cristo vittorioso (Seguimi! Gv 21,22): lì si è certi della vittoria (Gv 16,33), ma non si vede nulla se non le spalle di Cristo. La fede è questo trascinamento, coinvolgimento nella scia di Cristo vittorioso (1 Gv 5,4). E´ proprio in questa «scia» che sta il segreto della invisibilità e della certezza della fede. E´ ciò che Dio aveva detto a Mosè, per indicare l´esperienza della sua Gloria: vedrai le mie spalle (Es 33,23).
Questa certezza nell´invisibile affidamento è la fede teologale. Entrare nella scia e nell´agone di Cristo non significa entrare da violenti nella violenza, ma entrare nel dolce giogo che assimila alla leggerezza di un atleta divino. Lo scenario dell´anima cristiana è il luogo dell´agone e il contemplativo è l´atleta assimilato a Cristo: il Primo Agonista.
Occorre un capovolgimento psichico per accorgerci di ciò che sta alle spalle del meraviglioso e del tempo. Lì l´anima si atteggia simbolicamente come balena che contempla la profondità, come passero ricercatore, come delfino studioso e come aquila che contempla dall´alto. Si deve cominciare a passeggiare nel microcosmo che è l’anima, per trovare le radici della bellezza del macrocosmo che è il mondo. Il nuovo scenario è più intenso e profondo. Nel colpo d’occhio di un’intuizione senza tempo, appare la geografia dell’anima. E l’esploratore dell’anima si trova sui sentieri del Paradiso e sulle tracce del divino. I paesaggi dell’anima sono cristiformi. La bellezza è il modo con cui le cose cadono nello sguardo dell’esteta e la vita cristiana è un’estetica assoluta. Lo sguardo cristiano è trasfigurante: vedendo l’universo in se stessa, l’anima cristiforme manda a quel paese gli arrivisti girovaghi. Ed è la fine del mondo.
«Sono entrato in un grande supermercato: alla commessa ho chiesto una confezione di gioia. "Spiacente, l'abbiamo finita da un pezzo - mi ha risposto -. Se vuole posso darle ricche confezioni di piacere o di divertimento". Da quel giorno ho compreso che la gioia la puoi trovare solo dentro di te». Questo simpatico libretto aiuta a scoprire gli incredibili spazi di gioia che possiamo trovare nelle incolori pieghe del nostro quotidiano.
Questo è un libro per Natale ma non è un libro di Natale.
E’ una riflessione che parte dall’annuncio cristiano del Dio fatto uomo per arrivare al cuore dell’uomo e al suo desiderio di pace.
Dal Natale di 2000 anni fa scaturisce un messaggio di pace che viene depositato come un dono nelle mani dell’uomo, una responsabilità per tutti gli uomini di buona volontà, oggi.
«Ti voglio bene» espressione inquinata.
Come l’aria delle nostre città.
«Ti voglio bene» espressione limpida.
Come il cielo spazzato dal vento.
«Ti voglio bene» vuoto a perdere.
Ciascuno vi mette dentro il proprio egoismo.
«Ti voglio bene» pieno a rendere.
Ciascuno vi mette dentro la propria vita.
«Ti voglio bene» parola fuori corso.
La usano i falsari dei sentimenti.
«Ti voglio bene» moneta preziosa.
Da spendere fino all’ultimo spicciolo.
Il libro si focalizza sull'importanza del riposo e sulla necessità di imparare a riposare nelle relazioni. Non è un invito a lasciare tutto, ma a scoprire nella vita che viviamo qui e ora momenti di riposo per viverla appieno. Momenti imperfetti e limitati, come del resto anche noi siamo. Così per riposare dobbiamo imparare che: c'è un riposo dalla relazione, in famiglia, in cui la fatica ci mette spesso in discussione; c'è un riposo nella relazione, a lavoro, in cui abbiamo la possibilità di scoprire cosa vogliamo essere davvero; c'è un riposo per la relazione, nell'amicizia, dove insieme all'altro entriamo sempre di più in relazione con noi stessi. Il libro è rivolto a chi va di corsa e non riesce mai a riposare e soprattutto a chi vuole imparare a farlo indipendentemente da luoghi, spazi e compagni di viaggio.
Un percorso di vita spirituale, una serie di meditazioni ispirate ai Sermoni di sant'Antonio di Padova. Un libro utile a quanti desiderano approfondire il significato del proprio battesimo, guidati dal Santo, grande conoscitore della Bibbia, teologo e maestro di vita spirituale. Con i Sermoni egli ha commentato la Scrittura per farne la fonte della vita cristiana. È il metodo della Chiesa delle origini, riproposto anche dal Concilio Vaticano II e attuato dalla riforma liturgica che da esso è stata avviata. Ogni meditazione conduce il lettore a porsi un triplice interrogativo: A che punto è la mia fede? Cosa vuole da me il Signore? Quale impegno concreto assumo per la mia vita spirituale? Ogni riflessione si conclude con un'opera d'arte contemporanea, a soggetto religioso dell'artista Luigi Enzo Mattei, scultore bolognese, e con un suggerimento per la preghiera. Prefazione di fr. Luciano Bertazzo.
Le testimonianze di guarigione e liberazione raccontate dall’Autore e dalla viva penna dei protagonisti.
• La costante lettura spirituale delle vicende narrate introduce in una lunga e profonda meditazione.
• Gli innumerevoli riferimenti alla Sacra Scrittura offrono importanti spunti di riflessione.
• Il racconto della nascita di una nuova comunità religiosa immette nello stupore dell’azione dello Spirito Santo.
• Il linguaggio semplice e fresco coinvolge nella lettura.
Padre Roberto Basilico, fondatore della comunità “Discepoli di Maria di Nazareth”, attinge dalla sua pluriennale esperienza di esorcista e pastore le storie più significative nelle quali il Signore Gesù si è manifestato con la sua potenza e la sua bontà. Attraverso un racconto coinvolgente ed emozionante fa toccare con mano le storie meravigliose di donne e uomini guariti nel corpo e nello spirito dall’infinita misericordia del Padre. Leggendo le testimonianze emerge una costante: nessuna vicenda, anche la più dolorosa e difficile, può separaci dall’amore di Cristo. Queste pagine, cariche di vita e di spiritualità, inondano il cuore di fiducia e nuova speranza per continuare, rinnovati, il cammino verso il Bene. Un libro che si legge tutto di un fiato e che apre il cuore alla gioia e alla gratitudine!
Nell’ampio panorama degli scritti basiliani, le Omelie diverse rappresentano un importante esempio di quel genere di omiletica morale verso la quale anche gli altri Padri Cappadoci mostrarono sempre un vivo interesse. Nel volume si intende proporre la traduzione con le note dei discorsi genuini di Basilio (eccetto le omelie agiografiche, già pubblicate nel vol. 147 della presente Collana, il Panegirico per il martire Barlaam, non autentico, e il Discorso ai giovani, che esula per vari motivi dal resto della raccolta). I diciotto discorsi, che attestano ed esemplificano nel modo migliore la reale e costante attività di predicazione da parte del grande vescovo di Cesarea, offrono un ricchissimo quadro storico-culturale, fondamentale per la comprensione dell’ambiente e della società cappadoce del secolo IV d.C.: precetti ed esortazioni a pratiche di vita cristiana, condanna delle ricchezze, elogi della povertà, biasimo del vizio ed encomio della virtù sono soltanto un fugace abbozzo della numerosità di spunti che questi testi continuano a fornire anche a distanza dei tanti secoli che da essi ci separano.

