
Descrizione dell'opera
Tutti i libri del Nuovo Testamento, pur nella loro varietà, fanno esplicito o implicito ricorso alle Scritture di Israele. Questo dato ha conseguenze rilevanti non solo per il fenomeno biblico in sé, ma anche per la teologia e la vita della Chiesa.
Come prima conseguenza, non si può considerare adeguatamente il NT in generale, né ciascuno degli scritti neotestamentari in particolare, senza tenere in debito conto il loro costante riferimento a qualcosa che li precede. Per altro verso, le Scritture d’Israele sono così diventate “parte” integrante del NT, e assumono negli scritti neotestamentari un ruolo particolare. Non da ultimo, il ricorso alle Scritture nel NT può offrire una finestra di apertura e comprensione su una questione che sembra giunta a un vicolo cieco, quella della possibilità di leggere e comprendere la Bibbia come un unico corpus, e da qui la possibilità di una teologia biblica dei due Testamenti.
Il documento della Pontificia commissione biblica Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana (2001) sottolinea come senza l’Antico Testamento, il Nuovo sarebbe indecifrabile, una pianta senza radici. Il volume contribuisce ad accrescere questa consapevolezza. Esso nasce dal desiderio di comprendere l’unità dei due Testamenti, come fondamentale chiave ermeneutica di tutto il fenomeno biblico.
Sommario
Presentazione. I. Il ricorso alle Scritture di Israele nel Nuovo Testamento. Un’introduzione. 1. Constatazione del fatto. 2. Interpretazione del ricorso all’Antico Testamento. II. Quattro saggi sul ricorso alla Scrittura nel Nuovo Testamento. 1. Gesù e le Scritture: la testimonianza dei sinottici (L. Sánchez Navarro). 2. Is 6,9-10 nel Nuovo Testamento (C. Jódar Estrella). 3. L’uso del Salmo 69 nel Vangelo di Giovanni (I. Carbajosa). 4. Le Scritture in Rm 9 (F. Belli). III. Il ricorso alle Scritture nei libri del Nuovo Testamento. Brevi schede. 1. Vangeli sinottici e Atti degli apostoli. 2. Vangelo secondo Giovanni. 3. Corpus Paulinum. 4. Lettere cattoliche. 5. Apocalisse di san Giovanni. IV. Bibliografia sul ricorso alle Scritture nel Nuovo Testamento. Indici.
Note sugli autori
Filippo Belli (Milano 1963) insegna introduzione alla Sacra Scrittura e greco biblico alla Facoltà teologica dell’Italia Centrale (Firenze).
Ignacio Carbajosa (Murcia 1967) insegna Antico Testamento alla Facoltà di teologia San Damaso ed ebraico biblico all’Istituto di filologia classica e orientale San Giustino (Madrid).
Carlos Jódar Estrella (Jaén 1966) insegna Sacra Scrittura alla facoltà di teologia della Pontificia Università della Santa Croce (Roma).
Luis Sánchez Navarro (Madrid 1965) insegna Nuovo Testamento alla Facoltà di teologia San Damaso (Madrid) e all’Istituto Giovanni Paolo II per il matrimonio e la famiglia (Roma).
Descrizione dell'opera
Gesù è nato, vissuto, morto e risorto in Asia, ma viene normalmente percepito come espressione della cultura occidentale. La rapida diffusione del cristianesimo in area greco-romana e il successivo forte ridimensionamento delle Chiese d’Oriente – si pensi ad esempio all’esperienza della Chiesa siriaca – hanno fatto sì che la Buona Novella varcasse nuovamente la soglia del continente asiatico ad opera di missionari occidentali, spesso in tempo di colonizzazione.
Se l’universalità di Gesù non è più messa in discussione a livello teorico, il cammino di inculturazione del suo messaggio non si è certamente concluso. Il volume guarda alla figura del Maestro attraverso gli occhi di un orientale, utilizzando soprattutto la categoria delle immagini, già suggerita dai vescovi asiatici in occasione dell’Assemblea speciale del sinodo per l’Asia (1998).
In un’epoca in cui sempre più persone sono affascinate dalle ricchezze del pensiero dell’Oriente, il volume aiuta a riscoprire il volto orientale di Gesù, che di quella terra è figlio.
