
In quanto cristiani occidentali, all'origine della nostra cultura non c'è soltanto il cristianesimo, né soltanto l'ebraismo e attraverso di esso l'eredità medio orientale antica, ove è nata la città, ma anche la Grecia e Roma (l'ellenismo).
È un merito non piccolo della teologia al femminile (o teologia femminista) nella sua travagliata storia che dura ormai da due secoli l'aver portato alla luce e imposto all'attenzione di tutti la consapevolezza che l'Occidente ha usato (più o meno consapevolmente) la Bibbia come strumento di legittimazione di una società, di un ethos androcentrico (centrato sul maschio), patriarcale (dominato dal maschio) e sessista (discriminatorio sulla base del sesso).
Né il cristianesimo né l'ebraismo hanno inventato tutto ciò, ma certo non se ne possono chiamare fuori: nemmeno le Scritture ebraiche e cristiane ne escono indenni
Una sezione centrata sul problema della individuazione della struttura dei testi dell'Antico Testamento: come sono costruiti, quale ne è l'intelaiatura, la suddivisione in sottosezioni ecc. Si tratta di un'analisi dei testi per vederne il disegno, elemento necessario per potere giungere a capire qual è il vero contenuto, qual è il loro senso principale, distinguendolo dal secondario per non perdersi in dettagli; certamente ogni parola della Scrittura ha un senso, ma non sono i dettagli la cosa più importante che il Signore vuole dirci in un testo;
Una sezione analoga in cui si analizza la struttura di alcuni testi del Nuovo Testamento;
Un'ultima parte in cui il lavoro di riconoscimento dell'impianto del testo diviene la base per una interpretazione e comprensione più profonde.
"Il Signore renda la donna che entra in casa
tua come Rachele e Lia, le due donne
che edificarono la casa di Israele".
"Con Rut, profeticamente ha inizio la nuova "Casa di Israele" dove anche le genti hanno posto. Considerate l'importanza della presenza di Rut nella genealogia di Gesù in Matteo 1! Sembra dunque che si voglia dire una rinnovata edificazione del Popolo di Dio in vista del re David e in vista del Messia".
Nelle Scritture il pasto più semplice è già un grande atto umano, segno di cortesia (cf. Gen 1S.1-5; Le 24,29) o di riconoscenza (cf, Mt 9,11): segno di gioia per l'arrivo di un parente (cf. Tb 7,9) o per il ritorno di un figlio scapestrato (cf. Le 15,22-32), oppure motivo di ringraziamento a Dio salvatore (cf. At 16,34). È arcinoto come anche i culti dell'Oriente antico comportassero banchetti sacri di carattere misterico, in cui si riteneva che mangiare parte delle vittime assicurasse un'assimilazione delle potenze divine a cui erano dedicate.
Ogni atto religioso solenne esigeva, secondo le Scritture, un pasto sacrificale (cf, 1Sam 1,4-18; 9,12s.), per confermare un'alleanza (cf. Gn 26,26-31; 31,53s.), per celebrare la Pasqua (cf. Es 12-13), ecc. Gesù non si sottrae al mangiare e al bere: lo si incontra a tavola non sempre con gente raccomandabile (cf. Lc 10,38-42), è presente al banchetto nuziale di Cana (cf. Gv. 2,1-11), accoglie l'invito a pranzo del fariseo (cf. Lc 7,36-50).
È così spesso a tavola da essere definire con l'appellativo dispregiativo: «È un mangione e un beone» (Mt 11,19). Ma la realtà più elevata di cui il banchetto è un segno, di cui l'Eucaristia è preludio, è la gioia del Regno di Dio.
Tutti coloro che hanno risposto all'invito del re prenderanno posto al suo banchetto (cl: Lc 22,30), per bere il ,alno nuovo (cf. Mt 26,29) con Abramo, Isacco e Giacobbe. Allora il padrone «passera a servirli. (Lc 12,37).
Il volume raccoglie il secondo ciclo di esercizi di esegesi pensato da Don Umberto Ranieri e Don Giuseppe Dossetti per insegnare a leggere la Bibbia con semplicità e vigore e per educare a un rapporto diretto con la arola di Dio. Lo scopo è quello di far giungere a una più piena comprensione del testo in esame. Il volume trasmette innanzitutto un metodo e commenta molti brani, sempre esaminati con esigente attenzione, ma mai con aridità.
In allegato al libro il CD con la registrazione audio originale, rimasterizzata in digitale, degli esercizi
«Nel luglio 1971 a Colonia di Itaeté (Bahia-Brasile), in un vasto campo bruciato dal sole, destinato a diventare la piazza del nuovo paese, dall'alto del cavallo Gratiston mi dice: "Padre, mi impresta una Bibbia?!". Qualche momento di indecisione, ma non so dire di no. Dopo mesi me la restituisce con tanti pezzettini di carta che segnano i passi da lui ritenuti importanti. Nell'ottobre 2016 Alberto a Montecavolo (Reggio Emilia) mi saluta: "Don, sono andato in pensione e ho deciso di leggere la Bibbia". "Bravo! Complimenti!". Dopo un mese lo vedo entrare in fretta, quasi sbuffando, nel mio studio: "Don, non ci capisco niente!". Dal 1971 ho sognato uno strumento semplice, facile, economico da offrire a Gratiston, ad Alberto e a tanti altri che desiderano leggere la Bibbia. Nella campagna di Wagner (Bahia-Brasile), durante la celebrazione della Messa, un contadino dichiara davanti a tutti: "Ho letto tutta la Bibbia. Ho impiegato 5 anni, 8 mesi e 21 giorni!". "Bravo! Complimenti!". "Ma cosa avrà capito?" penso dentro di me. Mi metto alla ricerca nelle librerie. L'offerta è ricca, vasta, molteplice. Percepisco che il problema è sentito da tanti e si cerca di dare una risposta. Ho acquistato e letto vari volumi: belli, bellissimi, affascinanti. Però sono volumi di 400 o 500 pagine e il linguaggio non è semplice. Posso offrire ad Alberto un libro di 500 pagine per avviarlo alla lettura della Bibbia? Sarebbe come rompere le gambe al ragazzo, pieno di entusiasmo, che si prepara a correre la maratona. Ci sono anche volumetti più popolari: ho tentato diffonderli, ma non ho percepito risultati. Ho deciso di mettermi al lavoro con l'intenzione di estrarre da tutti questi bei volumi di introduzione alla Bibbia gli elementi essenziali e presentarli con linguaggio semplice. Cammin facendo mi sono accorto che semplice per semplice qualcosa di complicato sempre rimane. Spero di offrire uno scarpone utile ad Alberto e a qualche altro intraprendente e coraggioso che desidera entrare nel mondo antico della Bibbia.» (PIerluigi Ghirelli)