
Come si può vivere, e vivere bene, aderendo nel contempo alla dinamica dell’Evangelo? Come si può agire senza cedere al diffuso utilitarismo mentre ci si apre alla gratuità del Dio di Gesù Cristo? Tali sono le sfide che il mondo di oggi lancia ai cristiani attraverso le domande che pone o con situazioni inedite. Queste pagine offrono al lettore un sapiente aiuto per comprendere che lo Spirito – anima di ogni autentica vita morale – non spinge a fuggire il mondo ma invita ogni uomo ad assumere pienamente la propria condizione di “essere fatto di terra” e a correre in avanti verso una vita piena, conforme al desiderio di Dio.
Xavier Thévenot (1938), salesiano, è professore onorario dell’Institut catholique di Parigi, dove ha insegnato a lungo teologia morale. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Avanza su acque profonde!, un libro che ha ottenuto in Francia il Premio dei Librai religiosi.
È il primo di una serie di tre volumetti.Come indica il titolo, il testo presenta brevi, corti apologhi che richiamano in qualche modo il "genere" che tanta eco ha avuto nel passato con Esopo, Fedro?Quegli apologhi, immortalati ormai nella classicità, hanno segnato la memoria collettiva di intere generazioni. Alla maniera di "quelli", in questa più modesta fatica, a raccontare sono animali, cose, sentimenti, entità atmosferiche... Costoro la sanno lunga su "vizi e virtù" del vivere umano e puntano una sorta di obiettivo su alcuni aspetti della realtà odierna. Aspetti che vengono osservati con attenzione e, talvolta, con una certa ironia, ma sempre con simpatia.Il repertorio tematico, alquanto variegato, va:* dalla smania di successo al tempo che scorre;* dalla fantasia di Dio alla grettezza dell'uomo; * dalle stravaganze della moda al malessere del pianeta?Il testo è corredato da immagini a colori.
«Coloro che sperano nel Signore rinnovano le loro forze; prendono ali come le aquile» (Is. 40, 31).
Con queste pagine l'Autrice dà un seguito alla storia narrata nei suoi due precedenti bestseller: Piedi di Cerva sulle Alte Vette e Le Montagne delle Spezie. Ali d'Aquila è una straordinaria allegoria che narra le avventure di Veritiera (Amante della Verità), figlia di Grazia Celeste e di Intrepido Testimone, le cui vicende sono l'oggetto dei precedenti volumi. Veritiera lascia i genitori e le Alte Vette per compiere un viaggio che la porterà alla Città in cima al Monte, ai pericolosi Pinnacoli, all'Abisso dell'Amore e finalmente al Giardino dell'Eden.
Ma perché Più Alte Vette? Perché l'Amore di Dio non ha limiti, pervade tutta la Creazione, avvolge ogni creatura: è questa la semplice e grande lezione del libro, oggi particolarissimamente attuale ed urgente.
Lo slancio mistico e la fervida immaginazione dell'Autrice sono qui più coinvolgenti che mai. Ci fanno stupire della nostra quotidiana piccineria. Ci confortano nella nostra ricerca di ciò che è vero e di ciò che è buono. Ma soprattutto ci dicono come il nostro spasimo d'Assoluto non sia un'utopia ma abbia una profonda ragione d'essere nelle realtà che ci circondano e che guardiamo senza vedere.
Il libretto è una semplice guida per la meditazione e la riflessione personale e comunitaria. I diversi temi, sviluppati secondo uno schema alfabetico, come elementi portanti su cui meditare, dopo una sintetica introduzione, sono completati da un breve passo biblico e da un brano di o su grandi uomini e donne di Fede.
Il libro ripercorre l'esperienza semplice e al tempo stesso eccezionale di Aldina Balboni (1931-2016), fondatrice di Casa Santa Chiara: una donna di fede incrollabile e amore instancabile verso i più fragili. Attraverso la sua storia e i suoi scritti, scopriamo il cuore di una testimone cristiana che, con coraggio e dedizione, ha risposto ai bisogni dei più deboli, illuminando con speranza e carità un'epoca di profonde trasformazioni sociali ed ecclesiali.
