
Coloro che seguono il messaggio evangelico possono anche avere momenti di crisi, ma non raggiungono la disperazione, perché si rivolgono a Colui che ha parole di vita eterna. La preghiera è il ponte che lega intimamente a Dio. Bisogna avere però il cuore puro, disinteressato, benevolo. In una parola bisogna avere l’amore che Dio ha per l’uomo, quello che Gesù insegna ai suoi discepoli. Oggi il mondo ha bisogno di questo amore puro, ma allo stesso tempo coinvolto, che solo Dio può realizzare. La fede deve diventare forza di penetrazione nel dolore dell’uomo. Uno stato che nasce dall’essere appassionatamente innamorati di Cristo; è Lui che ci insegna a pregare, che ci indica la strada, rivelandoci il potere che contiene la preghiera: quella che ottiene sempre una risposta.
"La vita non è un letto di rose. È difficile, complessa. Molto di rado si è vivi nel vero senso della parola: nascere è una cosa, vivere un'altra. Si tratta della sfida più grande che esista." In questo libro Osho sollecita questo risveglio con leggerezza, giocando con aneddoti, storielle, barzellette che rendono evidente come l'inconsapevolezza non paghi e non dia soddisfazione. Osho risponde alle domande di quanti lo interrogano e si interrogano con un invito semplice: occorre attivare e attivarsi all'interno della propria dimensione interiore, là dove dimorano talenti e qualità essenziali assopite. Nel testo vengono quindi suggeriti diversi metodi per porsi di fronte alla vita in modo nuovo, per non lasciarsi sopraffare dal flusso di reazioni, impulsi, abitudini, condizionamenti, stereotipi, pregiudizi. È il potere della fragilità, la cui forza non si misura in termini di imposizioni ma di benevolenza.
Il mondo in cui viviamo, già prima dell'avvento del Covid-19, ci invita a non fidarci di chi ci sta accanto. Secondo le rilevazioni ISTAT, solo il 20% delle persone dichiara di avere fiducia negli altri e anche la percentuale di persone soddisfatte delle loro relazioni familiari e amicali è sempre più bassa. Perché queste statistiche? Cosa è venuto meno nei rapporti tra le persone? Perché circola tutta questa diffidenza? È possibile porre rimedio a questa situazione? La fiducia è un valore fondamentale per lo sviluppo della persona, delle relazioni e della società e in queste pagine Salvo Noé riflette sul senso e l'importanza della fiducia in famiglia, a scuola, nelle amicizie e nel lavoro. Attraverso un percorso che intreccia tre risvolti psicologici - l'alpinismo psicologico, ossia il rapporto dell'uomo con la spiritualità; il surf psicologico che si occupa delle strategie pratiche e razionali del comportamento; la subacquea psicologica che tratta l'aspetto profondo e inconscio del nostro atteggiamento - Noé afferma il potere della fiducia e l'opportunità di coltivarla, sempre e comunque.
"Il potere dei sogni" è un manuale pratico che nell'arco di un mese vi guiderà a compiere, da soli o in gruppo, un percorso di conoscenza di voi stessi. Imparerete a ricordare i vostri sogni, a interpretarli e a discernere la loro dimensione spirituale.
"Un grande testo non è solamente bello. Esso genera vita, ha un'influenza seminale. Così avviene per 'I miserabili' come per 'Le illuminazioni'. Fra le opere di Péguy, nessuna meglio del 'Portico del mistero della seconda virtù' ha esercitato questo ruolo fecondante. Innumerevoli lettori ne hanno beneficiato. Alcuni ne hanno attinto la forza per un'intima resurrezione", scrive Jean Bastaire nella postfazione a questa nuova traduzione di una delle opere poetiche più intense di Charles Péguy, del quale quest'anno, il 5 settembre, ricorre l'anniversario della morte (rimase ucciso durante la battaglia della Marna). Chi era Péguy? Un personaggio dai molti volti, ciascuno dei quali può avere una sua particolare forza d'attrazione. Un personaggio fuori dagli schemi, non solo perché scomodo o atipico nella sua stessa parabola esistenziale di "cattolico non come gli altri", ma anche perché singolare nel suo personale modo di comunicare la sua riflessione e la sua esperienza di fede.
È un libro scritto volgendo lo sguardo sul popolo di Dio che si attarda a riconoscere Gesù Signore della propria vita, pensando anche a chi quel Gesù lo ha perduto o non lo ha ancora trovato, non lo ha mai incontrato veramente. È vero, siamo sopraffatti e presi da un vortice di ansie, paure, preoccupazioni, da una quotidiana lotta spirituale, e ci adagiamo ripetutamente in un vivacchiare che può rivelarsi patologico per la vita e per la fede. Ma nulla è perduto, perché per opera dello Spirito di Gesù siamo edificati a vita nuova, in una straordinaria danza di resurrezione, ogni volta che scegliamo Dio e la sua Parola, ogni volta che spalanchiamo al Paraclito le porte del nostro cuore. Prefazione di Debora Vezzani. Introduzione di Christian Carlassare. Testimonianza di Paolo Pellegrino.
