
L’Apocalisse non è certo un testo che si presti a una facile lettura: è cibo solido per credenti adulti e non per lattanti. Questo commento, giunto alla terza edizione e frutto di numerosi corsi biblici tenuti dall’autore ai destinatari più diversi, vuole essere una lettura spirituale che aiuti la comprensione del testo per la preghiera e la contemplazione: appunti per penetrare più in profondità nello spirito che anima uno dei testi più commentati e illustrati dell’intera Bibbia.
Enzo Bianchi (1943), fondatore e priore della Comunità monastica di Bose, è autore di numerosi testi sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della chiesa. Direttore della rivista biblica “Parola, Spirito e Vita”, collabora a diversi quotidiani nazionali. Presso le nostre edizioni ha pubblicato, tra l’altro, Adamo, dove sei?, Non siamo migliori e Dare senso al tempo. Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo I cristiani nella società (Rizzoli 2003) e Le parole della spiritualità (Rizzoli 1999), giunto alla quarta edizione e tradotto in numerose lingue. Per Einaudi ha inoltre curato le raccolte Il libro delle preghiere, Poesie di Dio, Regole monastiche d'occidente e Regole monastiche femminili.
Continua la pubblicazione dei singoli libri della Bibbia, accompagnati dall'introduzione di un protagonista della letteratura (ma non solo). In questo caso, Steven Rose, docente di biologia presso la Open University di Londra. Così la Bibbia si offre come opera letteraria di immenso valore culturale e non solo teologico: l'interpretazione degli autori di oggi prescinde da qualsiasi lettura confessionale. Ne è un esempio il prologo che Rose ha scritto per il primo libro della Bibbia: la sua difficile identità (ebreo, ateo, biologo) ci permette infatti di leggere la "Genesi" in chiave moderna, legandola a problemi scientifici ed etici sempre attuali.
Scritta a Corinto, probabilmente nell'inverno dell'anno 58-59, la Lettera ai Romani occupa un posto assolutamente centrale nel pensiero paolino. Slegata da problematiche contingenti, priva di stretti riferimenti alla situazione concreta della comunità cristiana a cui è indirizzata, essa è una riflessione sul Vangelo in quanto tale, e raggiunge una profondità e un'ampiezza che non hanno riscontro in altri scritti: questa è senz'altro la più squisitamente teologica delle lettere di san Paolo, e non a caso è quella che ha avuto maggior influenza sullo sviluppo della teologia della Chiesa, da san'Agostino ai giorni nostri. Il volume si inserisce nella serie di pubblicazioni dei libri della Bibbia introdotti da famosi scrittori, in questo caso S. Vassalli.
Il più completo e sintetico Atlante di piccolo formato e di piccolo prezzo. In 32 pagine tutte a colori vengono presentate le mappe relative alle tappe fondamentali della Storia della Salvezza: l’epoca dei patriarchi, l’esilio e i profeti, la figura di Gesù, l’annuncio cristiano nel bacino del Mediterraneo. Brevi testi accompagnano le tavole in rilievo, corredati dai tracciati degli itinerari e dei viaggi dei vari personaggi biblici. Una breve tavola cronologica della storia della Palestina conclude il volume.
Uno strumento utilissimo per un primo approccio alla Bibbia, per uso scolastico e didattico.
Giacomo Perego è sacerdote della Società San Paolo. Dopo aver conseguito la Licenza in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, ha conseguito il dottorato presso l’Ecole Biblique et Archeologique Française di Gerusalemme. Ha pubblicato Atlante Biblico Interdisciplinare (San Paolo, 1998).
Questa pubblicazione, adatta anche come regalo per la cresima, avvicina ai giovani la ricchezza spirituale espressa nei salmi. Lo fa anche attraverso la forma grafica e belle fotografie. G. De Roma introduce ogni salmo con una breve spiegazione. Il lettore ha l'opportunità di accostarsi a tutti i 150 salmi, quelli più lunghi sono abbreviati. La traduzione italiana dei salmi è la versione ufficiale della CEI.
