
La celebre versione Vulgata di san Girolamo, in uso nella Chiesa latina per circa 1500 anni, nell'edizione preparata secondo i dettami del Concilio di Trento. Un testo che vanta il maggior numero di manoscritti (30.000 ca.) tra tutti i libri dell'antichità, studiato e citato da tutti i teologi occidentali del passato, elogiato dagli umanisti e usato come testo per la scuola, il primo a uscire dai torchi di Gutenberg (1455), dando inizio all'epoca della stampa. E testo di cui si è dovuto tener conto, a motivo dell'autorevolezza dei codici antichi usati da san Girolamo (seguace fino all'estremo dell'hebraica veritas), persino nel ricostruire gli stessi "testi originali" della Bibbia. Il volume contiene tutto l'Antico Testamento, tradotto da san Girolamo dai testi originali (con l'eccezione dei Salmi) e tutto il Nuovo Testamento nella revisione geronimiana. La presente edizione si colloca nella solco paolino-alberioniano che portò all'edizione della Volgata sisto-clementina del 1957 con le parole munite di accento, il che è un non piccolo vantaggio, specie oggi che sono diminuiti lo studio e la dimestichezza con il latino
La bellezza e la consistenza teologica di questa piccola, ma intensa, lettera paolina emergono chiaramente da questo ampio e articolato commentario, che raccoglie quindici anni di studio, ricerca e approfondimento. Pur indagando con grande perizia la dimensione letteraria del testo, attraverso gli strumenti della Filologia e della Retorica, l'autore dichiara però di non rivolgersi esclusivamente agli esperti della materia, "ma anche a tutti coloro - presbiteri, religiosi, suore e laici (e sono tanti!) - che vogliono conoscere meglio questo scritto nella sua lingua originale".
Frutto del lavoro di un'équipe di qualificati biblisti italiani, il volume si articola in tre parti. La prima prende in esame le forme e le tradizioni della spiritualità documentate nell'Antico Testamento: della Torah, deuteronomista, profetica, sapienziale, dell'apocalittica e del salterio. La seconda parte descrive come è stata concepita e vissuta l'esperienza della fede da alcune grandi figure - da Abramo a Mosé, da Giuditta a Ester, da Davide a Salomone - e da alcune categorie di persone - profeti e sapienti, sacerdoti e martiri - mentre la terza è dedicata alla lettura cristiana dell'Antico Testamento nei principali libri del Nuovo, nel periodo patristico e nella Chiesa di oggi.
Senza pretendere di essere un'enciclopedia esaustiva, l'opera, che si rivolge a un pubblico interessato e competente in teologia e non solo agli esperti di esegesi, si propone di essere completa nell'indicazione di prospettive e tematiche.
Descrizione dell'opera
Dai primi anni '90 don Cantoni inizia a lasciare i testi delle proprie omelie domenicali in chiesa, per rispondere a una precisa richiesta della gente: sono tante le persone, credenti e non, attirate dalle sue parole. Sin dagli anni '70, in un clima culturale favorevole ai fermenti del concilio, egli aveva posto la Parola di Dio a fondamento del progetto pastorale: la costruzione della comunità.
«Quella di don Agostino Cantoni è una predicazione che muove all'impegno per il cambiamento della realtà, a tradurre in opera il Regno di Dio che predilige gli ultimi. Un fatto concreto nella sua comunità è la scelta preferenziale degli handy».
Il testo raccoglie i suoi commenti ai vangeli, distribuiti nei tre anni liturgici. Sono pagine appassionate, ricche di interiorità e di profezia.
Sommario
Introduzione. Prefazione. La vita di don Agostino Cantoni. Le opere di don Agostino Cantoni. Tempo di Avvento. Tempo di Natale. Tempo di Quaresima. Settimana santa. Tempo di Pasqua. Tempo ordinario. Solennità e feste. (Anno A. Anno B. Anno C). Ascoli Piceno, 22 Novembre 2003. Natale del Signore 2007. Dopo Natale 2007.
