
Un libro che fa bene al cuore, come una tazza di tè caldo in una giornata di gelo. Anche le cose che Gesù ha visto, toccato, utilizzato, hanno una storia da raccontare. Così, in questo volume prendono voce prima gli oggetti presenti nei Vangeli, e alla fine sarà Gesù stesso a raccontarsi. Sono storie di speranza, per ricordare la tenerezza che avvicina a Dio, e suggerire strade nuove per leggere e riscoprire la bellezza della Sacra Scrittura. I capitoli sono divisi in base ai tempi liturgici e possono diventare un valido strumento per la catechesi. Questa nuova edizione contiene un racconto inedito, una presentazione di mons. Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, e la postfazione di don Emilio Salvatore, direttore della rivista “Bibbia Ieri e Oggi- della Elledici.
Non è vero, come diceva don Abbondio, che «il coraggio uno non se lo può dare». Il coraggio è come un muscolo che va continuamente rafforzato, come un'arte da acquisire continuamente. La vicenda di Davide che sfida e vince Golia, assurge a metafora della vita; egli è infatti vittorioso in uno scontro ritenuto impossibile. I suggerimenti che essi offrono, con abbondanza di citazioni e di indicazioni concrete, prendono spunto dai cinque ciottoli che Davide usa per abbattere Golia: e così senso di responsabilità, autostima, umiltà, competenza, resilienza e la forza donata dalla fede stimolano i lettori ad acquisire il giusto atteggiamento nel cammino della propria e altrui esistenza, soprattutto davanti a tutte quelle difficoltà che appaiono come 'mostri' insormontabili.
Questo libro propone una rilettura appassionata dell'apostolo Paolo, meditata e assimilata attraverso il confronto con l'Antico Testamento, in un dialogo continuo con la Legge e i Profeti, con le figure del Battista, di Pietro e degli apostoli, di fronte ai quali si staglia in tutta la sua statura e novità quest'uomo "afferrato da Cristo" (Fil 3,12) sulla via di Damasco. è la relazione personale con Cristo, infatti, a rendere nuova la vita di Saulo e a trasformarlo in Paolo, da persecutore dei Giudei ad apostolo di Cristo, da uomo vecchio ad uomo nuovo, annunciatore del nome di Gesù e fondatore di comunità cristiane. I commenti alle lettere di Paolo aiutano a maturare una lettura personale di queste pagine del Nuovo Testamento così preziose per la vita della Chiesa di tutti i tempi.
Nel passaggio dal movimento di Gesù alla Chiesa, il ruolo attivo delle donne negli spazi pubblici lentamente arretra. Esse tendono ad assumere nelle case una funzione subordinata e non vengono più considerate discepole itineranti, come nei racconti evangelici, ma aiutanti-inservienti del gruppo. Questi processi sono determinati dal fatto che le norme del vivere quotidiano su cui si reggono sia la casa sia l?assemblea pubblica vengono ad avere un peso determinante. Si consolida così una forma sociale prima inesistente, l?ekklêsia, che non può non assumere alcuni comportamenti «istituzionali» della cultura del tempo: riunioni formalizzate, tempi stabiliti, compiti e riti, direttive ed apparati cultuali, gerarchie sociali, onore pubblico maschile. La casa, non essendo più esposta agli effetti sconvolgenti di una leadership, ripristina le eterne logiche della domesticità che ribadiscono la differenza gerarchica tra uomini e donne.
Descrizione dell'opera
Le Beatitudini di Gesù non sono una novità per la Bibbia, ma si inseriscono in una tradizione già presente negli scritti profetici e nei Salmi, che proclamano l'uomo beato a partire dal primo versetto del Salmo 1: «Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi».
Sempre le parole delle Beatitudini sono insieme promessa e indicazione di un cammino o di una scelta di vita. Gesù le pronuncia in un contesto di particolare attenzione nei confronti dei discepoli: essi, che hanno seguito il Maestro, come lui saranno perseguitati e rifiutati dal mondo, e proprio su di loro si china lo sguardo compiaciuto del Padre.
