
Quattro brevi racconti. Quattro versioni di uno stesso dramma. Quattro variazioni sul tema della fede nel Messia Gesù. Giancarlo Gaeta, partendo dalla sua traduzione pubblicata nella collana "I millenni" con il testo a fronte, ha curato un'edizione che favorisce la comprensione dei caratteri specifici della letteratura evangelica. Con un'ampia introduzione condensa le informazioni relative alla storia della tradizione evangelica e l'esposizione dei procedimenti redazionali posti in atto dagli evangelisti al fine di dare forma alla vicenda di Gesú secondo le loro specifiche comprensioni. Per una più rapida consultazione l'apparato di commento è stato proposto in forma ridotta, direttamente in calce ai testi.
«Rialzati, alza la fronte, sta' in piedi, non restare una donna curvata» cosí dice idealmente Gesú alla donna malata in sinagoga, e cosí dice idealmente a ogni donna. In ogni tempo e in ogni luogo. Conoscere la storia della donna curva o di quella malata di emorragia uterina, della samaritana o dell'adultera, della donna straniera o dell'apostola degli apostoli, ci dice moltissimo di Gesú e di come il suo magistero incida sulla nostra vita. Il suo esempio, infatti, ci potrebbe di nuovo insegnare «a camminare insieme nella diversità riconciliata e la convivenza sarebbe piú bella e piú buona».
Al tempo di Gesú, la vita di una donna in Israele non era facile. Il mattino di ogni giorno l'ebreo osservante recitava, e recita tuttora, questo ringraziamento: «Benedetto il Signore che non mi ha crea-to né pagano, né donna, né schiavo». La letteratura sapienziale dichiara infatti che mentre la donna vergine è desiderata per le nozze, quella sposata è «vite feconda nell'intimo della propria dimora» e la sua piú alta vocazione è essere la padrona della casa. Previdente, accorta, economa, educatrice di una prole numerosa. Dunque la donna è una presenza nascosta, afona nella società, la sua vita è dedicata alla famiglia, e viene amata finché resta al «suo» posto: il posto stabilito dagli uomini. Anche se poi alcune donne avevano una loro importanza e dignità, è su un tale sfondo religioso e culturale che si staglia la figura di Gesú. Ma il Rabbi porta anche qui la novità rivoluzionaria del Vangelo. Attraverso i vangeli sinottici e il vangelo secondo Giovanni, Enzo Bianchi recupera e ci racconta le vicende emblematiche del rapporto di Gesú con le donne incrociate in vita. Incontriamo cosí fra le altre la donna malata di emorragia uterina che ha il coraggio di toccare il Messia sebbene «impura»; la donna straniera, greca e per di piú di origini siro-fenicie, quindi pagana; le sorelle Marta e Maria; la donna sorpresa in adulterio, e Maria di Magdala, l'apostola degli apostoli. Se uno dei modi piú fecondi per conoscere un uomo o una donna è indagarne le relazioni con gli altri, il modo con cui guarda le persone scegliendo di averne accanto alcune invece di altre, allora osservare le relazioni di Gesú con le donne che incontra, che sceglie e che lo scelgono, ci può dire moltissimo sul suo insegnamento ma anche sulla nostra vita quotidiana di uomini e di donne. E può dire molto anche alla società e alla chiesa di oggi. «Sarebbe infatti necessario, - afferma Bianchi -, che la Chiesa, le chiese, tornassero senza paura semplicemente a ispirarsi alle parole e al comportamento di Gesú verso le donne, assumendone i pensieri, i sentimenti, gli atteggiamenti umanissimi e, nello stesso tempo, decisivi anche per la forma della comunità cristiana e dei rapporti in essa esistenti tra uomini e donne».
