
E' la narrazione di fatti storici, un vero e proprio trattato di storia delle religioni che viene trasformato, dalla penna dell'autore, in un romanzo che lascia sempre il fiato sospeso. Franz Werfel credeva nell'amore tra gli uomini, nell'unita' spirituale degli esseri viventi, in una pace possibile, in una possibile redenzione. Per questo fu un perseguitato; e per questo non si sottrasse al fascino di un uomo che invoco' verita' e giustizia tra la gente che amava il sopruso e la menzogna: Geremia (nel romanzo Jiermijah), il profeta dell'esilio babilonese. Un altro poeta e narratore, ebreo come Werfel, aveva esaltato Geremia: Stefan Zweig, e anch'egli fu bandito e braccato come un nemico dell'umanita'. Quello di Zweig era un dramma per le scene, questo invece e' un romanzo, quale l'autore di I 40 giorni di Mussa Dagh", di "Bernadette", di "Nel crepuscolo di un mondo" sa immaginare e colmare di fascino, fantasia e potenza evocativa... "
ARTICOLI
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G. ROSSE, "Ebrei" ed "Ellenisti" nella Chiesa di Gerusalemme
OSSERVATORIO BIBLICO
G.J. BROOKE, The Scrolls from Qumran and their Contemporary Context: A Selective Biographical Survey 2000-2014
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