
Una vivace e puntuale cronaca teologica delle giornate della III Conferenza generale dell'Episcopato latinoamericano, svoltosi a Puebla (Messico) dal 27 gennaio al 13 febbraio 1979
"Non intendo rinnegare le preghiere tradizionali che ho detto per tutta la vita; ma le dico e non le sento... Vorrei scrivere una preghiera bellissima". Questo diario personale di Flannery O'Connor, scritto tra il 1946 e il 1947 ai tempi dell'università in Iowa e di recente ritrovato tra le sue carte in Georgia, è molto più di una raccolta di preghiere: è un singolare dialogo con Dio, il colloquio silenzioso e appassionato di una giovane donna intelligente alla ricerca della propria strada e determinata a metterla al servizio di una causa superiore. Una finestra sull'interiorità di una delle maggiori narratrici americane del secolo passato. Scavando nel profondo dei propri sentimenti e paure - di essere mediocre, stupida, presuntuosa - Flannery O'Connor si esercita in un costante confronto con la fede cattolica e i maestri che la ispirano come Freud, Proust e Rousseau. In questo documento, arricchito dalla riproduzione anastatica delle pagine del diario, già emerge l'umiltà e la sensibilità priva di retorica di un'autrice le cui ambizioni e valore letterari si intrecciano con una incessante tensione verso il divino e la grazia. Prefazione di Mariapia Veladiano.
Il desiderio di essere umile! Ecco che cosa tormenta Benoît Standaert fin da quando era giovanissimo: un'autentica passione, se così si può dire, per l'umiltà. A partire dall'agosto 2007 questo monaco benedettino, divenuto eremita, ha raccolto le sue esperienze e le sue riflessioni nelle pagine di un quaderno per approfondire la sua ricerca interiore. Sulle orme dei padri del deserto e di mistici fiamminghi come Ruysbroeck, ma anche al seguito del trappista belga André Louf, questo monaco di oggi ricorda che il segreto della fede, della gioia cristiana, ha solo un nome: l'umiltà. È con l'umiltà che si diventa poveri di cuore, ed è con l'umiltà che il vangelo vincerà tutte le resistenze, a cominciare dalle nostre!
"Sperare è più difficile che credere" era solito ripetere padre David Maria Turoldo a chi faticava sulla strada della ricerca religiosa. Poteva permettersi di dirlo, perché lui. sempre inquieto e insoddisfatto, "sempre a sognare i grandi sogni di umanità e giustizia", in realtà aveva una fede incrollabile: in Cristo e nell'uomo. È quanto emerge dalle brevi ma intense riflessioni raccolte in questo volume, che ci ripropongono, di Turoldo, la fiammeggiante capacità di attualizzare la parola di Dio, dare mordente al messaggio biblico, mettere in guardia contro ogni genere di rozza e subdola idolatria. Per padre David il Crocifisso non rappresenta solo il mistero di una salvezza eterna, non è soltanto l'immagine di un Dio rifiutato: è, prima di tutto, l'idea di uomo che il mondo non riesce ad accettare e che perciò emargina e uccide; e l'uomo non è soltanto colui che per orgoglio, per il costante desiderio di sopraffare, si perde nel "grumo nero della storia": è, prima di tutto, fattore di evoluzione, poiché a lui, e alla sua intelligenza, il mondo intero è affidato.
Immagine del destino dell’uomo che si allontana da Dio e vi fa ritorno, la parabola del Figliol prodigo termina, nel Vangelo, dinanzi a una porta aperta... e continua nella vita di ciascuno.
Il Figlio è tornato a Casa... Il perdono è stato dato, e bisogna continuare a vivere con quel passato che non si dimentica, con quel Padre vicino e amorevole, con quel fratello lontano e freddo.
Giocando su numerosi temi biblici ed esistenziali, questo “romanzo” fruga nell’universo intimo di quel Figlio ritornato, esplora le difficoltà relazionali fra quei tre universi di sensibilità e propone un itinerario affinché, d’ora in poi, i dolorosi legami che uniscono i due fratelli (come quelli che uniscono ciascuno degli esseri umani) non li trascinino all’inferno.