Forse avevano davvero ragione i Greci, che in principio era il caos. Molte osservazioni della fisica moderna sembrerebbero confermarlo. Ma cos'è successo nei primi istanti di vita dell'universo? Davvero la scienza del XII secolo fa ritornare d'attualità il racconto di Esiodo, che racchiude l'origine del tutto in un verso splendido e fulminante: "All'inizio e per primo venne a essere il caos"? E oggi l'universo è il sistema organizzato e affidabile che ci appare o è dominato ancora dal disordine? Per rispondere, ogni giorno schiere di uomini e donne esplorano gli angoli più reconditi della materia, usano i grandi telescopi o i potenti acceleratori di particelle per ricostruire in dettaglio i sottili meccanismi attraverso i quali la meraviglia che ci circonda ha acquistato caratteristiche che ci sono così familiari, per cercare di capire quella strana singolarità che ha dato origine all'universo e raccogliere indizi sulla sua fine. Dunque possiamo dirci che gli acceleratori di particelle oggi, come il racconto dei Greci ieri, stanno cercando di rispondere alla più antica tra tutte le domande? E allora si vede come costruire una cosmogonia non sia più affare per specialisti e il mito e la scienza abbiano in fondo la stessa funzione: permettere all'essere umano di trovare il proprio posto nell'universo, "consentire a tutti di fare proprio il grande racconto delle origini che la scienza moderna ci consegna, per capire le nostre radici più profonde e trovarvi spunti con i quali affrontare il futuro".
Il Pentateuco è un «cantiere sempre aperto», come dimostrano ampiamente gli studi biblici degli ultimi decenni. Lo stato dei lavori viene illustrato dal volume attraverso alcuni sondaggi che prendono in esame aspetti letterari, storici e teologici.
Ad aspetti più propriamente letterari si riferiscono i capitoli I, II e V, dedicati a Genesi 1-11, a Genesi 2-3 e ad alcuni problemi di fondo che riguardano il libro dell'Esodo. Ad aspetti letterari che chiamano direttamente in causa problemi storici è invece dedicato il capitolo IV sulle genealogie nella Genesi. Temi più propriamente teologici sono proposti nel capitolo III sull'uomo e la sua dignità nella Bibbia, e nel capitolo VI sulla distinzione tra diritto e legge, un tema che attraversa tutta la Scrittura, ma che diventa fondamentale per la corretta lettura dei grandi blocchi legislativi presenti all'interno del Pentateuco.
Sommario
Prefazione. I. Cinque principi per leggere l'Antico Testamento. II. Abramo e Mosè, gli amici di Dio. III. Mosè lo scriba e il libro della Legge. IV. Chi è il successore di Mosè secondo il Deuteronomio? V. Il Pentateuco e la politica imperiale persiana. VI. «Misericordia voglio e non sacrifici» (Os 6,6): i sacrifici nell'Antico Testamento e la critica profetica. VII. L'amore di Dio. Il primo comandamento nella Bibbia cristiana. Indice scritturistico. Indice tematico. Indice degli autori antichi e moderni. Referenze delle prime pubblicazioni.
Note sull'autore
JEAN-LOUIS SKA, gesuita belga, è professore al Pontificio Istituto Biblico (Roma) e dirige la sezione per l'Antico Testamento di Biblica, la rivista scientifica dell'Istituto. Presso le EDB ha pubblicato: Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l'interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia (92012); L'argilla, la danza e il giardino. Saggi di antropologia biblica (32011); La Strada e la casa. Itinerari biblici (2001); Abramo e i suoi ospiti. Il patriarca e i credenti nel Dio unico (2003); Cose nuove e cose antiche (Mt 13,52). Pagine scelte del Vangelo di Matteo (22013); Il libro sigillato e il libro aperto (22009); I volti insoliti di Dio. Meditazioni bibliche (22010); Una goccia d'inchiostro. Finestre sul panorama biblico (2008); «I nostri padri ci hanno raccontato». Introduzione all'analisi dei racconti dell'Antico Testamento (2012); La biblica Cenerentola. Generosità e cittadinanza nel libro di Rut (2013) e Il cantiere del Pentateuco. 1. Problemi di composizione e di interpretazione (2013). In cofanetto CD/MP3 Israele nel deserto. Parola Spirito e Vita. Convegno di Camaldoli 2003 (2005) e Il Deuteronomio. Parola Spirito e Vita. Convegno di Camaldoli 2004 (2008). Alcune delle sue opere sono state tradotte in francese, spagnolo, cinese, coreano, portoghese e catalano.
