
Anni 2021-2022: la fine è vicina! Questo è quanto viene evidenziato da un catastrofismo imperversante, che occupa televisioni e giornali, senza filtro, senza rispetto delle verità scientifiche, senza amore per la natura. Al di là di quello che viviamo, sentiamo, ascoltiamo, cosa ci attende veramente? Alla luce di quanto ci circonda non siamo molto ottimisti per il futuro. Si prospettano: effetto serra, nuova glaciazione, spostamento dei poli, impatti di pianeti. In questo contesto è utile una rilettura dell'Apocalisse, o di una parte di essa, come fa l'autore di questo libro. L'Apocalisse, infatti, - testimonia proprio l'invincibilità dell'Agnello, invitando i credenti alla fiducia dinanzi alle prove; - è un libro di speranza, che invita a non avere paura di colui che si oppone al Cristo; - è un libro che illumina tutta la storia umana della radiosa luce della Pasqua.
Ogni anno, in queste quattro settimane che ci separano dal Natale, i testi liturgici ci ricordano che Cristo "viene incontro a noi in ogni luogo e in ogni tempo perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell'amore la beata speranza del suo regno". In queste pagine ho raccolto delle brevi riflessioni sui vangeli feriali del tempo di Avvento. È un sussidio che prende le mosse dalla richiesta di sacerdoti, religiosi e fedeli laici, desiderosi di vivere l'anno liturgico con tutte le sue ricchezze. La meditazione quotidiana della Parola di Dio ci aiuti ad andare incontro al Cristo che viene.
La beatitudine consiste nel raggiungimento di ciò che fa felice il cuore umano. Le Beatitudini sono inserite nel "Discorso della montagna" che è un'istruzione rivolta ai discepoli riguardante l'essenza del discepolato e della missione apostolica, lo stile di vita e l'identità del vero discepolo. Le Beatitudini diventano una parola di consolazione per i cristiani che soffrono la povertà, la fame e pure situazioni precarie. Tutto cambierà quando Dio li introdurrà nel suo regno di gioia e di felicità.
Nell'ottocentesimo anniversario del Presepe di Greccio, fra Orazio Renzetti ripercorre la notissima vicenda del Poverello in quel di Greccio per risvegliare nel cuore del lettore un episodio che può essere ispiratore per una maggiore attenzione al mistero dell'incarnazione e della redenzione. L'autore, frate dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, attualmente risiede nel convento cappuccino di Leonessa, in provincia di Rieti, dove oltre che parroco di due piccole parrocchie, è rettore del santuario di San Giuseppe da Leonessa. È inoltre vicario episcopale per la vita religiosa e co-assistente dell'UNITALSI.
IL LETTORE E`GUIDATO IN UN CAMMINO PER ARRIVARE ALL INCONTRO CON DIO. LA FORMULA UTILIZZATA E`QUELLA DELLA LECTIO DIVINA E LE MEDITAZIONI PROPOSTE SONO RAGGRUPPATE IN TRE FILONI: FEDE, SPERANZA E CARITA (LE TRE COSE CHE RIMANGONO).

