
Il libro è dedicato all’arte della contemplazione. La quale non è un modo di pregare per esperti, ma un’attenzione silenziosa e piena d’amore a Dio; e non ha nulla in comune con una spiritualità disincarnata, astorica o impersonale.
La contemplazione inizia quando “sentiamo” Dio attraverso la Scrittura e diventiamo consapevoli della sua presenza nella nostra vita. Gioia mostra come ciò avvenga concretamente nell’esperienza di alcuni personaggi del Vangelo di Giovanni, la guida da lui scelta per imparare ad accogliere Dio nella nostra vita e per interagire con lui.
La via indicata da Gioia verso la contemplazione conduce il lettore non solo lungo le pagine della Bibbia, ma anche attraverso lavori teatrali e romanzi in cui Dio non viene menzionato oppure viene visto come assente, distante, persino come un nemico. Il lettore scopre così che la contemplazione non è una sorta di “paese delle meraviglie” spirituale, ma coesiste con i dubbi, cresce con la lotta, viene scoperta addirittura nella sofferenza, estingue il senso di colpa e conduce all’autentica conoscenza di sé e alla compassione per ogni essere umano. Un solido ed edificante percorso di spiritualità, la cui profondità teologica e affettiva risulterà di grande aiuto a tutti.
Chi apre questo libro potrebbe essere sorpreso dal suo contenuto, proposto come “letture per gli Esercizi spirituali”. Dio, l’uomo, il peccato, il Salvatore, l’illuminazione dello Spirito Santo, la preghiera, la liturgia... Si tratta, infatti, di argomenti che l’autore ha sviluppato piú ampiamente nei suoi volumi di studio, per i quali è riconosciuto come un esperto di spiritualità di fama mondiale.
Sia il nome che il modo di presentare questi testi – “Letture” – è giustificato dalla tradizione. I monaci leggevano molto, la lettura faceva parte dell’ordine del giorno. E, se ci si domanda che cosa scegliessero, la risposta è del tutto pragmatica. Conservavano nelle biblioteche libri interi, ma per la lettura spirituale sceglievano solo quei passi che ritenevano utili per le circostanze concrete. Perciò presto apparvero le antologie, “filocalie” di testi diversi. Questo libro è infatti una sorta di antologia di scritti e pensieri dell’autore. Ma qui queste letture sono proposte nella chiave non di “acquisire nuovi contenuti”, piuttosto di rivisitare temi, motivi fondamentali dll’esperienza cristiana, in modo che divengano nutrimento spirituale.
Indice: Credo in un solo Dio Padre * L'uomo davanti a Dio * Il peccato e la penitenza * Il Salvatore * Illuminati dallo Spirito * "Il mio cuore esulta nel Signore" * Il cammino verso l'interiorità.
È possibile avere di Gesù quella stessa esperienza che fecero i suoi contemporanei? Come raggiungere quel «sentire» che vantarono i primi discepoli, che avevano «udito, veduto, toccato» con le loro mani il Figlio di Dio? Padre Gentili, da vero maestro spirituale, prende le mosse da un’attenta ricerca dei «verbi del Verbo», e cioè di tutti quei termini con cui i contemporanei hanno descritto il rapporto privilegiato che hanno vissuto con Gesù di Nazaret. Ne nasce un quadro sorprendente che scava all’interno delle pagine evangeliche e ne attualizza il loro affascinante messaggio. Poiché il «sentire» è la vera «cifra» di ogni autentica esperienza religiosa, a questa prima ricerca faranno seguito altri due saggi dello stesso autore, che illustreranno qual è il «sentire» del cristiano, chiamato a fare proprio il «sentire» di Cristo.
Sentirsi a casa è un'espressione comune. Tutti intuiamo cosa significhi: riconoscere le cose che ci circondano e il paesaggio che ci è familiare, essere semplicemente se stessi, e, grazie a questa consapevolezza, aprirsi a nuove realtà. Poi c'è l'avventura: il desiderio di varcare soglie sconosciute per scoprire altri paesaggi. Questo capita altresì con le esplorazioni spirituali, attraverso paesaggi interiori vasti e inattesi. Il libro è un invito al viaggio, all'esplorazione di luoghi interiori ed esteriori: tra un "dentro", nell'animo, nel cuore, e un "fuori", tra le cose della vita, nel meraviglioso mondo del creato. L'autore, con delicatezza e profondità, indaga questo misterioso rapporto.