L'autrice, nota esegeta, propone un itinerario spirituale per aiutare a intraprendere la via del Messia sui sentieri del nostro tempo. Farà da guida al viaggio un credente scomodo, l'evangelista Marco, che stimolerà a riscoprire la vocazione cristiana risalendo all'arché, cioè all'inizio e fondamento del Vangelo: la persona di Gesù Messia, figlio di Dio. La prima parte dell'opera, un cammino per vedere, affronta il vangelo di Marco da una prospettiva peculiare che attraversa il racconto creando una forte tensione narrativa: il singolare rapporto tra il venire e il vedere, due verbi che marcano l'intero racconto (c'è chi non può vedere, chi non sa vedere e chi non vuol vedere). Ma Marco non riesce neppure a immaginare un Gesù senza discepoli: nella seconda parte, un cammino da seguire, sono quindi approfonditi quattro atteggiamenti dinamici della sequela: fede e preghiera, annuncio e povertà. Rimasto per secoli ai margini dell'esegesi e "in parcheggio" nella stessa vita ecclesiale, il vangelo di Marco ha oggi decisamente conquistato la ribalta. La sua drammaticità e la sua avvincente forza narrativa fanno di lui il più commentato dagli studiosi e il preferito dai catechisti.
Ogni traduzione, anche la migliore, è necessariamente soggettiva e finisce con l’interpretare; ogni lingua è al tempo stesso rivelazione e nascondimento. Il problema si fa particolarmente serio di fronte al testo della Scrittura, che giunge a noi attraverso molteplici passaggi: dalla tradizione orale a quella scritta della lingua d’origine (nei vari codici in cui la possediamo), da quest’ultima attraverso le altre lingue antiche (greco e latino) fino alle lingue moderne. Si tratta di un meccanismo che in concreto ha prodotto una progressiva de-ebraicizzazione dei testi, anche di quelli del Nuovo Testamento i quali, pur tramandati in greco, lasciano chiaramente trasparire tra le righe la loro matrice ebraica. Di fronte a questo costante allontanamento dell’interpretazione teologica dal significato più proprio delle espressioni utilizzate dagli autori sacri, Lapide si domanda provocatoriamente se anche gli errori di traduzione vadano considerati sacri. Evidenziando quelli più abituali, spesso motivo di gravi fraintendimenti e malintesi, egli invita a spingersi con tutti gli strumenti offerti dalla linguistica, dalla ricerca storica e dalle scienze bibliche oltre il testo greco dei Vangeli, per avvicinarsi alla fede della prima comunità cristiana e recuperare il Gesù ebreo. Ne deriverebbero benefiche ricadute anche sul fronte del dialogo ecumenico.
Sommario. I. Questioni generali. Traduzione è sostituzione. Due diversi approcci alla Bibbia. Parola e rivestimenti letterari. La lotta di Lutero con la Scrittura. Si può tradurre la Bibbia? L’ebraicità dei Vangeli. I sei livelli delle lingue semitiche. Gli errori di traduzione sono sacri? II. Antico Testamento. Traduzioni errate e intraducibilità della Bibbia ebraica. Necessità di correzioni nelle versioni della Bibbia ebraica. III. Nuovo Testamento. Necessità di correzioni nel Nuovo Testamento. Non una conclusione ma una prefazione per il domani.
Autore. Pinchas Lapide, nato nel 1922 e residente a Frankfurt am Main (Germania), è teologo ebreo e studioso delle religioni. È stato direttore di Istituto all’Università Bar-Ilan (Israele) e visiting professor in diverse facoltà teologiche in Germania e Svizzera. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sulle tematiche relative al Nuovo Testamento e al dialogo ebraico-cristiano. Dello stesso autore le EDB hanno pubblicato Leggere la Bibbia con un ebreo (1985), testo complementare a quello qui presentato.
Frutto dell'esperienza degli esercizi spirituali proposti dalla Comunità di Caresto, questo volumetto introduce a una comprensione più profonda di quel grande inno all'amore che è il Cantico dei Cantici. Esso non vuole essere soltanto un commento esegetico, ma una guida pratica e immediata perché una coppia impari a ritrovare il dialogo, ad aprirsi all'altro che è il proprio coniuge, agli altri che sono i figli, gli amici, la comunità cristiana e civile, e infine ad aprirsi a Dio. Ogni scheda di lavoro è suddivisa nelle seguenti sezioni: la lettura del capitolo del Cantico su cui va fatta la "lectio"; i passi paralleli; alcune riflessioni proposte; il lavoro personale, il lavoro di coppia.