Sommario
Da Chennai. Introduzione. 1. Immagini di Gesù nella storia cristiana. 2. Immagine di Gesù proposte da credenti asiatici non cristiani. 3. Gesù, il saggio. 4. Gesù, la via. 5. Gesù, il guru. 6. Gesù, il satyagrahi. 7. Gesù, l’avatar. 8. Gesù, il servo. 9. Gesù, il compassionevole. 10. Gesù, il danzatore. 11. Gesù, il pellegrino. Bibliografia. Ringraziamenti.
Note sull'autore
Michael Amaladoss è sacerdote della Compagnia di Gesù, nato in India, a Tamil Nadu. Ha scritto 22 libri e circa 350 articoli; tra i volumi ricordiamo Making Harmony: Living in a Pluralist World; The Dancing Cosmos: A Way to Harmony; Peace on Earth e We Believe. È stato consigliere generale della Compagnia e al presente è direttore dell’«Istituto di Dialogo con le Culture e le Religioni» a Chennai (India).
Questo libro si propone di individuare in quale modo, nella seconda metà del I secolo d.C., gli evangelisti sentono il bisogno di consolidare il senso identitario delle comunità cristiane alle quali appartengono. Dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme, nel 70 d.C., i seguaci del nuovo movimento sorto dopo la morte e la risurrezione di Gesù di Nazaret avvertono la necessità di fare memoria delle loro origini e ribadiscono nella fede nel Cristo risorto ciò che li distingue dai giudei e dai gentili. La prima parte del volume prende in esame i racconti evangelici della risurrezione per enucleare la prospettiva teologica con la quale ciascun evangelista contribuisce a definire l'identità della comunità destinataria del suo scritto. La seconda parte esamina le tradizioni della scoperta della tomba vuota e degli incontri tra i discepoli e il Risorto, infine l'ultima parte riassume le conseguenze cristologiche, teologiche ed etico-antropologiche della risurrezione di Gesù.
Descrizione dell'opera
Il commento al libro dell'Esodo è stato concepito come una meditazione, non rinunciando a tenere conto delle acquisizioni dello studio esegetico storico-critico, anche più recenti. Parallelamente alla trilogia dedicata al libro dei Salmi l'autore si muove, quindi, in ambito spirituale.
La sua interpretazione si giova del metodo della lectio divina, tipico della tradizione monastica e affianca al versetto biblico, come nelle raccolte antiche chiamate Glosse, brani tratti da vari autori e dalla tradizione dei Padri: opere ascetiche, omelie.
Gli spunti offerti intendono allenare il lettore a elaborare altri pensieri con la propria intelligenza spirituale: terminato il percorso pedagogico, alla scuola degli autori spirituali, anche il lettore dovrà «entrare nella tenda, avvolta dalla nube, accogliere la presenza del Signore e parlare con lui, come un uomo parla al suo amico» (dalla Premessa).
Sommario
Premessa. I. Il Dio, liberatore potente. 1. Israele in Egitto. 2. Vocazione e invio di Mosè. 3. Segni e prodigi in Egitto. 3. L'evento della liberazione. II. Il Dio che accompagna. 1. Il percorso verso la terra. III. Il Dio dell'Alleanza. 1. La stipulazione dell'Alleanza. 2. Il codice dell'Alleanza. 3. Ripresa del cammino verso la terra. 4. L'Alleanza infranta e rinnovata. Bibliografia.
Note sull'autore
Vincenzo Bonato, monaco camaldolese, insegna patrologia alla Facoltà teologica dell'Italia settentrionale (Milano). Presso le EDB ha curato le Omelie sul Cantico dei cantici di Gregorio di Nissa (1995), ha pubblicato I Salmi nell'esperienza cristiana: I. Salmi 1-40, II. Salmi 41-88, III. Salmi 89-150 (2008) e Il cantico dei cantici. Significato letterale, teologico e mistico (2009).
Il volume prosegue il percorso iniziato con le tre precedenti pubblicazioni sui Vangeli sinottici e lo Zen. Non si tratta di un sistematico confronto fra il cristianesimo e il buddhismo, ma di una meditazione sull'esistere, attingendo dall'esperienza della vita: un riprendere le domande di fondo che la vita ripropone ogni giorno "versandovi sopra" l'annuncio del Vangelo, ascoltato con il cuore vuoto dai rumori grazie all'atteggiamento religioso dello Zen.
