
L’Autore offre una lucida sintesi sulle due note costitutive dell’uomo: la relazione e la solitudine, per concludere che l’amicizia è l’unica terapia della solitudine. “Questo piccolo libro va molto apprezzato, ma bisogna leggerlo come si leggono alcuni repertori di pensieri à la Pascal: poche battute alla volta e possibilmente a giorni alterni, perché quasi ogni riga merita d’esser meditata, essendo spesso una frase fulminante di un pensatore di genio. E di pensatori di genio l’Autore ne ha convocati tanti, tantissimi, con una pazienza davvero certosina. Il tema, del resto, meritava a pieno tanta fatica di ricerca”. (Carmelo Vigna, Dall’introduzione)
Il più consapevole contributo della spiritualità medievale alla teorizzazione dell'idea di amicizia. Aelredeo di Rievaulx (1109-1167) è la figura di maggior spicco del monachesimo cistercerse anglosassone. Educato all'amore per le Lettere, permeato di cultura biblica e agostiniana, discepolo fedele di san Bernardo, Aelredo pone il suo insegnamento sull'amicizia deliberatamente nel solco della tradizione, della quale però non esita a rivisitare in piena libertà i contenuti. Eco delle preoccupazioni spirituali del secolo XII e riflesso dell'animo dell'autore sul quale aveva esercitato una grande influenza la lettura del Laelius de amicitia ciceroniano, il De spiritali amicitia non è pertanto solo lo scritto più espressivo ed elegante dell'abate di Rievaulx ma rappresenta soprattutto il più consapevole contributo della spiritualità medievale alla teorizzazione dell'idea di amicizia.
"Gesù non è davanti a te, ma ti è vicino. Poggia la sua mano sulla tua spalla non solo per rassicurarti ma per condividere le tue debolezze, le tue paure, le tue lotte. Con gli occhi guarda avanti e invita anche te a farlo, infondendo speranza e fiducia. Imitando lui, scoprirai che anche tu puoi essere un vero amico con chi ti è accanto e sarai un tesoro per chi ti troverà" (Sir 6,14) Un piccolo libretto per riflettere su uno dei doni più importanti: l'amiciza.
Le meditazioni di Montini offrono un itinerario spirituale per fare della propria esistenza una vita di sequela di Gesù dentro le vicende e le sfide del tempo. Sono pagine ormai lontane negli anni, in un tempo storico decisamente diverso da quello contemporaneo, ma che conservano una freschezza spirituale e un'efficacia evangelica straordinarie. Sono pagine che possiedono ancora la forza di accompagnare un giovane o un adulto a scoprire (o riscoprire) la propria vocazione e a viverla giorno dopo giorno. Si tratta, se si vuole, di un "manuale", nel senso più bello del termine, che si fa compagno di strada a chi intende dare alla propria vita un senso e una direzione secondo il Vangelo di Gesù. Si tratta di una regola di vita che mette ordine nel cammino di chi intraprende la strada del discepolo con il desiderio di essere pienamente se stesso nella relazione con la propria biografia, con l'altro e con la storia.
Una rilettura dell'amicizia in chiave cristiana, quella che fratel Fusco offre in questo libro, a partire da un'analisi attenta e partecipata delle amicizie vissute da Gesù stesso. Ognuna di queste fu speciale: Giovanni, Lazzaro, Nicodemo, Maria di Magdala, fino a Giuda, ciascuno di questi rapporti racconta una particolare tipologia di amicizia. Fusco ripercorre queste relazioni attraverso racconti, meditazioni ed esercizi di preghiera, va a fondo del vero significato di amicizia e accresce e rende più maturo il nostro rapporto con Gesù.
Per la prima volta, a vent'anni esatti dal martirio dei monaci di Tibhirine, giungono in Italia le omelie di padre de Chergé, conosciuto da noi soprattutto per il "Testamento" e l'atto di perdono nei confronti dei suoi assassini. Sono omelie impregnate di Vangelo, in cui i passi biblici scandiscono la meditazione personale e offerta ai confratelli. Sono anche un formidabile esercizio di lectio divina e, soprattutto, sono la testimonianza di un cammino interiore di dialogo, di carità e di misericordia che conduce il protagonista alla piena conformazione al Vangelo. Chi legge queste pagine si emozionerà per la profondità della comprensione e trasmissione del messaggio cristiano. Il libro contiene 35 omelie, tra le centinaia di padre Christian, ordinate secondo cronologia, oltre a un ampio apparato di note e alla prefazione di Andrea Riccardi.
