
Questo libro riguarda un nuovo modo di essere umani. Non riguarda l'appartenenza a un gruppo, non contiene un insieme di idee e di valori da adottare. Non è rivolto a un gruppo scelto di persone, ma a chiunque. E un messaggio di speranza e di piacere. Propone una vita di gioia. E una particolare presentazione dei Vangeli, quattro libri pieni di storie di mangiare, di cucinare, di prendersi cura e di stare insieme. Parlo di Gesù come di un epicureo, uno che è innamorato della vita, e che dà tutto perché altri possano avere la vita e averne in abbondanza. Egli dice, nella mia traduzione: "Io sono la via, la memoria profonda, la vitalità". Stare sulla strada della vita, andare avanti, metterla in gioco, affrontare tutte le prove che si presentano: questa è la via dei Vangeli. Ricordare tutte le persone che hanno percorso quella strada, soprattutto quelle che hanno da offrirci saggezza e comprensione profonda. Rimanere vitali, vivi, non arrendersi al cinismo o alla depressione. Questo è il succo del messaggio del Vangelo.
Un uomo posseduto da uno spirito impuro cominciò a gridare: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto per rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». È il primo miracolo che troviamo nel vangelo secondo Marco: la guarigione di un indemoniato nella sinagoga di Cafarnao. Risanata l'interiorità turbata resta tra la folla, e in noi, lo stupore per quel gesto compiuto con autorità. Chi è Gesù? Chi è colui che comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono? L'evangelista Marco presenta Gesù come un Maestro che insegna con autorità, che viene non a rovinarci, ma a redimerci. A «guarire» la visione di un Dio in concorrenza con l'uomo, la supponenza dell'indemoniato, per vivere un cristianesimo di relazione e non di superficialità, dramma del nostro occidente. In un linguaggio semplice e accurato, con dovizia di riferimenti bibliografici, l'autore presenta il vangelo secondo Marco con fedeltà alla struttura del testo: portare il discepolo a scoprire la messianicità di Gesù; dimostrare la sua identità nella novità della sua persona che sceglie liberamente di sacrificarsi sulla croce dove verrà riconosciuto come Figlio di Dio. L'opera ci conduce nel mistero di Dio e ci sollecita a passare da una visione tiepida della fede a una evangelica, a meravigliarci davanti all'azione di Dio e, come dice Papa Francesco, a «svegliarci dal sonno dell'indifferenza e dalla vanità, dall'incapacità di instaurare rapporti genuinamente umani, di farsi carico del fratello solo, abbandonato o malato».
La sapienza non è un fenomeno esclusivo di Israele, ma certamente si manifesta in modo speciale lungo tutta la sua storia. Attraverso l'analisi dei vari libri sapienziali e il confronto con le forme letterarie adottate dai popoli vicini, si considera il carattere specifico della sapienza biblica quale fenomeno complesso che educa a penetrare in profondità il senso della realtà e a coltivare la propria pienezza di vita nel posto assegnato a ciascuno da Dio. Per tale motivo la sapienza insegna l'arte del vivere: essendo la presenza di Dio insita in ogni esperienza, ne consegue che comprendere significa anche autocomprendersi come essere viventi in relazione non solo alla realtà che ci circonda ma fondamentalmente a Dio. Il testo è arricchito da una serie di excursus che intendono orientare il lettore alla pienezza della Sapienza di Dio rivelata in Cristo Gesù, rivelatore dell'uomo all'uomo, risposta ultima e definitiva a ogni domanda di senso.
"Parare Christi vias" - preparare le vie di Cristo - è stato il motto episcopale di don Luciano Bux, ispiratore di questo lavoro sui Collaboratori di san Paolo, i cui nomi compaiono negli Atti degli Apostoli e nelle Lettere paoline come noti nelle prime comunità cristiane, ma di cui noi ignoriamo quasi tutto. Questo libro, frutto di un paziente e pluriennale lavoro di ricerca e studio dell'autore, si propone di far luce su questi membri della Chiesa nascente che hanno lavorato insieme all'Apostolo Paolo per seminare e far crescere il buon seme del Vangelo, e così - spendendo le loro vite - l'hanno fatto arrivare fino a noi. È un libro che può essere letto anche per singoli argomenti di interesse (p.e.: chi era Epafròdito? E Tròfimo? Oppure Lidia e Priscilla?) ma che solo nella sua interezza può fornire una immagine più ampia di quegli uomini e quelle donne che, primi di una grande ed ininterrotta schiera, hanno accolto l'invito del Vangelo a "preparare le vie del Signore". Compito che ora spetta anche a noi, cristiani del XXI secolo.
Tutto il Vangelo di Luca commentato pagina per pagina.
Strumento utile per il lettore che vuole approfondire ogni pagina evangelica in una lettura continua.
Ottimo sussidio per preparare una meditazione, un'omelia, un intervento o una lezione di catechismo.
La Parola entra in circolo come una buona medicina: ogni dose si aggiunge a quelle precedenti e si formano così, giorno per giorno, una mente e un cuore in sintonia con il Maestro di Misericordia.
Un modo originale e nuovo per incontrare il Vangelo che verrà letto lungo il tempo liturgico dell'anno giubilare: in questo libro prezioso, il lettore troverà tutto il testo del Vangelo di Luca per una lettura continua e, insieme, un breve commento ad accompagnare ogni pagina, come una sorta di quotidiano incontro con la Parola. Luca Crippa propone, in questo testo, anche un metodo per leggere le pagine evangeliche: una lettura calma, un breve soffermarsi su un commento, e una proposta di preghiera per ogni brano. Leggere il Vangelo, in questo modo, sarà un'esperienza davvero unica e nuova, che renderà più nostro l'incontro con le parole del Maestro. Luca Crippa fa parte della Commissione biblica della Diocesi di Milano. Da anni accompagna, con il metodo mutuato da padre Silvano Fausti, il cammino di incontro con la Parola di Dio in varie parrocchie del Nord.