Le Beatitudini sono affermazioni paradossali che capovolgono i valori mondani secondo la scala dei valori di Dio, promesse che anticipano un uomo nuovo. Riguardano sì i tempi ultimi, ma chi osserva le cose con lo sguardo di Dio può farne esperienza sin d'ora.
Sulla scia dei due precedenti volumi sulle Opere di misericordia e sui Comandamenti, l'autore offre agili e profonde riflessioni che toccano problematiche e necessità dell'uomo di oggi.
Sommario
Introduzione. I testi in primo luogo. Un confronto con qualche sorpresa. La beatitudine dei giusti. Beati piuttosto…. Sette nell'Apocalisse. Forse Marx…:«Beati i poveri in spirito…». Non piangersi addosso: però «Beati gli afflitti…». Meglio a dorso d'asino: «Beati i miti…». Una giustizia più grande: «Beati quelli che hanno fame e sete…». Non una tautologia: «Beati i misericordiosi…». Ma il sesso non c'entra: «Beati i puri di cuore…». Pace pacifisti pacificatori: «Beati gli operatori di pace…». Non è un proverbio marchigiano: «Beati i perseguitati per causa della giustizia». A mo' di conclusione.
Note sull'autore
Aimone Gelardi, sacerdote dehoniano, ha insegnato teologia morale ed etica filosofica. Ha pubblicato: Parapsicologia. Per una risposta a interrogativi di sempre, Àncora, Milano 1976; Reincarnazione. Un mito che rinasce, EMP, Padova 1987; Direzione spirituale e cristiani comuni, EDB, Bologna 1991; Lettere a Patrizia, EMP, Padova 1989; Reincarnazione?, EDB, Bologna 1995; Dare voce alla morte. Celebrare la speranza, EDB, Bologna 1995; Verso il Giubileo, EDB, Bologna 1996; Pensieri feriali, EMP, Padova 1998; Parole nel vento, EMP, Padova 2003. Nella stessa collana EDB ha pubblicato: «Lo avete fatto a me». Una rivisitazione delle opere di misericordia (2008), Le «dieci parole». Una rivisitazione dei Comandamenti (2010); per EDB Junior ha pubblicato: Le regole del gioco. 10 no? noo!! 10 sì! I dieci Comandamenti (2008), Lo hai fatto a me. Le opere di misericordia a misura di bambino (2009), Il mondo alla rovescia. Le beatitudini (2010) e ha curato i volumi: La mia preghiera di ogni giorno (2005), La festa del perdono (2006), Hai invitato anche me! La Comunione dei bambini (2008).
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Quasi una vita di Gesù è un saggio che ricostruisce, partendo dai testi autografi di Bernanos, un progetto da lui a lungo pensato, ma che si decise a scrivere solo nei suoi ultimi mesi di vita, quando ormai era gravemente ammalato. E infatti Bernanos morì prima di poter realizzare la sua Vita di Gesù e di essa abbiamo soltanto il frammento iniziale, che viene proposto in due pagine a stampa subito dopo l’Introduzione del curatore. Poche righe che però esprimono chiaramente il suo desiderio di scrivere una vita di Gesù per le persone semplici e umili: «Vorrei parlare di Gesù Cristo molto semplicemente agli uomini che non lo conoscono più, vorrei parlarne dalla soglia di una chiesa o dietro un pilastro, da povero uomo come gli altri». Il volume, curato da don Marco Ballarini, dottore della Biblioteca Ambrosiana e profondo conoscitore dell’opera di Bernanos, offre al lettore le pagine migliori della produzione narrativa, saggistica e teatrale di Bernanos che si riferiscono alla figura di Gesù o alle Sue parole, e ricostruisce, seppure per frammenti, una ideale vita di Cristo «secondo Bernanos». Ne risulta così un testo singolare, una Vita di Gesù scritta utilizzando le parole e secondo le intenzioni di un grande romanziere moderno.
L'autore
Georges Bernanos (1888 - 1948) è uno dei più celebri autori della letteratura francese del Novecento. Personaggio e romanziere di difficile definizione - tanto da rendere complesso inquadrarlo in un preciso contesto letterario - , fervente cattolico, ha posto al centro della sua opera l’antagonismo tra il Bene e il Male. Sotto il sole di Satana (1926) è il suo primo romanzo, al quale hanno fatto seguito, tra gli altri, Diario di un curato di campagna (1936) e Monsieur Ouine (1943).
