
Il nome di Bossuet viene abitualmente associato al suo immenso sapere, dal quale scaturirono i numerosi testi storici e filosofici che illuminarono la vita cultuale del XVII secolo. Autore di circa 230 fra sermoni e orazioni funebri., la sua fama di oratore eloquente e raffinato gli meritò la nomina, nel 1671, a membro dell' Académie Francaise, ponendolo ai vertici del milieu culturale del "Secolo d'oro" che vide la Francia orbitare intorno al Re Sole.
Il presente volume offre al lettore un Bossuet quasi inedito, ispirato da una fede profonda che lo rende tuttora un efficace direttore spirituale. I testi qui proposti sono gemme di devozione e di misticismo; contengono istruzioni e consigli pratici che, nella loro semplicità, possono tuttora considerarsi un efficace supporto per chi vuole impegnarsi nella sequela di Cristo.
Scritti spitituali /4
Dei venticinque anni di episcopato milanese e a ricordo del 50° della morte del Card. Schuster, il presente volume cura la riedizione delle sue prime due Lettere pastorali, di una sua allocuzione sinodale, di un penetrante e affettuoso opuscolo sulla Vergine - L'Evangelo di Nostra Donna - e dell'ultimo suo scritto o, meglio, canto monastico - il Carmen Nuptiale.Gli scritti e le direttive pastorali di Schuster possono apparire oggi come dottrine e orientamenti monasticamente ovvii o pastoralmente scontati; in realtà si avverte una penetrazione, un giudizio da cui si può intravedere la profondità e la "modernità" dottrinale. Scritti dotti e puntuali, ardenti e preveggenti. Per questo, le pagine di Schuster raccolte in questo volume hanno conservato una loro freschezza e un loro gusto, che gli anni non hanno consunto o appassito.
L'ultimo articolo scritto da don Mazzolari prima di morire si apriva con una sorta di invocazione: «Non siamo tranquilli sulla vicenda della pace» e ciò a dire quanto il tema gli stesse a cuore. Il volume, ottavo della serie delle edizioni critiche intraprese dalla Fondazione Don Primo Mazzolari e dalle EDB, raccoglie in ordine cronologico tutti gli scritti del parroco di Bozzolo sull'argomento.
Pur nel travaglio che il suo pensiero conosce nell'arco di quarant'anni, è possibile riscontrare una profonda continuità nell'ispirazione interiore di don Primo, sintetizzabile in particolare attorno a tre punti: una concezione della fede cristiana strettamente ancorata al Vangelo, che non si identificava quindi con nessuna scelta politica e nessuna costruzione intellettuale; una visione concreta e forte della patria, intesa come terra abitata da un popolo solidale e democraticamente rappresentato, che avrebbe dovuto essere una delle prime manifestazioni della forza unificante e liberante della fede; una lettura sempre più vigile e critica delle degenerazioni dei conflitti contemporanei, per il pervertimento dei valori più essenziali della convivenza. Così il suo giudizio, inizialmente aperto a una guerra che avesse come obiettivo la giustizia, poi rassegnato alla possibilità della guerra come «male talvolta necessario», si fa sempre più nettamente critico verso ogni guerra, addirittura quella difensiva, definitivamente identificata come antitesi dell'umanità.
Sommario
Introduzione.Don Primo Mazzolari dall'interventismo al pacifismo. Nota tecnica. Tavola delle abbreviazioni. I. La stagione dell'interventismo (1914-1918). II. Tra le due guerre: il fascismo e l'impresa etiopica (1919-1938). III. Il tempo della violenza: la seconda guerra mondiale (1939-1945). IV. Gli anni della guerra fredda (1946-1952). V. Verso la distensione: pace, sviluppo e non violenza (1953-1959). Indice dei nomi.
Note sull'autore
Don Primo Mazzolari (1890-1959), prete dal 1912, dopo essere stato cappellano militare al tempo della prima guerra mondiale, trascorse la sua vita come parroco di piccoli paesi di campagna. I suoi scritti e le sue predicazioni lo imposero all'attenzione pubblica, ma attirarono su di lui anche molte misure disciplinari della gerarchia. Don Primo si sforzò di vivere e di proporre il vangelo nella sua integralità, anticipando molte acquisizioni del concilio Vaticano II. Di grande rilievo furono le sue riflessioni sulla parrocchia, sui «lontani» e sui poveri, sulla pace e la giustizia sociale.
Note sui curatori
Guido Formigoni insegna Storia contemporanea presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Ha studiato il profilo associativo, culturale e politico del cattolicesimo italiano nel '900; si occupa ora soprattutto delle relazioni tra politica interna e quadro internazionale in Italia durante la guerra fredda.
Massimo De Giuseppe, dottore di ricerca in Popoli, culture e confessioni religiose in età moderna e contemporanea, è assegnista di ricerca presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano e insegna Storia delle organizzazioni internazionali presso l'Ateneo di Bologna, sede di Ravenna. È autore di Giorgio La Pira. Un sindaco e le vie della pace, Milano 2001 e Messico 1900-1930. Stato, Chiesa e popoli indigeni, Brescia 2007. Ha curato la riedizione di G. La Pira, La nostra vocazione sociale, Roma 2004 e il libro Oscar Romero. Storia, memoria, attualità, Bologna 2006. I suoi studi sono incentrati sulla questione sociale in prospettiva internazionale, sul pacifismo nel Novecento e sull'America latina contemporanea.
