
Ci sono momenti dell'anima che sono come un ponte sul fiume della vita. Momenti di solitudine che riflettono ansie e speranze, incertezze e ricordi, dubbi e lotte, alla ricerca di un'immagine inedita di ciò che sei. Un libricino per tutti, economico, con caratteri grandi, di facile lettura.
Fermiamoci un attimo. Ora, proviamo a pensare a quanto spesso ci ritroviamo così travolti da doveri e scadenze, dalla necessità di essere sempre reperibili e sul pezzo, da scordarci di prendere fiato, di dedicare tempo a noi stessi. Quante volte, poi, non ci curiamo di trovare un giusto equilibrio tra velocità e lentezza, di concederci attimi di silenzio e di noia, due dimensioni tanto temute eppure così necessarie e inevitabili? Per non parlare di quando è stata l'ultima volta che ci siamo fermati a riflettere sulla nostra felicità, a contemplare le meraviglie intorno e dentro di noi, la bellezza dell'arte, il potere antico del cantare, la pienezza di una castità che è libertà dal possesso in ogni rapporto, d'amore o d'amicizia. In un mondo sofferente in cui l'uomo si è posto al di sopra di ogni creatura, dovremmo invece, con umiltà, imparare dalla piccola lumaca: come lei, anche noi funzioniamo secondo un ritmo naturale che è ora di riscoprire, ascoltare e rispettare per poter vivere con gioia. È questo il messaggio che padre Maurizio Botta affida alle pagine del suo libro: prendendo le mosse dal successo del ciclo di catechesi dei "Cinque Passi al mistero" da lui ideato, con lo sguardo al Vangelo ma citando anche da Pavese, a Sartre, fino a Franco Califano e al rapper Anastasio, il giovane sacerdote procede a uno studio della contemporaneità che ci restituisce una nitida fotografia del presente; con delicatezza e onestà ci invita a meditare su aspetti del quotidiano spesso dati per scontati, ma fondamentali per riappropriarci di uno spazio di serenità nella frenesia del nostro tempo. Prefazione di Costanza Miriano.
«L'irrompere imprevisto e imprevedibile della realtà, con la faccia del Coronavirus.» Questo è il presente, quello che tutti ci siamo ritrovati a vivere, con il quale dobbiamo fare i conti ogni giorno, che ha generato in noi domande inattese e ci ha condotto verso pensieri e paure che non sapevamo neppure di avere. Ci siamo resi conto di vivere in una "bolla", in cui, inattaccabili, avevamo aggiogato le sfide della vita, e ora, ci ritroviamo più vulnerabili che mai. Di fronte a tutti questi sentimenti si è riscoperta la dimensione dell'affettività, del silenzio e della condivisione, tre parole cruciali nella riflessione in cui qui è impegnato Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, che, ricordando anche il discorso ultimo del Papa, rivendica il valore della fragilità umana come strumento per «tirarci fuori dal torpore in cui viviamo di solito». Qui il teologo propone una riflessione intensa e profonda sul tipo di esistenza che vivevamo e che ci troviamo a vivere ora, connotata da parole di grande conforto, e volta a riconoscere, pur in queste circostanze, le possibilità che la realtà ci offre nel percorso di crescita e maturazione personale, dove grazie all'isolamento forzato si sta avendo modo di riscoprire la compagine umana. E nel suo discorso Carrón illustra tutta la portata della presenza di Dio in un momento di gran confusione per le nostre vite, e quanto l'esperienza cristiana sia tornata a farsi forte nel valore di testimonianza di fede, ritenendo che «più di qualunque discorso rassicurante o ricetta morale, quello di cui abbiamo bisogno è proprio di intercettare persone in cui possiamo vedere incarnata l'esperienza di vittoria contro la sofferenza e il dolore, in cui è testimoniata la nostra esistenza».
Gerusalemme ha rappresentato nella vita del cardinal Martini, secondo le sue stesse parole, "un'esperienza tutta spirituale, direi quasi mistica, l'esperienza di un'appartenenza di cui non mi sapevo dar ragione, se non una ragione misteriosa, indicibile e insieme fortissima". È la città delle tre religioni, la città in cui Dio si è rivelato. E sotto il segno di questo luogo unico al mondo vanno gli scritti raccolti in questo volume che propone la prima sezione del Meridiano: tre corsi di esercizi spirituali che mettono a fuoco alcune tra le più significative figure bibliche (Abramo, Davide, l'evangelista Giovanni) e un gruppo di interventi legati al ruolo di Gerusalemme e del popolo ebraico. Un insieme di testi preziosi per chiunque voglia recuperare l'originalità e la profondità del pensiero di un grande protagonista della spiritualità contemporanea.