Il volumetto presenta i testi rivisti dall’autore di quattro conferenze da lui tenute presso il Centro San Fedele di Milano nell’Avvento 1998 e propone un’analisi delle tre Lettere di Giovanni e delle due Lettere di Pietro. Tutte fanno parte delle cosiddette "lettere cattoliche", dove il termine "cattolico" va inteso nel suo significato etimologico, nel senso cioè di un indirizzo "rivolto a tutto l’orizzonte". Si tratta di una sorta di encicliche il cui contenuto era destinato a essere ascoltato, compreso meditato da tutti. In alcuni casi si è di fronte a vere e proprie omelie. Il carattere universale dei temi, nonché la grande qualità teologica e talora letteraria di questi testi offrono a mons. Ravasi lo spunto per un’analisi che fa emergere con grande nitidezza le figure degli apostoli e i tratti fondamentali delle giovani Chiese.
Sommario. 1. Dio, è luce e amore (1Gv). 2. La comunità giovannea (2 e 3Gv). 3. La parola e la vita (1Pt). 4. Nuovi cieli e nuova terra (2Pt). Piste di approfondimento. Bibliografia.
Autore. Mons. Gianfranco Ravasi, del clero ambrosiano, è Prefetto della Biblioteca Ambrosiana e membro della Pontificia Commissione Biblica. Noto esegeta, docente di Sacra Scrittura alla Facoltà teologica settentrionale, è autore di un saggio su Giobbe (Borla) e di due grandi commenti biblici più volte ristampati (Il libro dei Salmi, tre voll., EDB 1983; Il Cantico dei cantici, EDB 1992). Le EDB pubblicano sia le registrazioni sia le rielaborazioni in volume delle Conversazioni bibliche tenute da Gianfranco Ravasi al Centro culturale S. Fedele di Milano (oltre trenta titoli, sull'Antico e Nuovo Testamento).
Il tema della paternità di Dio è proprio di molte culture. Quando Gesù insegna la preghiera del "Padre nostro" ha alle spalle una tradizione antichissima, che non è solo specifica della storia del popolo ebraico. Egli non ha fatto che raccogliere in sé una specie di grande fiume che si dirama nei secoli. Cristo è come un vessillo che ha raccolto questa tradizione e l’ha fatta fiorire in un modo diverso, mettendo l’invocazione Abba’ a suggello della sua esistenza proprio nel momento del travaglio più aspro: quello della sua passione. Il percorso sulla paternità di Dio proposto dal volume si muove ritmato da due grandi momenti: quanto esiste prima di Cristo e ciò che viene dopo. In forma rivista dall’autore si presentano le cinque conferenze da lui tenute presso il Centro San Fedele di Milano nella Quaresima 1999: gli incontri approfondiscono il tema di Dio Padre, analizzando la dinamica della paternità divina così come si sviluppa progressivamente nelle Scritture, dall’Antico Testamento fino alla Chiesa nascente.
Sommario. 1. Dio, Padre dell’Israele giusto e peccatore. 2. Dio, Padre del fedele ebreo e dell’intera umanità. 3. La rivelazione del Dio Abba’ nei Vangeli. 4. Commento al "Padre nostro". 5. Il "Padre delle misericordie" secondo Paolo. Piste di approfondimento. Bibliografia.
Autore. Mons. Gianfranco Ravasi, del clero ambrosiano, è Prefetto della Biblioteca Ambrosiana e membro della Pontificia Commissione Biblica. Noto esegeta, docente di Sacra Scrittura alla Facoltà teologica settentrionale, è autore di un saggio su Giobbe (Borla) e di due grandi commenti biblici più volte ristampati (Il libro dei Salmi, tre voll., EDB 1983; Il Cantico dei cantici, EDB 1992). Le EDB pubblicano sia le registrazioni sia le rielaborazioni in volume delle Conversazioni bibliche tenute da Gianfranco Ravasi al Centro culturale S. Fedele di Milano (oltre trenta titoli, sull'Antico e Nuovo Testamento).