
Prima o poi l’ansia e l’angoscia entrano a fare parte della vita di tutti noi. È un’esperienza universale, ineludibile. E, tuttavia, sempre unica. Sofferenza dalle mille facce, essa va letta nella storia di ognuno.
Ma, come riuscire a vivere la propria angoscia in un modo diverso, che ci consenta di superare il disagio che essa comporta? È mai possibile trarre profitto da questa esperienza? Darle valore e significato in un mondo qual è il nostro, in cui va scomparendo ogni punto fisso di riferimento? Il dottor Masquin, forte di una lunga pratica psicoterapeutica, ci aiuta a guardare con occhi diversi le sofferenze che l’angoscia comporta, e a darle un senso che consenta, a chi ne è afflitto, di andare avanti con fiducia.
Una volta esaminata l’angoscia sotto il profilo medico e psicologico con le relative possibilità terapeutiche, egli l’affronta sotto l’aspetto spirituale – troppo spesso trascurato quando si parla di tale malattia – giungendo a offrire valide indicazioni per un cammino di guarigione.
Louis Masquin è neuropsichiatra, già direttore clinico della Facoltà di medicina di Marsiglia. È sposato, ha un figlio e tre nipoti. Ha animato seminari sulla depressione e sulla lettura spirituale di essa. Insieme con la moglie fa parte della famiglia della Communauté des Béatitudes.
Un libro del pensatore francese Sion sull'importanza del come va vissuta la vita di ogni giorno composta di tanti piccoli attimi da vivere intensamente nell'abbandono totale di Dio.
L'autore, ispirandosi a Gesù, l'uomo "benevolente" per eccellenza, fa un elogio della Benevolenza e fa emergere la grande necessità di recuperare la valenza di questo sentimento nei quotidiani rapporti sociali, in un tempo, quale l'attuale, carico di tensioni e di divisioni, privo di certezze, afflitto da guerre disseminate. Dopo aver analizzato gli altri otto "gusti" del frutto dello Spirito Santo (cfr. Gal 5,22), l'autore dimostra che il quinto "gusto", la Benevolenza, è un modo di "ascoltare", è una disposizione d'animo capace di "sentire il bene" che è insito nelle cose e nelle persone. Gesù lo ha dimostrato in vari suoi incontri: con i bambini, con il paralitico di Betzatà, con Giuda Iscariota, con le donne... lo ha dimostrato scegliendo di morire in croce per la nostra salvezza. Quali sono, oggi, i "luoghi" o le "situazioni" per poter vivere la Benevolenza secondo il modello evangelico? L'autore ne prende in esame alcuni: la coppia, i luoghi di lavoro, nel rapporto tra genitori e figli, nelle comunità religiose, tra amici ecc.
Riscoprire il pensiero dimenticato di Maria Montessori a proposito dei bambini e della religione. Tre scritti che indagano lo sviluppo del sentimento religioso nell'infanzia. Riscopriamo l'insegnamento del Vangelo secondo cui la religione, prima ancora che fatto culturale e di dottrina, è un sentimento, un rapporto vitale dell'anima con Dio; e che un misterioso legame di amore unisce Dio e il bambino. Prefazione di Monica Amadini.
Chi descrive la vita in città oggi si sofferma sulla "prossimità distante" delle nostre vite: siamo vicini ma non ci conosciamo, ci passiamo accanto senza incontrarci. Questa, allora, la sfida che si offre ai cittadini oggi: generare spazi di condivisione, fare esperienza diretta e familiare dell'altro, tra diversi, per età, origine, cultura. Una sfida rivolta ad ogni cittadino. Tutti possono impegnarsi a cambiare le cose, trasformando il condominio, il quartiere, la città in un luogo di pacifica convivenza, di aperta conoscenza, di valorizzazione reciproca.
Descrizione dell'opera
Come far sì che la debolezza dell'uomo diventi veramente la sua forza? Alla luce dell'antropologia cristiana e della psicologia del profondo, la fragilità personale non è un ostacolo per la crescita della persona e per la sua maturazione psichica e spirituale, bensì può diventare uno spazio privilegiato sul quale lavorare nella direzione di un'integrazione personale, che permetta all'individuo di vivere con maggiore libertà la propria vita e la propria fede.
Il volume coniuga la riflessione psicologica sull'individuo, e in particolare sulla sua dimensione di limite, con una proposta di tipo spirituale, che fa perno sul principio fondamentale della fede cristiana: il mistero dell'incarnazione.
Sviluppa quindi un percorso per approfondire l'esperienza di Dio, che passa necessariamente attraverso le dinamiche psichiche della persona. Le strutture e i processi psichici propri della psicologia del profondo vengono tradotti in termini di cammino verso un incontro più autentico con Dio, in vista di una maggiore libertà personale.
Sommario
Introduzione. I. IL CONTESTO PSICO-SOCIO-CULTURALE. 1. Dall'autorealizzazione alla società narcisista. II. ACCOGLIENZA, RESPONSABILITÀ, CHIAMATA. 1. Riconoscere e accogliere la propria debolezza. 2. Responsabili di fronte alla debolezza dell'altro. 3. La chiamata: l'autotrascendenza teocentrica nell'amore. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
LUCA GARBINETTO, religioso della Pia Società San Gaetano, nato a Thiene (VI), si è licenziato in psicologia alla Pontificia Università Gregoriana e ha conseguito il dottorato in teologia pastorale presso la Pontificia Università Lateranense.
Il libro, caratterizzato da profondi momenti poetici, scandaglia sapientemente il contenuto delle Beatitudini, esaltandone la potenza d'urto: tutto il vangelo è contenuto in queste otto strofe, quasi a costituirne il codice genetico.
L'autore, procedendo in modo razionale e stringente, invita a liberarsi da miti e luoghi comuni per comprendere il senso della gioia pasquale.
Nella nostra esistenza la morte resta l'evento ineluttabile per eccellenza, anche se oggi si vive come se si fosse immortali. La morte viene rubata all'uomo, come se fosse qualcosa di osceno, e la nostra vita rischia di non avere più un confronto con il momento della propria finitudine. Il libro è una forte - e insieme consolante - reazione alle ideologie dell'edonismo che confina l'esperienza della morte nello spazio degli emarginati o della incoscienza.
Ancora oggi la morte continua ad essere una sorta di tabù e viene considerata come un «nemico», da combattere e vincere. La morte invece fa parte del ciclo della vita e non va negata o patita, ma accolta. Il testo propone un approccio innovativo al tema, focalizzandosi sulla ricerca di senso insita in ogni essere umano, prima e oltre ogni adesione religiosa, e che trova nell'orizzonte del Mistero in cui siamo immersi la possibilità di aprirsi alla speranza di un compimento che va oltre la sola parabola biologica di ciascuno. Oltre alla parte teorica, queste pagine propongono diversi esercizi volti a consapevolizzare la personale visione del morire, i timori e le resistenze associati, a cambiare prospettiva e a entrare in contatto con quel desiderio profondo di eternità che connota il cuore umano.