
È questo il terzo gruppo di Salmi di "Spaccati di vita", detto dei Graduali; quindici Salmi, quindici gradini, perciò graduali, necessari per salire al colmo del Tempio di Gerusalemme, che significa avviarsi verso il Monte Santo, la Città del nostro Dio. È Cristo stesso la cima del sacro Monte. Il commento di Cassiodoro, tutto intriso di venature trinitarie, cristologiche ed ecclesiologiche, fluido e profondo, senza dubbio uno dei più noti della storia della Chiesa, accompagna passo dopo passo, gradino per gradino, la salita, col progressivo avanzare del cristiano fedele nel cammino dello spirito. Il traduttore A. Caruso chiude con questa terza pubblicazione "Spaccati di vita", I Salmi delle Ascensioni, questo piccolo saggio della grande opera di Cassiodoro, il Commento ai Salmi.
Pagine ricche di riflessioni, catechesi, meditazioni nei ritiri ed esercizi spirituali, tenuti in molti anni, su brani della Sacra Scrittura, scelti di volta in volta per il ministero della Parola, da cui scaturiscono gli insegnamenti per la vita cristiana. La finalità è la condivisione del frutto di un lungo contatto con la Parola di Dio, grazie alla sollecitazione del Concilio Vaticano II che, con la costituzione dogmatica Dei Verbum sulla divina rivelazione, ha insegnato a riscoprirne il valore nella vita della Chiesa e di ogni credente. I contenuti sono biblici e le riflessioni non hanno sfondo moralistico, richiamano il Magistero e hanno attinenza con la vita del credente. Le riflessioni, raccolte per temi, si riferiscono al mistero dell'Incarnazione, alla Pasqua, alla missione, alla vita cristiana come cammino di santità, alla fede, alla carità. Dei brani presi in esame, di cui si presuppone l'esegesi, si fa una lettura pastorale e spirituale, sollecitando un coinvolgimento etico per lasciarsi convertire giorno dopo giorno dalla Parola di Dio.
Questo testo non è propriamente un nuovo commento alla Prima lettera di Pietro. Non offre una nuova proposta di struttura della lettera, non contiene erudite note di critica al testo originale, non propone le diverse proposte interpretative della recente esegesi o le discussioni ancora aperte sui punti controversi. Non è neppure un corso di esercizi spirituali che, muovendo dalla Prima lettera di Pietro, articola poi una serie di meditazioni che aiutino a focalizzare alcune tematiche. Lo scritto che Francesco Rossi de Gasperis ci offre è piuttosto uno strumento per aiutare a entrare nell'ascolto di questa epistola petrina col metodo, antichissimo e sempre vivo, della lectio divina. Metodo per "pregare la Parola" che egli scoprì in un corso di esercizi spirituali che fece nel lontano 1966 con Giuseppe Dossetti e Umberto Neri: «Da allora mi immersi con immensa gioia nel mare della lectio divina fatta con l'aiuto dei passi paralleli, e l'ho fatto per tutta la vita». Il pregio del presente lavoro è quello di essere uno scrigno, dal quale trarre perle "evangeliche" dotate di straordinaria bellezza. Una vera miniera per entrare nel "mondo della Bibbia" e ricomprendere e purificare i nostri vissuti come discepoli di Gesù Messia, liberandoci da atteggiamenti mondani o da schemi clericali.
Tra i molti scritti pubblicati del Cardinale C.M. Martini riguardanti il Vangelo di Luca, il presente ha un carattere particolare: il riferimento ignaziano e il tentativo di fondare il cammino spirituale del discepolo in Luca con le tappe propose dagli Esercizi. Oggi è chiaro più che mai che all'uomo non basta conquistare la libertà senza imparare ad usarla correttamente, perché illuminata dalla verità, in comunione con Dio e con gli uomini. E la verità non è verità ideologica ma è una Persona: Gesù Cristo, che unico ci fa liberi fin nel nostro essere più profondo.
Tornare al testo ignaziano non va inteso in senso puramente storico o letterario e meno ancora estetico, quanto piuttosto come rinnovato impegno a contribuire allo sforzo di tutta la Chiesa per la nuova evangelizzazione a partire dalla libertà interiore, fondamento di tutte le altre libertà.