La Bibbia, libro fondatore di due grandi tradizioni religiose, l'ebraismo e il cristianesimo, è una specie di biblioteca che viene presentata in un unico volume nel quale si distinguono due parti. La prima è l'Antico Testamento, composto da alcune decine di testi di consistenze e stili differenti. Il lascito biblico è la storia dell'alleanza tra Dio e gli uomini, una storia che avviene in due momenti: la prima o «antica» alleanza è stipulata con il popolo di Israele; la «nuova», intravista dal profeta Geremia, è, secondo i cristiani, conclusa in Gesù Cristo. In un viaggio tra letteratura, storia e teologia, questo libro intende offrire una percezione della potenza dei testi dell'Antico Testamento, eredità al tempo stesso ebraica e cristiana.
Per lungo tempo dimenticato dalla liturgia e dagli studi biblici, il Vangelo di Marco scuote continuamente il lettore, che deve abbandonare le proprie certezze originarie per entrare in un mondo nuovo, quello del regno di Dio.
Seguendo la traccia degli studi di analisi narrativa, che si sono affermati negli ultimi trent’anni, Camille Focant invita a considerare attentamente l’arte di raccontare di Marco attraverso cinque chiavi di lettura: il quadro narrativo, la trama, la questione della legge di Mosè, l’importanza dei luoghi (casa, sinagoga, Tempio, sepolcro) e il significato della Passione. Questi cinque punti di riferimento permettono di comprendere meglio l’interpretazione che Marco dà di Gesù «il Nazareno», definito immediatamente «Cristo, Figlio di Dio».
Sommario
Prefazione (G. Billon). Introduzione. I. Il quadro narrativo del vangelo. II. La trama del vangelo e la cristologia di Marco. III. La Legge come buona notizia? IV. Verso una casa di preghiera per tutte le nazioni. V. Il senso della passione. Elenco dei fuori testo. Per l’approfondimento.
Note sull'autore
Camille Focant è professore emerito di Esegesi del Nuovo Testamento, decano onorario della Facoltà di Teologia e vicerettore onorario all’Università cattolica di Lovanio. È membro della Regia Accademia del Belgio e della Studiorum Novi Testamenti Societas (Cambridge). Presso le EDB ha pubblicato con A. Wénin La donna la vita. Ritratti femminili della Bibbia (2008) e con Daniel Marguerat ha diretto il Commentario del Nuovo Testamento, pubblicato da EDB nel 2014.
Parlare di «Gesù e la creazione può sembrare audace, per alcuni versi temerario, e richiederebbe di ripercorrere interamente i quattro Vangeli canonici. Stranamente, tuttavia, l‘argomento è stato oggetto di insufficiente attenzione in ambito biblico. E' più: facile incrociare la tematica in testi di cristologia che in uno studio esegetico. Laddove se ne parla, l'interesse si concentra quasi sempre sul rapporto Cristo-creazione, ma quasi mai sul Gesù storico e sui racconti evangelici. La stessa enciclica Laudato si’ di papa Francesco, che ha per tema il creato e la sua custodia, dedica a Gesù e la creazione una sola pagina. L’obiettivo di questo studio è mostrare come l'ambito della creazione e dell’ecologia, al centro dell’attenzione mediatica nel mondo contemporaneo, non sia per nulla assente nell‘insegnamento e nella prassi di Gesù. Sebbene egli non tratti direttamente l'argomento ecologico, ciò che mette in scena nel suo insegnamento è un mondo in cui l‘uomo conosce i ritmi del creato, ne rispetta le leggi, se ne prende cura, lo custodisce con dignità. Il mondo che Gesù racconta ha una dimensione altamente ecologica, poiché in esso uomo e natura appaiono in una perfetta comunione e in una reciproca integrazione. LORENZO GASPARRO, licenza al Pontificio Istituto Biblico di Roma e dottorato in Scienze bibliche all’Ecole Biblique et Archéologique Francaise di Gerusalemme, e docente alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione San Luigi, a Napoli. Tra le sue pubblicazioni: Simbolo e narrazione in Marco (AnBib 198,2012), La parola, il gesto e il segno. Le azioni simboliche di Geremia e dei profeti (EDB 2015) e la curatela degli scritti di L. Di Pinto Scegliere la vita. Fondamenti biblici della teologia morale (Il Pozzo di Giacobbe 2020).