Nel XX secolo, dopo tante guerre e tante distruzioni, la vecchia Europa può rinascere. Può farlo nella forma embrionale di un nuovo ordine che alcuni grandi uomini seppero generare al tempo opportuno, al tempo delle alleanze. Tra questi uomini chiamati ad una paternità politica continentale si può menzionare con sicurezza Alcide De Gasperi (1881-1954). Nel 1925 era succeduto a don Luigi Sturzo, andato in esilio, alla segreteria del Partito Popolare Italiano; dopo il suo scioglimento, ad opera del regime fascista, nel 1926, De Gasperi era stato condannato per antifascismo e incarcerato per sedici mesi. All'indomani dell'armistizio De Gasperi fu eletto segretario politico del nuovo partito della Democrazia Cristiana. Dopo aver ricoperto importanti incarichi nei governi italiani provvisori, dopo il conflitto, il 10 dicembre 1945, diventò Presidente del Consiglio dei Ministri, carica che conserverà per otto governi successivi, sino al 1953. In questo periodo De Gasperi si adopererà intensivamente per realizzare l'idea dell'integrazione europea.
"Signore, vorrei tre cose. La prima staccarmi da tutto il creato e purificarmi. La seconda operare e patir per voi e confidarmi in voi nelle maggior cose, che immaginar si possa. La terza con grandezza d'animo spropriarmi di nuovo non solo da quanto mi avete dato, ma insieme ancora da quanto per vostra grazia mi confido, che mi state per dare e così tutto spropriato che io mi getti in voi e con voi così mi unisca e in voi mi trasformi; che voi solo siate il padrone e che un giorno senta per l'infinitissima vostra misericordia: Vivit in me Christus". (Alc. 3.31 concetti spirituali n. 50)
Un itinerario per scoprire la propora vocazione, facendosi piccoli come Zaccheo.
Antologia di scritti, pensieri e lezioni per la formazione nel Movimento Carmelitano dello Scapolare.
Una giovane ricercatrice prende l’abitudine di brevi momenti di pausa, anche a larghi intervalli, presso un albero in un parco cittadino.
Nel raccontarsi all’albero ripercorre le tappe della sua vita: i grandi maestri, le domande più impegnative, i compagni-colleghi di un gruppo di lavoro, la soglia varcata delle risposte più attendibili...
L’albero, maestro di maieutica, accoglie e ascolta la protagonista, e il lettore è condotto con passi lievi a seguirne il cammino e la ricerca di senso verso un approdo non definitivo, ma confortato dalla speranza.
L’autrice, che vive oggi in un ambiente monastico, ricorda gli incontri con l’albero con gratitudine. Il lettore è sorpreso e ammirato nell’addentrarsi in pagine sempre più coinvolgenti, per una vicenda interiore che è e si percepisce vera.
Pagine lievi, dove lo spessore del tema si stempera in una progressiva chiarezza, pur nella fatica della ricerca. Pagine che affascinano; un’avventura dello spirito ma assolutamente umana, che tiene viva l’attenzione e la domanda sull’esito finale. La prosa, facile, ha l’eleganza della semplicità: non sollecita, invita a sostare, a riflettere, a interrogarsi se si riuscisse a riconoscere nel respiro dell’anima dell’autrice un messaggio sussurrato al lettore. Non detto, per lasciare a ciascuno il suo modo d’interrogarsi.
Una forma attraente di teologia narrativa, familiare all’Autrice, non nuova alla densità esistenziale della parabola, una scrittura in cui il pensiero sconfina nell’illuminazione dello Spirito.
Si è accompagnati con discrezione alle soglie dell’intimità alta e semplice aperta dall’annuncio evangelico.