
All'inizio degli anni '30 del secolo appena passato una mistica astigiana, Maria Tartaglino (1887-1944), già stimmatizzata, assistette a un prodigio: un Crocifisso sanguinò dal costato. Sollecitato a indagare, il Tribunale Diocesano di Asti sancì la soprannaturalità dei fatti, ma nel 1934, dopo una visita apostolica voluta dal Sant'Uffizio, il Crocifisso venne ritirato dal pubblico culto e nel frattempo si diffusero sospetti e maldicenze. Questo libro è la narrazione, sulla base dei documenti storici, di quello accadde in quegli anni.
Per preparaci alla solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù proponiamo questo libro in cui l'autore, dottore in Teologia Dogmatica, approfondisce gli attributi del Sacro Cuore di Gesù attraverso delle riflessioni attualizzate per aiutare il lettore a dare un significato concreto all'amore e, di conseguenza, a vivere al servizio degli altri rispondendo positivamente alla chiamata di quel Cuore che è simbolo per eccellenza della misericordia di Dio, cuore della rivelazione e della nostra fede.
Il libro di Suárez è un invito a meditare a fondo il significato e i frutti della Messa. Ma - ed è molto di più - incoraggia il lettore a trarre dalla rinnovata consapevolezza del «mistero della fede» le necessarie conclusioni operative sul piano della vita interiore e dell'amore al prossimo.
La disciplina del rito della Messa è limpidamente spiegata attraverso un ininterrotto dialogo, intenso e famigliare, con la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa, con i Padri, i santi di ogni tempo e gli autori di spiritualità che sul Sacrificio dell'altare hanno espresso le riflessioni più illuminanti (pp. 208).
Federico Suárez (Valencia 1917 - Madrid 2005) è stato professore di Storia moderna e contemporanea a Santiago di Compostela e Decano della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Navarra. E' autore di numerosi volumi, tra cui Maria di Nazaret e Giuseppe sposo di Maria, pubblicati in Italia dalle Edizioni Ares.
Il sacerdozio comune dei cristiani secondo san Pietro e nella Lettera agli Ebrei è il tema di due conferenze che il card. Vanhoye ha tenuto nel XVI Convegno dell’Apostolato della Preghiera (Sassone-Ciampino, 8-11 settembre 2010). Secondo San Pietro, i cristiani devono avvicinarsi a Cristo, lasciarsi trasformare da lui, pietra viva, in altrettante pietre vive, entrare nella costruzione della casa spirituale, che è fondata da lui, e fare le loro offerte per mezzo di lui. Per la Lettera agli Ebrei il sacerdozio dei cristiani è una realtà esistenziale, che coinvolge tutta la vita dei cristiani e che presenta due aspetti: quello della relazione intima con Dio, grazie alla piena libertà di entrare nel santuario, e quello dell’offerta dei sacrifici, rendimento di grazie e vita di carità.
Il card. Albert Vanhoye, gesuita francese, dottore in scienza biblica, è professore emerito di esegesi del Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma, dove ha insegnato sin dal 1963. È stato a lungo membro della Pontificia Commissione Biblica (1984-2001) e ne ha diretto i lavori dal 1990 al 2001. Ha pubblicato numerosi articoli e libri di esegesi scientifica, nonché di spiritualità. Nelle edizioni dell’Apostolato della Preghiera ha pubblicato: Le letture bibliche delle domeniche (3 voll. – anni A, B, C); Mistero di Cristo e vita del cristiano; Vivere nella nuova alleanza; Messa, vita offerta; Accogliere l’amore che viene da Dio. Nel 2009 una serie di opuscoli: Gesù modello di preghiera; La preghiera di Gesù nella Lettera agli Ebrei; Il mistero del Natale; La spiritualità sacerdotale dell’Eucaristia; Il cuore sacerdotale di Gesù; Voi siete corpo di Cristo. Nel 2010: Ministero pastorale e santità sacerdotale nel Nuovo Testamento; Il mistero della Pasqua; Cristo e l'uomo; La novità del sacerdozio di Cristo.
Questo Saggio sui Ruolo del Padre Spirituale nell'Esicasmo è il seguito di quanto pubblicato in precedenza sulle "Antiche Regole Monastiche ". Abbiamo voluto donare al pubblico interessato all'Esicasmo una valutazione completa ma non esaustiva del Ruolo del Padre Spirituale. E' certo che questa figura, per noi lontana ma riscoperta da molti Monaci Cattolici, sia una vera fonte di Vita Spirituale e che la Guida sia davvero molto importante per un'Ascesi lenta e progressiva. In fin dei conti quasi tutti i Santi sono stati, con le loro Opere ma soprattutto con l'Esempio dei "Maestri •Spirituali a cui si può attingere. E' bello sapere, pero, che abbiamo la possibilità di avere una persona con cui parlare di noi in quanto "Figli" e chiaramente non importa l'età di chi è sottomesso perché tutta l'Umanità lo è. La Trasmissione, la Tradizione, il Lascito è dunque poter prendere per poi poter donare; in tutto questo il Signore e la sua Grazia a il Lascito sono sempre presentL La scoperta della Tri-Unità ci allontana lentamente dal Padre Spirituale e ci fa diventare dei "Padri Spirituali"; è la scoperta di poter donare quell'Amore che ci è stato reso manifesto.
Il percorso degli Esercizi spirituali per la Curia Romana (marzo 2020) viene offerto a tutti colore che desiderano un sussidio per la loro preghiera personale. La preghiera é l’incontro dell'uomo con Dio. L'intrinseca sacralità di questa esperienza impone che niente sia più significativo, niente debba distrarre l'attenzione dal rapporto intimo con il Signore.