Gli studiosi approfondiscono in genere il tema delGli studiosi approfondiscono in genere il tema del
culto in Paolo, principalmente interessati ad evi-denziare il fadenziare il fatto che egli lo distacca dal tempio, dairiti per applicarlo alla vita e a metterne in risalto lemodalità pratiche di viverlo. La presente monografiaaffronta il tema sotto un’altra angolazione: quellaconcernente il ruolo che il culto gioca nel pensareteologico di Paolo, nella concezione, nella difesadel suo ministero di evangelizzatore dei gentili. Es-sa argomenta ponendosi anzitutto la questione delrelazionarsi di Paolo all’Antico Testamento, alleScritture d’Israele. In tale orizzonte mette in luceche egli, nel trattare della specificità del culto, nonsi rifà all’Antico Testamento al fine di trovarvi provenecessarie per la dimostrazione di determinate tesi,né si avvale del modello “promessa-adempimento”o del cosiddetto metodo intertestuale; piuttosto ri-prende dall’Antico Testamento il linguaggio cultualefacendosi guidare da un principio che si può defini-re “continuità nella novità cristica”. In merito il pre-sente saggio sottolinea la strategia argomentativadell’apostolo - la quale procede con acute dimo-strazioni teologiche, differenti a seconda delle variecircostanze pastorali - e rimarca la preoccupazionedel pastore e del teologo di comprovare, nei conte-sti delle chiese alle quali si rivolge e davanti ai suoiavversari, che con Cristo il culto non è più connes-so con la circoncisione, la Legge; non è più unaprerogativa esclusiva di Israele. Adesso, è relazio-nato al Vangelo che è potenza Dio per la salvezzadi qualsiasi credente, del Giudeo prima e poi delGreco, con il sacrificio di Cristo sulla croce. Inquesto contesto la monografia delinea la relazionetra soteriologia giudaica e soteriologia paolina nellasua originalità e fa emergere in filigrana la metodo-logia ermeneutica del fare teologia di Paolo.
L'analisi con dovizia di particolari e rigore scientifico del tessuto della Sindone.
L'ampia ricerca condotta sul testo biblico intende comprovare prima di tutto che la Bibbia non solo non sottovaluta l'esperienza mistica, ma ne è tutta intessuta. Per dire questo l'autore deve affrontare previamente l'argomento spinoso della definizione dell'esperienza mistica, arrivando a proporre di essa un'accezione larga: ogni autentico incontro con Dio è per sua natura esperienza del suo mistero; dunque è comprensibile come esperienza mistica. Inoltre, siccome la Bibbia contiene la storia della salvezza che a incominciare da Israele si è quindi aperta con Cristo a tutte le genti, l'Autore rilegge con occhio storico e teologico le pagine bibliche che più chiaramente riflettono un'esperienza del mistero di Dio, a partire da quelle che la critica ritiene letterariamente più antiche fino ai testi ultimi del Nuovo Testamento. Emerge così un ampio affresco della rivelazione biblica, riletta secondo la sua originale scansione storica e rivisitata attraverso la chiave di lettura dell'esperienza mistica.
This book is intended as a practical resource for students who wish to advance their knowledge of New Testament Greek beyond the introductory level. In the discussion of each grammatical topic, a brief explanation is followed by several textual citations that illustrate the linguistic usage under examination. The selection of materials and the manner of presentation are the fruit of the author's experience in teaching Attic and Koine Greek in various academic settings. It is hoped that whatever profit may come to those who use this manual will provide further confirmation of the value of precise and well-informed grammatical analysis within the complex task of biblical exegesis.
Il libro del discepolo Giovanni, riscoperto nel suo testo originale greco, continua a suscitare stupore, come quando apparve 1800 anni fa. Innanzitutto, era Giovanni l'autore? Il libro appare in realtà come opera di una donna: forse Maria Maddalena? Considerato il primo dei Vangeli, l'ispiratore di tutti i successivi, questo testo sottolinea l'importanza della sete di conoscenza, auspica la costruzione di una meravigliosa salute mentale e fisica, sottolinea il dovere di compiere miracoli per trasformare completamente la propria esperienza e il mondo intorno. La tecnica di interpretazione di Igor Sibaldi è quella del dialogo diretto con gli "Spiriti del Libro".