Il libro sviluppa alcune importanti questioni di ecclesiologia: il ruolo sacramentale della Chiesa nella sua interezza; la funzione della grazia; la presenza incessante dello Spirito; il sacerdozio universale; lo sguardo dell’autore si apre su ampi orizzonti di vedute, animato dalla ricerca delle vie dello Spirito attraverso la storia di peccato e santità degli uomini.
Il libro sottolinea come tutti i cristiani siano chiamati alla santità, ciascuno in modo personale, secondo un carisma particolare, scegliendo una forma diversa di vita cristiana: quella dei laici, quella dei ministri ordinati e quella dei consacrati. L'autore analizza dapprima il concetto di santità, per accostarsi poi al cammino spirituale di ciascuna di queste forme di vita cristiana.
Una catechesi profonda e affascinante sul tema della vita eterna, di cui si parla poco, ma che rappresenta la meta unica e definitiva della vita di ogni cristiano. Nella prima parte l'autore, il card. Angelo Comastri, ci presenta la tematica in chiave scritturistica e magisteriale, nella seconda parte, partendo dall'esempio di alcuni santi, ci accompagna fino alla porta del Cielo donando balsamo e consolazione a tutti noi, sia in vista della nostra morte che in relazione alla perdita di persone care.
"Il più bel Credo" sono le parole con cui inizia un bellissimo pensiero di Padre Pio. In esso il mistico francescano ha inteso affermare che il Credo più alto pronunciato dall'uomo è quello che gli sgorga dal cuore, nel momento della massima sofferenza quando, senza smarrirsi, si eleva a Dio e gli proclama tutta la sua fede.
Il pipistrello, si sa, è un animale notturno: con eccezionale maestria, nella notte, cattura minuscoli invisibili insetti, come se il buio per lui non avesse segreti.
Gli antichi, che non potevano conoscere il sistema ad ultrasuoni donato dalla natura al pipistrello, pensavano che avesse occhi sensibilissimi per la visione notturna ma inutili di giorno, ciechi all'eccesso di splendore della luce del sole.
Gli stessi antichi, dalla mente pronta a interpretare il simbolo della natura, pensavano che anche all'uomo fosse toccata la sorte del pipistrello: una sensibilità adattata alla notte del mondo materiale, ma cieca nei confronti del mondo spirituale, che ne è la luce.
Per Tommaso d'Aquino la felicità degli uomini consiste proprio nell'entrare in rapporto con il mondo spirituale. La difficoltà che incontriamo è che, nella normale esperienza conoscitiva, il mondo separato dalla materia sembrerebbe non entrare; così, per molti, il solo parlare di realtà quali le sostanze separate o l'essenza divina non ha senso perché son cose di cui non si può avere alcuna esperienza.
Questo saggio vorrebbe offrire, riguardo alla questione, l'apporto della gnoseologia di Tommaso vista nella sua pienezza: in essa l'esperienza quotidiana dei cinque sensi non è l'unico orizzonte della conoscenza naturale umana, ma è solo il punto di partenza di un'evoluzione che conduce ad esperienze conoscitive più alte, che l'uomo può fare senza l'uso della sensibilità.
Con la sua impareggiabile freschezza, Anthony De Mello racconta storie, recupera parabole, rievoca miti per insegnarci a trovare una strada nel labirinto delle nostre emozioni, riabbracciando il gusto per una vita ardita, appassionata, capace di inseguire e realizzare l'impossibile. Ciascuno di noi guarda la realtà da un'angolazione diversa. E spesso queste prospettive sono errate, inficiate da pregiudizi, diffidenze e paure. Una mente lucida - non intimidita e aperta alle novità - conosce i propri limiti, ha imparato a fare i conti con essi, e non si lascia scoraggiare in caso di fallimento. Una mente in equilibrio non è affannata, sa come utilizzare il tempo e lo impiega in funzione di pochi obiettivi precisi, non si giudica colpevole quando non raggiunge determinati traguardi, sa come considerare le proprie aspirazioni. Solo riuscendo a individuare i nostri più autentici desideri potremo conquistare la felicità, a patto di non restare inerti ad attendere che qualcuno faccia il miracolo per noi e al nostro posto. Occorre alimentare la scintilla di coraggio che abita in noi, ansiosa di diventare fuoco. «E all'improvviso la vita non sarà più l'incubo che sembrava. Svegliatevi!».