Perché il momento dell’ascolto del Signore rende profeti, strumenti di salvezza nel mondo.
La figura di Mosé (nel libro dell’Esodo) indica l'itinerario che conduce verso Dio, e da Dio attinge le risorse spirituali del ministero. Gesù (nel Vangelo di Matteo) porta a compimento questo cammino, irraggiandolo di intima consolazione. Cosi il cuore può, con i Salmi di Israele, celebrare l'amore di Dio per noi, da sempre e per sempre.
Dio, quale ci è stato narrato da Gesù Cristo, è amore senza limiti, che forza, scardina, abbatte ogni barriera entro cui cerchiamo di rinchiuderlo. È questa la sua vera onnipotenza, con cui crea e guida la storia e la vita di ogni uomo. Ma che cosa significa questo concretamente per la vita quotidiana di ciascuno di noi? È ciò che l'autore tenta di spiegare con semplicità in queste pagine, a partire dalle parole della Scrittura: la buona notizia rivolta a ogni uomo è l'amore infinito e gratuito che si apre davanti a noi.
In questo libro padre Rupnik condivide la sua ricca esperienza di artista, teologo e padre spirituale, concentrando le sue riflessioni sul legame tra arte, fede e vita. Perché l'arte si è spostata dal santuario nella galleria e quale è la via della sua riconciliazione con la fede? Quali criteri si possono tracciare per l'arte liturgica oggi e come è possibile formare gli artisti per un'arte sacra? Come creare per la Chiesa a partire dalla Chiesa e come attingere dalla visione escatologica per una vera creatività cristiana? Quale rapporto hanno l'artista e il credente con la materia del mondo e come accogliere la rivelazione del Volto del Signore? Oggi, infatti, più che mai diventa urgente il recupero di un nesso organico tra l'arte, la liturgia e il contenuto della fede. L'arte liturgica fa parte integrante dello spazio in cui si celebra la liturgia. Non può pertanto essere semplicemente decorazione, ma è elemento costitutivo della liturgia. La liturgia è un'articolazione della vita interiore e della santità della Chiesa. Per questo l'edificio ecclesiale non può mai essere pensato come qualcosa di statico, piuttosto come qualcosa di vivo. Le arti esprimono questo dinamismo spirituale divino-umano, orientando la Chiesa con tutte le energie verso il punto vivificante che è l'amore trinitario comunicatoci in Cristo. Queste e altre questioni si aprono in questa intervista, dove la riflessione teologica si intreccia con il racconto in prima persona.
Testi scelti dalle monache dell'abbazia di Chambarand. Chi, meglio di Madeleine Delbrêl (1904-1964), poteva donare al rosario tutta la sua profondità mistica illuminandolo della gioia e della luce di una vita interamente dedicata a Dio? Chi meglio poteva rendere straordinaria la più ordinaria quotidianità? Attraverso la meditazione di quattro misteri, i migliori testi della grande mistica francese ci introducono a una ricerca di Dio che arriva nel profondo del cuore.
Il Santo Rosario è certamente la preghiera più amata e diffusa nell'Occidente cristiano. I Papi, coscienti del grande frutto spirituale che si ottiene da questa devota preghiera, l'hanno sempre promossa e raccomandata al popolo di Dio. E la Madonna stessa nelle sue due grandi apparizioni di Lourdes e di Fatima ha raccomandato insistentemente la preghiera del Santo Rosario. È a partire da questa certezza che l'Autore ripercorre la spiritualità del Rosario, dalle origini ai nostri giorni, attraversando il magistero e il pensiero dei vari santi e sante, fino al riconoscimento più "scomodo", quello dei demoni durante gli esorcismi. Il libro, nella sua parte conclusiva, propone alcuni metodi di contemplazione e meditazione della preghiera del Rosario.
Gli autori insegnano la recita di un nuovo rosario: "il rosario della liberazione". Recitando con fede questo rosario, basato sulla parola di Dio, si ottengono grazie straordinarie, guarigioni incredibili. Se lo preghi vedrai la gloria di Dio!
Sono passati cinquant'anni dalla morte di Thomas Merton. Il '68 gli fu fatale e le cause della sua morte per "un incidente" non sono mai state completamente chiarite. La sua esistenza terrena ebbe termine sul limitare di quell'anno che ha denominato un'epoca ed è ancora sinonimo se non di mutazione culturale, almeno di desiderio di svolta positiva nel cammino dell'umanità.
Thomas Merton è stato senz'altro uno tra i più importanti scrittori e pensatori cristiani del secolo scorso. Letterato, poeta, teologo, monaco trappista, giustifica la sua scelta monastica come ribellione a una prospettiva decadente e distruttiva: la cultura dell'Occidente. Arriva alla conclusione che il monaco è un outsider, un rivoluzionario, ma che a differenza dei rivoluzionari non si impegna nella trasformazione delle strutture bensì della coscienza umana.
L'impegno monastico risiede nell'amore per l'umanità irretita nella menzogna culturale. Aiutarla a liberarsi è la più bella e impegnativa dimostrazione di amore per Dio. In questo risiede il suo umanesimo cristiano, da contemplativo concreto quale è stato. Scrittore di parole alla ricerca di silenzio, ascetico e conservatore, radicale e ribelle, indipendente e obbediente, Thomas Merton narra in questo "romanzo" la sua continua e progressiva conversione, fino alla fine della sua vita, che si conclude in modo misterioso e surreale. La sua originale personalità incarna e mette in luce il carisma profetico che pare dissolversi nello strisciante conformismo che ci circonda. Nonostante la sua parabola terrena riguardi un'epoca ormai passata, Merton, con i suoi scritti, con la sua dinamica eredità umana e spirituale, rimane ancora oggi un profeta del nostro tempo. Un profeta scomodo.