Destinatari
Un ampio pubblico.
L’autore
Guy Luisier è nato il 2 ottobre 1961 a Saillon, nel canton Vallese. Nel 1982 è entrato nella vicina abbazia di Saint-Maurice d’Agaune, dove è stato ordinato sacerdote nel 1988. Nello stesso anno si è laureato in teologia a Friburgo, e nel 1992 in lettere a Ginevra. Dal 2008 è parroco di Salvan, un paese di circa mille anime non lontano dall’abbazia e facente parte della sua giurisdizione. Nel 1998 ha pubblicato un “Itinerario per le messe d’Avvento all’abbazia di Saint-Maurice”.
Argomenti di vendita
Un’idea originale che incuriosisce il lettore e lo conduce di pagina in pagina. Uno stile di scrittura poetico per un romanzo luminoso come pochi.
Questo non è un diario, una cronaca dei fatti, un quaderno di memorie, né tanto meno un insegnamento sul monachesimo. Alex Corlazzoli ha sostato per lungo tempo in un monastero e in questo libro offre ai lettori la propria esperienza. La sua è la semplice e onesta narrazione di ciò che ha vissuto a contatto giorno e notte con i monaci. Grazie a un acuto spirito di osservazione e a una grande capacità di interpretazione, l'autore ci consegna la vita monastica letta da occhi che hanno saputo vedere, osservare, cogliere e da orecchi che hanno saputo ascoltare, discernere, comprendere. Presentazione di Enzo Bianchi.
La nuova edizione di "Diario asiatico" di Thomas Merton viene proposta ai lettori italiani in occasione del Centenario della nascita del monaco trappista americano (Prades - Francia - 31 gennaio 1915). "Diario asiatico" è il resoconto del viaggio che Thomas Merton intraprese verso l'Asia negli ultimi mesi del 1968 in occasione della sua partecipazione a un convegno monastico internazionale a Bangkok. Il Diario evidenzia l'interesse per una conoscenza maggiore del monachesimo buddista, non solo per attingere alla ricca tradizione orientale ma anche per contribuire ad una possibile rinascita dell'ideale monastico occidentale di cui Merton ne sosteneva il bisogno essenziale. Il volume è corredato da un glossario dei termini religiosi, da una nuova introduzione a cura di Antonio Montanari, docente presso la Facoltà Teologica dell'Italia settentrionale e una postfazione di Alessandro Barban, priore generale dei monaci camaldolesi. La cura del testo nel suo complesso è di Mario Zaninelli, fondatore dell'Ass. Italiana Thomas Merton.
La Fondazione «Don Primo Mazzolari» di Bozzolo (CR) ha acquisito negli ultimi decenni diversi materiali autografi e inediti di don Mazzolari. Tra essi, brogliacci e agende nei quali il parroco di Bozzolo riversava se stesso: note di cronaca e schemi di conferenze o di omelie, impressioni sugli avvenimenti e appunti di letture, promemoria di colloqui o riflessioni. La catalogazione e l’esame di questi nuovi scritti permettono di presentare oggi il Diario di don Primo in modo più completo rispetto all’edizione pubblicata in 2 volumi nel 1974 e nel 1984. In questa nuova serie l’intero materiale è proposto in ordine cronologico e ogni tomo copre un decennio. Viene conservato il titolo Diario, come nelle precedenti edizioni, ma il lettore è avvertito che il termine deve essere inteso nel senso più ampio, dato che nella pubblicazione confluiscono appunti e note di ogni tipo, presenti negli archivi della Fondazione. Dunque non si tratta di seconda edizione, rispetto a quella del 1974/84, ma di edizione nuova che ingloba tutti gli scritti nel frattempo acquisiti dalla Fondazione. Dai quaderni e dagli appunti di ogni giorno emerge il ritratto feriale e più immediato di don Mazzolari.