Note sull'autore
AGOSTINO CANTONI (1925-2008), sacerdote dal 1948, consegue nel 1949 il dottorato in teologia allo Studio teologico del seminario di Crema, ove insegna fino al 1992. Consegue poi il dottorato in filosofia e la libera docenza in storia della filosofia moderna e contemporanea. Nel 1954 è assistente diocesano della FUCI e dal 1962 al 1972 insegna religione al Liceo classico "A. Racchetti" di Crema. Dal 1970 è parroco in Crema, dove traduce in gesti concreti la scelta preferenziale per gli ultimi, in particolare poveri, disabili e immigrati. Nel 1980 si reca per la prima volta in Guatemala; a questo seguiranno altri viaggi missionari. Nel 1982 viene fondato il Gruppo Handicap San Giacomo, di cui don Agostino rimane presidente per tutta la vita; membro della Fraternità sacerdotale "Jesus Caritas", collabora alla rivista omonima e a Servitium. Tra i suoi scritti filosofici e teologici: Michele Federico Sciacca. Trascendenza Teistica e Filosofia Cristiana, SEI, Torino 1960; Il problema Teilhard de Chardin, scienza-filosofia-teologia (n. 9), Editrice Marzorati, Milano 1969; Pierre Teilhard de Chardin. Saggi di Antropogenesi (n. 20), Editrice Benucci, Perugia 1994; Gabriel Madinier. Realismo della Significanza, (n. 12), Editrice Benucci, Perugia 1979; inoltre ha pubblicato: Aneddoti di casa nostra, Arti grafiche cremasche, Crema 2001; Il bruco e la farfalla ovvero la speranza, Arti grafiche cremasche, Crema 2002; Preghiamo il Vangelo, Tipografia Trezzi, Crema 2005; La pastorale è un'arte: lettura dei segni dei tempi, Tipografia Trezzi, Crema 2005; I Vangeli della Speranza, Tipografia Trezzi, Crema 2006.
Testo greco, neovolgata latina, analisi filologica, traduzione italiana. Strumento di lavoro che permette un accostamento diretto al Vangelo nella lingua nella quale e giunto a noi
François Mauriac ci presenta un Gesù lontano da qualsiasi tipo di intellettualismo o storicismo e invece vicinissimo alla vita e all'umanità ferita dell'uomo. Il racconto si snoda veloce e fedele lungo il percorso segnato dagli appunti evangelici, cogliendo l'umanità e la divinità di Gesù attraverso le pieghe e gli istanti degli incontri e dei rapporti che egli intraprese nei suoi anni di vita terrena. Come ebbe a rimarcare il cardinale Paul Poupard, "tutto il talento del geniale romanziere è già presente in questa Vita di Gesù. Le scene della samaritana e dell'adultera, del cieco nato e del buon samaritano, del figliol prodigo e del giovane ricco sono di una bellezza meravigliosa e sconvolgente". Così si può seguire il cammino terreno di Gesù, fino alla via crucis e poi alla resurrezione, quel fatto prorompente che anticipa la permanenza e l'immanenza amorosa di Gesù nella storia.
La poesia è una modalità specifica di immaginare il mondo o una peculiare modalità di pensiero, dotata di un proprio dinamismo e di una specifica forza. Questa generalizzazione rimane vera tanto per Geremia o per i Proverbi quanto per Byron o Baudelaire. Purtroppo lo status di scrittura sacra che la Bibbia detiene nel mondo occidentale ne ha scoraggiato la percezione come di un corpus letterario che si serve della poesia per far accadere dei significati. Raramente l’ammirazione della maestosità della poesia biblica è stata accompagnata dalla comprensione che i valori spirituali, intellettuali ed emozionali della Bibbia sono inseparabili dalla forma loro conferita nei testi poetici.
L’esegeta e critico letterario di Berkley passa in rassegna tutti i generi poetici contenuti nella Bibbia, dai Salmi ai Proverbi, dagli oracoli profetici alle invettive di Giobbe e a quel «giardino della metafora» che è il Cantico dei Cantici.
Finalmente un’opera che aiuta a comprendere più pienamente la forza straordinaria di questi antichi testi, i complessi e i sostanziali legami tra il vettore poetico e la visione religiosa dei poeti, e il ruolo cruciale svolto dal corpus della poesia biblica nella crescita complessiva della tradizione letteraria occidentale.
Destinatari
Studiosi biblici.
Autore
Robert Alter è professore di letteratura comparata e di letteratura ebraica all’Università della California, Berkeley. I suoi studi sono divenuti opere di riferimento; tra gli altri vanno ricordati L’arte della narrativa biblica, Canon and Creativity. The Bible and Modern Writing, e The Five Books of Moses.
I Salmi sono un "libro di canti di lode", come lo chiama la tradizione giudaica. In realtà, esso contiene una lunga serie di suppliche individuali e collettive, cioè una lunga lode al Signore nel cuore della "notte", quando donne e uomini, avviluppati dall'angoscia e presi dal dubbio, avvolti dal pericolo e dall'oppressione, dalla morte e dalla lontananza da Dio, gridano a lui in attesa che giunga l'aurora. I Salmi, conservati come parte del canone - la regola di fede del popolo ebraico - sono anche Parola di Dio per ogni uomo e donna. Questo nuovo commentario di T. Lorenzin, pur inserendosi nella tradizione italiana, studia i singoli salmi come testi "canonici", cioè come parte del Salterio.