Racconta la Bibbia che Aman, primo ministro persiano, una volta appreso che il suo antagonista Mardocheo è ebreo, si adopera affinché, insieme a lui, siano sterminati tutti gli ebrei del regno. Le sorti però si rovesciano e Aman finisce sulla forca che lui stesso aveva fatto predisporre per Mardocheo. La vicenda, narrata nel Libro di Ester, è al centro della festa carnevalesca di Purim, in cui si ricorda la salvezza degli ebrei e la morte di Aman, il ministro che ne aveva progettato lo sterminio. Nella sua congettura, che si basa su un'originale quanto controversa interpretazione del Libro di Ester, Frazer ipotizza che Cristo sia stato ucciso nel corso di una sacra rappresentazione di Purim. Scartare l'ipotesi frazeriana come un esercizio di immaginazione sarebbe facile. Più interessante è seguire Frazer nella convinzione che all'interno della sua congettura su Cristo siano presenti, e possano quindi ricercarsi, "grani di verità". Questo volume introduce un nucleo problematico nello studio dell'intreccio-scontro tra cristianesimo ed ebraismo. Il testo di Frazer è pressoché ignoto, perché non incluso nella versione ridotta del "Ramo d'oro" preparata dall'autore, tradotta in tutte le lingue). Alla "Crocifissione di Cristo" seguono alcune pagine di Edgar Wind, che studia, in relazione con la tesi di Frazer, la raffigurazione di Aman proposta da Michelangelo nella Cappella Sistina, dove Aman è rappresentato crocifisso.
Questo volume, corredato con essenziali commenti e sintesi, 120 illustrazioni e 260 grafici, riduce il testo dei quattro Vangeli in un'unica narrazione. Non è però una "fusione" di frasi appartenenti a diversi Vangeli, bensì un'antologia in cui ogni singolo fatto è riportato secondo le parole di un solo evangelista. Il testo biblico è quello della traduzione rinnovata Cei. Questa edizione regalo comprende il volume con copertina cartonata, in cofanetto.
All'interno del primo libro della Bibbia la Storia di Giuseppe e i suoi fratelli è caratterizzata da una lunghezza superiore a qualsiasi altra narrazione presente in Genesi, a partire dalla storia della Creazione fino alla vicenda di Giacobbe-Israele. Patriarca ed eponimo di tribù mancato, Giuseppe è una figura biblica spesso studiata come anticipazione di Gesù, oppure in relazione al futuro nazionale di Israele o, ancora, in base ai pretesi legami con la sua casata rivendicati dai protagonisti dello scisma samaritano. La stessa ricchezza del testo non esclude tuttavia altre possibilità interpretative. Nel volume - che presenta il testo greco della LXX affiancato da una nuova traduzione e che evidenzia in appendice le differenze rispetto al testo ebraico, per chiudersi con la versione latina cosiddetta della Vulgata - si prende in considerazione la figura di Giuseppe alla luce di problemi ed esigenze avvertiti dalla comunità giudaica di Alessandria d'Egitto nel periodo storico in cui essa è in lotta per i diritti civili con gli Egiziani e in cui si viene elaborando la traduzione greca del Pentateuco (III secolo a.C.).
Attraverso uno studio di esegesi spirituale, il libro accompagna il lettore a focalizzare il rapporto Giobbe-Dio, che, pian piano, si trasforma in un più corretto rapporto Dio-Giobbe. "Questo Giobbe fa: si lancia nell''impossibile' umano verso un futuro, che sembra enigmatico, e in questo sforzo di tutta la sua persona incontra il volto vero del suo Dio, che lo invita a discernere ogni cosa eleggendo e scegliendo il linguaggio del più, del meglio, dell'amore. 'Ti conoscevo per sentito dire, ora i miei occhi ti hanno veduto'(42,5)". Poi, nel libro l'esegesi spirituale cede il posto alla contemplazione, per tentare, nell'ultimo capitolo, il parallelo Giobbe-Cantico. La prima cosa che Giobbe chiede a Dio è quella di incarnare il Cantico dei Cantici. La prima cosa che il Cantico dice al Giobbe, che è ognuno di noi, è che il Dio amico è un Dio amante. Alla domanda sulla relazione tra Giobbe e il Cantico l'autore risponde: 'Se si entra nel mistero profondo di questi due libri, si scopre che essi incarnano una ricerca del vero volto di Dio. Giobbe è una ricerca spasmodica della Giustizia di Dio, il Cantico una ricerca viscerale e continua dell'Amore'.
Paolo è un uomo appassionato, un'anima innamorata di Cristo, affascinata dalla luce del Vangelo, da una convinzione profonda: portare al mondo la luce di Cristo, annunciare in Vangelo a tutti.. Sono in debito verso i greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti (1,14). Nella sua argomentazione lungo la Lettera ai Romani, Paolo dimostra un'ampia conoscenza delle Scritture, che utilizza per illuminare sia il Mistero di Cristo sia l'esistenza cristiana. Dalla luce dell'AT, la storia di Gesù diventa più intelligibile per noi...
Il volume presenta alcune riflessioni/meditazioni sulla forma che la presenza cristiana assume nel mondo e che ha i contorni della testimonianza. Il mondo tiene nascosta la verità radicale, che è quella di Dio. A tale verità Gesù rende testimonianza e attraverso la sua testimonianza quella verità viene alla luce.