
Narrazione della vita di Gesù con gli occhi di Maria.
Sedici proposte di meditazioni e lectio divina su brani di Matteo la cui chiave interpretativa è lo svelarsi della luce.
Cosa possiamo sapere di Dio? In ottica cristiana, ciò che Gesù ha detto e fatto per raccontare Dio, possiamo dirlo, farlo e crederlo; quello che non ha detto o fatto, no. In quell'uomo ci è stato detto l'essenziale per andare a colui che continuiamo a chiamare "Dio". Se dunque è vero e giusto continuare a ripetere che Gesù è Dio, dovremmo cominciare una buona volta anche a dire che Dio è Gesù. La vita di Dio si compie e si realizza nella vita di Gesù, regno di Dio fatto persona. Come è avvenuto per quanti hanno incontrato Gesù sulle strade della Galilea e della Giudea, così può avvenire anche per noi: ascoltare Gesù, meditare su di lui e grazie a lui, significa accogliere il volto di Dio da lui disegnato con la sua vita. Questo è già passare dalla morte alla vita, dalle nostre morti quotidiane alla vita in pienezza che Gesù ci ha portato, con la sua splendente umanità. Questo è il viaggio che il libro propone.
fare del bene e anche del male. Ogni dono, infatti, può essere ricevuto e utilizzato in modo adeguato, oppure manipolato, strumentalizzato e anche non accolto. Il problema non sta, ovviamente, nella Bibbia ma in coloro che la leggono, negli strumenti che utilizzano, negli atteggiamenti che li muovono, negli scopi che si prefiggono. Sapienza, cambiamento di mentalità e personalizzazione sono tre ingredienti fondamentali per lasciarsi trasformare dalla Sacra Scrittura, per lasciarsi servire da essa, ed evitare, invece, di servirsene "a proprio uso e consumo". Cinque studi di esperti biblisti propongono un percorso al servizio di ogni persona che desidera accostarsi con frutto alle pagine bibliche. Prefazione di Mons. Claudio Cipolla.
L'autore
Romano Penna, nato a Castiglione Tinella (Cn), appartiene alla diocesi di Alba ed è laureato al Pontificio Istituto Biblico, dove ha anche insegnato. Autore di alcune monografie e di varie collaborazioni, è Ordinario di esegesi del Nuovo Testamento alla Pontificia Università Lateranense.
Il libro
I Vangeli sono libri di grande afflato spirituale e quindi testi-base per la meditazione, oltre che per la teologia.
Ma per chi vuole fondare sul sicuro questo tipo di risultati, essi devono essere anzitutto oggetto di studio tanto amorevole quanto rigoroso. È a questo livello che il cristiano esigente attuerà il suo più caro e impegnativo esercizio ascetico: per evitare insipidi luoghi comuni, per distinguere la pula dal grano, per verificare di persona il sapore dell'acqua sorgiva, riscoprire con gioia non epidermica la fede pura del cristianesimo primitivo e ricollocare con fermezza Gesù di Nazaret, «figlio del falegname» e «figlio di Dio», nel punto focale della fede della chiesa d'oggi.
L'Autore di queste pagine offre agli studenti e ai lettori del Vangelo una serie di appunti esegetici su alcuni brani significativi dei quattro evangelisti. Sono pagine che riflettono le sue lezioni universitarie, e quindi propongono anche un metodo di approccio, che è insieme storico-critico e teologico. La loro lettura richiede di essere accompagnata dal ricorso costante o al testo greco originale o ad una sua traduzione affidabile, su cui esse intendono ricamare e fare soltanto da contrappunto.