Note sull'autore
Primo Mazzolari (Boschetto CR, 1890 - Cremona 1959) viene ordinato sacerdote nel 1912. Nel 1932 è nominato parroco di Bozzolo, luogo definitivamente legato al suo nome. Pacifista sensibile alla causa degli oppressi e alla prospettiva ecumenica, anticipò molte posizioni del Vaticano II dalle pagine del suo giornale Adesso e nei suoi libri. Agli scritti di don Primo Mazzolari le EDB hanno dedicato la ristampa integrale delle annate di Adesso e un’intera collana ormai esaurita, di cui sono stati da poco ristampati: Rivoluzione cristiana; Della fede - Della tolleranza - Della speranza; La parola che non passa; Lettere al mio parroco; La Via crucis del povero; Lettere ai familiari. Sono inoltre già state pubblicate le nuove edizioni ampliate e con inediti di: Diario. 1 (1905-1915) (1997), Diario. 2 (1916-1926) (1999), Diario 3/A (1927-1933) (2000) e Diario 3/B (1934-1937) (2000), nonché le edizioni critiche de Il compagno Cristo (a cura di G. Vecchio, 2003) e dei Discorsi (a cura di P. Trionfini, 2006).
Chiara Lubich è nota per aver dato vita e accompagnato lo sviluppo del Movimento dei Focolari, con una forte incidenza nel mondo ecclesiale e civile, e per la ricca spiritualità. Più riservato e quasi nascosto il suo mondo interiore, terreno fecondo della sua grande creatività. I diari oggetto della presente pubblicazione consentono di seguire il cammino spirituale, di cogliere ciò che anima la sua azione e le ripercussioni che l'azione produce in lei. Essi coprono gli anni 1964-1980, particolarmente fecondi per lo sviluppo del suo Movimento. Benché conservino i tratti del diario intimo l'Autrice li fa circolare tra i membri della sua famiglia carismatica perché "ciò che non è utile all'umanità o almeno agli altri non ha valore". La condivisione con tanti non penalizza la sincerità propria del diario spirituale. La comunione e la comunicazione come lei le intende presuppongono piuttosto una personale e profonda esperienza interiore che sola consente l'autenticità del dono di sé agli altri. Se non sapessimo che i diari sono stati oggetto di condivisione e se si escludessero i pochi riferimenti al riguardo, non verrebbe da pensare che si tratta di testi aperti alla lettura di altre persone. Con la presente pubblicazione sono ora aperti ad ogni possibile lettore introducendo in uno straordinario itinerario spirituale.
Il diario di Sergio Morelli, riservato e intimo, conferma quale grande stagione educativa sia stata quella del "Movimento Aspiranti dell'Azione Cattolica" (oggi Azione Cattolica dei Ragazzi).Ma, soprattutto, è un documento che dimostra con assoluta evidenza quale senso maturo della vita e quali profondità interiori, quali valutazioni della storia e quale disciplina interiore scaturiscano da un giovane se la sua vita è ben orientata e ben spesa. Il diario racconta una stagione formidabile per intuizioni e pratica dell'educazione, attesta uno stile educativo fatto di preghiera, vita eucaristica, direzione spirituale, devozione mariana e attenzione alla realtà. Pagine intense e semplici, ricche di appunti e acute osservazioni. Paolo Rabitti, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, chiude la sua bella prefazione affermando che questo Diario "documenta, con indicibile efficacia, ciò che avviene nell'animo dei ragazzi e dei giovani quando educatori e sacerdoti gioiosi, dediti e pazienti suscitano in loro la passione alle grandi idee, per loro sanno spendere il proprio tempo, ingaggiandoli per la causa della Chiesa e preparandoli alla loro stessa vita. Questi sono i capolavori del Vangelo".
Un diario condotto su un duplice registro: note e appunti di viaggi, e inoltre la costante di un'anima in ascolto dello Spirito.