Un libro sulla liberta-liberazione nel pensiero dei Padri della Chiesa. Piano generale dell'opera: Ama et fac quod vis! (Panimolle); Liberta-Liberazione nello Gnosticismo (G. Sfameni Gasparro); La Liberta nei Padri della Chiesa (secc. II-VII) (V. Grossi); La liberta dalla legge di Mose nella Letteratura Cristiana dei primi secoli (S. A. Panimolle); L'uomo libero e liberato, secondo Clemente Alessandrino (M.G. Bianco); Liberta-Liberazione negli scritti di Origene (M.I. Danieli); Liberta e Liberazione in S. Ilario di Poitiers (L.F. Ladaria); Il dono della liberta e la responsabilita dell'uomo secondo sant'Ambrogio (A. Bonato).
Un libro sul male, il maligno, il peccato nella Bibbia. Piano generale dell'opera: - Liberaci dal Maligno! (S.A. Panimolle); - Male-Maligno-peccato nell'Antico Testamento (M. Cimosa); - Il Male/Maligno e il peccato negli scritti giudaici intertestamentari (F. Manns); - Male/Maligno-peccato nei vangeli di Matteo, Marco, negli scritti paolini e nelle lettere cattoliche (R. Fabris); - Male-Maligno-peccato negli scritti di S. Luca e di S. Giovanni (S.A. Panimolle); - Male-Maligno-peccato nell'Apocalisse (T. Vetrali).
Il libro
Piano generale dell'opera
Padre, custodisci i miei discepoli dal Maligno!
(S.A Panimolle)
Male-Maligno-peccato nei Padri greci dei primi secoli
(V. Lombino)
Male-Maligno-peccato nei Padri occidentali del II e III secolo
(E. Peretto)
Male-Maligno-peccato in Clemente Alessandrino
(M.G. Bianco)
Male-Maligno-peccato nell'epoca di Origene
(G. Bendinelii)
Il male, il peccato, il Maligno nei Padri cappadoci
(F. Trisoglio)
Male-Maligno-peccato nei Padri antiocheni
{P. Carrara)
Antropologia teologica e soteriologia: presenza del Maligno e conseguenze della colpa d'origine nell'opera di s. Ambrogio
(A Sonato)
La problematica del male-Maligno-peccato in s. Agostino
(V. Grossi)
Il libro
Gioisci, piena di Grazia! (S.A. Panimolle)
La presenza e la funzione della Madre del Messia nell'Antico Testamento. Principi per la ricerca e applicazioni (A. Serra)
Maria vergine nel Nuovo Testamento (S.A. Panimolle)
II Magnificat (Lc 1, 46b-55) (A. Valentini)
Maria di Nazaret nel vangelo di Luca (A. Serra)
La Madre del Messia in Apocalisse (T. Vetrali)
1Cor 2,6-16 è uno dei brani più complessi e interessanti all'interno della prima lettera ai Corinzi. Gli studiosi si sono posti diversi interrogativi sulla funzione di questi undici versetti, giungendo però a conclusioni discordi. Il presente studio è un viaggio che conduce a scoprire in questa pericope la definizione che san Paolo dà del credente: colui che, attraverso il dono dello Spirito, può discernere nel Crocifisso non un segno di scandalo e stoltezza ma la manifestazione della salvezza di Dio, donata gratuitamente all'uomo.
Il grande simbolo di Babilonia di Apocalisse 17-18 viene accolto come criterio di lettura della storia, uscendo dalla diatriba identificativa tra Roma e Gerusalemme. La vibrante parola del veggente di Patmos chiama a fare nuove operazioni di "apocalisse/svelamento", a vivere quell'esperienza di "divenire nello Spirito" che ci abiliti a una lettura sapienziale degli eventi odierni, dove con "mente e sapienza", riconoscere la nostra posizione davanti a Babilonia e i nostri compromessi con essa. Uscire oggi da Babilonia, non può che essere l'impegno quotidiano di ogni credente e di ogni comunità, perché con Cristo un mondo nuovo è iniziato: è Gerusalemme! E noi possiamo tesserne fin d'ora il vestito nuziale, con le nostre opere giuste.

