
Oggi leggiamo un Paolo di seconda mano, un Paolo filtrato da due millenni di letture cristiane, che hanno sovraccaricato il suo testo di luoghi comuni, immagini distorte e caricature. Paolo ha così assunto una reputazione sgradevole: l'apostolo dottrinario, irascibile, intollerante, antifemminista, antigiudaico... Dobbiamo assolutamente tornare al Paolo di Paolo. Leggere Paolo attraverso i suoi testi. E allora ci rendiamo conto che la fama che gli viene attribuita è smentita da un serio esame del suo discorso. Nel corso dei secoli, Paolo è diventato vittima dei suoi lettori. È urgente tornare alle sue parole ardenti e vivificanti. La lettura delle parole dell'apostolo è essenziale per chiunque voglia definire l'identità del cristianesimo.
Ezechiele: intuizioni illuminanti per la fede contemporanea
Redazione e struttura di una delle opere profetiche pi√π complesse
La presenza di Dio, la perdita di tale presenza e la promessa del suo ritorno
Il commentario di un autore della Queriniana dedicato al libro di un profeta che fornisce intuizioni illuminanti per la fede contemporanea: con Ezechiele condividiamo infatti la sfida di vivere la fede in un'epoca che ha rivelato l'inconsistenza di gran parte di ciò che consideriamo una realtà.
La condizione umana e la ricerca del senso della sofferenza
L'attenzione al carattere letterario del testo di Giobbe
Le interpretazioni del testo come possibili accessi al testo da offrire al
lettore
Perché il bene e il male? E perché - a maggior ragione - la sofferenza del giusto?
Il libro di Giobbe ruota intorno a questi interrogativi universali sul senso della sofferenza, ossia sul senso stesso della nostra esistenza umana.
Janzen lo esamina non tanto dal punto di vista storico-critico quanto come testo letterario, prestando particolare attenzione alla forma, ossia al modo in cui il significato viene veicolato, senza dimenticare di inquadrarlo nella storia della religione di Israele.
La filosofia si è occupata in molti modi e sensi della Bibbia che, a sua volta, l'ha influenzata, prima ancora che per i suoi contenuti, per la sua stessa struttura di testo e libro. Un rapporto non ovvio, quello tra Bibbia e filosofia, data la pretesa autoritativa avanzata dalla prima e, viceversa, la strutturale autonomia del filosofare. Attraverso alcuni tra i più significativi esempi di confronto filosofico con il Grande Codice - da Spinoza e Kant ai contemporanei, dalla tradizione ebraica a quella marxista -, il volume intende interrogarsi sulla qualità del rapporto dialettico intercorrente tra la apparente fissità dello scritto e la libertà del pensiero, in particolare rispetto all'oggi.
L’intento editoriale che ha dato forma al libro di Isaia nel suo complesso
L’impianto strutturale del libro di Isaia come chiave interpretativa
La rappresentazione del profeta Isaia e del suo messaggio
Nel suo commentario, Chistopher R. Seitz orienta l’interpretazione della prima parte di Isaia – ovvero i capitoli 1 - 39, precedenti a quelli dei cosiddetti Secondo e Terzo Isaia – in base alla forma finale del libro nella sua interezza, concentrando l’attenzione sulla prospettiva teologica.
Seitz getta così luce sul libro nel suo complesso nonché sulla figura di Isaia, uno dei principali protagonisti della Bibbia, profeta di Israele in un tempo di decadenza religiosa e morale nonché di drammatiche vicende politiche: la sua voce richiama con forza sovrano e popolo agli impegni con il Signore, proclamando l’imprescindibilità della fede rispetto ai semplici mezzi umani e riportando al centro la salvezza.
Nel commentario a I Corinzi, Richard B. Hays ci rivela un volto poco conosciuto, se non addirittura inedito, di Paolo di Tarso.
Accanto alla passione missionaria dell’apostolo, Hays ne mette infatti in luce le grandi competenze pastorali: scrivendo alla giovane comunità cristiana di Corinto, attraversata da gravi conflitti, Paolo non soltanto riesce ad affrontare i dissidi proponendo soluzioni in grado di evitare la spaccatura della chiesa, ma trova anche il modo di trasformarli in opportunità per l’evangelo.