Solo un amore folle potrebbe spingere uomini e donne a vivere volontariamente reclusi dal mondo, totalmente immersi nella mistica della preghiera e nel rapporto con il ministero divino. Eppure, queste esperienze si sono moltiplicate nel corso dei secoli, a partire Antonio abate, eremita egiziano vissuto intorno al 300 d.C., hanno portato frutti di santità che ancora germogliano: come suor Nazarena Crotta, la reclusa dell'Aventino, monaca camaldolese vissuta fino al 1990 nel suo monastero in pieno centro a Roma, e capace di testimoniare un equilibrio, una serenità e un amore impensabili. É anche la sorpresa di questa Regola: non enuncia norme etiche ma una saggia teologia della vita contemplativa e del modo migliore per trarne il massimo bene spirituale, psicologico e fisico.
come sostenere chi è in lutto
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Le proposte bibliche di questo libro ruotano attorno al Salmo 16, che al versetto 2 recita: «Senza di te non ho alcun bene»; una frase che, presa sul serio, trasforma radicalmente l'indirizzo della nostra vita. Il metodo con cui sono svolte le meditazioni è quello della lectio divina, ampiamente illustrato nell'Introduzione; ricollegandosi alla definizione che della lectio dava il priore certosino Guigo II, «Scala Paradisi», l'autore espone le proprie riflessioni percorrendo una sorta di «scala del Paradiso»: da Abramo, modello di aderenza alla Parola, si passa a Mosè, attraverso cui si mostra la fedeltà di Dio al suo popolo. Poi, nel Vangelo di Marco, la chiamata dei Dodici sottolinea come noi dobbiamo essere con Gesù per diventare come Gesù. Si scorrono i testi che esplicitano i fondamenti biblici di un vero servizio alla Parola, e si approda all'episodio della lavanda dei piedi, anticipo del Calvario, e alla parabola degli operai mandati nella vigna, in cui si vede il modo originale con cui il Signore ricompensa i suoi servi. Chiude il volume un Salmo di lode [il 14 6), espressione viva di una fede amante, di una esistenza tutta proiettata sul Signore che ci salva.
Siamo in crisi e da ogni parte s’invoca la crescita. «Non abbiamo ancora imparato la lezione», scrive l’A., per il quale crescita economica non è affatto sinonimo di sviluppo.
Lo sviluppo umano è un processo ben diverso dall’aumento del Pil. Di più: non può avvenire senza l’etica. L’A. dimostra che l’etica non solo non è una pastoia per lo sviluppo, ma è anzi la condizione perché esso sia possibile, autentico, duraturo e per tutti.
Il cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga è arcivescovo di Tegucigalpa e presidente della Conferenza episcopale dell’Honduras; dal 2007 è presidente di Caritas Internationalis. È il coordinatore del «Gruppo degli otto»: i cardinali scelti da papa Francesco per studiare la riforma della curia romana. Prima riunione del «Gruppo» 1-2-3 ottobre.
Stefano Zamagni, professore universitario a Bologna e promotore dell’«economia civile», è stato presidente dell’Agenzia per il Terzo settore. Ha collaborato con Benedetto XVI nell’estensione dell’enciclica Caritas in veritate.