Nella varietà del mondo carismatico troviamo un fenomeno molto dibattuto e forse compreso: il riposo nello Spirito. In questo libro si vuole sottolineare la sua dimensione partecipativa, emotiva, mistica, che pone interrogativi e supera la ragione, in quanto la libertà dello Spirito vi si manifesta nella prassi soggettiva con il passaggio del fedele da spettatore ad attore.
In questo libro l’autore cerca di fare luce su un argomento dibattuto e poco compreso: il riposo nello Spirito. Avvalendosi di numerose testimonianze e sondaggi Padre Robert fornisce al lettore il quadro completo di un fenomeno che non può lasciare indifferenti.
Un contributo prezioso sul riposo nello Spirito", affrontato sotto il profilo teologico e pastorale. "
Il volume, il cui titolo è tratto dalla Sequenza di Pentecoste, raccoglie brevi riflessioni sul dialogo con Dio. Sono "meditazioni", ci dice l'autore, "scaturite dalla frequentazione di amici che pur lontani nei secoli, riescono a leggere e decifrare il vissuto attuale, a portare a parola quello che non è ancora chiaro, conferendogli così forma". I testi sono arricchiti da citazioni di maestri della fede. L'auspicio del libretto, potenziale compagno di una sosta nella metro, sul bus o in coda per l'imbarco, è che il lettore nella fatica del lavoro quotidiano si lasci incontrare da Cristo ed in Lui trovare riposo.
Il Rinnovamento Carismatico Cattolico è un movimento di “risveglio” che, a partire dal 1967, ha avuto un’ampia diffusione all’interno della Chiesa Cattolica. Si stima che nel mondo in circa 205 paesi ci siano più di 120 milioni di persone che hanno vissuto un’esperienza trasformante della loro vita attraverso il Battesimo nello Spirito Santo.
Secondo il Cardinale Léon-Joseph Suenens:
“È una corrente di grazia, un soffio ravvivante dello Spirito Santo destinato a tutti i membri della Chiesa – laici, religiosi, preti e vescovi. È una sfida per tutti noi”.
Matteo Nesci (2000) è originario di Roccella Jonica (Reggio Calabria). Fin dall’età di dieci anni inizia un cammino nel Rinnovamento Carismatico Cattolico avvicinandosi al “Rinnovamento nello Spirito” della Diocesi di Locri-Gerace e, successivamente, nella Diocesi di Milano.
Nel 2022 si laurea in scienze dell’educazione presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca con una tesi sul Rinnovamento Carismatico Cattolico. Negli stessi anni frequenta il corso introduttivo ai fondamenti dell’insegnamento della danza classico-accademica ottenendo il diploma di insegnante AIDA (Associazione Insegnanti Danza Accademica Diplomati presso il Teatro alla Scala). È attualmente iscritto al Programma di Formazione Integrale di Charis. È membro della comunità carismatica Opera della Nuova Evangelizzazione.
"Solo le persone affascinate dal bello presente nelle altre persone si affidano reciprocamente. Non è possibile separare la vita mistica, vale a dire l'unirsi delle persone nell'amore, dall'esperienza della loro bellezza, poiché la vita mistica avviene proprio in questa esperienza. Il bello avviene nella persona in quanto essa è orientata alla realtà che la trascende e che per questo rimane invisibile, poiché è senso della vita dell'uomo e costituisce l'essenza stessa della sua umanità. Il bello si manifesta nelle parole e negli atti dell'uomo. Il bello è Parola la cui presenza nelle parole e negli atti della persona umana li rende parole e atti nel pieno senso del termine." (Dal saggio introduttivo di Stanislaw Grygiel) Con un testo di Benedetto XVI.
Il desiderio di Dio, e non dei beni materiali, è ciò che caratterizza il cuore del credente. Dobbiamo sforzarci di trasformare la cupidigia, l'attaccamento ai beni, in desiderio di Dio. La prima spinge il ricco stolto ad allargare i suoi magazzini per stiparvi ancora più grano, il secondo invece dilata il nostro cuore nell'attesa e ci rende capaci di un incontro che ha il respiro dell'infinito.
È uno dei volumetti della Collana editoriale Perle, concepita per accompagnare il Calendario di Frate Indovino 2024. L'organizzatore della Marcia della pace e della fraternità commenta la nota parabola. Quanto duro è diventato il nostro cuore? Ce lo chiediamo tutte le volte che lo sentiamo gonfio di rabbia per le crudeltà e le ingiustizie che si susseguono nel mondo. La parabola del ricco epulone è un invito a pensare al nostro cuore, all'uso che ne stiamo facendo, alle condizioni in cui lo abbiamo mantenuto sino ad ora, alle cose che possiamo fare per rimetterlo in salute.