Rivisitato dall’apostolo, il conflitto diventa quindi crea­tivo e fecondo per la comunità che, attraverso di esso, impara a comprendere che cosa significa, nel concreto, vivere in Cristo.
Dona al tuo servo, Signore, <<un cuore in ascolto>>, sono le parole del re Salomone in 1Re 3,9 rivolte a Dio per ottenere il dono di un cuore docile, reso capace di ascoltare la voce del suo Signore. Esse ben sintetizzano l'itinerario proposto nel presente volume: da una parte il profeta è colui che è chiamato ad ascoltare la parola di Dio per farsene strumento ed interprete presso il popolo d'Israele e dall'altra Salomone è la figura del re saggio spesso ripresa dai testi sapienziali come icona del giusto sapiente.
Nella tradizione giudaica il movimento profetico e quello sapienziale diventano ripresa. sviluppo ed approfondimento della Torah. Per questo motivo le due ampie parti del Primo Testamento qui proposte possono essere presentate insieme. Da una parte dunque la profezia in Israele si articola intorno ai cosiddetti profeti scrittori, proponendo però un messaggio teologico ed un vocabolario proprio già presente in periodo monarchico con le figure di Samuele e Natan. Da questo nucleo originale si è giunti poi ad un profetismo definito attraverso i tre periodi del pre-esilio, dell'esilio e del post-esilio, in cui la voce di Dio, attraverso il ministero profetico, guida il suo popolo che rischia di perdere la sua identità di proprietà esclusiva del Signore.
Dall'altra parte il movimento sapienziale, interrogandosi sulle questioni fondamentali della vita, della sofferenza, del senso, del rapporto creatore-creatura. della morte, affronta il confronto con la cultura ellenista diffusa in Israele dopo la conquista da parte di Alessandro Magno. La sapienza diventa davvero magistra vitae nell'indicare non solo una buona pratica dell'esistenza, ma il cammino per giungere all'autentico timore del Signore, all'amore che dona pienezza, benedizione e vita.
Profezia e sapienza diventano così per Israele le due principali direttrici per avere un cuore in ascolto, capace di rendere efficace e feconda la voce di Dio presente nella storia della salvezza.
Gabriele Maria Corini (1975), dottore in Teologia biblica, ha compiuto i suoi studi presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale a Milano ove attualmente insegna Ebraico e Introduzione ai Profeti e Scritti.
Membro dell’Associazione Biblica Italiana è direttore dell’ISSR di Albenga-Imperia e dell’Ufficio Regionale per l’Educazione, Scuola e Università della regione Liguria. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Dt 28,69-30,20: la «nuova» alleanza in Moab. Israele tra memoria ed identità (Edizioni Glossa 2010); L’amico dello sposo. Storia di un’amicizia straordinaria con Carlo Maria Martini (Edizioni In Dialogo 2013); presso Paoline Editoriale Libri Non di solo pane. Parole ed Eucaristia, alimento nel cammino (2007) e Educati all’amore. Itinerario biblico (2010). Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Contro la sciatica del cuore. Spunti biblici sulla divina misericordia (2015).
Il volume presenta un'edizione dei Salmi in ebraico, comprensiva di traduzione e traslitterazione.
La Bibbia, Scrutate le Scritture offre un metodo unico e fecondo per fare esperienza viva di Dio attraverso una ricca proposta di note, introduzioni, passi paralleli e percorsi tematici. Si tratta di una Bibbia unica al mondo perché: Valorizza la via della Scrutatio, sottolineandone l'autorevolezza con riferimenti puntuali e chiari, seguendo la tradizione rabbinica e patristica. Offre un'Introduzione generale che illustra con chiarezza i principi per una lettura orante della Bibbia. Nelle introduzioni ai singoli libri vengono presentati aspetti storici e letterari evidenziando come ciascuno di essi venga ripreso e riletto da un altro testo biblico. Contiene 380 "note di scrutatio-, veri e propri percorsi tematici all'interno dell'intera Scrittura su altrettanti temi biblici. Attraverso queste molteplici possibilità il lettore può costruire un'esperienza inedita e personalizzata e un metodo specifico di lettura del testo. Le note esegetiche-storiche-teologiche evidenziano che la Parola è "incarnata-: abita un tempo, una geografia, una condizione sociale, prediligendo quelle che aiutano a contestualizzare e a chiarire il testo. È la Bibbia più ricca al mondo di passi paralleli in numero e in ampiezza di associazioni che permettono accostamenti tra i due Testamenti, favorendo una lettura vitale. È pensata per una lettura orante della Parola, in un clima di ascolto e di dialogo con Dio. La veste grafica favorisce tutti gli elementi per la comprensione del testo. Sono presenti i sussidi di base necessari alla contestualizzazione dei testi: la tavola cronologica, un piccolo atlante, un elenco dei temi teologici di riferimento. Il tutto è aggiornato alle più moderne scoperte storico-archeologiche. Versione Ufficiale CEI. Edizione con copertina morbida olandese.