Perché noi uomini e donne moderni siamo così ossessionati dal controllo? Perché non riusciamo più a goderci il presente, a rilassarci, a mollare il freno, a lasciarci stupire? Sono le domande che Maurizio Botta si pone in questo nuovo libro, ancora una volta ispirato alle sue amatissime catechesi, che registrano sempre il tutto esaurito perché in grado di toccare le corde sensibili di ognuno di noi. Una società veloce, frenetica, in cui bisogna stare sempre al passo, conduce inevitabilmente alla convinzione di dover avere tutto sotto controllo, tutto programmato, pena rimanere indietro, venire esclusi, essere considerati non all'altezza, deboli. Senza rendercene conto, questa smania ci porta a sacrificare le nostre giornate correndo dietro a soddisfazioni effimere e, in questo continuo affannarsi, a rimetterci sono soprattutto le due stagioni della vita più autentiche: l'infanzia e la vecchiaia, quando il giudizio degli altri non ci tocca e siamo davvero liberi di vivere come ci pare. Oggi anticipiamo la fine dell'infanzia e posticipiamo il più possibile l'inizio della vecchiaia, perché ciò che è spontaneo e incontrollabile ci spaventa. Padre Maurizio, studiando i Vangeli e confrontandosi ogni giorno con persone di ogni età, estrazione e religione, ha riflettuto a lungo su queste tematiche fondamentali, e in queste pagine ci sprona a vivere davvero a pieno ogni momento, a non dare nulla per scontato, a essere grati: proprio la gratitudine è il primo passo per imparare l'arte dell'accontentarsi, del godere dei semplici, immensi doni che la vita ci offre ogni giorno.
A Sesto, in Val Pusteria, Christine Leiter, mamma e studiosa di teologia, ha celebrato lo scorso ottobre 2019 il primo funerale officiato da una donna in una chiesa cattolica. Nella diocesi di Cefalù, il vescovo ha affidato la parrocchia di San Paolo Apostolo a un gruppo di laici. Non sono come si potrebbe immaginare bizzarrie o mosche bianche. Il Vaticano la scorsa estate ha dato mandato alle parrocchie di ricorrere ai laici per la celebrazione di funerali, matrimoni e battesimi qualora non vi fosse la disponibilità di un sacerdote. L'Italia dei mille campanili, in cui ogni quartiere di ogni città, ogni paesino per quanto sperduto ha goduto della presenza stabile di un parroco, è destinata a diventare un ricordo: la scarsità di vocazioni sacerdotali e l'età media sempre più avanzata dei sacerdoti porterà nei prossimi anni la Chiesa a rivedere la sua organizzazione territoriale, spingendo i fedeli a forme inedite di partecipazione alla vita delle parrocchie. In questo libro Domenico Agasso, vaticanista del quotidiano «La Stampa», ci conduce in un viaggio in questa Italia senza pastori, sulle vie dello Spirito che nella sua "fantasia" apre strade nuove in quello che a tutti appare un deserto.
Per secoli la "spiritualità" è stata inglobata dalle religioni. Questo storico monopolio religioso dello spirito, o dell'interiorità, è stato talmente invasivo da sottrarre alla "spiritualità" ogni sua autonomia, rendendo quasi impossibile ridefinirla fuori da tale cornice. Ma se si volesse recuperare una valenza laica, critica e attiva della spiritualità, su quali assi potrebbe imperniarsi? L'autore propone e sviluppa quattro parole-chiave: tenerezza, responsabilità, iniziativa e semplicità.
Il libro tratta dell'attuale svolta rituale nella Chiesa cattolica: crollo al 5% della partecipazione alla messa domenicale e crescita dei riti di passaggio. Attorno a questi riti del battesimo, prima comunione, cresima, matrimonio, celebrazioni per i defunti, si riempiono ancora le chiese di partecipanti, «quando la campana suona per loro». Sono i nuovi «credenti non praticanti» delle spiritualità secolari, compresi quelli dei recenti riti digitali e delle celebrazioni online. Quali sono le risposte delle Chiese? È possibile una religione basata solo sui riti di passaggio? Su queste domande l'autore, noto accademico italiano e prete cattolico, si confronta con la tradizione sociologica dei classici. «La Chiesa è dialogo, è relazione. In questa luce il cambiamento sociologico in atto stimola la Chiesa a modellare la sua "forma" per incontrare gli uomini e le donne di oggi, per essere all'altezza del giorno che vive. Il libro di Luigi Berzano è una bella sfida, apre alla creatività». (Dalla Postfazione di Derio Olivero)