Su iniziativa della Fondazione Federico Ozanam - Vincenzo De Paoli, il volume raccoglie gli scritti di Giorgio La Pira tratti da «II Samaritano» (oggi «La San Vincenzo in Italia»), organo ufficiale della Società di San Vincenzo De Paoli italiana, scritti che vanno dal 1950 al 1977, anno della scomparsa di La Pira. Ordinati dal Curatore secondo un criterio tematico, «I suoi scritti ci dicono quanto La Pira sia stato, fino all'ultimo dei suoi giorni, non solo il Presidente, il padre, il fratello, l'amico ma anche un faro e una bussola per tutti i vincenziani. In questa ottica i suoi “scritti vincenziani” si possono considerare “istituzionali”, cioè frutto dell'attività propria di questi ruoli, riconducibili a funzioni di indirizzo, di formazione, carità e assistenza (...). Essa si concentra su argomenti domestici, piuttosto ricorrenti, finalizzati a formare il vincenziano, visto che per La Pira il primo obiettivo per il confratello è il raggiungimento della propria santità» (dalla Presentazione).
Se la legge era scritta con il dito di Dio su tavole di pietra, Gesù scrive con il suo dito sulla terra, la casa di tutti gli uomini, il suolo di cui ogni essere umano è impastato. L'opera di Gesù è di liberare dalla pietra tanto la donna, che ne sarebbe rimasta schiacciata e uccisa, quanto scribi e farisei, che mostravano di avere un cuore di pietra. L'autore presenta un commento breve e intenso del brano evangelico di Gesù e la donna adultera (Gv 7,53-8,11).
"Scrivere la luce" è un progetto nato da un hashtag celebre sui Social Network: #unafotoalgiorno Ecco come prende forma questo libro più da guardare che da leggere: un esercizio quotidiano per allenare lo "sguardo". Come una scuola di contemplazione, che insegna pazientemente a piccoli passi, così, pagina dopo pagina, questo libro si fa amplificatore del messaggio di Dio: uno scatto fotografico di Elettra Ferrigno, un frammento di vita vera accompagnato da una didascalia di Sapienza. E, ogni giorno, una meditazione scaturita dal cuore di Padre Emiliano Antenucci. In questo modo, passo passo, ci si abitua all'arte del contemplare. Sguardi, prospettive, lampi di luce. Così, l'istante, affrancato dal tempo, diventa centro, punto di leva, benedizione...
Il libretto propone alcuni aspetti della spiritualità salesiana di Don Bosco a partire dal pensiero del Santo, spesso ricostruito e interpretato. Un aiuto a rispondere ad alcune domande fondamentali: che cos'è la vita interiore? Come si incomincia e si prosegue un cammino spirituale? Quali sono gli aspetti che caratterizzano la sua proposta ai giovani di ieri e di oggi?
Nella vasta produzione di Delumeau vi è anche un notevole filone di libri di riflessione sui principali problemi del cristianesimo attuale. Tra questi rientra il presente volume, che riprende, aggiorna e mette meglio a fuoco le posizioni dell'autore, spesso originali e provocatorie, su alcuni temi come: il rapporto con la scienza, specialmente riguardo all'origine del mondo (caso, creazione, evoluzione) e alla bioetica; il peccato originale e il problema del male; la storicità dei vangeli; il dialogo ecumenico interreligioso e altro; L'intento fondamentale è quello di mostrare come le critiche al cristianesimo, e al cattolicesimo in particolare, siano spesso ingiustificate e ingiuste. Questo però lontano da ogni spirito apologetico, senza falsi compiacimenti o indulgenze.
Destinatari
Il volume è rivolto a chi cerca un aiuto per rispondere a interrogativi su temi quali l'origine del mondo, la presenza del male, la storicità dei vangeli, il dialogo ecumenico.
Autore
Jean Delumeau ha insegnato storia moderna fino al 1970. Direttore dell'École Pratique des Hautes Études fino al 1974, è professore onorario al Collège de France. Durante la sua lunga carriera, è stato insignito della Legion d'onore e del dottorato honoris causa dalle università di Porto, Liegi e Bilbao. È tra i più noti studiosi della storia del cristianesimo.
Questo breve lavoro riunisce una serie di riflessioni di preghiera offerte dall'autore a vescovi e sacerdoti incontrati nelle varie parti del mondo. Si tratta di meditazioni scritturali sull'immaginario biblico dei giardini e prendono spunto dalle riflessioni maturate dai suoi studi liturgici e patristici. I testi sono stati leggermente ampliati affinché ne possano usufruire non solo i sacerdoti ma anche tutti i fedeli cristiani.
Ciò che Antonietta fa attraverso queste pagine non è un excursus teologico dall'antichità all'oggi, sono riflessioni che rimangono nell'ambito dell'esperienza esistenziale. Sono alla fine il tentativo di dire qualcosa a partire dalla esperienza dell'autrice e dal desiderio di vedere come questo Mistero ci coinvolge. Il libro ha una struttura circolare, dove i temi e i concetti vanno e vengono. Questa struttura imita il movimento trinitario ma anche la vita, nonostante il suo disordinato muoversi. Nella frammentazione della vita questo testo ci aiuta ad addentrarci in quel Mistero che è Uno e Trino, ma indivisibile.