Con la maestria del profondo conoscitore della Bibbia, Gianfranco Ravasi conduce il lettore a un sorprendente incontro con i Dieci Comandamenti, una riflessione sul senso dell'esistenza che non lascerà nessuno indifferente. "Non c'è specchio migliore in cui tu possa vedere quello di cui hai bisogno se non i dieci comandamenti nei quali tu trovi ciò che ti manca e ciò che devi cercare" (Martin Lutero). È uno specchio in cui non deve riflettere il suo volto solo l'ebreo o solo il cristiano, ma anche il "laico", ogni uomo che si interroga sul senso dell'esistenza, sul valore del bene e del male, della verità e della menzogna, della giustizia e del crimine, della vita e della morte.
Le beatitudini evangeliche hanno conosciuto, all'interno stesso del Nuovo Testamento, uno sviluppo e delle applicazioni diverse, a seconda della teologia del singolo evangelista e dei bisogni della comunità per cui scriveva. Padre Cantalamessa riflette su ciascuna beatitudine cercando di illuminare la vita a partire dalla beatitudine e la beatitudine a partire dalla vita. Così come Gesù, per pronunciare le beatitudini, salì sulla montagna, anche noi uomini moderni siamo invitati a farlo idealmente per meditarle. Ogni meditazione sarà come avanzare di un gradino, nel tentativo di scalare questa montagna "dalle otto balze". È vero che "la verità delle beatitudini non ha trovato ancora posto in terra", almeno non come noi vorremmo, ma Gesù non le ha pronunciate invano se esse ci aiutano a tener desto l'anelito ai "cieli nuovi e terra nuova in cui avrà stabile dimora la giustizia".
"Partendo dal Cantico dei Cantici e leggendo nel nostro cuore, vogliamo cercare di scoprire qual è l'itinerario dell'anima verso Dio, dopo che è stata toccata dalla sua grazia". Così Madre Cànopi apre questa lunga e puntuale meditazione su uno dei libri più belli e misteriosi della Bibbia, sul quale i più grandi mistici hanno sparso parole appassionate e sconvolgenti. Con la sua semplicità profonda, l'autrice ci conduce a cogliere il mistero del "libro d'amore" biblico, che può essere raccolto in un'unica frase, che dà il carattere della stessa carità divina: "L'amore discende, attira ciò che è in basso e lo solleva" a sé.
In Misericordiae vultus papa Francesco ha scritto che tenendo fisso lo sguardo su Gesù e il suo volto misericordioso è possibile cogliere l’Amore della Trinità. La sua missione ricevuta dal Padre non è altro che rivelare questo amore che a tutti si dona senza escludere nessuno: «Tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in Lui è privo di compassione» (MV 8). Questa bella espressione può introdurre con coerenza nella riflessione delle pagine di questo strumento pastorale che espone le Parabole
della Misericordia. Sarà una lettura provocatoria. Entrare nella parabola, infatti, non significa solo avere una comprensione dell’insegnamento che emerge, ma soprattutto aiuta a riconoscere il proprio ruolo all’interno del racconto. Niente come le parabole, probabilmente, coinvolge il lettore a cogliere la dimensione esistenziale che in esse traspare e a lasciarsi condurre per mano verso il cambiamento di vita.
Nei Salmi si riflette la vita di ogni uomo. Quanti vi si accostano, credenti e no, presto o tardi trovano un riflesso della loro esistenza in queste antiche poesie che sono diventate patrimonio di preghiera per generazioni di persone. La nascita e la morte, la sofferenza della malattia e il dolore dell’abbandono, la guerra e la pace, la solitudine e la ricerca di Dio... tutto dell’esperienza personale si rispecchia nei Salmi. I Salmi della Misericordia sono come una guida che può accompagnare il pellegrinaggio verso la Porta Santa per scoprire la misericordia di Dio come una vicinanza di tenerezza e di consolazione che non ha confronti.