Con Dio intratteniamo spesso dei rapporti contrattuali. Quando, nella vita, ci capita qualcosa che "non era nel contratto", fatalmente perdiamo ogni fiducia in questo Dio del dare-e-avere cui avevamo affidato tutto perché, da Supremo Garante, ci proteggesse magicamente da tutto. Allora ci abbandoniamo al lamento: perdiamo la voglia di vivere spensierati, perché ci sentiamo minacciati da ogni parte. Intrecciando finemente racconto personale, meditazione teologica e rilettura spirituale del libro di Giobbe, Marion Muller-Colard fa balenare una fede intesa come audacia. Rileggendo la propria esperienza al capezzale del figlio, incita ad andare - oltre i sistemi rassicuranti - alla ricerca di una grazia incarnata nell'esistente. Perché Dio ha un altro volto. È l'Incommensurabile. È esigente. Con noi circoscrive il caos a favore della vita, ma non ci dispensa dalla vulnerabilità. Dio cerca chi lo ama per nulla, non per contratto. «Quel Dio "gonfiato" a cui Giobbe ed io avevamo affidato la nostra vita, nell'entusiasmo di una giovinezza colma di promesse, si era come "sgonfiato". E, con Giobbe, dovevo tenere in mano per molto tempo la pelle morta di quel Dio, come un indizio sulla via di un altro Dio» (Marion Muller-Colard).
Nuovo titolo della serie di libri "per l'anima". Anche in questo volume, tanti racconti e qualche pensiero: minuscole compresse di saggezza spirituale. Per la meditazione personale, l'uso nella catechesi e nell'animazione, la lettura in famiglia.
Siamo fatti di parole e se le parole restano impantanate nella tristezza la vita si oscura e il tempo diventa nemico. Le parole sono ponti tra diversi per comunicare vita, per scambiarsi doni, esperienze, storie, per consegnare all'Alto gli uomini e al basso il futuro di un cielo. Questa riflessione di Gennaro Matino ricolloca l'allegria al centro dell'annuncio cristiano e contrasta il tempo in cui agli uomini, costretti dal verbo della paura, era vietato essere felici, gioire delle semplici gioie quotidiane, ridere per il solo gusto di condividere gioia.
Prendendo spunto dall'enciclica Laudato si', Franca Giansoldati riflette su alcuni temi di capitale importanza per il nostro futuro: cambiamento climatico, risparmio energetico, rispetto del pianeta e dei suoi abitanti, impegno, sostenibilità, inquinamento, lotta all'indifferenza. Si tratta di argomenti sui quali la posizione di papa Francesco e della Chiesa si dimostra straordinariamente all'avanguardia. L'enciclica - divenuta quasi il manifesto dell'ambientalismo cristiano - diventa, in queste pagine, uno strumento che ci insegna come giocare un ruolo attivo, ancorché piccolo, per la salvezza del nostro pianeta, per lasciare alle future generazioni un'eredità viva e un mondo con meno squilibri e più sano.
Un uomo percorre le strade della sua città, il corpo minuto, la fronte ampia. Scruta le persone, gli edifici, la natura, scruta se stesso e raccoglie la presenza di Dio intorno a sé. Le parole che gli affiorano alla mente o gli balzano alla vista danno vita e sostanza a un alfabeto che si scrive con le lettere degli uomini ma che il Vangelo trasforma, aprendo a significati nuovi. Per don Angelo Casati parole come Altro, Denaro, Innamorarsi, Orme, Pietre, Schiettezza, Silenzio sono l'occasione per avvicinarsi a ogni persona, varcare i confini che la quotidianità ha eretto con le sue paure, slabbrare un ritmo che ci siamo imposti ma che nulla ha a che fare con il tempo di Dio. E così la parola Contemplazione, che non è richiesta febbrile ma incanto sui volti delle persone, torna ad avere pienezza; la parola Famiglia descrive il luogo dove sorprendersi davanti al mistero di un figlio, il luogo dove insegnare a parlare ma anche ad ascoltare; le parole Giustizia e Umanità rivelano una volta di più il loro intreccio profondo, come dice la Bibbia: "Se quell'uomo è povero, non andrai a dormire con il suo pegno, il suo mantello. Dovrai assolutamente restituirgli il pegno al tramonto del sole, perché egli possa dormire con il suo mantello e benedirti". Con la voce tenera e insieme saggia, don Angelo Casati riscopre la luce di parole che credevamo così logore e abusate da aver perso significato, racconta quanta vita e quanta fede stanno dietro le espressioni che costituiscono il nostro lessico familiare con Dio.

