
L'autore ricompone, tratto dopo tratto, le fattezze del Cristo e men disegna con molta verosimiglianza la figura umana. Egli vaglia attentamente le affermazioni della Valtorta per quanto riguarda la Passione del Cristo e i riflessi laceranti dei tormenti del suo corpo, dal sudore di sangue fino alla morte di Croce. Inoltre interroga i sindonologi più quotati, medici illustri, chirurghi… e ascolta come in preghiera il pensiero dei pontefici da Pio XI a Paolo VI. Alla fine viene fuori un'indagine approfondita, da cui affiorano particolari impensati e precisazioni di grande interesse che, oltre a ritrarci il Cristo, quale dovette apparire agli uomini del suo tempo, ci fanno rivivere con più comprensione e amore il dramma della sua Passione.
"Qohelet Rabbah" cerca di dare ragione delle tante enigmatiche affermazioni di Qohelet (Ecclesiaste), uno dei testi più enigmatici della letteratura biblica. Redatto in Palestina tra VIII e IX secolo e.v. in ebralco e aramalco, il Qohelet Rabbah, qui tradotto per la prima volta in italiano, è un midras esegetico che analizza e interpreta il testo di Qohelet da vicino, versetto per versetto, addirittura parola per parola, servendosi di materiale tratto da midrasim più antichi - soprattutto Genesi, Levitico e Lamentazioni Rabbah - e da altre opere della tradizione rabbinica, tra cui i Talmudim di Palestina e di Babilonia e i Pirqé Avot.
La Bibbia è uno dei punti di riferimento della cultura universale e per ebrei e cristiani una radice essenziale della loro fede. Nella nostra epoca l'attenzione ai testi biblici è in fase di evidente incremento anche se in molti ambienti delle Chiese e delle società civili ancora non si è compresa la straordinaria portata umanizzante che può avere un confronto serio ed appassionato con la Bibbia e i valori etici ed estetici che vi vengono proposti. Il saggio che qui viene prospettato vuole essere una riflessione ecumenica ed interreligiosa, radicata nella storia della cultura occidentale senza chiusure verso altre contesti geografici, di genere altamente divulgativo. Questo libro ha lo scopo di aiutare un novero ampio di persone, molto eterogenee, a iniziare o sviluppare un rapporto stimolante e suggestivo con le Scritture della Bibbia ebraica, Primo Testamento e del Nuovo Testamento, cercando di evitare forzature culturali, arroccamenti ideologici e moralismi senza futuro. Tutto questo sarà perseguito tramite un confronto sintetico con tante questioni di ordine storico e di valore contemporaneo, nella consapevolezza, comune a tutte e tutti coloro che collaborano al volume, che i testi biblici possono dire cose importanti anche alla vita delle donne e degli uomini di oggi.
Il libro descrive gli incontri che Gesu fa con 40 personaggi dei Vangeli. Utile per preparare omelie e riflessioni sulla Parola. La natura propria del libro e data dal sottotitolo: Parole di vita per l'uomo d'oggi", con una accentuazione, se possibile, marcatamente giovanile. Sono incontri che Gesu fa con vari personaggi dei Vangeli, familiari al lettore o lontani, simpatici o tutt'altro, ma sempre veri e interessanti. 40 incontri che lasciano il segno, e che comunicano una "Parola per vivere", rivolta soprattutto ai giovani. Con rapide pennellate l'Autrice illustra la "trama" essenziale dell'incontro, le psicologie dei personaggi, le risonanze esistenziali per il nostro attuale vivere da cristiani. Ogni "Incontro" e illustrato da una immagine, tratta dall'iconografia della storia dell'arte, in riferimento ai soggetti protagonisti. "
Raccolta di meditazioni sulla figura di San Paolo in linea con la Chiesa. Queste meditazioni, scritte da noti biblisti e presentate nel corso del programma Orizzonti cristiani" della Radio Vaticana nella Quaresima del 2009, approfondiscono la figura di San Paolo in linea con la Chiesa, che nell'Anno Paolino rimedita la fede e le opere dell'Apostolo delle genti per trarre nuovo slancio alla propria missione. "
“Impara a conoscere il cuore di Dio
nelle parole di Dio”
(Gregorio Magno)
“Le istanze che il libro pone circa la Scrittura e la sua lettura sono attualissime: un rapporto equilibrato tra i due Testamenti; il ricorso alla tradizione, sia ebraica che cristiana; la liturgia come ambito vitale della Scrittura; il rapporto tra Spirito santo e Scrittura; la dimensione escatologica come costitutiva della struttura delle Scritture; l’articolazione tra pluralità e unicità della Bibbia. Proprio di questo oggi vi è bisogno nelle comunità cristiane: di una lettura delle Scritture che sappia ordinare la molteplicità biblica attorno a un centro unificante, di una lettura che recuperi la pagina biblica al problema del senso e la renda parlante per la vita del credente e della chiesa”.