Un'originale antologia di racconti inediti, scritti appositamente per questo libro curato da Donne Chiesa Mondo, l'inserto femminile de L'Osservatore romano: sedici tra le più note scrittrici italiane si sono lasciate ispirare da altrettante parabole dei Vangeli scrivendo un racconto da esse ispirato. Un libro che mostra la forza universale della Bibbia, testo capace di intercettare le domande di senso di credenti e non credenti. Autrici: Ubah Cristina Ali Farah; Viola Ardone; Ritanna Armeni; Camilla Baresani; Maria Grazia Calandrone; Emanuela Canepa; Antonella Cilento; Cinzia Leone; Tea Ranno; Evelina Santangelo; Alessandra Sarchi; Igiaba Scego; Carola Susani; Elena Stancanelli; Nadia Terranova; Mariapia Veladiano
Quanti abitanti avevano realmente la Galilea o Gerusalemme? Come e perché anche la dimensione e la demografia di quel territorio contribuirono, e non secondariamente, al modo di predicare di Gesù? «Allora Gesù parlò alla folla», si legge nei Vangeli, ma come erano composte le folle dei vangeli secondo il sesso e l'età e lo stato sociale? E perché questa composizione getta una luce potente sulla Palestina di allora? Perché tanti indemoniati e ciechi e storpi vanno incontro a Gesù? E davvero era giovane come viene tradizionalmente raffigurato, in relazione al suo tempo e ai suoi discepoli, o la sua autorevolezza non deriva anche dal fatto di non esserlo? Mai Gesù percorre le strade di Gerusalemme, limitandosi ad andare dal Tempio al Monte degli ulivi; perché non è così anche nel giorno della sua passione? Perché il percorso per raggiungere il Monte degli ulivi contrasta con la brevità abituale del cammino? E cosa rivela nel contesto della morte e della risurrezione di Cristo il rapporto di Gesù con Gerusalemme? E ancora quanti potevano essere i cristiani, nella Gerusalemme della crocifissione? Roberto Volpi racconta in modo inedito la storia di un «predicatore di provincia», e dei suoi discepoli fino a Paolo, dando vita a un quadro ampio e poco conosciuto delle origini del cristianesimo con un'attenzione particolare agli aspetti quotidiani, ai dettagli realistici, numerici e quantitativi dei luoghi, dei popoli e dei protagonisti dell'epoca della predicazione. Un libro coinvolgente e di grande interesse sul piano storico e religioso. «Volpi in questo libro prende in esame una tematica di grande rilevanza religiosa, culturale ed esistenziale: Gesù di Nazaret, i vangeli e gli inizi del cristianesimo. Propone valutazioni di tipo quantitativo che possono aiutarci a inquadrare la figura e l'opera di Gesù... E dico subito che, a mio parere, è riuscito nell'intento» (dalla prefazione di Camillo Ruini).
Per una comprensione piu approfondita del Libro dei Proverbi, una collezione di collezioni" che ancor oggi continua a sorprenderci. " Il libro dei Proverbi e un Collezione di collezioni". I primi nove capitoli sono la prima collezione: un vero e proprio edificio letterario di cui la ricerca ha tentato di scovare il criterio con il quale sono raccolti componimenti di epoche diverse ed eterogenei nello stile. Due sono gli stili principali che si intrecciano: quello didattico dei dieci insegnamenti e quello metaforico dei poemi di Sapienza. Ne risulta un disegno originale, costituito da una struttura compatta e da un sistema metaforico dove i motivi tematici delle singole pericopi esibiscono una coerenza sorprendente. Prv 9 e la chiave di questa unita. Il lettore non puo che lasciarsi coinvolgere dalle due figure femminili: Sapienza e Follia a duello, due banchetti a confronto, uno dall'esito mortale, l'altro dall'esito positivo... "
Un percorso biblico-spirituale attraverso le pagine più intense del Vangelo di Giovanni. L'intento è quello di far luce sulle ricche dinamiche che animano l'esperienza di fede, anzitutto del discepolo amato e, poi, della sua comunità cristiana. Da qui la scansione del percorso: accurata analisi del testo, puntuale esame della filologia e della struttura letteraria, attualizzazione. Un affresco luminosissimo e affascinante che padre Ugo Vanni, maestro di Bibbia e di Spirito, consegna alla comunità cristiana di oggi.
