
Autentico discepolo di Teresa d'Avila, Castellano Cervera si è addentrato sempre più nel castello interiore della sua anima. Nello stesso tempo l'incontro con il movimento dei Focolari e con la sua fondatrice, Chiara Lubich, gli ha fatto scoprire il castello esteriore" di una esperienza spirituale di comunione. "
«Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la
Pasqua con i miei discepoli?». Maestro e Discepoli nel Cenacolo
sono a casa. Il Cenacolo ricorda il servizio, il sacrificio, l’amicizia, il
congedo del Maestro e la promessa di ritrovarsi di nuovo. Il Cenacolo
ricorda la condivisione, la fraternità, l’armonia… ma ricorda
anche la meschinità e il tradimento. Infine, nell’orizzonte del Risorto,
il Cenacolo ricorda la nascita della nuova famiglia, la Chiesa.
Raccolta in preghiera con la Madre di Gesù, animata dallo Spirito
Santo, la Chiesa nel Cenacolo fa esperienza di una rinnovata Pentecoste,
ed esce incontro all’Umanità. Queste pagine offrono rapidi
spunti, quasi pennellate impressioniste, suggerimenti semplici per
la meditazione, lasciando al Lettore di abitare il Cenacolo, di venire
ispirato dai gesti e dalle parole del Signore, di esserne trasformato.
Una magistrale autobiografia di un quasi centenario che riassume e capovolge quanto ha scritto il prete "cercatore di perle" tra i più "piccoli" e gli "ultimi". Noto finora per avere vissuto l'esodo (exodos) come uscita permanente da ogni sistema, ecclesiastico e laico, desideroso solo di andare incontro ai "fuori sistema" e vivere con loro, dopo anni di rilettura della propria storia personale e comunitaria alla luce della Parola di Dio, il prete degli Zingari ci consegna il suo esodo (eisodos) come entrata, come continua ricerca e immersione nel mistero di Dio. È Lui la "perla" preziosa.
Paolo Curtaz ripercorre il cammino di Abramo (il cercatore), Isacco (lo scampato), Giacobbe (l'astuto), Giuseppe (il sognatore) e delle loro discendenze, delle matriarche e di uomini e donne della Bibbia che hanno dedicato la loro vita alla ricerca di Dio con forza e determinazione incrollabili; perché o la vita è ricerca, passione e scrutamento o finisce con l'essere uno sterile susseguirsi di giorni. La grande notizia della Parola è che ognuno di noi ha un destino, ognuno di noi è chiamato da Dio, ognuno è capace di Dio, ma dobbiamo metterci in cammino per scoprirlo e comprenderne la volontà. Un libro scritto nella convinzione che o l'uomo si fa viandante in cerca, in continuo movimento, o non è. O trasforma la sua vita in una splendida caccia al tesoro, o avvizzisce in un vuoto che diventa incolmabile.
L'esperienza cristiana è fin da principio legata alle cose più semplici e concrete del vivere, come il chicco di grano, che solo morendo può dare la vita. E col quale ha voluto identificarsi Dio stesso, in Cristo, per offrirci la verità e aprirci la via, affinché ci si ritrovi con lui un giorno nella gioia del suo Regno.
Una riflessione teologico-spirituale sul futuro della vita consacrata, che - secondo l'Autore - sta nella capacità di non lasciarsi trascinare dalla logica del "mondo" e nella volontà di essere fratelli e sorelle di coloro che vivono il travaglio di questo mondo sofferente e inquieto, afflitto dalla povertà e dalla fragilità. Per riuscire in questa missione, è però necessario "ritrovare" quel chiostro che forse era stato "perduto", ovvero riscoprire e dare forma al «bisogno, comunque ritornante nella persona umana, in forma segreta o manifesta, esplicita o implicita, a volte perfino mascherata, di ritrovare la dimensione verticale che tutti ci costituisce» (dalla prefazione del card. Marcello Semeraro).
L'ospedale di Basilio a Cesarea, fra i primi centri medici della storia; gli hospitia per pellegrini e impoveriti nel Medioevo, inedite forme di volontariato all'ombra delle cattedrali; la stagione dei santi moderni della carità (Giovanni di Dio, Francesco di Sales, Vincenzo de' Paoli, Alfonso Maria de' Liguori), fino a Frédéric Ozanam, protagonista di una generosità che dura ancor oggi. I duemila anni del cristianesimo sono stati (anche) un'ininterrotta storia di altruismo. La domanda di Cristo "Chi è il tuo prossimo?" è stata feconda per tanti. Qui si raccontano le loro gesta e i loro perché. "Dal buon Samaritano a Madre Teresa, i monasteri medievali e la Parigi del '700. Una cavalcata nei secoli per scoprire tanti eroi ed eroine della carità."
La guarigione del cieco non si riduce solo ai suoi occhi fisici, ma coinvolge tutta la sua persona, si alza dalla sua condizione di prostrazione e si contrappone alle autorità con franchezza. E' libero, perché la verità lo ha liberato. Alle fine si prostra davanti a Gesù adorandolo come si fa con Dio tre volte Santo.
I racconti di questo volume (come degli altri della serie) sono una sorta di Vangelo semplice, di casa. Briciole di un'antropologia schiettamente cristiana proposte secondo una formula veloce, alla portata di tutti. In essi non è diffiicle imbattersi nei grandi temi della sapienza cristiana sminuzzati per i piccoli, ma senza mai banalizzarli, andando al nocciolo della questione.
Che cosa ha da dire il monachesimo all’uomo di oggi la cui esistenza è spesso in frantumi?
In questa conversazione Madre Geltrude, alla luce di una lunga esperienza, ci guida a comprendere il senso di una vita rivolta a Dio per accogliere e donare speranza a chi desidera ritrovare sé stesso.
Dio infatti si china sulle ferite degli uomini per prendersene cura e rendere la vita di ciascuno unica, irripetibile e preziosa.
«Siamo amati non perché amabili,
ma perché Dio è amore».
Madre Geltrude
Ogni anno, nel quaderno di dicembre, la rivista dei gesuiti «La Civiltà Cattolica» pubblica un articolo dedicato al Natale, proponendo, in particolare, approfondimenti biblici, riflessioni ispirate alla parola dei Papi, meditazioni a partire da testi di scrittori, filosofi, teologi. Il libro curato da padre Giancarlo Pani, vicedirettore della rivista, raccoglie alcuni di questi articoli, che intendono offrire al lettore l’occasione di soffermarsi a riflettere sul Natale in modo profondo, da prospettive diverse tra loro e non scontate.