(dalla “Prefazione” di Luciano Manicardi)
Louis Bouyer (1913-2004), teologo, è stato professore all’Institut Catholique di Parigi fino al 1963, e ha insegnato anche in Inghilterra, Spagna e Stati Uniti. Al concilio Vaticano II fu consultore per la liturgia, poi collaborò con la Congregazione per il culto divino e il Segretariato per l’unità dei cristiani. Nel 1999 l’Académie française lo premiò per l’insieme della sua opera. Presso le nostre edizioni è uscito anche Architettura e liturgia (1994).
L'Apocalisse di Giovanni è incontestabilmente il libro del Nuovo Testamento che ha ispirato di più l'immaginario cristiano del nostro occidente. La misteriosa interpretazione dei suoi simboli incuriosisce e la ricchezza delle sue immagini impressiona. Come l'angelo inviato a Giovanni per guidarlo nelle sue visioni, questo lessico, con le sue sessanta voci, apre al lettore infiniti itinerari all'interno dell'inesauribile opera del veggente di Patmos e del resto delle Scritture: un invito a guardare la storia alla luce dell'ultima rivelazione della Bibbia, lasciandosi portare dai suoi simboli e dalla loro potenza evocatrice.
I grandi libri, sempre, aprono in noi sentieri imprevisti che possiamo a nostra volta imboccare. Poiché non si torna intatti dalla lettura dei grandi libri: il lettore, infatti, è letto dai libri che legge. Leggendo impariamo anche a leggerci, e possiamo così vedere noi stessi in modo diverso. Questo vale ancor più nel rapporto di fede con le Scritture: tramite le pagine di questo libro impariamo a lasciarci leggere con autorità dalla Bibbia, la quale contiene una Parola il cui sguardo può destabilizzarci e imprimere una svolta feconda nella nostra vita.
Quello che qui viene tradotto è il testo quasi integrale del più antico e autorevole commento rabbinico all'Esodo, noto come Mekhilta, nella versione attribuita a Rabbi Shim'on bar Jochaj, il più radicale dei discepoli di Rabbi 'Aqiva e colui che diventerà il principale ispiratore della mistica ebraica, al punto da essere considerato l'autore anche dello Zohar. Sulla Mekhilta si è basata tutta la tradizione esegetica successiva, compresi i commentatori medievali. In quest'opera a più mani, frutto della discussione che ha occupato almeno quattro generazioni di rabbini, possiamo ritrovare i frutti di una ricerca appassionata del senso delle Scritture che non di rado raggiunge risultati di grande valore teologico e offre numerosi spunti per una lettura semplice e feconda del testo biblico.
"Tu, chi sei?", è la domanda che gli interlocutori pongono a Gesù. "Io sono", è la risposta che Gesù declina nel corso di tutta la sua vita. Nel Vangelo secondo Giovanni "Gesù non è un mediatore della vicinanza di Dio, ma la presenza stessa di Dio, il suo volto; non è un paradigma alto dell'umano, ma l'uomo in verità". Dal "Tu, chi sei?" prende così forma e si svela la domanda da sempre presente nelle nostre profondità: io chi sono? Noi chi siamo? L'autore ripercorre il quarto vangelo per accompagnarci di fronte a quell'"Io sono" che può illuminare l'essere umano, mendicante di luce.
In questo volume l'autore raccoglie una selezione di meditazioni su vari personaggi noti e meno noti dell'Antico e del Nuovo Testamento. Commenti originali, mai scontati, queste pagine aprono uno spazio nella vita di chi legge affinché avvenga una Parola altra, diversa dai discorsi abituali, una Parola di vita e di desiderio che possa guarire coloro che la vita ha ferito. Questa Parola è il Cristo stesso che viene a insinuarsi nelle fenditure della nostra esistenza, nelle brecce che talora si aprono in noi, per far udire parole di perdono che chiamano a conversione, parole di speranza che permettono di rialzarsi e di continuare ad avanzare verso ciò che è vivo in noi e davanti a noi.
Come leggere il libro di Osea, che per gli antichi è un profeta scandaloso e per noi resta difficilmente comprensibile? L'autore del volume ci accompagna in questa lettura di un testo che è, nell'originale ebraico, molto difficile, pieno di arcaismi e di parole rare, e mal conservato. Per questo, cercare di interpretarlo "richiede un notevole sforzo" di sapienza e intelligenza, insieme a una necessaria libertà. È attraverso la propria vicenda personale che Osea matura la propria comprensione dell'amore di Dio, cioè della sua misericordia. Non si tratta di un vissuto facile. Soprattutto è quasi impercettibile la linea di demarcazione tra esperienza personale e comprensione teologica, tra l'umano anche troppo umano e il divino, tra lo psichico e lo spirituale. Tanto più che Osea è il primo a comunicarci questa esperienza, è il primo a leggere il rapporto con Dio come un'esperienza sponsale. Per questo egli è un profeta: è l'inventore di un nuovo rapporto con Dio.