Ugo Vanni ha dedicato tutta la vita allo studio e all'insegnamento della Scrittura, in particolare presso la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Biblico. E' uno dei massimi esperti dell'Apocalisse e dal 2000 è membro della Pontificia Commissione Biblica. Cittadella Editrice ha pubblicato in Suo onore, a cura di E. Bosetti e A. Colacrai, Apokalypsis. Percorsi nell'Apocalisse di Giovanni, Assisi 2005.
«La follia di Dio è più sapiente degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1 Cor 1,25). Rifiutato dalla famiglia, al punto che «neppure i suoi fratelli credevano in lui» (Gv 7,5), e abbandonato da gran parte dei suoi seguaci («molti dei suoi discepoli si allontanarono e non andavano più con lui», Gv 6,66), per le autorità giudaiche Gesù è solo un pazzo, un ossesso (Gv 8,44). Solo un matto, un samaritano indemoniato, poteva infatti denunciare i capi religiosi quali figli del diavolo e assassini (Gv 8,44) e auspicare la fine dell’istituzione religiosa che si credeva voluta da Dio stesso.
Informazioni sull'autore
Alberto Maggi, frate dell’Ordine dei Servi di Maria, ha studiato nelle Pontificie Facoltà Teologiche «Marianum» e «Gregoriana» (Roma) e all’«École Biblique et Archéologique française» di Gerusalemme. Direttore del Centro Studi Biblici «G. Vannucci» (www.studibiblici.it) a Montefano (Mc), cura la divulgazione, a livello popolare, della ricerca scientifica nel settore biblico.
Da sempre,anche fra i suoi stessi contemporanei,Paolo ha avuto dei nemici, oltre che molti discepoli e ammiratori. Qui, in quattro capitoli, se ne esamina il percorso circa la questione femminile. Nei secoli passati è stato messo sotto accusa soprattutto per il suo atteggiamento nei confronti della legge e della circoncisione e, quindi, per motivi di storia delle religioni.Mentre nel nostro tempoa lui si rimprovera la sua vera o presunta ostilità nei confronti della donna.I testi incriminati (fra quelli scritti da lui e non sotto suo nome da qualche discepolo) sono due.Il primo è in 1Cor 11 e ha come tema «l’uomo che prega o profetizza e la donna che prega o profetizza» (vv.4-5).Come dice il suono delle parole,che sono identiche per uomo e donna,questo testo di Paolo non è in alcun modo antifemminista. L’altro testo è quello di 1Cor 14,33-35, che senza ombra di dubbio impone il silenzio alle donne nelle assemblee, ma non è facilmente attribuibile a Paolo,in quanto contrasta con altri testi paolini,fra i quali anche 1Cor 11,5 (versetto del testo precedente).Di fatto,l’imposizione del silenzio alle donne di 1Cor 14,33-35 può avere altre due o tre attribuzioni.Potrebbe essere una glossa di un copista, entrata poi nel testo della lettera, oppure potrebbe riprendere le parole di un gruppo di maschilisti corinzi contro cui reagisce (o reagirebbe) nel v.36 di 1Cor 14. «Paolo, nella sua prassi, per la fondazione e la conduzione delle Chiese si è avvalso di collaboratrici, alle quali di certo non ha chiesto di tacere nelle assemblee delle Chiese, in cui erano attive e responsabili». (Giancarlo Biguzzi)
AUTORE
Giancarlo Biguzzi, nato a San Vittore di Cesena (FC) nel 1941,è sacerdote della diocesi di Cesena-Sarsina.Ha conseguito la licenza in Teologia all’Università Lateranense,la licenza in Scrittura al Pontificio Istituto Biblico e il dottorato in Teologia biblica all’Università Urbaniana.Attualmente è professore ordinario all’Urbaniana per la cattedra di Nuovo Testamento ed è docente al Pontificio Istituto Biblico. Ha prodotto pubblicazioni sui vangeli sinottici, sulla letteratura giovannea e paolina, ma soprattutto sull’Apocalisse. In particolare, con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato un commentario maggiore, Apocalisse. Nuova versione, introduzione e commento(Milano 2005) e uno divulgativo, Gli splendori di Patmos. Commento breve di Apocalisse (Milano 2007). Inoltre, collabora a riviste nazionali e internazionali.