Di cosa ho veramente bisogno nella vita e cosa devo cercare? In questi tempi di crisi il quarto vangelo diventa uno strumento di riflessione intorno alle domande più cruciali dell'esistenza. Qual è il mio desiderio, quali sono i miei sogni? Chi sono io, e chi è Dio? E dove devo andare, qual è il mio destino? Un libro commovente, arricchente e importante soprattutto ora!
L'esilio è dimensione della condizione umana. I profeti accompagnano negli esili della vita, il che vale soprattutto per Ezechiele, che riceve la sua vocazione nell'esilio di Babilonia. La profezia è essenziale quando la vita deporta in terre straniere e la speranza e la fede rischiano di spegnersi.
Va presa sul serio l'attribuzione, da parte della tradizione ebraica, del libro di Qoèlet al re Salomone. Eppure, a prima vista nulla sembra più lontano dal messaggio del Qoèlet "Vanità delle vanità, tutto è vanità" del re di Israele più grande di sempre, sapiente oltre ogni misura, fortunato in amore e straordinariamente dotato di ricchezze. Cosa si nasconde, dunque, dietro tale misteriosa assegnazione? Quale enigma si cela fra le ruvide riflessioni di un saggio ebreo che non cita la Torah, non fa menzione di Gerusalemme e sembra ben poco attratto dalla prospettiva di un aldilà? Seguendo il filone della teologia narrativa, il libro reinventa, sulla scorta del midrash ebraico primo livello di lettura, la storia di re Salomone a partire dagli anni belli della giovinezza e della costruzione del tempio a Gerusalemme; lo seguiamo, poi, nella sua progressiva crisi e maturazione quale futuro autore del Qoèlet. Nel secondo livello di lettura il libro biblico è situato nel contesto della nostra cultura post-moderna, in cui sta riemergendo dal passato, in maniera sotterranea ma evidente, un'istanza sapienziale che può rispecchiare i propri dubbi, le proprie faticose speranze e le proprie perplessità in personaggi biblici sui generis come lo stesso Qoèlet.
È sempre difficile capire i libri del passato prescindendo dalle loro origini, e questo è particolarmente vero per i Vangeli, libri unici per i quali si intrecciano le interpretazioni più diverse: testimonianza storica o divina, splendido racconto umano o trascendentale mistero di fede. Eppure, suggerisce in questa "Introduzione" il cardinal Martini, per apprezzare il carattere straordinario di tali documenti e il loro insegnamento non conta l'essere credente: ciascun lettore può infatti trovare risposte alle domande che sente maggiormente vicine alla propria sensibilità, interrogando il testo dai punti di vista più diversi. Grazie a queste pagine possiamo ricostruire, di tappa in tappa, il percorso millenario di questi testi, per arrivare a comprendere la loro natura più umana e vicina a noi, e per poterli leggere alla luce della nostra esperienza più prossima. Prefazione di Franco Manzi.
Il Commento al Vangelo di Giovanni è senza dubbio l’opera maggiore della von Speyr. Senza pretese specialistiche, ma con la sapienza di chi è abituato a lasciarsi prendere dalla parola, ella espone il Vangelo parola per parola per sottomettervisi, non per dominarlo. “Quando Dio Padre, Figlio, Spirito Santo abita un cielo che Lui solo conosce, allora l’amore e l’ordine sono una cosa sola, non c’è possibilità di distinguerli perché l’amore è ordine e l’ordine amore. Ognuna delle tre persone della Trinità ama gli altri a partire da un ordinato amore divino”. Sulla terra l’ordine e l’amore sono rappresentati da Pietro e Giovanni, dall’istituzione e dal carisma; essi devono perciò essere uniti in analogia all’unità che hanno in Dio, perché la chiesa sia veramente cattolica, aperta a tutti.

