
I rimandi del Vangelo di Matteo all’Antico Testamento sono continui. L’evangelista si rivolge infatti a interlocutori che ne conoscevano a memoria i contenuti. Egli stesso definisce il suo lettore come un padrone di casa che «estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche» (Mt 13,52). Tramanda quindi la vicenda di Gesù proponendone un’interpretazione largamente basata sulle Scritture ebraiche.
L’intento del volume è quello di aprire prospettive nuove su un Vangelo molto conosciuto, studiato e meditato, ma più raramente presentato come rilettura sistematica di alcune pagine fondamentali della tradizione biblica ed ebraica alla luce dell’evento di Gesù Cristo. Con grande competenza l’autore accompagna attraverso paesaggi familiari del Vangelo, facendo tuttavia scoprire sentieri poco esplorati: come il Nuovo Testamento rilegge e interpreta l’Antico.
Sommario
Nota introduttiva. Ouverture: il Vangelo di Matteo, una cantata a due voci. I. Da Betlemme e Nazaret a Gerusalemme. II. L’annuncio del Regno e il suo avvento. Epilogo. Indici.
Note sull'autore
Jean-Louis Ska insegna al Pontificio Istituto Biblico (Roma). Presso le EDB ha pubblicato: Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l’interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia (1998, 72006, tradotto in francese, spagnolo e portoghese), L’argilla, la danza e il giardino. Saggi di antropologia biblica (2000, 22001), La strada e la casa. Itinerari biblici (2001), Abramo e i suoi ospiti. Il patriarca e i credenti nel Dio unico (2003), Cose nuove e cose antiche (Mt 13,52). Pagine scelte del Vangelo di Matteo (2004), Il libro sigillato e il libro aperto (2005), Israele nel deserto. Parola Spirito e Vita. Convegno di Camaldoli 2003. A cura di Alfio Filippi (13 CD audio, 2005), I volti insoliti di Dio. Meditazioni bibliche (2006) e Una goccia d’inchiostro. Finestre sul panorama biblico (2008).
L’autore offre un cammino al fianco di Elia, uno dei grandi personaggi dell’Antico Testamento presentato però non come un profeta di tempi antichi ma come nostro contemporaneo, testimone fedele e coraggioso della fede e della verità. Avvalendosi delle testimonianze dei Padri della Chiesa, di santi e di uomini e donne del nostro tempo, il libro rende così sorprendentemente attuale il suo messaggio profetico.
Olivier Belleil, laico, sposato e padre di sette figli, è guida spirituale della Comunità del Verbo di Vita, in Belgio. Dopo aver insegnato filosofia, da parecchi anni guida i percorsi biblici proposti a tutti/e coloro che vanno al «Verbo di Vita» per un anno di formazione. La profondità dei suoi insegnamenti, che attingono alla sorgente della tradizione ebraica e dei Padri della Chiesa, rivela in lui un cristiano autentico, desideroso di rendere accessibili i tesori della Parola di Dio a un pubblico il più vasto possibile.
È uno dei libri più piccoli della Scrittura, ma contiene un potenziale di vita e di libertà che apre a orizzonti di luce e di speranza. Il libro offre l'opportunità per una riflessione sulla storia e sui fili invisibili e sorprendenti che la conducono. La speranza può venire anche dallo straniero, dal povero, come straniera e povera è Rut che, per la sua fedeltà, entrerà nella storia d'Israele e alimenterà la speranza del popolo.
Spesso definita come il testamento spirituale" di Paolo, l'Epistola ai Romani e in ogni caso l'opera magistrale in cui si esprimono e si difendono nel modo piu esplicito le convinzioni cosi come le tesi religiose fondamentali del suo autore. "
Il libro di Eric Noffke - dottore in teologia e pastore valdese - fornisce un'introduzione storica al concetto di "mediogiudaismo" - il giudaismo al periodo dal IV secolo a.C. al II d.C. - nonché un'analisi delle singole opere e delle problematiche a esse collegate, proponendo una guida completa a un mondo teologico e letterario tanto affascinante quanto poco noto.
La letteratura sapienziale condivide preoccupazioni universali, invitando a riscoprire il volto profondamente umano della teologia biblica. Sottolineandone l'influenza sul Nuovo Testamento, Römer propone un breve ma intenso percorso di lettura di tre testi sapienziali della Bibbia ebraica: Proverbi, Giobbe ed Ecclesiaste. Un percorso che mira alla riscoperta e alla valorizzazione della saggezza veterotestamentaria intesa come quotidiana ed empirica arte di vivere, come pratico saper fare e saper vivere nonché come correttivo a una visione troppo teologica delle fede biblica.
In questo libro, curato da Mauro Pesce, vengono raccolte le parole di Gesù, contenute in testi greci e latini, che non appartengono ai quattro Vangeli canonici. Cosa ha veramente detto Gesù, nella sua apparizione terrena? Con lo sviluppo degli studi, la risposta diventa sempre più difficile. Dopo la morte di Gesù, in Palestina e poi in tutto l'ambiente cristiano, era diffusa una moltitudine di suoi detti. I quattro evangelisti ne fecero ognuno una scelta, secondo lo scopo che si prefiggevano scrivendo il loro Vangelo. Ma molti detti rimasero fuori da questa scelta. Alcuni di essi, anteriori ai Vangeli, sono confluiti nelle Lettere di Paolo, che per esempio conserva le parole sulla fine del mondo che i Vangeli aboliscono: un grido, una voce di arcangelo, la tromba di Dio, la discesa del Cristo, la resurrezione dei morti. Molti altri detti, di cui non possiamo mettere in dubbio l'antichità, rimasero esclusi anche dalle Lettere di Paolo e dagli altri scritti del Nuovo Testamento. Sino a poco tempo fa, gli studiosi li ritenevano tarde invenzioni o rielaborazioni di tipo gnostico. Oggi, invece, pensano che fossero accolti con piena fiducia dai gruppi cristiani almeno fino al IV secolo, quando la Chiesa finì per vedere solo nei quattro Vangeli la voce autentica di Gesù. Da queste bellissime Parole dimenticate, viene alla luce un ritratto di Gesù che ci sorprende e talora ci sconvolge. Spesso egli rivela ad alcuni dei suoi discepoli delle parole segrete, che dovevano restare nascoste, e aggiunge: «Chi troverà l'interpretazione di queste parole non gusterà la morte». Gesù è dovunque: «Solleva la pietra e là mi troverai, taglia il legno e io sono là». Annuncia un futuro misterioso: «Essendo stato interrogato da uno su quando venisse il suo regno, disse: "Quando i due saranno uno, e il fuori come il dentro, e il maschio con la femmina né maschio né femmina"».
Un'immensa mole di equivoci, luoghi comuni e credenze si sono accumulati intorno alla Sacra Scrittura nel corso dei secoli e diventa necessario procedere a un'opera di "demitizzazione". Per scoprire che i comandamenti non erano dieci, che Eva non è nata da una costola di Adamo, che l'Arca di Noè non era una barca, che Gesù non nacque il 25 dicembre...