Nel Nuovo Testamento ci sono quattordici lettere che formano un corpus unitario che porta il nome dell'apostolo Paolo, noto come corpus paolino. Come è andato formandosi? Quali scritti appartengono a Paolo e al suo team missionario? Quali, invece, sono frutto delle comunità nate dalla sua testimonianza e dal suo ministero apostolico? Come e quando le quattordici lettere sono state progressivamente raccolte e tramesse, come un tesoro prezioso e imprescindibile, alla Chiesa universale? A queste e ad altre domande risponde la presente edizione che non si limita a offrire il testo integrale e il commento di tutto il corpus paolino ma ne ricostruisce la storia, il contesto, la rilevanza e l'impatto sulle comunità cristiane delle origini.
In questo studio l’autore propone una sua traduzione e un commento dell’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse di San Giovanni, tenendo conto anche delle rivelazioni private sugli ultimi tempi ricevute da veggenti riconosciuti dalla Chiesa, come la beata suor Elena Aiello, Teresa Musco, Luisa Piccarreta e altri. Accostarsi al libro dell’Apocalisse è impegnativo, perché è un testo chiuso alla logica umana. Si presenta come una “rivelazione”, tuttavia copre, maschera, confonde e nondimeno parla con franchezza, senza addolcire. La difficoltà a comprenderlo non è però nel libro, ma in noi stessi. Avviciniamoci dunque con animo ben disposto, con semplicità, e tutti i sigilli posti sul rotolo si romperanno senza difficoltà.
Note sull'autore
Rocco Quaglia è psicologo e psicoterapeuta, già professore ordinario di psicologia dinamica all’Università degli Studi di Torino. Si interessa dello studio della Bibbia da una prospettiva psicologica ed è autore di numerosi libri sull’argomento. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Qohélet, tremila anni dopo (Roma, 2023) e, per le Edizioni Segno, I cristiani per davvero e l’odio del mondo (2021).
Chi fu davvero Gesù di Nazareth, il giovane predicatore della Galilea che con la sua prima venuta ha cambiato per sempre la storia del mondo? Quale significato può assumere, per l'umanità del terzo millennio, il Regno di Dio che Egli ha annunciato? Ed è possibile che fenomeni della nostra epoca, unici e diversi, come gli sconvolgimenti climatici, l'accelerazione esponenziale della tecnoscienza, l'esplosione demografica, l'apostasia dell'Occidente, gli scandali nella Chiesa e gli avvistamenti di Ufo nei cieli, abbiano qualcosa a che fare con il messaggio profetico di Gesù? E inoltre: è plausibile che riusciremo a potenziare le nostre capacità fisiche e cognitive fino a raggiungere da soli, con i prodigi della scienza, una felice immortalità, come promettono i moderni profeti del transumanesimo, o accadrà prima, secondo quanto affermano le Sacre Scritture, un evento cosmico trascendente che trasformerà radicalmente le nostre esistenze? Questo libro vuole offrire delle risposte a queste domande, indagando il più grande dei misteri, quello che illumina tutti gli altri: l'Èschaton, il futuro ultimo, decisivo, che si manifesterà, come un nuovo inizio, alla fine della storia universale. Gesù di Nazareth duemila anni fa lo ha rivelato ai suoi discepoli. Oggi, in un mondo stregato dalla tecnica e inondato da tragedie e ansie "apocalittiche", questo futuro è l'unica speranza che ci invita a vivere il presente con audacia e fantasia.